Quando TNT-Audio chiude i battenti per la consueta "pausa" estiva non pensiate che di vera pausa si tratti. In effetti è il periodo dell'anno nel quale facciamo i conti con l'arretrato da smaltire che ormai sta assumendo dimensioni vergognose: tra apparecchi già recensiti da reimpacchettare e rispedire, mezze recensioni da completare, componenti ancora imballati che assumono l'aspetto minaccioso della spada di Damocle...è una mole di "lavoro" che impressiona...insomma, altro che vacanze!
Tuttavia, il clima estivo suggerisce prove più rilassate e disincantate. Personalmente ho giocato un bel po' con alcuni oggetti piuttosto interessanti e divertenti.
L'HiFi, come la Musica, se non diverte, è una noia mortale.
Così, fatto il pieno di nuovi dischi, solleticati i timpani con un po' di Musica dal vivo, mi sono lanciato in diversi esperimenti dei quali troverete resoconto dettagliato questo autunno.
Qualche accenno ve lo voglio fare. Prima il serio, poi il faceto. Sto provando varie versioni e release delle nuove amplificazioni digitali NuForce con risultati invero estremamente interessanti. Ho un paio di versioni dei finali monofonici REF8B ed una coppia dei top di gamma REF9.
In prova anche una coppia di bookshelf due vie con woofer da 20 cm, dalle prestazioni sbalorditive e dal rapporto qualità/prezzo davvero "insolito" (alla "T-Amp", per capirci). Consentitemi ancora un po' di suspence, la curiosità sarà presto premiata.
Ho poi avuto modo di provare a fondo il nuovo liquido per CD "Auric Illuminator", giunto alla seconda release. La recensione della "prima serie" la trovate qui su TNT-Audio. Al tempo, lo definii il miglior liquido per CD che avevo mai avuto modo di provare. Questa nuova versione cambia nell'aspetto e nei risultati.
Ora si tratta di un liquido bianco-opaco, mentre prima era azzurrino. Cambia anche la confezione: unico flacone grande al posto dei due piccoli. Cambia anche il pennarello, ora un semplice Staedtler Lumocolor nero. I "panni" per l'applicazione sono gli stessi. Non cambia il prezzo, contrariamente alla moda HiFi che vorrebbe ogni nuova versione più costosa della precedente. Stiamo quindi parlando di 39 $ tutto incluso. Una confezione è sufficiente per trattare circa 300 dischi.
Non immaginavo si potessero migliorare gli effetti già sorprendenti del vecchio Illuminator ma tant'è, prove e controprove incrociate hanno prodotto un verdetto inappellabile: resta quanto di buono il vecchio liquido riusciva a fare e migliorano ancora la trasparenza in gamma medio-alta e la quantità di informazioni recuperate dal dischetto. Come conseguenza, migliora anche il soundstage, ora ancor più ampio e definito. A confronto diretto - basta avere due dischi uguali - i CD trattati col vecchio sistema suonano tendenzialmente più "caldi" e "morbidi" mentre con la nuova formula è come se aumentasse la risoluzione, senza che questo vada però ad inficiare la piacevolezza dell'ascolto. Il costo dell'operazione è ridicolo, comparato con altri "tweak" ben più impegnativi ed è comunque - qualora non dovesse piacere - non irreversibile: l'Illuminator può essere lavato via dai dischi con grande facilità. Che altro dire? Se prima era già un "must" ora diventa un obbligo di coscienza verso la vostra collezione di CD.
Per quanto riguarda il "faceto", invece, sto organizzando una prova a più mani di quello che in redazione abbiamo già simpaticamente battezzato T-Preamp: un preamplificatorino 3 ingressi linea + fono MM, con alimentazione separata (a 12 V, toh! ;-)) grande quanto il T-Amp e di prezzo analogo. L'ideale compagno per chi fosse stufo di attaccare e staccare diverse sorgenti all'unico ingresso del T-Amp e, magari, ci volesse collegare pure un giradischi analogico.
Sempre sullo stesso versante, stiamo organizzando una prova a confronto tra varie amplificazioni (finite o in kit di montaggio) basate tutte su tecnologia Tripath. Anche su questo consentiteci ancora un po' di riserbo.
Poiché d'estate non ci si può trascinare appresso il proprio impianto la portatilità fa rima con necessità. Così, se da una parte il T-Amp ed un paio di cuffie a bassa impedenza risolvono alla radice il problema di amplificazione e diffusione...resta in piedi la questione "sorgente". Posto che portarsi appresso gli LP non è esattamente cosa semplice (avete provato?), occorre ripiegare sui CD...e su un lettore portatile.
Come vorremmo che fosse un CD portatile? Piccolo e leggero, naturalmente, che legga un po' di tutto, comprese alcune pagine del nostro romanzo preferito la sera prima di addormentarci, che disponga di un'uscita linea dignitosa, tale da non sacrificare troppo la qualità sonora. E se avesse pure una radio FM stereo non sarebbe male, vero? Un trasformatore esterno o la possibilità di alimentazione tramite batterie esterne non ci dispiacerebbe. E se si potesse aggiornare il suo firmware interno...non sarebbe fantastico?
Un simile oggetto...esiste? Beh, quello che sta suonando in questo momento è un oggettino estremamente "serio" che raduna tutte queste caratteristiche insieme...più tante altre (telecomando grafico a 4 linee retroilluminato, Windows Media compatibile, MP3 etc.). Sto parlando dell'iRiver iMP-900. Abbiamo già trattato di questa vulcanica Azienda in occasione della recensione dell'hard disk recorder iHP-120, un prodotto di grande interesse "audiophile", per la capacità di immagazzinare grandi quantità di audio digitale NON COMPRESSO.
L'iMP-900 è invece un giocattolino alto appena 13.7 millimetri (avete letto bene) e che pesa solo 160 grammi, senza batterie (2 stilo Ni-MH ricaricabili), con un sistema antishock regolabile, un equalizzatore a 5 bande (± 15 dB a step di 3 dB) che consente pure dei preset (6) per ogni genere musicale, richiamabile in ogni momento. Non ho francamente esplorato le centinaia di possibilità operative dell'oggetto: sono un uomo all'antica... acceso - spento - volume.
Tuttavia, garantisco che nel manuale c'è di che perdersi. Passo invece a dirvi ciò che ci riguarda più da vicino: caratteristiche tecniche e suono.
L'uscita cuffia è capace di 9 + 9 mW su un'impedenza di 32 Ohm e di 16 + 16 mW su 16 Ohm. Raccomanderei dunque cuffie a bassa impedenza. L'uscita linea, invece, è pari a 0.57 Volts su un carico classico di 47 kOhm, sufficienti a pilotare un qualunque pre o...il T-Amp :-)
Particolare interessante, l'uscita linea non è fissa, ma regolabile elettronicamente quindi si potrebbe pensare a qualcosa di estremamente minimale (uscita su finale di potenza). Io l'ho ascoltato ponendola al massimo, onde prevenire "contaminazioni" del sistema di regolazione ma anche a volumi intermedi non mi è sembrato di percepire scandalose perdite di qualità. Il rapporto segnale/rumore è di 90 dB mentre l'autonomia, con le batterie interne, è di 30 ore che diventano ben 120 con l'external battery pack.
L'antishock sul CD è regolabile ma non escludibile del tutto. In effetti, con urti anche di una certa intensità, non mi è riuscito di fargli perdere la traccia. La radio FM ha un rapporto segnale/rumore di 50 dB e può memorizzare fino a 20 stazioni diverse. Tutto il "giocattolo" si gestisce dal telecomando a filo, con display grafico (GUI) ad icone in 40 (avete letto bene) lingue diverse.
L'alimentazione esterna viene fornita da un trasformatore da 4.5 Volts in tecnologia switching. Non saprei cosa chiedere di più. Francamente, se fosse per me, chiederei molto di meno :-)
Anzi no, una cosa manca: l'uscita digitale! Prima disponibile su un altro modello iRiver, ora discontinued, purtroppo.
Ebbene, oltre a far girare la testa con tutte le centinaia di "personalizzazioni" possibili l'oggetto suona? O meglio...SUONA?
Confesso di essere rimasto fermo ai lettori CD portatili di qualche anno fa ed il loro suono non l'ho mai trovato esaltante. Non che questo iMP-900 faccia miracoli ma si lascia ascoltare, anche dopo aver appena staccato un sistema meccanica + DAC da oltre 5000 euro. O, forse, visto che non mi aspettavo molto, la sorpresa è stata più che piacevole. Certo, manca il dettaglio, la definizione ed il rigore di un "vero" lettore CD serio ma non faccio fatica ad ammettere che non sfigurerebbe affatto vicino ad un lettore da tavolo di tipo entry-level. Anzi, in alcuni parametri fa pure meglio.
Intanto c'è una certa qual correttezza timbrica, dote piuttosto rara nelle macchine "primo prezzo" da tavolo. Il suono è privo di spiacevoli enfatizzazioni o coloriture più o meno appariscenti e seppur non "enorme" si fa apprezzare per una certa coerenza tra le varie gamme. Pure il basso profondo riesce a farsi sentire anziché essere "castrato" come lo ricordavo su macchine simili di vecchia tecnologia.
Anziché essere aggressivo, come forse ce lo si aspetterebbe, questo iRiver suona anzi piuttosto morbido, caldo, quasi inoffensivo, ma nella accezione migliore del termine. Non offende l'udito, ecco. La sua attenzione nel non dar fastidio è tale che persino alcune sibilanti suonano meno fastidiose di quanto non siano in realtà. Si lascia ascoltare per ore senza alcuna fatica e...scusate se è poco. L'immagine virtuale ricreata è piccola e quasi bidimensionale ma...pretendere di più sarebbe semplicemente immorale!!!
Insomma l'iRiver iMP-900 è un oggettino "estivo" pittosto divertente, ma incredibilmente serio e ben ingegnerizzato, con una flessibilità operativa semplicemente inimmaginabile. Il prezzo al pubblico dovrebbe aggirarsi sui 179 euro. Non è poco se considerate che ormai i CD portatili "primo prezzo" si trovano a 50 euro ma qui stiamo parlando di una macchina top di gamma, che legge TUTTO (anche WMA e MP3), che è di dimensioni lillipuziane ed incorpora pure un sinto FM di discreta qualità, un telecomando GUI completissimo e la possibilità di aggiornamento via Internet del suo firmware interno. Insomma, una sorta di "high-end" dei lettori portatili, se mi si perdona l'accostamento blasfemo! Maggiori info le potete trovare sul sito ufficiale www.iriver.com.
In conclusione, l'iMP 900 potrebbe essere uno dei candidati ideali per costruire un impiantino "mini" tutto portatile in pochissimo spazio. Un paio di buone cuffie (o piccoli diffusori), il T-Amp e poco più per godere di un suono fino a pochi anni fa non immaginabile da oggetti così piccoli e portatili.
D'altra parte, per tornare al lato "serio" iniziale di questo editoriale, gli stessi finali "digitali" NuForce sono davvero piccolissimi, erogano quantità industriali di watt "audiophile" (con l'80% di efficienza!!!), pesano sì e no un kg e mezzo l'uno.
Segno dei tempi?...forse sì, come cantava il principe-genio del pop qualche anno fa...
Ringrazio Prima Pagina Comunicazione e la gentilissima Silvia Asperges per la disponibilità del sample in prova.
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