Le Aliante Spazio sono dei diffusori bass-reflex a singolo sbocco anteriore, di tipo bookshelf (free-standing) di dimensioni medio-piccole (35H x 20L x 25P), coi fianchi in legno massello ottimamente rifinito ed il resto in MDF di buon spessore.
Le Spazio sono le sorelle minori delle Iperspazio ed adottano un woofer da circa 13 cm
ed un tweeter da 26 mm, entrambi incassati a filo del frontale.
La morsettiera è la stessa di tipo biwiring alla quale ho già mosso delle critiche di praticità in occasione della prova delle sorelle maggiori.
è vero d'altra parte che la morsettiera dovrebbe essere usata una sola volta, dopo che i cavi sono stati collegati si lascia lì....ma il povero recensore che deve provare vari tipi di cavi, il monowiring, il bi-wiring etc...rischia di perderci la pazienza ed i polpastrelli :-)
Per maggiori informazioni sul progetto e sulle caratteristiche tecniche seguite questo link.
Il prezzo di listino si aggira sul 1.400.000 lire.
La timbrica
Dopo il solito rodaggio (la Aliante raccomanda nel manuale almeno 30 ore) le Spazio sono pronte per suonare. Fortunatamente il modello avuto in prova era già ampiamente rodato e questo mi ha permesso di godere subito del suono di questi diffusori.
Se avete letto la prova delle sorelle maggiori Iperspazio penserete che si tratta della stessa cassa con un po' di estensione in meno dovuta al woofer ed al mobile più piccoli e così credevo anch'io.
E mi sbagliavo, e pure parecchio.
Infatti le Spazio sono un progetto molto diverso dalle Iper, essendo diverso anche il tweeter.
L'impostazione timbrica delle Spazio è più dolce, più arrotondata e, oso dirlo, un pelino più equilibrata.
Ad evitare fraintendimenti preciso subito cosa intendo: mentre la Iperspazio è una cassa molto musicale ma talvolta critica negli abbinamenti e con un medio-alto estremamente preciso ed analitico, la Spazio è molto più accondiscendente in alto pur conservando un'invidiabile estensione e potenza in basso.
Le Spazio suonano bene con tutto, è difficile trovare un amplificatore o un disco col quale non si trovino a loro agio: il loro suono è fluido, composto e dannatamente coerente, caratteristica per altro comune ai progetti Aliante/Acoustical, dove l'incrocio tra woofer e tweeter è studiato in modo tale da essere acusticamente invisibile.
La Spazio non spacca il capello in quattro come la Iper, pur conservando un ottimo grado di introspezione. è una di quelle casse che non colpisce al primo ascolto ma che alla lunga stravince sui concorrenti lasciandosi ascoltare all'infinito senza mai stancare, riproponendo il messaggio musicale in modo abbastanza completo dal punto di vista timbrico e sempre con un garbato rispetto per la Musica.
Mi spiego meglio: non vuole impressionare facendovi sentire il rumore della porta che sbatte in fondo alla chiesa dove è avvenuta la registrazione ma piuttosto vuole che la vostra attenzione si focalizzi sul contesto dell'esecuzione anzichè sui particolari.
I particolari si sentono comunque (si, anche la porta...) ma restano giustamente in secondo piano, e la protagonista della scena rimane la Musica, come deve essere.
In sostanza, mentre la Iper vi permette di affacciarvi nel mondo della riproduzione hi-end grazie ad alcune caratteristiche davvero raffinate, la Spazio è più adatta per lunghissimi ascolti casalinghi in totale relax, senza l'isteria audiofila di voler sentire il rumore della molla del pedale della grancassa al minuto 1:45 :-)
Per questo motivo anche la gamma bassa merita un elogio: sicuramente la differenza di dimensioni del woofer (13 contro 17) ed i litri in meno di volume di carico (rispetto alle Iper) si sentono MENO di quanto ci si aspetterebbe ed anzi oso dire che la prestazione in gamma bassa delle piccoline è più convincente che non nelle sorelle maggiori.
Mentre le Iper avevano una grande estensione ed un buon controllo, le Spazio scendono un po' meno ma hanno in compenso più punch quindi in definitiva una impostazione timbrica più universale e meno da audiofilo evoluto.
Come giustamente deve essere per un prodotto che in negozio pagate poco più di un milione e che quindi deve soddisfare un pubblico potenzialmente più vasto. Una scelta davvero intelligente.
Si poteva fare una Iper in miniatura, analitica ed ogni tanto un po' critica, invece, per questa fascia di prezzo, si è optato per un prodotto più universale. Bella mossa.
Tra l'altro la Spazio è poco più di una Acoustical RS6 con la quale condivide gli altoparlanti, il filtro ed il volume. Manca il mobile coi fianchi in massello...ma la sostanza c'è tutta...ad un milione tondo di listino.
La dinamica
La Spazio, rispetto alla sorella maggiore, non soffre di senso di inferiorità da questo punto di vista.
La prestazione dinamica è più che buona ed ottima in rapporto al costo ed alle dimensioni.
Anche qui il carattere della cassa viene fuori in tutta la sua compostezza, la Spazio non aggredisce, può suonare molto forte, seguire con facilità escursioni dinamiche importanti senza scomporsi troppo mantendendo costante la sua coerenza di base, davvero encomomiabile.
Si è voluta sacrificare un po' di velocità a favore dell'estensione in basso e questo rende il suono della Spazio più grande di quello che le sue piccole dimensioni lascerebbero presupporre.
In sostanza, anche da questo punto di vista si è cercato di costruire una cassa che fosse soddisfacente e che non facesse rimpiangere diffusori di dimensioni più importanti.
Da qui la necessità di cercare una buona estensione in frequenza, segno distinitivo dei diffusori dall'ingombro superiore, magari sacrificando un po' la velocità del basso.
Attenzione, non sto dicendo che le Spazio hanno un basso d'effetto, finto o gonfio! NO. Il punto è chè il basso scende parecchio per le dimensioni del woofer e del mobile e che pertanto non si può avere quella velocità mozzafiato di alcuni minidiffusori iperveloci e, spesso, anche un tantinello frettolosi.
Nella prestazione dinamica della Spazio la fretta non esiste, tutto il programma musicale viene analizzato, dipanato e riproposto con la dovuta attenzione, senza farsi prendere la mano da sensazionalismi delle note suonate solo come attacchi e zero rilasci, quando invece in natura il rilascio (ovvero la coda) è normalmente presente negli strumenti musicali.
L'immagine
E su questo parametro la parentela con la sorella maggiore Iperspazio si fa decisamente più stretta. Infatti le Spazio sono in grado anche loro di sparire alla vista, lasciando il posto ad un'immagine tridimensionale ampia e molto profonda, che si posiziona preferibilmente sempre alle spalle del diffusore.
La maggiore precisione del tweeter delle Iperspazio consentiva una focalizzazione ed una nitidezza superiore però sugli altri parametri direi che siamo molto vicini.
La scena è plastica, corposa e le dimensioni degli strumenti e dei cantanti sono rigorosamente rispettate.
L'importante è posizionare le Spazio abbastanza in alto, diciamo su stands da almeno 60 cm, meglio se da 65-70 e ben distanti dalle pareti circostanti.
Una buona inclinazione verso il punto d'ascolto aiuta, così come il posizionamento dei feltrini (forniti di serie) attorno ai tweeter dal lato interno.
Il mobile rigido della Spazio, aiutato anche dalle ridotte dimensioni,
evita fluttuazioni della scena che rimane stabile anche in presenza di segnali sonori complessi.
Per la vaschetta dei connettori vedasi quanto già osservato a proposito delle Iperspazio.
Dell'altezza degli stands ho già detto, solo un cenno alla qualità. La Aliante/Acoustical produce(va) degli stands in alluminio leggerissimi e rigidissimi che consentono a qualsiasi diffusore di esperimersi al meglio, soprattutto dal punto di vista della pulizia e della dinamica. Il loro listino dovrebbe essere intorno alle 340.000 lire la coppia.
Se riuscite a recuperarli in qualche modo usate questi altrimenti un progetto che funzioni con gli stessi principi.
Il biwiring è consigliato ma non obbligatorio: su questi livelli di prezzo a volte è meglio un cavo singolo ma di buon livello piuttosto che due di livello dimezzato.
Il pilotaggio delle Spazio è opera semplice per ogni amplificatore degno di questo nome. Basta magari dar loro un apparecchio dinamico (tipo NAD e Rotel, per intenderci) che non mortifichi le capacità di questi diffusori.
Il tweeter poi, educato e civile com'è, non sembra sia troppo critico ed accetta di buon grado anche qualche ampli un po' frizzantino in alto.
Ovviamente la prestazione della Spazio cresce al crescere della qualità dell'amplificazione anche se non bisogna esagerare.
Una considerazione finale sul prezzo: le Spazio costano di listino 1.400.000 lire circa e la cura dei materiali scelti, il livello di finitura e l'attenzione anche ai più piccoli particolari, dall'imballo ai feltrini al cablaggio Monster o ai dischetti adesivi proteggi-punte, rendono questi diffusori un acquisto molto serio e dall'elevato rapporto qualità/prezzo.
Se poi vi accontentate di una finitura un po' meno raffinata ma non volete rinunciare alla stessa qualità sonora, acquistate una coppia di Acoustical RS6, delle Spazio in tutto e per tutto ma sotto mentite spoglie.
Risparmierete così quelle 400.000 che potrebbero essere impiegate in cavi, stands o altri accessori.
Un rigraziamento all'Ing. Prato per avermi messo gentilmente a disposizione questa coppia di diffusori per la prova d'ascolto.
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