Per una volta, consentitemi un veniale off-topic iniziale. Non parlerò subito di HiFi ma di altre due cose che mi stanno molto a cuore: le donne ed i motori. Prima di pensar male, le "donne" alle quali mi riferisco sono quelle (anzi, quella) visibile in foto, la mia adorata Silvia, meno di 3 anni ma già attratta dalla velocità e dalle auto rosse :-).
Il "motore", pure lui ritratto in foto, è il mio fido Coupé (il particolare, per gli appassionati, è un cerchio Speedline calzato con gomme Michelin Pilot Sport 205/50/16, freni Brembo e dischi forati).
La foto li ritrae insieme non per caso. Infatti, sul Dossier Speciale di Quattroruote in edicola in questi giorni (Giugno 2004), troverete un lungo articolo a mia firma interamente dedicato al tema. Quale tema? Convivenza tra donne (piccole donne, in questo caso) e auto sportive.
Come sapete, e se non lo sapete ve lo dico ora, da qualche tempo curo indegnamente la rubrica L'Angolo del papà sulla rivista per l'infanzia Il Mio Baby. In passato, poi, mi ero dilettato a fare da umile corrispondente dall'Italia per due minuscole riviste di automobili statunitensi, "Overheard Cams" e "La Pilota".
Non potevo non tentare di mettere insieme le due cose ed intraprendere una nuova avventura. E così è nato, un po' per incoscienza, un po' per divertimento, l'articolo in questione. La redazione di Quattroruote ha manifestato un certo interesse et voilà, ecco il frutto delle mie fatiche.
L'articolo è una delicata (???) satira di costume contro la moda imperante delle auto "da famiglia". Un po' controcorrente, ho voluto esporre il mio pensiero su tali automobili e su come invece si possano conciliare donne (piccole) e motori (grossi) senza troppi sacrifici dall'una e dall'altra parte.
Il tono è scherzoso, ma non troppo. Ritengo che si sia ormai superato il limite del buon senso tanto che nelle pubblicità anche una coppia con un figlio solo sembra avere necessità di pullman a sette posti.
Non voglio anticiparvi troppo, solo stimolarvi la curiosità :-)
Tutto questo "aggancio" mi serve per introdurre un argomento che tratterò con più dettaglio in uno dei prossimi editoriali e cioè il rapporto tra famiglia (intendo: figli) ed HiFi.
La mia breve esperienza in tema è stata (forse) molto fortunata. Mentre amici audiofili (e non) erano soliti descrivermi scenari apocalittici con bambini piccoli che prendevano a morsi tweeters da migliaia di Euro e che saltavano la corda utilizzando cavi esoterici da decine di migliaia di euro...ebbene, per me così non è stato.
In casa circola una grande quantità di apparecchi, e molti altri stazionano permanentemente distribuiti in due impianti separati. Con l'accortezza di lasciare un paio di apparecchi di poco conto a portata delle dolci manine, sui quali poter effettuare ogni sorta di esperimento distruttivo, devo dire che la "roba buona" è rimasta intatta.
Non solo, ma l'interesse per la Musica è diventato molto forte e mentre Silvia non mostra particolare interesse per la TV (guarda un po', poi preferisce giocare) si riesce persino ad ascoltare seduti insieme e pure - udite udite! - fare delle prove senza alcuna operazione di disturbo.
Certo, mostra le sue preferenze in termini musicali e di tracce all'interno di uno stesso disco ma la maggior parte delle volte si va d'amore e d'accordo. Oltrettutto i bambini amano la ripetitività degli eventi. Farebbero la stessa cosa in continuazione senza stancarsi mai. Quale cosa migliore ascoltare i primi 30 secondi dello stesso brano prima con un cavo, poi con l'altro etc etc fino all'infinito? Certo è che mi annoio io molto prima di lei :-)
Scherzo, ovviamente, l'ascolto dei cavi è una tortura da carcere iracheno (o americano?), ma si può fare :-)
Ovviamente, per arrivare a questi risultati, occorre un po' di abitudine alle cose ed un po' di tranquillità. L'ansia tipica dell'audiofilo che lo porta a pensare che tutti siano pronti a rompergli l'impianto deve lasciar posto ad una più spensierata incoscienza....tutto scorre (panta rei) diceva un filosofo e tutto si rompe, prima o poi, aggiungo io.
Ho avuto periodi difficili quando si era intestardita a voler giocare coi CD, ha rotto parecchie custodie, poi si è placata. Confesso che sono stati mesi difficili...ma i CD sono rimasti comunque a portata di manina fatata.
Ci sono altri stratagemmi che possono essere messi in atto, dei quali vi riferisco nella prossima puntata.
© Copyright 2004 Lucio Cadeddu - www.tnt-audio.com