Tanto tanto tempo fa i controlli di tono erano la norma, non appena siamo entrati nell'era del digitale il *suono perfetto ed eterno* che ci avevano promesso è diventato presto un brutto sogno e ora assistiamo ad una piacevole rinascita di vecchie tecnologie, come le valvole ed il vinile.
Lo Z-Systems RDP-1 è un prodotto che mette insieme un po' di vecchia tecnologia (i controlli di tono) con lo Stato dell'Arte delle ultime tecnologie digitali.
Cos'è dunque questo apparecchio di cui tutti parlano (e che TNT recensisce in anteprima mondiale, N.d.D)?
L'RDP-1 è un preamplificatore digitale ed un convertitore di sorgenti digitali (EAS/EBU, SPDIF, Toslink IN e rispettive uscite).
E' anche un accoppiatore di lunghezza della parola digitale (converte
16 bits in 16, 20 e 24 bit con e senza dither) ma, principalmente, è un vero sofisticatissimo equalizzatore parametrico digitale completamente trasparente.
Un equalizzatore parametrico è un controllo di tono dove il livello dell'esaltazione o del taglio, la frequenza centrale d'intervento sulla quale agisce e la pendenza stessa della curva di equalizzazione sono configurabili e modificabili a piacimento dell'utente.
Vedremo tutti i dettagli in seguito.
Avendo scoperto una pesante risonanza a 40 Hz nella mia stanza dovevo trovare una qualche soluzione.
Sono sempre stato affascinato dalla tecnologia allo Stato dell'Arte e possedendo un sistema completamente digitale
(Meridian 508.20 + 518 + diffusori DSP5500) ed una moglie che si rifiutava di accettare in casa Tube Traps e simili trattamenti acustici, dovevo trovare un qualche tipo di equalizzatore digitale che risolvesse il problema ancora nel dominio digitale.
Ci sono delle soluzioni di questo tipo nel campo dell'Audio professionale ma introducono una serie di complicazioni e di artifici che difficilmente possono essere accettati in campo audiofilo.
Avevo sentito parlare del sistema RDP-1 pre+equalizzatore digitale così decisi per il grande salto (non indifferente visto il prezzo di 5000 dollari - prezzo in Italia ancora non stabilito) e ne ordinai uno.
2) Attenuazione nel dominio digitale (la risoluzione non scende mai sotto i 20 bit) in un range da -99 a +12 dB.
L'attenuazione digitale si effettua a piccoli step di 0.2 dB stando molto vicini al guadagno unitario ed a passi più ampi mano mano che ci si avvicina ai -99 dB, un'idea piuttosto intelligente che funziona molto bene e tutti i circuiti di guadagno dell'apparecchio funzionano secondo questo principio.
3) Accoppiamento della parola digitale: l'RDP-1 accetta un ingresso a 16 bit (opzionale anche una scheda per lo standard 24/96 prossimo venturo, vedasi l' Intervista al progettista) e lo converte in uscita sia a 16 che a 20 o a 24 bit. Questo aiuta l'apparecchio ad accoppiarsi perfettamente con qualsiasi convertitore digitale esterno.
4) Preampli digitale - l'RDP-1 accetta 6 ingressi
(3 SPDIF,2 ASE/EBU ed 1 toslink (o AT) ottici). L'uscita può essere
ancora SPDIF, Toslink e AES/EBU (tutte le uscite sono attive, per cui l'utente può scegliere di pilotare più di un convertitore digitale esterno oppure di collegarlo ad altre unità digitali dopo aver effettuato l'equalizzazione, ottimo per effettuare dei rimastering etc.
L'utente può richiedere ingressi e/o uscite realizzati su specifiche personali in base alle proprie esigenze.
Utilizzare un RDP-1 richiede un approccio diverso dal solito.
Fino ad ora infatti il lettore CD è stato considerato alla stregua di una sorgente analogica, collegato al pre o all'ampli, invece ora uno deve cominciare a pensare l'unità digitale (sia esso CD, LaserDisc o Satellite) come sorgente tradizionale e il DAC e l'ampli come una unità unica, essendo l'RDP-1 l'apparecchio che li pilota entrambi (inutile dire che voi con sorgenti analogiche sarete privati della possibilità di utilizzare l'RDP-1 come pre, a meno di una conversione A/D).
Questo sistema mantiene il segnale audio nel dominio digitale e tutti gli interventi (equalizzazione etc.) vengono effettuate tutte sul segnale digitale. Svolte queste operazione il segnale digitale esce dall'RDP-1 pronto per essere convertito in analogico dal convertitore esterno.
5) Equalizzatore digitale parametrico: davvero qualcosa di particolarissimo ed unico, è un equalizzatore parametrico a 4 bande con vari filtri. Sono disponibili 100 presets dove memorizzare le proprie equalizzazioni ed anche i vari formati digitali coi quali si è convertito il segnale. Praticamente tutti i livelli sono configurabili e memorizzabili dall'utente, tranne, per ragioni di sicurezza, il volume.
Le regolazioni di default all'accensione usano un'attenuazione a -40 dB così che non si possano in alcun modo danneggiare gli altoparlanti.
Oltre a questo si possono memorizzare due preset e richiamarli contemporaneamente per fare dei rapidi confronti A/B, si può modificare qualunque preset e si può pure bypassare completamente l'apparecchio.
Tutte le funzioni sono accessibili sia dall'apparecchio che dal telecomando.
La costruzione è eccellente, il telecomando è ricavato da un pieno di alluminio ed è estremamente facile da usare ed ergonomico.
L'apparecchio ha un buon livello di finitura e può essere richiesto nero o silver (vedasi foto d'apertura), ha un pannello frontale molto spesso, è molto elegante ed il manuale d'uso è semplice ed utile, incluse alcune sezioni che spiegano i rudimenti del dither, dei controlli di tono e dell'attenuazione in dominio digitale.
L'apparecchio è facile da usare e dispone di eccezionalmente buoni controlli, è facile da sistemare, sostanzialmente una sorta di *plug and play*.
Il display alfanumerico rosso è piuttosto informativo e di facile lettura, sebbene ad una certa distanza sia un po' *buio*.
Tutti i tasti ed i selettori danno una sensazione di solidità e di alta qualità, morbidi e precisi al tempo stesso e davvero comodi da usare.
E ora veniamo alla prova dei fatti!
Possiedo già un processore per mastering digitale, soppressore di jitter che ha alcune delle funzioni di conversione dell'RPD-1, il mio Meridian 518. Così ho deciso di settare il guadagno unitario sullo Z-Systems ed ho utilizzato una risoluzione a 24 bit, in sostanza utilizzando l'RDP-1 come un puro equalizzatore parametrico.
Poichè i diffusori Meridian in mio possesso necessitano di un ingresso a 22 bit con dither, ho settato l'apparecchio per avere tale uscita anche con 24 bit in ingresso (ricordo che i diffusori Meridian hanno già un convertitore digitale incluso).
Questi diffusori hanno già il proprio controllo di livello che ho preferito utilizzare al posto del controllo sull'RDP-1.
Faccio notare che ho utilizzato l'RDP-1 per tre tipi di equalizzazione:
Le anomalie acustiche nella mia stanza erano del tipo sottrattivo, dovevo mettere a posto la risposta in gamma bassa compatibilmente con l'arredamento, il posizionamento dei diffusori e, ovviamente, il mai dimenticato WAF.
La curva che sistemava questi problemi era tutt'altro che ininfluente: -16 dB, un filtro notch a 40 Hz (frequenza centrale) che si espande per un'ottava e mezza, combinato con un filtro a -3 dB centrato a 31 Hz (poco oltre un'ottava) ed infine un filtro di -5.4 dB centrato a 63 Hz con pendenza piuttosto accentuata.
Questa soluzione mi ha liberato completamente da tutte le brutture in gamma bassa. Per metterla in pratica ho utilizzato un disco test con toni a terzi d'ottava più un fonometro, in seguito ho ottimizzato tutto ad orecchio con vari generi musicali, al fine di ottenere un suono veloce, vivace, teso e assolutamente privo di rimbombi (i miei diffusori hanno un'emissione poderosa ancora a 25 Hz ed i 20 Hz sono ancora udibili).
Per quanto riguarda invece l'equalizzazione del mio sistema ho infine deciso che un incremento di 0.6 dB a 2.5 kHz, più una curva leggera ed un leggero innalzamento di 1.4 dB che parte da 5 kHz fino ai 20 kHz, erano la modifica migliore secondo il mio gusto, fornendo un suono un po' più *in avanti* ed un leggero aumento dell'apertura e dell'ariosità.
I miei diffusori DSP hanno la possibilità di apportare tali modifiche al segnale ma in modo meno preciso dell'equalizzatore parametrico dell'RPD-1.
Quindi ho settato i diffusori in flat ed ho utilizzato il solo RDP-1 per implementare l'equalizzazione.
Quello che era un suono gonfio e rimbombante, con la vera natura dei medi e degli alti oscurata da un basso onnipresente, è diventato un suono veloce, dettagliato (ma non pungente), aperto ed arioso, con una ricostruzione prospettica molto precisa ed una pulizia del midrange da innamorarsene al primo ascolto.
In alcun modo un trattamento acustico della stanza avrebbe ottenuto risultati così incredibili e, parimenti, ogni sostituzione di componenti si sarebbe rivelata inutile.
Per dare un esempio di come una registrazione scadente possa essere *rimasterizzata* ho scelto un'incisione del grande Mingus, la performance artistica era eccezionale ma la qualità sonora pessima: ho provato ad equalizzarla.
E, accidenti, dopo suonava in modo molto migliore di quanto non avessi mai sentito.
Una volta liberato delle risonanze della stanza, abbassando il livello di 2-3 dB ad 1 kHz per eliminare il suono un po' troppo *in avanti*, aggiungendo una piccola esaltazione alle alte frequenze (dai 3 ai 6 kHz), abbassando dagli 8 kHz in su per diminuire il fruscio, ma conservando ancora la grande sensazione di ambienza che l'incisione possedeva, ne è venuta un'incisione incredibile (eh eh, anche voi potete essere degli ingegneri del suono, adesso).
In seguito ho utilizzato l'RDP-1 come unità stand-alone, uscita a 20 bit e funzioni di preamplificazione digitale incluse, direttamente collegato ai diffusori Meridian DSP 5500, escludendo i controlli dei diffusori ed il processore di mastering del Meridian 518.
Ancora una volta l'apparecchio si è rivelato estremamente trasparente, dal livello di attenuazione più basso a quello più alto, senza introdurre alcuna sporcizia *digitale*. In realtà, utilizzato in questo modo, bypassando completamente il 518, l'RDP-1 era superiore più per certi tipi di musica che per altri.
La dinamica è aumentata, i transienti e gli attacchi sono migliorati
e timbricamente non c'è stato alcun cambiamento: le voci erano terribilmente realistiche e non colorate mentre gli strumenti a percussione erano decisamente esplosivi.
Il Meridian 518 tende a fornire un suono più *spazioso* ed addolcisce un po' tutto, sia in termini di messa a fuoco che di senso del ritmo e velocità.
L'RDP-1 usato in bypass era come se avessi collegato la meccanica CD direttamente ai diffusori (ricordo che i Meridian hanno il convertitore D/A incorporato, oltre ad essere attivi).
Sul jazz è semplicemente splendido, sebbene preferivo il 518 sulla tessitura delle voci femminili, sulla classica e sulla Musica New Age, ma questo non ha niente a che vedere con gli effetti dell'RDP-1, è solo una questione di gusti personali ed alla fine ho lasciato il 518 collegato all'impianto.
Tutto questo succedeva in un impianto relativamente modesto (oltre 25 milioni) ma come avrebbe funzionato in impianti di altro livello e come si sarebbe comportato come semplice preamplificatore?
Che effetto vi fa la parola trasformazione in un sistema da 120.000 dollari (bè, convertite voi in lire... N.d.D) con tanto di Mark Levinson/ProAc Response 4 ?
E che effetto vi fa la frase *metti via il preamplificatore Mark Levinson*?
E che effetto vi fanno i termini *aumento di dinamica*, *velocità di attacco* e *bassi poderosi* ?
Sicuramente hanno fatto un grosso effetto sul proprietario di tale impianto!!!
Il suono di quest'impianto formato da un sistema di amplificazione top-of-the-line della Mark Levinson (e cavetteria Transparent e Purist Audio Dominus) era un po' sullo stile HiFi, pulito, analitico, un po' rimbombante sui bassi (colpa della stanza) ma generalmente privo di anima e di feeling con una disastrosa rappresentazione scenica.
Utilizzando l'RDP-1 come semplice preamplificatore ha risolto gran parte di questi problemi, l'immagine ed il soundstage è migliorato drammaticamente consentendo uno sguardo ravvicinato al tessuto musicale, la dinamica e l'apertura sono migliorate, perdendo un po' di spigolosità, il basso si è ripulito un po' e la leggera colorazione delle voci femminili (ma sto cercando davvero il pelo nell'uovo) è sparita.
Questa trasformazione da sola apriva gli occhi sul reale valore di questo apparecchio e rendeva i 5000 dollari del suo costo ragionevoli.
Aggiunta l'equalizzazione digitale l'impianto a comiciato a cantare sul serio.
Ammetto tuttavia che, nonostante i notevoli miglioramenti apportati dall'RDP-1, il suono di questo sistema continuava a non soddisfarmi troppo, ma, ripeto, è una questione di gusti personali.
Poi ho avuto la possibilità di provare dei diffusori tre vie Sonor VKIII (1800 dollari) ed un sistema di amplificatori valvolari in push pull da 130 Watts (Steinhart TVP -777 MkII - un superbo pezzo di elettronica valvolare ed un vero affare per 1350 dollari per finale)
una meccanica CD Meridian 508.20 ed un convertitore Theta Progeny.
Il sistema faceva uso di un pre passivo di alta qualità (telecomandato, sempre della Steinhart, circa $350).
L'acustica della stanza era molto buona e solo una minima equalizzazione ai bassi si è resa necessaria.
Ancora una vlta l'RDP-1 ha mostrato tutte le sue qualità, producendo lo stesso livello di miglioramenti ottenuti con il precedente impianto.
I diffusori erano in realtà il vero punto debole di questo impianto, avendo una gamma media un po' indietro e degli alti un po' frizzanti. Il roll-off ai bassi era piuttosto accentuato a circa 40 Hz (abbastanza sorprendente comunque per un woofer Vifa da 25 cm
ed una cassa abbastanza grande per dimensioni) ma una piccola equalizzazione sui bassi ha riportato tutto alla normalità.
Il proprietario di questo sistema era molto impressionato ma sia le sue possibilità finanziarie, sia la sua voglia di impegnarsi per ottenere un suono ancora migliore non gli hanno consentito di andare oltre i 12 milioni già spesi per l'impianto in suo possesso. Nonostante ciò ha dovuto ammettere che i miglioramenti sonori avuti con l'uso dell'RDP-1 valevano la cifra richiesta.
Devo tra l'altro ammettere che questo impianto, nonostante molto più economico dell'altro, era decisamente più musicale.
Alcune osservazioni generali
Ho sempre seguito la strada del purismo assoluto del *cavo con guadagno* e ho provato e riprovato l'equalizzazione da vent'anni a questa parte.
La nuova ondata di macchine DSP e di tecnologia digitale rende disponibile a tutti la qualità e le possibilità degli studi di registrazione, anzi, anche un po' di più.
Posso assicurarvi che l'uso dell'RPD-1 come equalizzatore batte tutti i possibili equalizzatori che ho provato sinora (parametrici e non) e sicuramente fa molto meglio di quanto non si riesca a fare giocherellando coi cavi come fossero dei controlli di tono (che migliorano alcuni aspetti e ne peggiorano altri).
Utilizzare l'equalizzatore parametrico digitale nel mio impianto è stata una rivelazione per molti aspetti: in confronti diretti A/B di due settings diversi avete bisogno di deviazioni piuttosto importanti per essere in grado di sentire le differenze, sopra i 700 Hz cambiamenti di +- 0.5 db cominciano a diventare sensibili ma basta aumentare la pendenza del filtro perchè tutto sia molto più difficile da rilevare.
Tuttavia, su periodi d'ascolto prolungati anche piccole differenze dell'ordine del dB saltano fuori per cui confronti di questo tipo (A/B) fatti in negozio possono rivelarsi piuttosto inutili.
L'equalizzazione non può cambiare la capacità di trattare i transienti e non può cambiare le riflessioni della stanza ne' problemi acustici nella regione delle alte frequenze (se non aumentarne o dimunuirne il livello).
Ancora, non può cambiare i difetti dell'impianto ne' migliorare la distorsione, il break-up dei coni e così via.
Alcune conclusioni
Questo RDP-1 è un apparecchio estremamente sofisticato e di alta qualità, se possedete il denaro ed un sistema in grado di trarre beneficio da un pre come questo io vi raccomando incondizionatamente di provarlo in quanto si tratta di un componente davvero trasparente, sia come pre semplice che come equalizzatore.
Una volta che avrete sentito che cosa può fare nel vostro impianto ne vorrete uno in casa :-)
Garantisce inoltre ore ed ore di modifiche piacevolissime senza ulteriori sforzi o spese, e vi insegna i rudimenti dei suoni degli strumenti e del come questi sono modificati dall'acustica ambientale.
Sarebbe stato meglio se la Z-Systems avesse incluso un CD demo, con alcuni esempi di tecniche di mastering digitale, alcuni strumenti musicali e le loro frequenze operative massimali più una serie di toni test per il set-up ottimale.
Il sito della Z-Systems lo trovate su http://www.z-sys.com e lo staff è molto disponibile sia per scambiare quattro chiacchere con voi che per venirvi incontro per qualsiasi problema tecnico possiate avere.
Questo è stato uno dei più significativi miglioramenti che abbia mai fatto nel mio impianto e se successivi upgrades fossero previsti (sto desiderando i Meridian della serie 800 ed i diffusori DSP6000), essi includerebbero senza alcun dubbio l'RDP-1.
© Copyright 1998 Rodney Gold