Rieccoci nuovamente con l'analisi dei dati ufficiali relativi alle vendite di supporti musicali negli USA nell'anno 2010, dati che vengono rilasciati con un ritardo di circa 6 mesi dalla RIAA (Recording Industry Association of America), l'ente americano che detiene il controllo del mercato musicale statunitense.
Il report, come consuetudine di questi ultimi anni, contiene una netta distinzione tra dati relativi ai supporti fisici (CD, LP, DVD etc.) e supporti non fisici (download, musica liquida).
Se foste interessati, l'intero report può essere scaricato direttamente dal sito RIAA, si tratta di un file PDF con tabelle contenenti i numeri più significativi.
Le statistiche della RIAA sono, come al solito, relative al mercato americano ma, si sa, questo è quello di riferimento per il mondo musicale globalizzato, quello dove spesso nascono le tendenze e dove andar a guardare per tastare il polso al (malaticcio) mondo della Musica. I dati confrontano statistiche relative al 2010 con ciò che è accaduto negli anni precedenti, con l'intento di individuare qualche trend significativo. Quelli relativi all'anno in corso (2011) saranno disponibili poco prima dell'estate 2012.
Andiamo dunque a dare un'occhiata ai freddi numeri, che non mentono mai. Il primo dato che è evidente riguarda il trend che stiamo osservando da ormai cinque anni: le vendite di supporti fisici sono in calo, mentre aumentano rapidamente quelle dei supporti liquidi (la Musica scaricata da Internet, per capirci). Più precisamente, le vendite di supporti fisici calano del 21.8% mentre le altre salgono del +2.3%. Ciò che fa maggiormente impressione è il calo generalizzato del numero di "pezzi" venduti, sia fisici che liquidi: -6.8% è un dato allarmante e che solo parzialmente può essere spiegato con la crisi economica globale. Sempre meno persone acquistano Musica, in qualunque formato. L'anno scorso il calo era stato del 3.5%. Parimenti significativo è il calo di valore, ovvero la quantità di denaro movimentata dal mercato della Musica: nel 2010 si è attestato su un -10.9% (era il -12.3% l'anno precedente): la Musica è sempre meno costosa ma nonostante questo i consumatori non sembrano esserne interessati. Certamente il download illegale e il P2P giocano un ruolo importante in questo contesto.
Analizzando più in dettaglio il report della RIAA si scopre che il settore della Musica liquida è comunque ancora in crescita (+2.1% per i singoli, +8.8% per gli album!) mentre il mercato delle suonerie per i cellulari ha perso più di ¼ del valore che aveva nel 2009 (-27.9%!). Quelle che nel report RIAA vengono indicate come subscriptions e digital performance royalties stanno a indicare pagamenti agli esecutori, royalties e copyright per webcasting, radio via satellite e altri servizi non interattivi e sono cresciute di un buon +29.9% e +60.3% rispettivamente.
In generale, sembrerebbe che i consumatori preferiscano acquistare album completi piuttosto che brani singoli. O, forse, il download illegale condiziona maggiormente le vendite di singoli che di album.
Eccoci alla parte più triste del report della RIAA, la sezione dei supporti fisici! Il calo, come già detto, ammonta a un drastico -21.8% ma è interessante indagare in quali percentuali i diversi supporti abbiano contribuito a questo calo. Le vendite di CD calano ancora sensibilmente (-22.9%, era -20.5% nel 2009) mentre il vinile (LP) continua a crescere noncurante della crisi: +25.9% (era +10.8%) è un dato che non può essere più trascurato. Certo, in termini assoluti, stiamo parlando ancora di cifre piccole: 4 milioni di LP contro i 225 milioni di CD, ma il trend degli anni scorsi continua a essere confermato tanto che persino in termini assoluti il mercato di nicchia del vinile sta assumendo un'importanza significativa. Tanto per capirci ancora meglio, i consumatori americani hanno speso 87 milioni di dollari in dischi in vinile e questo è il dato più alto mai raggiunto dopo il 1990!
Ecco spiegato il perché del nostro scetticismo alla notizia che la JVC Music abbia deciso di pubblicare 10 nuovi titoli in un "nuovo" (virgolettato d'obbligo!) formato CD (si veda il nostro precedente editoriale).
A questo punto, siamo in grado di confrontare i dati relativi all'andamento fisico contro quello liquido, anno per anno. I supporti fisici costituiscono ancora il 53% del totale ma quelli liquidi salgono al 47%. L'anno precedente i rapporti erano 59% contro 41%.
Andando indietro con gli anni, ricordiamo che si registrava un timido 16% contro 84% nel 2006, 23% contro 77% nel 2007 e 34% contro 66% nel 2008. Come vedete, sta diventando sempre più arduo sostenere che il download della Musica non sia un fenomeno destinato a crescere e, nel breve periodo, soppiantare le vendite di supporti fisici. Contrariamente a quel che ancora sostengono certe frange di audiofili coi paraocchi.
Quali sono le conclusioni, dunque? Facile: la Musica liquida continuerà a crescere - nonostante l'enorme sommerso, non misurabile, del download illegale! - mentre gli appassionati (audiofili?) desiderosi di supporti fisici troveranno soddisfazione nel mercato del vinile, in continua espansione. Prenderemo i nostri vinili e li faremo girare sui nostri piatti, come non abbiamo mai smesso di fare.
Faremo come dicono di fare i Coldplay nel loro ultimo hit? (per una versione in alta qualità si veda il video su Youtube)
I turn the music up, I got my records on I shut the world outside until the lights come on Metto su un po' di Musica, metto su i miei dischi Spengo il mondo là fuori fino a che non si accendono le luci
Nel caso l'embedding del video non funzioni cercate il video "Every Teardrop Is A Waterfall" dei Coldplay su YouTube (link punta direttamente al video di cui sopra).
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