Pre-phono Six Acoustic York Mk1

[Pre-phono York - vista frontale][Pre-phono York - vista posteriore]

Operazionali allo stato dell'arte!

[English version here]

Prodotto: pre-phono Six Acoustic York Mk1
Produttore: Six Acoustic - Canada
Prezzo: 400 € - Il prezzo può variare
Recensore: Roger McCuaig - TNT Canada
Pubblicato: Settembre, 2022
Traduttore: Roberto Felletti

Introduzione

Il pre-phono York MK1, progettato e prodotto dalla Six Acoustic nella regione di Durham, a est di Toronto, è disponibile da poco più di due anni. Naturalmente, ci sono molti concorrenti nella categoria degli stadi phono al di sotto dei 1.000 dollari. Anche se togliamo tutti i modelli che costano meno di 250 dollari, ne restano talmente tanti che potrebbero volerci anni per recensirli tutti! Tuttavia, ero comunque impaziente di provare un modello base canadese rientrante in questa fascia. Cosa faceva credere che la Six Acoustic potesse competere in questo segmento?

Descrizione

La Six Acoustic ha adottato l'ormai onnipresente cabinet in alluminio spazzolato per lo York. Il cabinet è robusto e ben realizzato, con qualche scanalatura ai lati a scopo puramente decorativo perché il dispositivo non si scalda nemmeno un po' quando è in funzione. I controlli sul pannello frontale, da sinistra a destra, offrono la regolazione del guadagno, un selettore a interruttore MM/MC e l'interruttore On/Off. Il controllo del guadagno è la caratteristica interessante qui, qualcosa che raramente si trova in uno stadio phono, specialmente in questa fascia di prezzo; è l'indizio che non si tratta semplicemente di uno stadio phono ordinario qualsiasi. I guadagni MM/MC sono rispettivamente 40 dB e 60 dB, con un intervallo di regolazione da -4 a +12 dB. Il pannello posteriore presenta una presa di alimentazione, i connettori RCA di ingresso/uscita e un connettore per la messa a terra. Capovolgendo l'apparecchio, si osserva una serie di DIP switch per variare la resistenza e la capacità in ingresso. Le impostazioni di resistenza sono 47k, 1k, 100 e 20 Ω, mentre le impostazioni di capacità sono 0, 100, 150, 220, 250, 320 e 470 pF. L'apparecchiatura è dotata di un elegante attrezzo di plastica rossa per impostare i DIP switch.

La Six Acoustic propone anche una “Special Edition” che, però, non è descritta sul sito; uno scambio di e-mail ha rivelato che si tratta di una versione nera con valori di impedenza di 100/470/1k/47k. L'e-mail prosegue dicendo: «Se il cliente richiede una configurazione del carico completamente personalizzata per l'edizione argento, noi possiamo realizzarla anche con questa opzione. L'opzione include anche una versione personalizzata dell'etichetta del carico affinché rispecchi i valori richiesti.» In passato ho fatto esperimenti con le impostazioni di resistenza, su uno stadio phono, con piccoli incrementi usando resistori all'1%. Ho riscontrato che con la mia testina MC, la quale richiede un valore di resistenza molto basso, un cambiamento anche piccolo (da 10 a 20 Ω) faceva la differenza. Tuttavia, questo sarebbe il caso per alcune, specifiche, testine. Direi che per la maggior parte degli utilizzatori, le impostazioni di resistenza fornite nel dispositivo standard dovrebbero essere sufficienti.

Questa recensione non tratterà i componenti interni né il layout dell'unità, poiché la Six Acoustic ha richiesto di non aprire il cabinet. Qualsiasi concorrente, attuale o futuro, che voglia sapere cosa c'è all'interno può benissimo acquistarne una e aprirla, per cui non riesco proprio a capire il motivo alla base di questa richiesta! Il materiale informativo dichiara che lo York usa resistori allo 0,1% e condensatori all'1%, con osservanza molto rigida della curva RIAA, e operazionali Ultra High-end allo stato dell'arte.

[Il pre-phono York dentro la scatola][Il kit del pre-phono York][DIP switch dello York]

Tempo di ascolti

Tutti i test descritti sotto sono stati effettuati con la manopola del guadagno impostata in posizione centrale, vale a dire che sono state utilizzate le impostazioni di guadagno 40 e 60 dB. Con il mio impianto non c'è stato bisogno, né se n'è percepita la necessità, di regolare il guadagno. Sicuramente, da qualche parte ci sono impianti che beneficerebbero di questa possibilità e almeno una delle mie precedenti configurazioni d'impianto ne avrebbe beneficiato. Per la cronaca, ho provato la regolazione del guadagno giusto per capire come funzionava e ha funzionato semplicemente bene, fornendo parecchia estensione.

Durante la prima fase del test, lo York è stato collegato a una combinazione Dual 1228/Shure M95ED. I parametri di ingresso sono stati impostati a 47 kΩ e 0 pF. Questo è stato un test davvero decisivo, qualcosa che sarebbe adatto come “gran finale” al termine di questo resoconto anziché all'inizio. Ecco perché: ho ereditato la testina M95ED con un giradischi a puleggia Lenco acquistato alcuni anni fa. Da allora l'ho montata un paio di volte, ma il suono non mi ha mai impressionato, in alcun modo, e mi ha fatto decidere che si trattava di roba vecchia e scadente che non avrebbe potuto competere con le testine disponibili oggi. Beh, ho scoperto che mi ero alquanto sbagliato. Evidentemente, ed effettivamente, era lo stadio phono che usavo precedentemente a frenare la testina Shure.

Nei test originali la M95ED suonava leggera e affaticata, come se la musica fosse stata a dieta - non proprio in grado di permettere all'ascoltatore di rilassarsi e godersi appieno la musica. Con lo stadio phono York, la M95ED conferiva una rinnovata voglia di vivere alla musica. Il suono era armonioso e pieno, con un ampio basso teso. Gli strumenti solisti suonavano molto più naturali e puliti. Mi ero subito reso conto di essere il proprietario di un'altra testina piuttosto utilizzabile! Ulteriori test hanno mostrato che la M95ED suonava un po' meglio con lo York impostato a 250 pF, valore esattamente a metà dell'intervallo tra 200 e 300 consigliato dalla Shure. Ne deduco che la testina Denon DL160 che avevo usato come riferimento per i test originali della M95ED riusciva a vincere le carenze del mio economico stadio phono Pro-ject, mentre la M95ED non ce la faceva granché a superare l'ostacolo. Era stato lo stadio phono York a liberarla. Con la combinazione Dual-Shure, Midnight Blue, di Kenny Burrell, suonava molto meglio di quanto mi aspettassi, offrendo una presentazione profonda, ariosa e piena. Kind of Blue, di Miles Davis, era pulito, frizzante e brillante, e gli assoli dei fiati avevano molta ariosità e note pure impressionanti. Non era perfetto, ma molto meglio di quanto pensassi fosse possibile da questa vecchia testina. Freddy the Freeloader era potente e vibrante; era possibile percepire l'ambiente e le note della tromba che rimbalzavano contro le pareti. Per scopi comparativi, ho poi sostituito lo York con il mio stadio phono MM a valvole Doge 8 Clarity. L'unità a valvole Doge, come ci si poteva aspettare, aveva sostituito la spigolosità con la rotondità e una ricchezza tonale sugli strumenti solisti, ma non c'erano differenze significative nella qualità complessiva del suono.

Poi la sorgente è stata cambiata, passando a uno dei miei giradischi a puleggia Lenco ricostruiti. Questa bestia da 40 kg al momento funziona con un braccio Linn Akito ricostruito e una testina Dynavector DVXX2 MKII. Con questa configurazione, lo York ha sostituito un trasformatore step-up Coincident Statement alimentante lo stadio a valvole Doge 8 Clarity MM. Il primo disco ascoltato è stato Gold, degli Steely Dan. Il risultato non è stato altrettanto raffinato e armonioso come con la configurazione Coincident/Doge, tuttavia piuttosto rispettabile. Abbastanza simile da farmi domandare se fosse stato il caso di spendere 2.500 dollari per il trasformatore step-up MC Statement! Poi è toccato a Brothers in Arms, dei Dire Straits, riprodotto con molta precisione, ma non così sgradevolmente.

Per la fase seguente del test sono passato al mio più nuovo (appena completato) giradischi a puleggia Lenco ricostruito. Questo qua è equipaggiato con un braccio Lenco ricostruito. L'asta originale del braccio è stata rimpiazzata da un tubo in fibra di carbonio intrecciata (lunghezza effettiva circa 27 cm), il porta-testina è stato sostituito con un'unità Dual in fibra di carbonio e i V-block sono stati sostituiti con nuovi blocchi in ottone ordinati dal Giappone. Per questo test è stata montata la mia prediletta testina Denon DL160. Per chi non conosce la DL160, si tratta di una testina a Bobina Mobile con uscita elevata progettata per essere utilizzata con uno stadio phono MM standard. I dischi ascoltati comprendevano Forecast (Eric Gale), realizzato da Rudy Van Gelder, Bob James III (Bob James con Grover Washington Jr.), sempre realizzato da Van Gelder, e Solo Guitar (Earl Klugh), master curato da Bob Ludwig. Nel complesso, la presentazione è stata molto neutrale e armoniosa, pur senza mancare di dettaglio e impatto. Molto spazio e palcoscenico ampio in tutte le direzioni: in alto e in basso, da lato a lato e da dietro a davanti. Anche la separazione degli strumenti era eccellente. Passare allo stadio Doge 8 MM ha dato pressoché i medesimi risultati ottenuti quando questa sostituzione era stata fatta con la configurazione Dual/Shure discussa sopra.

Poi è stata fatta un'ultima seduta d'ascolto usando un amplificatore integrato NAD C320BEE con diffusori da scaffale Bowers and Wilkins DM303. Il suono complessivo era, ovviamente, non così buono come con i diffusori Coincident e gli amplificatori Canary 300B, comunque restavano ariosità, profondità e consistenza degli strumenti. Le qualità di base dello York erano ancora percepibili. L'anello debole dell'impianto erano certamente i diffusori B&W (meno di 500 dollari).

Non è affatto inconsueto, specialmente nei pre-phono di fascia bassa, ottenere prestazioni migliori in modalità MM rispetto alla modalità MC. A volte significativamente migliori. Non c'è bisogno di preoccuparsi che succeda questo con lo York; l'ingresso MC riproduce ogni cosa altrettanto bene dell'ingresso MM, senza la minima traccia di un maggiore livello di rumore.

Conclusioni

A prima vista potreste essere tentati di classificare questa unità semplicemente come l'ennesimo esemplare di una lunga lista di stadi phono entry level intercambiabili, ma non fatevi ingannare dalle apparenze; questo dispositivo surclassa facilmente qualsiasi stadio phono (sotto i 500 dollari) che abbia mai ascoltato e la migliore qualità del suono giustifica i dollari extra richiesti per passare allo stadio phono York. Lo York ottiene un punteggio molto elevato in termini di rapporto qualità/prezzo e mi ha fatto seriamente dubitare del mio investimento in un trasformatore step-up da 2.500 dollari. Penso che non ci sia altro da aggiungere.

Lista musicale

Questo è un elenco parziale dei dischi ascoltati durante questa recensione:

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