Costruttore: Digital Audio Systems
già noto come Dyer Audio Systems
Tel.: (+44)1992 468674 Fax: (+44)1992 467581
Prezzo: Hailey £4000~6000€
Dimensioni: 350 X 230 X 290 mm, capacità netta: 10 litri
Recensore: Mark Wheeler - TNT UK
Recensione: Maggio, 2007
Traduttore: Roberto Di Paola
Ho già avuto modo di parlarvi delle eccelse qualità degli Harefield. I compromessi estetici erano davvero poca cosa se confrontati con le loro grandiose performance acustiche. La bassa distorsione e l'accuratezza della fase di quei monitor in campo vicino sono capaci di sfruttare a pieno e meglio - rispetto alla maggior parte dei sistemi di diffusori passivi pilotati da amplificatori mostruosi - tutte le informazioni musicali estratte dalle sorgenti audio domestiche.
Qui si presume che abbiate già letto la recensione degli Harefield, pertanto verranno prese in esame soltanto le differenze di prestazioni tra quelli e i piccoli Hailey oggetto di questa prova.
Attualmente, la Digital Audio Systems di Bill Dyer offre tre modelli di diffusori DAS più un subwoofer. Un cubo amplificato ancora più piccolo è stato concepito puramente per impieghi in ambito professionale, ma i più piccoli due vie attivi sono proprio gli Hailey (350x230x280 mm (l/a/p), alle mie misurazioni la profondità è risultata 10 mm inferiore rispetto alle specifiche dichiarate). Il logo che raffigura il simbolo di un microfono con la "D" di "DAS" attraverso il simbolo dell'amplificazione a forma di "S" sembra nuovamente molto appropriato.
Gli Hailey sono progettati per essere collocati in ambienti molto piccoli, sopra una console di mixaggio oppure come diffusori laterali o posteriori in una configurazione Ambisonics. Non sono stati pensati per altri formati multicanale, e comunque l'Ambisonics ha molti più legami con la vera stereofonia rispetto al THX 5.1 e 7.1, al SQ, al CD4, al QS, all'UD4 o a qualunque altra diavoleria dell'intrattenimento domestico. Gli Hailey potrebbero servire ottimamente chi ha sale d'ascolto molto piccole, dove sarebbe impossibile posizionare dei grossi diffusori e dove il basso "grosso" sarebbe insopportabile sia per la stanza che per i vicini, e dove una disposizione in prossimità delle pareti è una scelta obbligata.
Gli Hailey ospitano gli stessi finali da 50 W (due per ogni diffusore) e gli stessi driver presenti nei più grossi Harefield. Rimangono pertanto solo 10 litri d'aria dietro al woofer, il quale è "foderato" con 40 mm di schiuma per ridurre le riflessioni interne e le onde stazionarie. Un driver da 18 cm a corsa lunga in un volume così piccolo può causare grossi problemi di estensione, di tenuta in potenza o entrambe le cose. Se l'altoparlante prova a comprimere o rilasciare il carico d'aria più velocemente di quanto la fluidità dell'aria stessa non consenta, essa diventerà un ostacolo ed il movimento del cono sarà definito dal rapporto di compressione dell'aria piuttosto che dal sistema magnete-bobina mobile.
Inoltre, I condotti più piccoli, dettati da una superficie frontale minore, lascieranno passare meno aria prima che la sua velocità nei condotti acceleri fino alla velocità del suono; oltre Mach=0.05 possono sopraggiungere delle distorsioni udibili, dovute alla non linearità del flusso d'aria a queste velocità. Perciò, la regola empirica approssimativa progettuale è che la velocità del flusso non deve superare Mach=0.1, ovvero un decimo della velocità del suono, il quale, in aria, viaggia ad una velocità che varia in funzione dell'altitudine, della pressione atmosferica e dell'umidità, da 330ms-1 a 345ms-1 circa. Una velocità dell'aria nei condotti reflex maggiore di Mach=0.05 può provocare degli sbuffi provenienti dai condotti che sono distintamente udibili nonostante la musica; i tubi spesso hanno le estremità svasate proprio per questo motivo. Siccome la velocità dell'aria nel tubo cresce ulteriormente fino a rappresentare anche frazioni più grandi di Mach 1, si può udire un botto proveniente da alcuni sistemi, poiché l'aria nel condotto preme contro quella presente nel volume del cabinet in quell'istante. Molto prima che il "pericolo" sopraggiunga dai condotti, l'allineamento del basso ha già smesso di comportarsi come voleva il progettista, causando la compressione del basso.
Il condotto reflex rettangolare degli Harefield ha un'area di 37.5^2 cm, mentre i due tubi degli Hailey, assieme, hanno una superficie di soli 14^2 cm... Se le "porte" sono molto piccole, esse divengono un ostacolo che fa crescere troppo la velocità dell'aria, anche se si adottano contromisure come le estremità svasate. Quando l'SPL (sound pressure level livello di pressione acustica, n.d.t.) cresce, il mobile non reagisce più secondo l'allineamento progettato, poiché lo spostamento e la portata della massa d'aria non sono più definiti dall'elasticità del volume d'aria racchiuso nel mobile, ma limitati dal flusso massimo consentito. Nei DAS Hailey si cerca di prevenire questi problemi utilizzando due condotti corti e svasati per giungere alla superficie ed all'accordo desiderati.
Bill dice di aver scelto un allineamento per il basso in funzione dell'accuratezza piuttosto che dell'estensione oltre ogni possibilità, collocando un accordo a 55Hz nel piccolo mobile da 10 litri degli Hailey. Il basso non è stato equalizzato tramite crossover; sarebbe stato un facile imbroglio, ma avrebbe causato problemi di tenuta in potenza e di "group-delay". Ritoccare gli allineamenti tramite l'elettronica può danneggiare l'integrità della fase. Pertanto qui la risposta scende fino ai 55Hz (-3dB), mentre negli Harefield arriva fino ai 40 Hz. L'accordo a 55 Hz del mobile degli Hailey limiterà il moto del cono del woofer - che è caratterizzato da una frequenza di risonanza in aria libera di 39 Hz - ad una frequenza più alta rispetto ad un classico allineamento B4. Questo può migliorare la tenuta in potenza che, a causa di un cabinet più piccolo e di una minore superficie del condotto reflex, può diventare problematica.
Sia gli Harefield che gli Hailey raggiungono una risposta in frequenza piatta nonostante Bill rifugga da tale obiettivo, sostenendo che "la distorsione, la risposta ai transienti, la risposta in fase e la sincronia [nei diffusori convenzionali] sono sacrifici fatti in funzione di una risposta ampia e piatta. Il fatto che la distorsione misurata a 70 Hz 90 dB è simile a quella degli Harefield, suggerisce che l'allineamento scelto per il basso è un buon compromesso, e il sacrificio riguarderebbe soltanto il peso delle note più gravi prese sul "Mi" del basso o del contrabbasso, oppure del "Si" basso in un basso a cinque corde.
Il tweeter a cupola morbida raffreddato al ferrofluido è montato direttamente sul baffle, che è forato per far spazio al magnete. La pressione all'interno del mobile agisce direttamente sul retro del tweeter e gli Hailey fanno affidamento sulla sua flangia per sigillare il volume del cabinet. Nel modello più piccolo ciò potrebbe essere ancora più problematico: i piu grossi Harefield hanno gli stessi componenti degli Hailey, pertanto, a parità di pressione acustica e di frequenze riprodotte, la pressione generata all'interno del mobile più piccolo è maggiore. Durante la prova si è verificata una perdita d'aria dalla flangia del tweeter, la quale causava uno sbuffo ed allo stesso tempo alleggeriva il basso. Il problema è stato risolto facilmente riserrando le viti del tweeter, ma si potrebbe prevenire fissando una placchetta dietro il foro che ospita il magnete. Comunque in un prodotto di tale costo è inammissibile che si debbano stringere delle viti.
Senza dubbio, i treppiedi "open frame" della Origin Live supportavano gli Hailey alla perfezione, e rispetto ai miei supporti riempiti di sabbia (mostruosamente pesanti) miglioravano le prestazioni musicali di questi piccoli diffusori. Sugli stand più leggeri, il basso era più veloce e le voci più chiare.
Il posizionamento in ambiente è assolutamente semplice. La dispersione migliorata grazie ad un cabinet più ristretto - in combinazione con l'accurata fase del crossover - rende possibile camminare lungo l'asse perpendicolare a quello dell'emissione di uno solo degli Hailey senza percepire le solite drammatiche fluttuazioni dell'equilibrio dello spettro udibile. Questi diffusori sono ancora più facili da posizionare rispetto ai più grossi Harefield. Senza dubbio, gli spigoli smussati dei baffle anteriori accrescono ulteriormente i vantaggi dati dalla ridotta larghezza dei baffle stessi. Gli spigoli smussati, rispetto a quelli "vivi", riducono la diffrazione, ed ancora meglio rispetto alla sistemazione di "accessori" attorno ai bordi dei cabinet. L'effetto della diffrazione degli spigoli provoca colorazioni che influenzano in quantità differente le diverse frequenze. I baffle smussati riducono inoltre l'effetto delle prime riflessioni e la "step response" (la risposta a gradini dovuta al fatto che le onde più corte hanno una dispersione meno ampia, n.d.t.): la larghezza del baffle è uguale alla metà della lunghezza d'onda, quindi al crescere delle frequenze riprodotte la loro dispersione è più ristretta, di conseguenza, con i baffle curvi e smussati, l'effetto gradino si manifesta più dolcemente.
Il basso più leggero permette a questi diffusori di trovare posto felicemente ad appena 50 cm dalla parete posteriore. La vicinanza delle pareti provoca l'inevitabile collasso del "sound stage" dovuto alle riflessioni precoci, ma in generale, l'equilibrio tonale in questo caso sopravvive alla prossimità delle pareti.
I diffusori sono sorprendentemente insensibili alla convergenza: vanno bene basta che puntino verso l'ascoltatore. La posizione migliore è con i tweeter che "sparano" direttamente nelle mie orecchie mentre me ne sto rilassato sulla mia sedia Le Corbusier replica.
Anche gli Hailey, cosiccome gli Harefield, sono influenzati dai supporti. Inoltre hanno tratto beneficio dall'utilizzo di piedini migliori rispetto a quelli in dotazione. I cabinet non erano sufficientemente profondi da raggiungere le punte posteriori degli Origin Live, quindi sono stati poggiati su due Mitchell Tendercups poste sulle punte in linea con gli angoli frontali del mobile ed un Mitchell Tenderfoot al posteriore. Questa soluzione - al confronto con i Polychrystal che erano stati la scelta migliore nel caso degli Harefield - ha alzato il suono. I piedini proprietari non reggevano il confronto.
Il dettaglio è grandioso. Mancano le tipiche distorsioni dei crossover passivi. A volte sembra che le colorazioni dei sistemi passivi aggiungano un che di piacevole, eppure è sempre un'aggiunta: "Lo zucchero non guasta la bevanda, ma rovina i denti".
Parlando del basso, con gli Hailey c'è tutta l'accuratezza e la velocità che era negli Harefield, anche se il peso, con i piccoli, è un po' inferiore. Quando la SPL sale e le frequenze scendono, il piccolo volume del cabinet si sente. I due condotti iniziano a "tossire" ben prima che i diffusori vadano in crisi su altri parametri. Essendo le "porte" due tubi di plastica, questi sbuffi sono inevitabili, ma questo è il prezzo che si deve pagare per avere degli ingombri così ridotti.
Prima che si manifesti lo sbuffo, il basso resta "schiacciato" mentre la pressione acustica cresce, e comunque quella massima prima della crisi resta ben al di sotto di quanto si può ottenere con gli Harefield. Per il mio ambiente d'ascolto, questi diffusori sono davvero troppo piccoli: con i lavori musicali in grande scala, essi lottano per riempirlo, ma se con la "dance music" falliscono, con i quartetti d'archi hanno successo. Rispetto ai diffusori passivi, i quali rappresentano la quasi totalità dei sistemi domestici, il basso degli Hailey è meglio articolato, più accurato (per cui i registri più bassi degli strumenti mantengono un timbro naturale), tengono meglio il tempo (quindi fanno venire voglia di ballare ed è più probabile che mentre lo fate riusciate a tenere meglio il passo). Infine, quando il pedale della grancassa incontra la pelle, la percussione mantiene il suo corpo.
La qualità percussiva del pianoforte, che molto spesso manca nella riproduzione hi-fi, qui c'è tutta. Il picchiare della bacchetta sui tamburi e ritratto esattamente dove dovrebbe essere: all'inizio della nota. I colpi in Andy's Chest da "Transformer" di Lou Reed - con gli Hailey alimentati dalla mia Decca London montata sul braccio Hadcock GH242SE - sono i migliori che io abbia mai sentito. Questo è il suono migliore da me ascoltato tramite una combinazione diffusore & finale che occupa un volume così piccolo. Allo stesso tempo però, sono rimasto "rapito" dalla prestazione degli Harefield nel mio impianto.
Per le mie orecchie, i più grossi sono migliori. I cabinet più piccoli degli Hailey danno qualche vantaggio in termini di dispersione, ma l'accurato allineamento del crossover (possibile perché attivo), nella mia stanza d'ascolto, minimizza questo vantaggio. In ambienti più piccoli, i baffle stretti dovrebbero aiutare affinché le riflessioni precoci non rovinino il bilanciamento tonale, poiché esse hanno un effetto tremendo sulla risposta del diffusore in tutto l'ambiente e ciò può influire in maniera pesante sull'equilibrio generale delle frequenze, nonostante le curve di risposta anecoica ad un metro siano simili.
I DAS Hailey ed i DAS Harefield sono dei monitor progettati con l'obiettivo della migliore dispersione possibile, giocando sui moltissimi parametri attorno ai quali trovare il giusto compromesso. Il modello più piccolo ha meno vantaggio sul maggiore, in termini di dispersione, di quanto ci si potrebbe aspettare.
Gli Harefield hanno prodotto una pressione acustica indistorta di 97 dB nel punto d'ascolto nella mia stanza di 5.5 m x 5.5 m x 3 m. Negli Harefield il fattore che limitava la prodigiosa prestazione del basso era il diametro del woofer, ma i piccoli condotti reflex ed il mobile degli Hailey costringono questi ultimi ad una pressione sonora, con un basso ancora presente, ben inferiore. Nella mia sala d'ascolto grande, gli Hailey non hanno suonato forte quanto potrebbero fare dei grossi diffusori con crossover passivo prima di distorcere in maniera indecente. Nessun amplificatore & diffusore passivo di queste dimensioni potrà avvicinare le prestazioni degli Hailey, però gli Harefield sono decisamente superiori.
Una coppia di Hailey costa £4000 (5950€ al cambio di gennaio 2007), mentre una coppia di Harefield viene venduta a £5000 (7450€ al cambio di gennaio 2007). Significa che questi ultimi hanno un costo superiore di appena il 25%; in termini di rapporto qualità prezzo però non c'è confronto: le performance acustiche degli Harefield valgono molto di più di questa differenza di prezzo.
L'unica condizione che giustifica l'esistenza degli Hailey, a mio parere, è un'eventuale significativa limitazione in termini di spazio nel quale devono essere collocati, e servirebbe un subwoofer per l'ottava più bassa. Bill probabilmente ha pensato ad un ruolo per gli Hailey nelle configurazioni Ambisonics dove dovrebbero condividere il compito con gli Harefield come frontali, oppure negli spazi angusti di uno studio. La catena potrebbe prevedere un subwoofer Hertford, che è caratterizzato dal trasduttore da 280 mm Scan speak Revelator. A quel punto varrebbe la pena sentirli.
Una volta che un paio di diffusori saranno installati correttamente su dei buoni supporti, tra i due modelli, la differenza di volume non sarà troppo evidente dato che sarà l'altezza dei piedistalli ad attrarre maggiormente l'attenzione; quindi, in un ambiente di medie dimenzioni, io consiglierei certamente gli Harefield. Se non fossi circondato da diffusori da me stesso progettati, comprerei una coppia di Harefield per me. L'ultima volta che acquistai un paio di casse acustiche commerciali avevo 14 anni, questo dà l'idea di quello che penso della qualità di questi diffusori DAS.
In termini di rapporto prezzo-prestazioni, nessun diffusore passivo più amplificatore, da me ascoltato, arriva vicino alle performance di questi monitor. Se foste costretti a posizionare i vostri diffusori a meno di un metro dalle pareti di una stanzetta, gli Hailey costituirebbero l'alternativa più musicale che io riesca ad immaginare in uno spazio così ristretto.
Se non avete mai ascoltato dei monitor "nearfield" accurati, fatevi questo favore: cercate un paio di DAS Harefield ad una mostra oppure ad una dimostrazione domestica. Bill Dyer pensa di estendere l'offerta al fine di includere delle finiture più eleganti, perché sarebbe il caso che più persone facessero entrare in casa componenti audio come questi, i quali permetterebbero loro di ascoltare musica in un modo migliore dell'attuale.
Bill ha costruito un prototipo di cabinet per il woofer che fa da stand a mo' di Wilson Puppy, a complemento dei DAS Hailey. Ciò fa sì che il woofer abbia un volume proprio e maggiore, un crossover attivo ed un amplificatore. In tal modo, gli Hailey saranno sgravati dal riprodurre le due ottave inferiori, compito nel quale cercano di cavarsela, ma solo in ambienti molto piccoli. La combinazione Hailey più woofer potrebbe essere il vero riferimento se fosse all'altezza di quanto mostrato dagli altri modelli. Potrebbe essere l'unica combinazione attiva a rivaleggiare con il sistema Watt più Puppy, o anche con la classica combinazione BBC LS3/5a più AB1 (aka Auntie's Bottom). Potrebbe anche esserci una nuova versione dei piccoli Hailey, caratterizzata da un'unica costruzione progettata appositamente per ridurre gli ingombri al minimo. Questa, per gli Hailey, potrebbe essere la giusta "dimensione" piuttosto che copiare gli Harefield in scala ridotta; considerate questa differenza!
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