Bene, gente, è passato un po' di tempo da quando ho scritto sui cavi. Quindi, se non credete nell'importanza dei cavi, o se avete acquistato l'ultimo cavo "da
boutique" e volete rimanere contenti del vostro acquisto, è meglio che non leggiate oltre....
Questa "Nuda Verità sui cavi di potenza" potrebbe essere considerata come un seguito di "La Nuda Verità sui cavi di segnale". E' un discorso che tocca qualche ulteriore punto di quelli che riguardano i cavi in generale
e si concentra su quelli di potenza.
La parte di autocostruzione tenterà di fornire un cavo di potenza semplice, economico e di facile realizzazione, che, nondimeno, grazie alla sua propria geometria, sfodererà
delle prestazioni nettamente superiori rispetto a quelle dei più comuni cavi di potenza in commercio ed anche, oso dire, del cavo di potenza autocostruito TNT-Star.
Chiunque sia intenzionato a mettere da parte l'arida teoria e voglia davvero cimentarsi con l'autocostruzione di cavi si faccia avanti e realizzi uno di questi due:
potete optare per un cavo concepito per dare un deciso assalto allo "stato
dell'arte", il cavo "UBYTE-2";
oppure vi mantenete più sul semplice e sul saggio, e allora vi fate un bel "FFRC" (Full Frequency Range Cable; cavo da intero spettro di frequenze, n.d.t.), un cavo concepito con lo scopo di ottenere un significativo miglioramento rispetto al comune e moderatamente caro cavo multifilare generalmente adoperato e venduto come "cavo di potenza da specialisti".
In più di un occasione mi sono imbattuto in cavi nei quali l'opera di "personalizzazione" si riduceva ad una guaina esterna dal colore all'ultimo grido e con dei simpatici disegnini. Comunque, c'è da dire che esistono anche aziende che compiono un cospicuo lavoro di ricerca di base e che spesso realizzano in proprio parte o tutti i componenti dei loro cavi.
Comunque si tratta di un numero MOLTO ridotto di aziende, visto che un tale approccio implica cospicui investimenti di capitale. Altre aziende hanno scoperto per caso o nel corso della loro attività di ricerca un qualche cavo o conduttore commercialmente realizzabile e dall'ottimo comportamento. Così hanno iniziato con la commercializzazione di quel prodotto ed, in seguito, hanno lavorato per migliorare il conduttore per renderlo conforme alle loro specifiche di obiettivo.
In molti casi ho visto che il prezzo non può essere preso come indicatore di come e da chi il cavo che state per acquistare è davvero stato fatto. Perciò credo sia corretto ed onesto (ma molto scomodo) dire che la maggior parte dei "cavi Hi-Fi" degli specialisti sono costituiti da marketing per il 95 % circa e da ricerca per il residuo 5%.
Vi prego di tenere bene a mente che non tutte le aziende che vendono cavi Hi-Fi da
specialisti sono colpevoli per questa situazione; ma molte lo sono. Vi prego anche di fare caso al fatto che nell'articolo che segue faccio menzione di varie aziende che fanno o vendono cavi Hi-Fi.
La loro indicazione non costituisce una promozione dei loro prodotti, ne' va presa per l'affermazone contraria. E' solo che i loro prodotti sono molto ben noti e spesso sono tipici relativamente alla specifica tecnica di progetto menzionata.
Io divido gli effetti udibili relativi alle prestazioni dei cavi in tre ordini, il primo, il secondo ed il terzo, decrescenti per importanza ed impatto sonico. Andatevi a rileggere il mio articolo La Nuda Verità sui cavi di segnale se volete una descrizione più dettagliata di questi ordini di effetti.
Va precisato che, a seconda delle condizioni esterne e di interfaccia, effetti del secondo ordine ed effetti del primo possono invertire la loro importanza in termini di grandezza....
Nella mia ricostruzione, gli usuali parametri RLC (Resistenza [R] , Induttanza [L] e Capacità [C] ) si riferiscono agli effetti di primo ordine, quantunque non è detto che in ogni situazione ciascuno di essi rivesta la stessa importanza.
Facciamo un esempio della differente importanza dei singoli parametri RLC in relazione a grandezze rilevanti, come l'impedenza ed il carico della sorgente, che tipicamente vanno, rispettivamente, da pochi Ohm a pochi KOhm, e da 10 KOhm a circa 1 MOhm (entrambe grandezze per la maggior parte resistive).
La mia esperienza è che la capacità (C) assume una caratteristica prevalente, mentre
la resistenza (R) e l'induttanza (L) sono di solito relegate ad un livello INFERIORE
rispetto alla maggior parte degli effetti di secondo ordine, per quanto riguarda l'ordine
di grandezza della loro influenza sul suono.
Un effetto del secondo ordine, il coefficiente di assorbimento del dielettrico (DA), sale
di un ordine. Quindi, i principali parametri dei cavi di segnale sono C e DA, almeno
finchè i valori di R e di L si mantengono entro limiti ragionevoli (vedi "La Nuda Verità sui cavi di segnale").
L'effetto pelle rimane rilevante, (ma si situa sicuramente nel campo degli effetti del
secondo ordine), così come l'effetto Maxwell (ne tratto in seguito).
I limiti della banda passante sono per lo più causati dal filtro passabasso formato
dall'impedenza della sorgente e dalla capacità del cavo. Una banda passante di circa 100
kHz nei cavi di segnale assicura che le differenze di fase ed il calo della risposta in
frequenza oltre i 20 kHz rimangano entro valori accettabili.
Il DA determina la coerenza temporale e la distorsione del cavo, unitamente ad ulteriori
effetti del secondo e del terzo ordine.....
Perciò, a differenza che per i cavi di segnale, la capacità ed il DA possono essere (per lo più) relegati nel campo del secondo ordine, mentre la R e la L diventano molto significative in ragione della bassa impedenza del carico e dell'impedenza di sorgente dell'amplificatore.
L'effetto-pelle e quello Maxwell stanno per essere promossi da effetti di secondo
ordine ad effetti del primo: ne sono una funzione diretta la banda passante e le rotazioni
di fase in funzione della frequenza.
La situazione si complica se si pensa che certi amplificatori sono molto sensibili alle
componenti capacitive del carico offerto dai diffusori (NVA, NAIM, Linn per nominarne solo
alcuni). Quindi, quando si tratta con i cavi di potenza, non è facile andare a colpo
sicuro.
Parrebbe che per i cavi di potenza la condizione migliore sia quella che vede bassi e
concordi valori di R e di L (così da far rimanere l'attenuazione costante al variare
della frequenza lungo tutta la banda audio) uniti a bassi valori di capacità e ad alta
qualità del dielettrico.
Non vanno comunque trascurati l'effetto pelle e quello Maxwell.
Da mie simulazioni e prove pratiche ho anche rilevato che bisognerebbe cominciare a
considerare l'uso di una rete "Terminator" prima delle terminazioni del lato
diffusori: servirebbe a compensare l'aumento dell'induttanza del Tweeter ove ce ne fosse
bisogno (dipende dai valori di R e di L dei cavi, e dal progetto del crossover dei
diffusori).
Ancora, sarebbe consigliabile includere nel cavo un filtro a pi greco (opzionale) nei
paraggi delle terminazioni destinate all'amplificatore: assicurerebbe la stabilità
operativa anche dell'amplificatore progettato con più "cilicio", ed eviterebbe
l'ingresso dei disturbi a radiofrequenza nell'eventuale anello di controreazione
dell'amplificatore tramite i terminali di uscita .
Probabilmente il più controverso effetto di secondo ordine è dovuto al tipo di conduttore. Si possono usare più conduttori non isolati individualmente, oppure possiamo avere un cavo cosiddetto a conduttore solido.
Un particolare cavo a conduttore solido è il "Litzendraht", che presenta il
conduttore centrale costituito da singoli conduttori isolati (smaltati) ed intrecciati.
Il vero "Litzendraht" (cavo Litz) è intrecciato come i cavi della Kimber e fu
originariamente scoperto da Nicola Tesla MOLTO TEMPO FA.
Spesso si sente parlare di moderni cavi di tipo "Hyper-Litz", ma non mi so
spiegare la ragione di tale denominazione: in questi cavi si elimina la geometria ad
intreccio, optando per l'uso di semplici conduttori paralleli, perdendo così il vantaggio
della geometria Litz di una buona immunità dai campi elettromagnetici....
Esaminiamo ora i tipici cavi di potenza multifilari, che ben possono essere
rappresentati dai rinomati "Monster Cable" o dai molti cloni in vendita ovunque,
da Radioshack/Tandy a Wall-mart.
Questo tipo di cavo usa per ogni conduttore un gran numero di singoli conduttori in rame
non isolati ed attorcigliati tra di loro. Normalmente questo conduttore multifilare è
inguainato in PVC chiaro o in PU. La geometria restituisce la cosiddetta "figura di
8", altrimenti detta configurazione "shotgun".
I conduttori multifilari hanno un problema. In un mondo ideale nessun elettrone
"attraverserebbe" i confini del singolo conduttore; in quello reale lo fanno
continuamente.
(vedi l'articolo "Quantum Tunnel of Love" sui numeri 8a,9a/92 di "Bound for
Sound")
L'enorme superficie di contatto fra le pareti metalliche, l'asperità dei confini dei
singoli cristalli e l'ossidazione delle superfici rendono la conduzione nel cavo
multifilare molto meno lineare della conduzione attraverso un singolo corpo di rame puro.
Si potrebbe quasi dire che con questo tipo di conduttore si introduce qualcosa non molto
dissimile (ma nemmeno completamente simile) alla distorsione d'incrocio di un
amplificatore a stato solido in classe B.
Anche in un cavo a conduttore solido o in un cavo di tipo Litz si avrà una conduzione in
qualche modo non lineare a causa delle impurità e delle connessioni fra cristalli, ma in
un grado molto minore.
Va anche notato che il flusso della corrente che scorre nello spazio fra questa quota e
la superficie esterna viene violentemente deviato verso la superficie del conduttore,
quindi abbiamo visto come in più di un caso è preferibile adoperare un conduttore
solido, ma dal diametro minore realizzabile.
Sembra che l'uso di singoli conduttori dal diametro variante fra i 24 ed i 26 Gauge
costituisca un buon compromesso fra banda passante e requisiti di producibilità (o di
abilità di adattare alla propria produzione di cavi di segnale del conduttore
tranquillamente già disponibile in commercio).
L'effetto Maxwell lavora all'altro capo dello spettro delle frequenze (i bassi) ed è
un po' più difficile da spiegare. Anzi, io non ci provo nemmeno. Se siete in vena di un
sano masochismo matematico, leggetevi l'articolo che il Prof. Malcom Hawkesford ha scritto
per l'AES (Audio Engineering Society).
Il concetto è che un conduttore sottile è anche in grado di migliorare la resa sui bassi
profondi. Quindi, fra più conduttori, quello che offre la migliore banda passante (sia
misurata che ascoltata), a parità degli altri parametri, è quello più sottile.
Ma un conduttore sottile offre una grande resistenza, dandoci problemi con la
"resistenza serie" del nostro cavo.
E quindi si sono escogitati cavi con conduttori piatti, sottili, a larga laminazione, per
ridurre drasticamente la resistenza delle connessioni con gli altoparlanti, come, per
esempio, i cavi Goertz, Sonolith e Magnan.
Un altro metodo è quello di assemblare un fascio di singoli conduttori sottili secondo lo
schema Litz o "Hyper Litz" (XLO, Audioquest, Cardas, Kimber and Tara).
Entrambe queste soluzioni fanno sorgere altri problemi dovuti alla geometria del cavo, che
spesso portano i parametri RLC verso valori indesiderati.
Il conduttore laminare più esterno sopporta il maggior carico di corrente e rispetta
il modello solido e sottile.
La specifica geometria (così come sviluppata da Jon M. Risch) permette di ottenere dei
buoni valori di RLC.
Per una lunghezza di 5m di cavo di potenza c'è circa 0.1 Ohm di resistenza in continua e
circa 1uH di induttanza, e la capacità è di circa 800 pF.
Caricato con 6 ohm resistivi (il carico offerto dalla maggior parte dei moderni tweeter
con la loro rete di Zobel), esprime una banda passante col punto a -3db oltre i 300 kHz.
La massima deviazione della risposta in frequenza nell'intervallo da 20 Hz a 20kHz per
un diffusore che presenta un picco minimo di impedenza di 4 Ohm sarà di circa -0.2 dB.
Valore rilevato al minimo di 4 Ohm, e connesso all'infinita impedenza di uscita
dell'amplificatore.
Quindi, adoperando un diffusore dotato di rete di compensazione, dovrebbe essere possibile
raggiungere una banda passante che va dalla continua fino ai 60 kHz, con una deviazione
del punto a 1 KHz di +/-0.1 dB ed una minima deviazione della risposta in fase. La rete di
compensazione può anche fare parte del cavo, se si vuole.
Non è molto buono come risultato, ma credo che sia una prestazione tecnicamente
tollerabile. In molti casi l'impedenza di uscita dell'amplificatore produrrà errori
maggiori. Molti cavi commerciali non raggiungono nemmeno lontanamente questo livello di
prestazioni.
Anche il FFRC - "Full Frequency Range Cable" rispecchia bene i requisiti per un audio di alta qualità.
L'uso di più conduttori da 24 Gauge singolarmente isolati garantisce l'immunità dagli
effetti di non linearità della conduzione tipici dei cavi multifilari. Lo spessore dei
conduttori è tale che ogni distorsione collegata all'effetto pelle è relegata al di
fuori della banda audio.
Con un isolamento di alta qualità ed una geometria che minimizza l'induttanza e la
capacità, anche il piccolo FFRC è mille miglia avanti rispetto a tutti i cavi
multifilari, indipendentemente dalla loro marca o dal loro prezzo.
Ho condotto un'ampia serie di misure e di simulazioni con PSpice (software reperibile tramite la rivista Inglese "Hi Fi News and Record Reviews", n.d.t.), utilizzando cavi popolari (come il Kimber 4TC, il Goertz MI-2, il Cable Talk 3, il Reson LS-350 ed altri), e tutte hanno confermato che connesso sia ad un carico che simulava il diffusore adattato, sia ad uno non adattato, il cavo "UBYTE-2" offriva la risposta più piatta.
Il FFRC non gli è poi così distante, ma viene pesantemente sconfitto dal Goertz MI-2 e viene lievemente superato dal Kimber 4TC.
Il resto dei cavi era solo una cosa terribile.
Con la parziale eccezione del Reson LS-350, un cavo molto sottile con un paio di
conduttori sottili e solidi molto distanziati.
Questo cavo presenta alti valori di resistenza serie e di induttanza. La maggior parte
della gente e dei giornalisti lo odiano all'istante per la sottigliezza dei conduttori.
Però, connesso ad un diffusore "del mondo reale", la sua banda passante è
sorprendentemente ampia.
Comunque, data la sua sezione trasversale piuttosto sottile, è facile che non si adatti
bene ad un buon numero di diffusori, quindi non è raccomandabile come cavo di potenza
universale.
Perciò credo si possa dire che il progetto di base sia dell'"UBYTE-2" che del "FFRC" è ben fatto e adatto allo scopo.
Il fatto che surclassi nelle misure e nell'ascolto quasi tutti i costosi cavi di
potenza sul mercato fa guadagnare allo "UBYTE-2" l'etichetta "UBYTE"
(Usually Beats Your Terrible Engineering, come al solito la tua terribile abilità
ingegneristica colpisce, n.d.t.).
Se lo dotiamo delle reti (opzionali) di filtraggio dal lato amplificatore e dal lato
diffusori, possiamo inserire alla perfezione questo cavo praticamente in ogni combinazione
possibile di componenti.
Diversi dettagli "audiofili" di costruzione (dielettrico in aria e
polietilene, conduttori solidi, conduttori lamellari, e via così) si rivolgono ad ovviare
a molti effetti deleteri per la qualità del suono, la cui esistenza si sospetta, ma non
si riesce a dimostrare scientificamente.
Devo ancora trovare il cavo commerciale di fascia media fino a 30-50 dollari al metro che
lo surclassi. Non mi è ancora stato possibile provare cavi ancora più costosi in una
prova testa a testa....
Al suo confronto, il "FFRC" è solo "buono". Il suo principale pregio sta nel costo del materiale, inferiore anche al più elementare modello di cavo di potenza, ma con prestazioni più simili a quelle di un serio cavo "High-End".... Ed è anche molto più facile da realizzare.
La prossima volta vi voglio parlare del maggiore difetto dei cavi High-End.
Qualcosa di cui pochissime persone, indipendentemente dalla loro formazione anche solo
lontanamente ingegneristica, saprebbero parlare con contezza.
Parlerò di cavi di alimentazione.... e di condizionamento della corrente di alimentazione.
Fino ad allora, buon ascolto a tutti voi....
© Copyright 1999 Thorsten Loesch e TNT-Audio
Traduzione: Carlo Iaccarino
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