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Tannoy Mercury M2
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Prodotto: Diffusore acustico Tannoy Mercury M2
Costruttore: Tannoy - UK
Prezzo approssimativo: 570.000 la coppia
Da sempre l'Azienda inglese Tannoy ha prodotto diffusori in grado di soddisfare un vasto pubblico di audiofili, dai più esigenti e danarosi fino a quelli più attenti al risparmio. Questo bookshelf Mercury M2 rientra a pieno titolo in questa seconda categoria, essendo un diffusore che in commercio si trova per una cifra intorno al mezzo milione, una fascia di mercato, considerabile entry-level, dove le proposte sono tante e tutte particolarmente agguerrite.
Il Tannoy Mercury M2 è un diffusore bookshelf di medie dimensioni (20 x 38 x 27 cm) due vie in bass reflex, dotato di un woofer da 16,5 cm e di un tweeter a cupola da 2,5 cm. La sensibilità dichiarata è di 88 dB e l'impedenza di 8 Ohms.
Il cabinet è piuttosto leggero per le dimensioni (circa 6 kg per diffusore) ed è disponibile in due finiture diverse, che sono poi queste visibili in foto (nero e ciliegio). Non è previsto il biwiring, come è logico che sia per un diffusore da primissimo impianto.
La versione in prova è quella con finitura in finto ciliegio, non male a vedersi, specie considerando la classe del prodotto. Il livello di finitura è infatti abbastanza buono e certamente questi diffusori centrano il bersaglio di apparire ben più costosi di quanto non siano in realtà.
Occorrerà vedere se, oltre alla vista, queste Mercury M2 riusciranno ad ingannare anche l'udito.
Li ho provati in varie configurazioni, sia con partners del loro livello che con apparecchi decisamente più costosi. In particolare, sono stati anche provati con lettore CD ed ampli Marantz, visto che facevano parte di una interessantissima offerta della Marantz Italia che offriva un tale mini impianto di vera HiFi ad un prezzo da coordinato (circa 1 milione per una coppia di Tannoy Mercury M2, un lettore CD 38 della Marantz ed un ampli PM 57 sempre Marantz). Per maggiori informazioni su quest'offerta contattate direttamente la Marantz Italia
(tel. 02/675.22.604)
Timbrica
Le Mercury M2 si propongono al pubblico come diffusore completo, quindi uno dei traguardi a cui i progettisti hanno puntato è la massima estensione possibile della risposta in frequenza. Mentre è un compito facile per ogni tweeter appena decente arrivare al limite teorico dei 20 kHz, meno facile per un woofer scendere adeguatamente in un mobile di dimensioni tutto sommato contenute.
Però alla Tannoy hanno evidentemente saputo mettere a frutto l'esperienza maturata coi diffusori più impegnativi perchè la Mercury M2 scende molto in basso, ben più di quanto è lecito aspettarsi da un diffusore di mezzo milione.
Diciamo che i 50 Hz ci sono ancora tutti e si va anche un po' più sotto. Tale discesa è accompagnata da una buona presenza della gamma bassa, che si è rivelata potente ed abbastanza smorzata. A penalizzare una performance apprezzabilissima c'è qualche accenno di rimbombo causato dal mobile non esattamente smorzatissimo.
La gamma media è a tratti un po' indietro rispetto al resto, quasi a voler mettere in evidenza gli estremi di gamma. Nonostante questa impostazione un po' loudness la qualità della gamma media è buona, in particolare le voci sono riprodotte con una buona dose di pulizia e di realismo.
Apprezzabile anche la capacità di analisi del messaggio sonoro. La gamma alta è estesa ma talvolta tradisce la provenienza economica del tweeter, con qualche spigolosità di troppo. Nonostante questo la coesione tra le varie porzioni delle frequenze riprodotte si attesta su livelli buoni, a parte un picco del tweeter intorno ai 10 kHz, prima di scendere fino al limite superiore. A causa di questo picco nell'emissione ritengo consigliabile angolare le casse verso il punto di ascolto (si vedano i Consigli per l'uso).
Per mezzo milione i tecnici della Tannoy sono comunque riusciti a costruire un diffusore per certi versi sorprendente, coerente, musicale e dotato di una notevolissima gamma bassa.
Dinamica
Questo è il punto più debole di tutti i progetti economici ma le Mercury M2 si difendono con onore, pur pagando un po' l'estensione sulle basse con una certa compressione dinamica a volumi di ascolto elevati.
Tale compressione dinamica è meno evidente in gamma medio-alta ma conviene non esagerare troppo con la manopola del volume. Queste Mercury possono tuttavia sonorizzare locali anche piuttosto ampi, fino a 22/25 mq, misura oltre la quale cominciano a mostrare la corda. In ambienti troppo angusti invece le loro buone capacità vengono castigate e non mi sentirei di consigliarle per locali al di sotto dei 14/15 mq. Per situazioni logistiche più compromesse c'è infatti il modello Mercury M1 che meglio si sposa con spazi angusti. Ricordatevi sempre che è la cassa che va scelta in funzione dell'ambiente e non viceversa.
L'estensione in gamma bassa si paga anche in termini di velocità, buona ma non esaltante. Il suono delle Mercury ha comunque un buon punch e vivacità, caratteristiche che le rendono adatte per i generi musicali più moderni, ritmati e vivaci (pop/rock).
Immagine
Come ho detto altre volte, non è il caso di pretendere il Paradiso per mezzo milione. L'immagine delle Mercury M2 è quindi un po' posizionata al centro, ridotta nelle tre dimensioni spaziali (altezza, larghezza e profondità). Da questo punto di vista l'inganno acustico riesce meno bene e la scena sonora riprodotta appare un po' *costretta* all'interno dello spazio tra le casse ed anche un po' bassa.
Tuttavia, con qualche attenzione in più per il posizionamento, si riesce a ricreare un palcoscenico ancora accettabile per la classe del prodotto.
Consigli d'uso
Tanti. Comincio col dato della sensibilità: gli 88 dB dichiarati sono, secondo me, abbastanza lontani dalla realtà. No, non ho effettuato misure, mi sono semplicemente basato sul confronto con altri diffusori di sensibilità nota. Le Mercury hanno richiesto SEMPRE e con tre amplificatori diversi (di cui uno capace di pilotare anche i muri :-) ) una rotazione della manopola del volume più consistente del solito. Secondo me siamo più vicini agli 85 dB che agli 88 dichiarati.
Il consiglio è quindi di non lesinare sulla potenza dell'amplificatore e direi che 50 buoni watts sono senz'altro raccomandabili, almeno in ambienti oltre i 20 mq, altrimenti ci si può accontentare di molto meno.
Poi il posizionamento: le Mercury si sono rivelate abbastanza sensibili alla disposizione in sala d'ascolto. Gli stands devono essere di circa 60 cm e la distanza tra i diffusori dovrà essere entro i due metri, pena uno sfocamento della porzione centrale dell'immagine.
Lontane dalle pareti si esprimono al meglio e la vicinanza della parete posteriore non giova di certo. Una consistente angolatura verso il punto d'ascolto può rendersi necessaria in ambienti molto ricchi di alte frequenze. In questo modo si riesce anche a neutralizzare il picco di emissione ed a riequilibrare la risposta del tweeter, che trae giovamento anche da un feltro posto sulla flangia, per minimizzare fenomeni di diffrazione acustica.
Ancora, un po' di blue tack tra diffusore e stand può aiutare a stabilizzare la scena ed a migliorare ancora la perfomance in gamma bassa che sarebbe un peccato vanificare con un posizionamento ballerino.
Ho osservato che le Mercury M2 gradiscono suonare spesso, nel senso che qualora le si lasciasse inattive per qualche giorno, dopo fanno fatica a fornire subito il massimo delle prestazioni (un po' come tutti i diffusori...ma in maniera un po' più sensibile). Diffusori nati per suonare, dunque.
Lamentele
Lamentarsi di un paio di casse che per mezzo milione vi danno 4 altoparlanti (due bei woofers da 16 cm, tra l'altro), un mobile di buone dimensioni ed un filtro crossover ben studiato è davvero da cattivoni. Tuttavia basterebbe poco per far suonare le Mercury M2 ancora meglio: ad esempio un cabinet un po' più sordo, magari con tre-quattro fogli di materiale smorzante incollati alle pareti o con un rinforzo tra pannelli che impedisca la propagazione delle vibrazioni.
Secondo il mio umile parere anche un feltro intorno al tweeter potrebbe giovare.
Esiste tuttavia una versione upgradata, siglata M 2.5, dotata di cabinet rinforzato ed alcuni particolari miglliorati, che costa circa 700.000 lire.
Conclusioni
è sempre difficile giudicare diffusori economici col giusto metro. Questi Mercury M2 per mezzo milione (il costo di un metro di cavo di fascia media, sic!) offrono una perfomance sonora di tutto rispetto, particolarmente convincente in gamma bassa che si è mostrata estesa e potente, adattissima ai generi musicali più vigorosi.
L'equilibrio timbrico, davvero buono per la classe di prezzo, rende il Mercury M2 un diffusore per certi versi universale, adatto ad impianti entry-level con velleità audiophile. Ho avuto la netta sensazione che con qualche piccolo intervento di rinforzo al mobile questo diffusore possa fornire prestazioni di livello ben più elevato.
In definitiva il Tannoy Mercury M2 è un diffusore maledettamente conveniente, in grado di dar voce ad impianti sì economici ma poco amanti dei compromessi, almeno in termini di risposta in frequenza.
In particolare, l'offerta con le elettroniche Marantz era (o è ancora, se siete fortunati) la risposta più esauriente che si possa dare a chi ritiene che con 1 milione si acquista solo un compattone e non un vero impianto HiFi. Ma di questo avrò modo di parlare ancora in occasione della prova delle elettroniche Marantz che fanno parte dell'offerta promozionale.
© Copyright 1999 Lucio Cadeddu - http://www.tnt-audio.com
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