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Editoriale di Luglio 2011

Case troppo piccole per l'HiFi?

Sul sito di BBC News magazine è recentemente apparso un articolo dedicato al problema delle nuove costruzioni per edilizia abitativa in Gran Bretagna. Una ricerca dimostrerebbe, dati alla mano, che le nuove costruzioni, tra gli anni 2003 e 2006, nell'area metropolitana di Londra (capitale e zone hinterland fino a un'ora di viaggio di distanza) siano le più piccole al mondo.
Lo studio è stato pubblicato dal Cabe, ossia Commission for Architecture and the Built Environment. Le statistiche affermano che la dimensione media di un piano di un'abitazione nuova in Inghilterra è di appena 76 m2, il nulla se confrontato coi 214 m2 della media americana!!! Un'occhiata alla tabella qui a fianco aiuta a fare un confronto con altri Paesi europei e con l'Australia, quest'ultima molto vicina ai valori americani. Nella tabella manca l'Italia, spenderò due parole sul nostro Paese fra poche righe.

[Tabella comparativa delle dimensioni degli appartamenti]

Ha tutto questo una relazione con il nostro hobby? Potete scommetterci! In una casa di piccole dimensioni non esistono spazi neppure per le esigenze basilari, figuriamoci per il superfluo di un impianto HiFi! Sì, lo so che non è superfluo per noi ma lo diventa rapidamente se non abbiamo spazio per un divano, un tavolo e quattro sedie. Da qui la necessità di progettare e commercializzare piccoli componenti HiFi e diffusori di dimensioni contenute.
Una parte del successo dei piccoli amplificatori in Classe D, nati dopo il fenomeno commerciale creato dal T-Amp, è dovuta al trascurabile ingombro, spesso di poco superiore a quello del palmo di una mano. E che dire del PC, tipicamente già presente in casa per altri scopi, riciclato come sorgente digitale principale grazie a un DAC USB? Resta il problema diffusori: stanze sempre più piccole impongono l'acquisto di diffusori sempre meno ingombranti. Dei piccoli bookshelf possono essere nascosti agevolmente dentro una libreria o una parete attrezzata ma anche snelle torri da pavimento, con ingombri in pianta pari a quelli di una copertina di un CD diventano estremamente allettanti: ingombri minimi, bassi decenti, facilità di inserimento in ambiente, semplice portabilità che facilita gli spostamenti in caso di necessità.
Per quanto riguarda i nostri amici inglesi questo dei piccoli ingombri sembra più un fatto storico: da sempre l'Inghilterra è patria dei minimonitor e degli amplificatori di piccole dimensioni (Nait, Onix, Cyrus...). E non è una sorpresa il fatto che sia Linn che Naim abbiano da sempre progettato diffusori che potevano essere addossati alla parete posteriore. La scusa ufficiale era quella di minimizzare gli effetti nefasti di quest'ultima grazie a un progetto acusticamente mirato, ma non c'è dubbio che si tentasse di rendere i diffusori grandi meno difficili da inserire in ambienti di piccole dimensioni!

Guardando la tabella, le cose non sembrano diverse nel resto dell'Europa, con la Danimarca che guida il gruppo coi suoi 137 m2 e tutti gli altri a seguire. L'Italia non compare ma dai dati che si possono ricavare in rete la media italiana di tutte le case (vecchie e nuove costruzioni) in ogni periodo si attesta sui 114 m2. Ovviamente, restringendoci agli appartamenti di nuova costruzione questo numero diventerebbe decisamente inferiore! Non sarei sorpreso se il dato medio si attestasse sugli 85-90 m2.

Tutto è molto diverso in America e in Australia, Paesi dove gli audiofili possono godere di spazi ampi e probabilmente anche di stanze interamente dedicate all'audio. Per questa ragione non deve sorprendere se gli apparecchi piccoli e i minidiffusori sono decisamente poco popolari in questi Paesi.
In altre parole, credo che le Aziende HiFi dovrebbero diversificare la loro produzione, pensando a una linea poco ingombrante per l'Europa e a una decisamente extralarge per USA e Australia. Mi chiedo, in effetti, che senso abbia affollare le (nostre) mostre HiFi di diffusori e amplificazioni sulle quali ci si dovrebbe pagare la tassa per occupazione abusiva di suolo pubblico :-)

Ora, proprio quando uno crede di aver capito tutto e di aver finalmente trovato la dimostrazione al suo teorema ecco che salta fuori il classico maledetto controesempio: il Giappone! Sebbene la dimensione media delle case si attesti sui 94 m2 in tutto il Paese, le cose diventano decisamente più difficili nelle affollate aree urbane. Ad esempio a Tokyo e Osaka la media delle case si attesta sui 64 m2 e 75 m2 rispettivamente, ossia valori persino inferiori a quelli dell'area urbana di Londra. Nonostante questo, è ben nota l'abitudine degli audiofili giapponesi di inserire grossi diffusori a tromba in spazi minuscoli!
Come si intuisce, le cose possono sempre essere viste da diverse prospettive. In realtà, è tutt'altro che impossibile posizionare dei grandi diffusori in spazi ridotti...ma la questione resta comunque aperta e la domanda è: potete pronunciare correttamente la parolina magica per tutti gli audiofili... WAF? :-)

[Basso fattore WAF]
Sposta immediatamente quei diffusori dal soggiorno...ORA!

© Copyright 2011 Lucio Cadeddu - direttore@tnt-audio.com - www.tnt-audio.com

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