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Buon compleanno, Adamantes!

(... e la torta a me!)

[English version]

Prodotto: Diffusore Diapason Adamantes mod.I e mod.III
Costruttore: Diapason[Italiano]talia
Prezzo : Modello I (1989) - fuori commercio, Modello III (1999) £. 6.000.000

[Diapason Adamantes]

Credo che siano veramente pochi quelli che non conoscono la italiana Diapason, una azienda che ha saputo ritagliarsi uno spazio ben definito nella considerazione degli audiofili di tutto il mondo.
Le Adamantes sono il modello di punta ed è di loro che stavolta parleremo, in occasione della ricorrenza del loro decimo compleanno.
Anticipo ad ora i *credits* che di solito occupano la fine delle prove, dicendo subito di quanto siamo orgogliosi e grati di essere stati scelti per *celebrare* questo importante decennale, e il sincero ringraziamento per la ghiotta occasione offertaci va ad Alessandro Schiavi che ci ha *solleticato* con la sua proposta di mettere a confronto diretto una coppia di Adamantes dell'ultima produzione con quella originale di dieci anni fa presa dalla loro *collezione privata*.

In ambito hi-fi non è cosa di ogni giorno trovare apparecchi che, grazie al successo riscosso presso il pubblico audiofilo, riescano a godere di tanta longevità: per farlo dobbiamo necessariamente andare a scomodare i marchi che hanno fatto la storia dell'audio.
Dieci anni fa, al loro debutto, qualcuno le aveva inizialmente trattate con un po' di scetticismo: Sonus Faber si stava imponendo nel mondo con la sua rivoluzionaria impostazione estetica oltre che sonica e le Adamantes, solo per *somiglianza* fisica e paese di provenienza, furono talvolta sbrigativamente liquidate come *ancora uno nella scia*.
Ma già da subito esse riuscirono a focalizzare interesse e curiosità con la loro forte personalità e originalità, e schiere di ammiratori sinceri e soddisfatti.
Da allora hanno tracciando una strada propria, anche in termini di progettazione e tecnologie utilizzate, che le ha portate, alle soglie del duemila, a rappresentare la *prima linea* della vivacità e della validità delle progettazioni italiane.

Esteticamente il tempo ha cambiato ben poco di questo diffusore che, fra l'altro ha vinto il Design Award della rivista americana Audio Video Interiors e dieci anni non sono bastati per invecchiarle: la forma del cabinet è rimasta immutata con il pannello frontale a forma di diamante. Diversa invece l' essenza utilizzata, precedentemente il castagno, ora sostituito da pregiato masso di noce Canaletto, sempre rifinito in maniera impeccabile e con forte attenzione al controllo delle risonanze.

Le due generazioni a confronto

Quasi impossibile, tutto sommato, indovinare *a prima vista* quale delle due sia la prima versione e quale la più recente, se non fosse per dei piccoli interventi, in linea con le ultime norme CE, a cui la Diapason si è, anche in questo caso con molta creatività, adeguata: obbligatoria una griglia frontale che copre gli altoparlanti? E allora facciamola di materiale magneticamente inerte e non risonante. I vecchi connettori scoperti non vanno bene?
Eccoli sostituiti dagli Speakon, odiati da molti per le difficoltà di terminazione specie con cavi un po' particolari ma che assolvono perfettamente al compito loro assegnato. Qualche avvicendamento anche nei woofer utilizzati, cosa che ha implicato anche un maggior diametro del condotto di accordo reflex e un crossover riprogettato; e questo è tutto: il resto lo riscontreremo nella prova di ascolto.

La prova

La coppia del 1989, naturalmente super-rodata e già pronta all'ascolto, correva in scioltezza e, come Alessandro mi aveva spiegato, non aveva mai subito, nel corso degli anni, alcuna modifica, riparazione o up-grade di sorta.
Quella nuova era invece proprio nuova di zecca e come tale ha dovuto lavorare molto prima di essere *ammessa al confronto*.
Fare il rodaggio è stato un grande piacere e la cosa che più mi ha colpito dal primo momento è stata la fortissima *caratterizzazione di scuderia* : mi è ritornato subito alla mente (con le dovute proporzioni) il ricordo della bella esperienza della prova di qualche tempo fa delle sorelline minori Prelude VS e questo fatto già la dice lunga su ciò che si ha davanti: non sono poi tante quelle aziende che riescono ad imprimere un marchio di fabbrica *sonoro*, quando in un apparecchio si scorge un *ricordo* di un altro della stessa casa. Ciò sottointende capacità progettuale, convinzione circa gli obbiettivi che si vogliono perseguire e padronanza della tecnica necessaria per raggiungerli.

Dopo una ventina di giorni di ascolti *di riscaldamento* mi decido e, sfruttando uno di quei pomeriggi di calma, caldo e tranquillità, preparo le due coppie sui loro stands (in castagno quelli della prima serie ed in ferro con rifiniture in noce quelli della terza) ed inizio a scodellare sul CDP i miei riferimenti sonori. Solo un disco test per verificare la correttezza delle connessioni (meglio assicurarsi bene quando ci sono di mezzo gli Speakon) e poi giù con i miei preferiti.
Premetto che non ho mai fatto, durante la prova, comparazioni rapide A-B, primo perchè il mio ampli non me ne dà la possibilità materiale, poi perchè in questo modo si rischia di ubriacarsi e disorientarsi. Ho solo ascoltato a lungo i miei brani di riferimento, ripetutamente ed attentamente passando da una coppia all'altra dopo non meno di una mezz' ora di ascolto e lasciando sedimentare il ricordo acustico per il tempo di un caffè o di una bibita fresca.

Parto subito dalle conclusioni: le Adamantes I e III dimostrano quanto, rispettivamente, siano figlie del tempo in cui sono state prodotte e risalta subito il desiderio del progettista di adattare il suo concetto di *riproduzione fedele* al panorama tecnologico degli apparati d' ascolto al momento in circolazione sul mercato ed al gusto corrente per ciò che si intende come *Buon Suono*.
Mi spiego meglio: dalle caratteristiche soniche si intuisce che le Adamantes I guardavano più a quelle amplificazioni muscolose, un po' smargiasse, veloci e leggermente radiografanti allora in voga, mentre le Adamantes III di oggi si guardano attorno e vedono valvolari, basse potenze, triodi S.E. e le raffinatezze discrete dei nostri giorni.

In termini di prestazioni, ad orecchio noto nelle nuove una sensibilità leggermente maggiore, con una emissione molto naturale, liquida e fluente. L'evidente perfezionamento della tecnologia DDD (Diapason Direct Drive) del pilotaggio diretto del woofer rende più rapida la risposta ai transienti interessati e più estesa la gamma bassa, già eccezionale nel modello dell' '89, che diventa veramente completa, quasi da diffusore da pavimento. La sua emissione riesce a riempire anche grandi ambienti con autorevolezza e precisione quasi a superare il loro limite fisico.
Entrambe, con la loro alta sensibilità, si prestano ad essere ben pilotate da potenze veramente esigue. A volume sostenuto non si notano incoerenze o compressioni dinamiche.
Il registro medio nelle due coppie gioca alla pari, dolcezza e ricchezza di dettagli sono i caratteri onnipresenti. Leggermente più in avanti e levigate le voci riprodotte dalle III, un po' più arretrate quelle della I.
Ciò che forse risalta di più è una questione di *corpo* di questo registro, pieno, caldo e naturale oggi, leggermente più etereo, quasi freddino dieci anni fa.

La scena sonora ricreata dalle Adamantes III rievoca l'evento musicale a tutto tondo, rappresentandolo ben davanti ai diffusori con una eccellente spaziatura sia laterale che in profondità.
Scena a ventaglio, molto ampio ma più dietro ai diffusori invece, quella delle Adamantes I. Teniamo conto però che avevo dovuto situare le nuove una cinquantina di centimetri più avanti della prima serie per la loro maggiore esuberanza del basso.
Per entrambe una palcoscenico brillante e definito, luminoso e contrastato ed una grande *musicalità* che affascinerà chi privilegia il suono della musica come *degustazione* di un evento artistico e non di una performance tecnologica. Sempre valido il paragone con il vedere la foto di una bella ragazza o vederne una accurata radiografia :-).

Conclusioni

Una conclusione? Un diffusore abbastanza universale che ben si adatta ai vari generi ma che si esprime al meglio nella musica acustica sia essa classica o blues o jazz data la eccezionale qualità di restituzione del calore armonico degli strumenti, che si rivolge ad una figura nuova di audiofilo, molto *relaxed* senza angoscie e *fisse* tecnicistiche che vuole godere di quel prodotto della mente umana che si chiama Musica.

Se dovessi scegliere quale tenere non avrei dubbi: le ultime Adamantes sembrano fatte apposta per il mio ampli (valvolare). Solo se queste non esistessero mi *accontenterei* delle vecchie (ma che questo non suoni come una diminuzione del valore della serie I).
Adeguato alla classe il prezzo, anche guardando alla concorrenza, con il vantaggio, per chi le acquista, di avere in mano un prodotto che gli terrà compagnia per anni e, in aggiunta, certamente rivendibile in caso di upgrade (ammesso solo se si vogliono sborsare cifre almeno doppie).
Comunque ho l'impressione che in casa Diapason si dorma poco e la strada di un nuovo decennio di successi è già iniziata: è da poco in commercio anche una Adamantes Limited Edition da tenere d' occhio e si mormora di una versione tower che, a questo punto, non dubito che segnerà uno standard.

Se tanto mi da tanto ne sentiremo delle belle. Per ora imballiamo tutto: la festa di compleanno è finita e non resta che la triste procedura della restituzione :-), questa volta vergognosamente tardiva. Scusa, Alessandro, ma ti giuro che gli speakon si erano incastrati e non volevano staccarsi.... (cerco testimoni anche a pagamento :-))
Comunque, happy birthday to yooou, etc. etc. e la torta c'era davvero, visto che sono nato il 19 luglio.

© Copyright 1999 Mimmo Cacciapaglia - http://www.tnt-audio.com

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