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Krell KAV 150a - finale di potenza

Baby...Krell

[Krell KAV 150a]
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Prodotto: finale di potenza Krell KAV 150a
Produttore: Krell Analog Inc.
Prezzo approssimativo: 5.800.000 (3000 Euro)

È realmente necessario spiegare cosa rappresenta il nome Krell nella storia dell'Alta Fedeltà moderna? Probabilmente no. Per i novizi e per i pochissimi audiofili che non ne avessero mai sentito parlare spenderò solo due parole per inquadrare al meglio questo famosissimo marchio americano di hi-end.
Krell sin dagli albori si è situata all'interno di una particolare nicchia del mercato dell'HiFi: quella relativa alle elettroniche a stato solido di livello assoluto, sia per scelte progettuali che per costi.
Con una serie di apparecchi di successo la griffe statunitense si è presto guadagnata l'apprezzamento e la fiducia del popolo audiofilo alla ricerca di prodotti tecnologicamente all'avanguardia facenti uso degli ultimi ritrovati nel campo dello stato solido e dei transistors.
Particolarmente fortunata è stata la produzione di finali in pura classe A di alta potenza, ai quali l'immaginario audiofilo ha legato il nome Krell. Infatti, pur producendo ottimi preamplificatori e recentemente CD players, convertitori e vari componenti Home Theater, il nome della Company americana è da sempre indissolubilmente connesso ai suoi grossi finali.

Potete quindi immaginare la mia curiosità quando Krell ha deciso di rendere i propri gloriosi finali più accessibili dal punto di vista "economico" producendo il KAV 250a (250 Watts per canale) ed il piccolo (si fa per dire) KAV 150a da 150 watts per canale continui su 8 Ohms, oggetto di questa prova d'ascolto.

Il KAV 150a è dunque il più piccolo ed economico (sebbene costi comunque intorno ai 5 milioni) finale di casa Krell e si pone come scelta possibile per l'audiofilo alla ricerca di un potente finale a stato solido (ricordo, 150 watts minimi per canale) dall'eccellente blasone.
Costruttivamente il KAV 150a è piuttosto slim (48 x 37 x 9 cm), contrariamente ai suoi mastodontici fratelloni ma il peso rassicura subito e testimonia che si ha di fronte un finale costruito senza risparmio sui componenti.
Il frontale è il solito grigio satinato Krell, semplicissimo ed elegante, seppur le finiture tradiscano la vocazione del voler contenere i costi il più possibile.
Il tasto d'accensione con led dal classico colore azzurrino/violetto Krell è l'unico comando disponibile su questo finale.
Il pannello posteriore offre connettori d'uscita abbastanza standard (niente ottone o rame massiccio), cavo d'alimentazione staccabile, ingresssi RCA e bilanciati di buona fattura, ingresso ed uscita a 12V per accensione da remoto più un tasto per mettere a ponte il KAV 150a che in questa modalità diventa un finale mono in grado di erogare circa 600 watts su 8 Ohms.
Fatti i consueti collegamenti il KAV 150a è pronto per funzionare: intuitivo e facile da usare il piccolo Krell trasmette una certa sensazione di prodotto affidabile e robusto.
Le prove si sono svolte in condizioni diverse nell'arco di vari mesi, durante i quali il KAV 150a ha stazionato nel mio impianto di riferimento quasi ininterrottamente.

Il canto del baby Krell

Cosa aspettarsi da un finale di scuola americana da 150 watts per canale? Un suono potente e violento, in grado di muovere qualunque diffusore, capace di infondere energia ad ogni genere musicale. Più o meno ci avete azzeccato. È un 150 watts e non v'è dubbio che tanta potenza si faccia sentire però vi assicuro che non è come pensate: sorprendentemente quel che colpisce di più di questo finale è la grazia e la raffinatezza con le quali tratta la Musica.
È delicato, non cattivo e preferisce la carezza alla forza bruta. È come un gatto sornione, sempre disposto a fare le fusa ma capace di dare la classica zampata felina quando stuzzicato.
Timbricamente è piuttosto neutro, con una bella gamma alta, rifinita e raffinata, priva di asprezze da transistor ad alta potenza, coadiuvata da una gamma media aperta e molto puntuale, precisa ed analitica.
Traggono grande vantaggio le voci, sempre impeccabili, probabilmente una delle caratteristiche migliori di questo finale. I passaggi più difficili delle soprano più "cattive" vengono restituiti senza imbarazzo o asperità di sorta.
Il famoso basso di scuola Krell c'è ancora ma la migliore performance per la quale questi finali sono diventati famosi è da ricercare certamente sui modelli più costosi.
Il KAV 150a fornisce una buona idea di cosa sia il basso dei fratelli maggiori: potente e frenato, energetico ed articolato allo stesso tempo.
Personalmente avrei preferito un briciolo di estensione in più ma ormai il basso profondo sta diventando per me una sorta di ossessione (il mio strumento musicale preferito è l'organo a canne :-) ).
La coesione tra le varie gamme di frequenza è molto buona, soprattutto considerando che si tratta di un finale a stato solido di costo non stratosferico (beh, guardate la concorrenza) e di alta potenza.

Micro e macro dinamica

Dicevo, il KAV 150a è un gatto sornione: fa volentieri le fusa ma non fidatevi perchè la zampata dei suoi 150 watts è sempre in agguato. Quando questo succede, e badate che accade solo quando richiesto, la quantità di energia scaricata sui diffusori e sul vostro plesso solare è tanta ma viene offerta con una semplicità e con una certa grazia che non aggredisce ne' stanca.
Dinamico sì, ma non esplosivo. Potente ma non prepotente. Di fatto questo finale risulta estremamente godibile anche sulla lunga distanza, energetico ma non "isterico" si lascia ascoltare per tante ore senza alcuna fatica, anche ad alto volume.
Capite che vi trovate in presenza di un amplificatore con questa caratteristica di gran classe quando, anche dopo 5 ore di ascolto ininterrotto ad alto volume, riuscite ad aver ancora voglia di aumentare il livello per gustare qualche brano particolarmente energetico...
Sulla capacità di pilotaggio credo non ci sia bisogno di spendere molte parole: il finale è capace di muovere qualunque cosa senza grossi problemi ed il livello sonoro indistorto riproducibile con diffusori di media efficienza è ben al di là di ogni esigenza domestica.
Nonostante si tratti di un finale a stato solido ad alta potenza anche la microdinamica si attesta su ottimi livelli sebbene la grazia naturale di questo finale punti più al "realismo" e meno all'analisi clinica del messaggio sonoro.
Velocità e senso del ritmo buone ma non mozzafiato: tiene il tempo con semplicità, senza sottolineare troppo attacchi e rilasci, a testimonianza di un suono votato alla godibilità più che all'impatto violento.

Soundstage

Il soundstage è molto ampio e profondo. Con certe incisioni la dimensione dell'altezza è notevole e tutta l'immagine è ben posizionata alle spalle dei diffusori. Con la Sinfonia Fantastica di Berlioz edizione Reference Recordings (un must) alcune sezioni dell'orchestra appaiono anche sin troppo lontane.
La precisione e la focalizzazione sono buone così come appare tersa l'aria attorno agli strumenti. Anche su questo parametro sembra che la performance del finale americano sia votata più alla godibilità complessiva che alla precisione chirurgica.

Consigli d'uso

Il KAV 150a abbisogna di un buon preriscaldamento per fornire il suo suono raffinato e timbricamente completo. Tuttavia anche dopo pochi minuti suona già piuttosto vicino alle sue massime possibilità espressive.
Non è particolarmente critico negli abbinamenti e si trova a suo agio un po' con tutto, anche dal punto di vista cavi. Per il cavo d'alimentazione c'è da fare una piccola considerazione: l'effetto anche del nostro semplice Merlino è sensibile ma tende a snaturare un po' l'equilibrio di questo finale ed alla fine ho preferito ascoltare col suo cavo in dotazione che la Casa consiglia di non sostituire per alcun motivo.
Presumibilmente il KAV 150a è stato messo a punto col cavo in dotazione (un po' come succede coi prodotti Linn) ed ogni tentativo di upgrade va a scontrarsi con la buona ottimizzazione in sede di progetto. Ciò non significa che il suono non si possa migliorare, semplicemente si tratta di lavorarci un po' su più a lungo del solito.
Il posizionamento può essere a pavimento o su un ripiano stabile e solido. Non è un mostro da 40 kg ma necessita comunque di una certa attenzione.

Lamentele

Dal punto di vista costruttivo c'è poco da dire, se non osservare un certo livello di finitura abbastanza sull'economico, sia nel cabinet che nei connettori di uscita per i diffusori.
Il cabinet presenta poi degli spigoli vivi piuttosto appuntiti e pericolosi per bambini ed animali domestici. Un prodotto destinato all'uso domestico non può prescindere dall'attenzione a questi importantissimi particolari.
Dal punto di vista sonoro avrei preferito un pizzico di punch in più ed un basso profondo un po' più autorevole. Ricordo che quando parlo di basso profondo intendo quello sotto i 50 Hz, ovvero quello che la maggior parte dei diffusori attenuano notevolmente già di propria iniziativa (per non parlar dei problemi dell'ambiente).
Ultima lamentela, sebbene riferibile alla maggior parte degli apparecchi importati in Italia, è la consistente differenza di prezzo rispetto al Paese d'origine che contribuisce ad abbassare un po' il buon rapporto qualità/prezzo di questo finale.
Purtroppo tasse export nel Paese d'origine, trasporto, sdoganamenti, IVA, passaggi di mano ed altri balzelli vari penalizzano parecchio il prezzo finale del KAV 150a come del resto quello di tutti i suoi conterranei.

Conclusioni

Raffinatezza e potenza unite insieme in un unico cabinet: questo è il Krell KAV 150a. Un finale da prendere in seria considerazione se siete alla ricerca di un amplificatore a stato solido di alta potenza e buon suono oppure se volete ricredervi un po' sulla immeritata fama che le alte potenze mal si coniugano con la raffinatezza.
Il primo passo nel dorato catalogo Krell è decisamente un buon assaggio.

Un caloroso ringraziamento a tutto lo staff della Audio Natali ed al gentilissimo Luca Natali per averci spedito questo apparecchio in prova.

© Copyright 1999 Lucio Cadeddu

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