Prodotto: Subwoofer PF 1000
Produttore: Aliante - Italia
Prezzo approssimativo: Lit 1.500.000 (750 euro)
Recensore: Stefano Monteferri
Recensito nel: Gennaio 2001
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I lettori di TNT Audio più attenti avranno certamente notato, all'interno dell'articolo relativo al Factory Tour dedicato alla Aliante, come fosse già in fase di prototipo avanzato un subwoofer attivo denominato "PF 1000". Tale evento è da considerarsi un vero e proprio esordio per l'Azienda di Revello (CN), in quanto si tratta della prima realizzazione di questo tipo a vedere la luce negli stabilimenti Aliante.
Ma come, un'Azienda da sempre devota ai (sani) principi della buona riproduzione musicale, che si mette ad un tratto a commercializzare oggetti considerati dai più addirittura deleteri ai fini del conseguimento delle migliori prestazioni in ambiente, perlomeno per quanto riguarda il concetto di HiFi inteso nel senso più restrittivo?
Ho già avuto modo di esprimere la mia opinione al riguardo su queste stesse pagine: questa tipologia di oggetti è migliorata qualitativamente in modo sostanziale rispetto a qualche anno fa, e l'utilizzo di un subwoofer attivo all'interno di una catena di riproduzione, se questo è ben realizzato e dotato delle necessarie regolazioni utili al conseguimento della migliore messa a punto dell'intero sistema, non è affatto da considerarsi un'eresia.
Non c'è molto da dire, si tratta del classico cubotto nero, snellito in parte dalle stondature realizzate sul pannello frontale e dal disegno vagamente ovale della griglia di protezione. Di particolare c'è il trattamento superficiale del mobile, morbido e ruvido al tatto, che ricorda vagamente la similpelle.
Il PF 1000 è dotato di un woofer da 10" (25cm.), con bobina mobile da 40mm e cestello in lega leggera. È caricato in reflex e pilotato da un finale interno da 100W RMS, il che assicura una risposta in frequenza, stando ai valori dichiarati, estesa dai 30Hz ai 120Hz (+/- 3dB).
È possibile prelevare il segnale di ingresso sia dalle uscite linea del preamplificatore che direttamente dall'uscita speaker del finale di potenza. La frequenza di taglio superiore è regolabile a partire da 40Hz fino ai 120Hz, e non mancano il controllo del livello di uscita, il selettore per l'accensione e lo spegnimento automatici, il pulsante di selezione della fase (0 e 180 gradi), oltre ovviamente al comando di accensione. Non manca neppure un'uscita speaker filtrata con taglio passivo passa alto a 100Hz (per casse da 8 ohm).
Il sub viene consegnato corredato da piedini in gomma, il cui montaggio è a carico dell'acquirente. Importanti le dimensioni, che valgono 44x48x44 rispettivamente per larghezza, altezza e profondità. Il peso, prossimo ai 30kg, risulta piuttosto significativo.
Da un subwoofer ci si aspetta che fornisca un sostanzioso supporto in gamma bassa, senza che questo significhi andare a sporcare la regione immediatamente superiore dello spettro acustico. La cosa più difficile è ottenere questo risultato senza che poi si debba necessariamente fare i conti con un basso lungo, privo di controllo e con notevoli code sonore in ambiente, evidentemente così poco realistico da risultare persino fastidioso. Ancora più difficile è conseguire un'accettabile coerenza dinamica con i diffusori utilizzati. In sostanza, la scommessa è il conseguimento di una omogeneità complessiva che risulti soddisfacente, in modo tale che il sub costituisca un'ideale e sinergica estensione dei diffusori ai quali viene abbinato.
Per la prova del PF 1000 mi sono avvalso della "collaborazione" di una coppia di diffusori di casa Aliante, i "Punto 5", minidiffusori di qualità a due vie in bass-reflex, dotati di tweeter in alluminio di progettazione Aliante e woofer(ino) in polipropilene da 11cm., candidati piuttosto idonei ad accompagnare il sub nel corso della prova di ascolto.
Diciamo subito che le operazioni di messa a punto sono durate un paio di giorni, al termine dei quali sono giunto alle regolazioni che ho ritenuto le migliori in relazione al sistema utilizzato ed all'ambiente di ascolto: taglio attorno ai 60Hz, fase a 180 gradi, volume prossimo a metà.
Tale regolazione ha consentito di ottenere una gamma bassa sufficientemente veloce e trasparente (per la cronaca, il sub è stato posizionato su tre punte coniche, per eliminare un certo senso di "pesantezza" del suono altrimenti avvertibile), e la pulizia ed articolazione della gamma bassa riprodotta dai diffusori non ne ha in alcun modo risentito: il taglio a 60Hz ha infatti scongiurato dannosi fenomeni di interazione, in gamma bassa, tra sub e diffusori.
L'impostazione della fase a 180 gradi ha poi sostanzialmente eliminato le code sonore generate in ambiente, invero abbondantemente presenti con il selettore impostato sulla posizione 0 gradi (i diffusori, per la prova, sono stati allontanati di circa 1,8 metri dalla parete di fondo, mentre il sub distava una trentina di cm.).
Lavorando di fino con il controllo del volume (a proposito, davvero molto efficienti i controlli e le regolazioni del PF 1000: è possibile intervenire con micrometrica precisione!), è stato possibile anche ottenere una significativa coerenza dinamica con le Punto 5.
Terminate le operazioni di ottimizzazione, in sostanza, mi sono trovato nelle condizioni di godere della musica per diversi giorni senza avvertire l'esigenza di alzarmi in continuazione per variare in qualche modo le regolazioni del sub (cosa che è invece puntualmente è avvenuta nel corso dei primi due giorni di ascolto), ed ho potuto finalmente assaporare quella fisicità, patrimonio di strumenti quali i timpani (finalmente ho reso giustizia alla Sinfonia Fantastica di Berlioz in edizione Reference Recording), l'organo (semplicemente maestoso nella meravigliosa registrazione edita dalla Proprius, le Cantate Domino) o il contrabbasso, tanto per fare degli esempi, senza dover necessariamente rinunciare alla raffinatezza espressa dai minidiffusori nella gamma di frequenze da questi riprodotta.
Davvero un risultato interessante, non c'è che dire...
Non posso dire di essere un fanatico di cubi neri dalle dimensioni prossime al mezzo metro per lato, ragion per cui considero l'oggetto un minimo intrusivo in ambiente. Non dubito, per contro, che qualche altro potrebbe invece apprezzare la forza estetica di un oggetto dall'aspetto vagamente "minaccioso" come questo PF 1000 (anche se ho constatato che questo genere di oggetti viene spesso "ingentilito" da madri/consorti tramite la collocazione sulla sommità di composizioni floreali di vario genere... :-).
Ancora, potreste dover affrontare qualche problemino di ronzio causato dai famigerati loop di massa: il problema si è puntualmente verificato anche nel corso della prova, ma la sostituzione del cavo di alimentazione originale con uno privo di terra, ha sostanzialmente eliminato l'inconveniente (quello inviatomi in prova era però un esemplare di pre-serie, e l'Ing. Prato mi ha assicurato che in quelli definitivi verranno ulteriormente ottimizzate le masse interne).
Collocatelo su punte coniche, articolazione e trasparenza in gamma bassa ne guadagneranno non poco. Preferibilmente, usatelo esclusivamente a supporto della gamma bassa dei vostri diffusori, evitando di utilizzare le uscite filtrate a 100Hz. Conseguite la migliore ottimizzazione operando per piccoli passi, le vostre orecchie (ed il vostro sistema nervoso... ;-) vi ringrazieranno.
Il PF 1000 nasce, ovviamente, per essere utilizzato vantaggiosamente in un sistema HT, ma non solo. Questa prova mi ha infatti confermato che non esistono particolari controindicazioni per l'utilizzo dell'oggetto in un contesto squisitamente HiFi.
Naturalmente, non è vantaggioso utilizzarlo in unione con diffusori che dispongono di una gamma bassa adeguatamente estesa, in quanto l'eventuale manciata di Hz in più non giustificherebbe i possibili problemi di interazione, in gamma bassa, tra sub e diffusori stessi.
L'utilizzo ottimale del PF 1000 sembrerebbe quindi in unione con minidiffusori la cui risposta in ambiente non si estenda in basso oltre i 60Hz (grosso modo). Non pensiate però che basti abbinarlo ad un "piccolo" diffusore per ottenere, come per magia, un suono da "grande" diffusore: quello che otterrete sarà comunque un suono da "piccolo" diffusore, ma è tuttavia innegabile che il sostegno in gamma bassa fornito dal sub consente di conseguire quell'immanenza, quel coinvolgimento fisico ed emotivo giocoforza negato a quegli appassionati che utilizzano minidiffusori per i loro ascolti.
Insomma, apprezzate il suono dei vostri raffinati mini, non avete alcuna intenzione di sostituirli con un diverso modello, ma vi trovate talvolta a soffrire dei loro limiti in basso? L'Aliante PF 1000 potrebbe rappresentare una buona soluzione per le vostre esigenze. Ed in fin dei conti, come amo sottolineare quando si parla di questo genere di oggetti, si tratta pur sempre di un subwoofer attivo: se a volte non avete voglia di ascoltarlo, agite sull'interruttore di alimentazione e lui se ne resta li, buono e zitto, ed è come se non ci fosse... ;-)
Un sentito ringraziamento all'Ing. Giuseppe Prato, della Aliante, per averci inviato in prova il sub PF 1000 oggetto di questa recensione.
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