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Recensore: M.L. Gneier - TNT USA
Pubblicato: gennaio 2024
Traduttore: Roberto D'Agosta
Possiamo farci una bella discussione, franca e serena sulle modifiche? D'accordo, a meno che non mi mandiate qualche email si tratterà più di un monologo che di un dialogo. Come primo passo suggerisco di differenziare la natura delle modifiche. Decidiamo che una prima domanda da porci per chiarire questo punto è se la modifica avviene nel cammino del segnale audio o al di fuori di esso. Questo criterio mi spinge a mettere quindi i cavi di segnale e dei diffusori in un gruppo primario. Non c'è modo di argomentare che tali cavi non importino e, men che meno, che tutti suonino allo stesso modo. Infatti se iniziamo ad argomentare su quanto questi cavi siano importanti, rischiamo solo di perdere tutti del tempo. Il fatto che le loro differenze siano misurabili, sia dal punto di vista costruttivo che della risposta elettrica, la dice tutta. Detto ciò, fatemi precisare che questo non significa assolutamente che io o voi riusciamo a sentire la differenza o che uno o l'altro cavo si avvicinino alla massima accuratezza del segnale. Guardate che lo stesso discorso si applica praticamente a qualsiasi componente audio che sia mai stato recensito. Alla fine solo l'ascoltatore può determinare una preferenza e se essa valga il prezzo richiesto. Questo assunto non può essere messo in discussione. Solo un acquirente può determinare se qualcosa valga quanto richiesto poiché il piacere ricevuto e la volontà di pagare per quel componente sono gli unici metri validi per la musica.
Dove mettiamo i cavi digitali e di potenza? Qui non mi trovate altrettanto tollerante. Alcuni potrebbero certamente iniziare ad argomentare sui cavi digitali e se la loro impedenza caratteristica sia 75 o 110 Ohm, Spero sinceramente che si godano la loro vacua discussione. Sono molto più contento di avere dei cavi digitali della giusta lunghezza e con i connettori corretti. Alcuni audiofili, purtroppo, non vogliono o sono incapaci di confrontarsi con la realtà della trasmissione digitale del segnale e come sia completamente diversa rispetto a quella analogica. Di nuovo, buon divertimento, non fa per me. Magari semplicemente il vostro ultimo acquisto di un cavo digitale ha iniettato un po' di denaro nell'economia locale. Continuate se vi rende felici.
Cavi di potenza. Questo è un altro argomento disdicevole quando pensiate un attimo a mente fresca alla natura degli alimentatori di potenza e la loro influenza su un circuito audio e sul vostro piacere d'ascolto. Avete mai dato un'occhiata al diametro dei cavi di alimentazione anche del più grande trasformatore (per non parlare del diametro degli avvolgimenti)? Se lo aveste fatto, vi sareste trovati di fronte dei cavi di rame ricoperti di stagno di circa 1.2 mm o meno di diametro. I connettori saranno molto probabilmente ancora di stagno. Quindi avete la vostra bella presa IEC 320 che connette il vostro cavo molto costoso, quello che ha il diametro di un tubo dei pompieri e il doppio della sua rigidità. Il ragionamento dovrebbe essere che quella corrente elettrica passa attraverso la vostra rete di potenza locale, tra dozzine di trasformatori prima di arrivare finalmente al vostro pannello elettrico. Da lì gli elettroni passano attraverso diversi salvavita e connettori crimpati, fino a infilarsi finalmente nella presa di qualità che il vostro elettricista di fiducia vi ha installato, ridendosela sotto i baffi. Hey, va tutto bene, il vostro elettricista si merita il suo stipendio e una bella risata di tanto in tanto.
Fermi là, ce n'è ancora. L'alimentatore di potenza di un qualsiasi componente deve essere isolato dalla parte audio del circuito, assumendo che i ragazzi che hanno progettato il vostro componente sapessero quello che stavano facendo e, sinceramente, scommetto che lo sapevano. La dispersione del rumore dell'alimentatore di potenza è un fatto reale. Ma, e questo è il punto chiave, deriva da una progettazione che ha fallito nel considerare questo pericolo seriamente. Non stiamo parlando di un terribile rumore nella linea di potenza che ha compromesso le difese di un, altresì eccellente, componente audio. No, è il risultato di un'alimentazione di potenza progettata male e realizzata peggio. Non esiste alcun modo in cui un cavo di alimentazione possa porre rimedio a una cattiva progettazione. Quindi, certo, andate avanti e siate un audiofilo come me. Io uso esclusivamente cavi Carol 14/3. Perché? Per diversi motivi. Primo, usano delle prese maschio e femmina di qualità ospedaliera (Visto? Ve l'avevo ho detto che sono un audiofilo!) fuse che sono anche trasparenti, e quindi sono cool. Sono anche di un grigio anonimo e quindi scompaiono abbastanza dalla stanza e infine si arrotolano facilmente. Infine, come i miei cavi digitali, sono della giusta lunghezza. Datemi retta, compratene qualcuno e dimenticatevi per sempre dei cavi di potenza...
D'altra parte, le interconessioni tra i componenti e i cavi per i diffusori sono più importanti di quanto molti vorrebbero ammettere. Quanto non sta a me dirlo. Dovete scegliere voi ma io, come anche il nostro editore Lucio fece nel 2010, vi consiglio di ascoltare attentamente prima di fare un qualsiasi investimento poiché i cavi specialmente perdono di valore molto rapidamente. Sapete, con tutte quelle parti in movimento... L'autocostruzione è e molto di moda ma non aspettatevi che sia economica o che appaia anche solo decente. Ne ho fabbricati centinaia in questi anni e tutti hanno avuto questi difetti in comune: ci ho messo molto più tempo del previsto; sono costati molto di più, hanno tutti, inevitabilmente, suonato tra il mediocre e l'orribile (pensate ai Monster Cable dei primi anni 80). Se perlustrare Internet alla ricerca di cavi di rame ultrapuro senza ossigeno rivestiti in tetrafluoroetilene o di argento puro al 99.99% vi sembra facile e divertente, provateci. Ma scoprirete presto che i vostri materiali sono più difficili e costosi da reperire di quanto non vi aspettiate. Pensate davvero che sia stato così facile per Ray Kimber e George Cardas? Provate a cercare un cavo che sia costruito come lo sono i loro e fatto con gli stessi materiali. Semplicemente impossibile, non perdete tempo a cercarli. Sono certo che molti produttori di cavi non siano così precisi nel descrivere la progettazione e la costruzione dei loro cavi. Però non fate l'errore di attaccare la stessa etichetta etica (o mancanza di) anche a produttori che sono presenti da sempre le cui pratiche di progettazione, studio e realizzazione sono indubbiamente di altissimo livello.
Vi posso offrire la mia ricetta. Per i sistemi basati su valvole utilizzo interconnessioni con capacità molto bassa e schermatura minima. Per lo stato solido, occasionalmente vado su cavi non schermati purché il filo sia ben isolato (leggi PTFE relativamente sottile) e intrecciato strettamente. Utilizzo la stessa marca di cavi per altoparlanti da quasi trent'anni. No, non sono economici ma non mi hanno mai deluso. Certo, mi piace ancora ascoltare i nuovi cavi anche se spesso, ma non sempre, sono deluso da ciò che ascolto.
E questo ci porta all'editoriale di Lucio del novembre 2010 sui cavi. In esso, scrive questo sui cavi:
Fatemi discutere ciascun punto di Lucio nello stesso ordine:
Ho furbescamente lasciato le modifiche più critiche alla fine, tanto che arriverei a suggerire che le seguenti considerazioni siano così importanti da rendere l'uso della parola "modifiche" inappropriato. Sto chiaramente pensando all'isolamento meccanico e acustico dei componenti ad alto guadagno, includendo in questa classe certamente giradischi e preamplificatori valvolari per le testine a bobina mobile. Le vibrazioni superficiali e quelle trasportate dall'aria sono i vostri nemici e posso assicurarvi che quasi nessuno, me compreso, ha prestato sufficiente attenzione all'isolamento del giradischi. Chiedete a un qualsiasi recensore quale sia la frequenza di risonanza del supporto del giradischi e preparatevi a ricevere uno sguardo sbigottito. Come per gli altoparlanti, anche in questo caso i produttori hanno preso direzioni diverse.
Alcuni, come REGA, hanno evitato sospensioni. Altri hanno prestato molta attenzione alla sospensione, considerandola una parte fondamentale di qualsiasi sistema di riproduzione di vinili ad alta fedeltà. Come sempre, hanno entrambi ragione e hanno entrambi torto. Dopo aver adorato le modifiche delle sospensioni già negli anni '70, ora appartengo alla chiesa dei sistemi di tavoli leggeri e rigidi. Quindi sto dicendo che solo un sistema rigido può suonare in maniera musicale? No. Quello che sto dicendo è che, per me, un sistema rigido è più facile e prevedibile da impostare e mantenere. Ciò porta più musica e meno ore a inseguire strani effetti legati ai problemi di sospensione. Per me la lezione da imparare è stata dura da digerire. Era impossibile per me credere che il mio nuovo REGA avesse già i migliori piedini possibili, così ho iniziato a cercare qualcosa di meglio. Non parlerò di tutti i diversi piedini che ho provato, non sarebbe giusto nei confronti delle aziende che li hanno costruiti che io li abbia usati su una sorgente inappropriata. Il punto è che solo attraverso un ascolto attento e onesto sono arrivato a comprendere gli errori che avevo commesso. Una volta imparata la lezione, ho provato subito un nuovo senso di umiltà e un apprezzamento ancora maggiore per ciò che REGA realizza con i suoi progetti. L'apprendimento può essere difficile e costoso. Ma tenete bene a mente che ciò che ho scritto qui si applica solo ai componenti ad alto guadagno del sistema e, a voler essere precisi, agli elementi del sistema che sono esposti a una significativa eccitazione superficiale. Se avete un sistema tutto digitale, state tranquilli. Onestamente, quando si tratta di modifiche, accontentatevi delle facili vittorie ogni volta possibile.
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