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TNT-Audio - Editoriale di Maggio 2006
Report annuale della RIAA sulla vendita del software musicale - Parte II
L'editoriale del mese scorso ha scatenato una serie di reazioni controverse, una sequenza di conferme e smentite, come era logico aspettarsi. Il fatto è però quantomeno curioso, visto che mi sono limitato a riportare dei NUMERI (difficilmente interpretabili in modo diverso) e ad aggiungere qualche mio commento.
Cercherò di fornire ora qualche altro spunto di riflessione e di commentare alcune delle obiezioni che sono state fatte su diversi Forum online.
- La prima obiezione riguarda l'interpretazione dei dati riguardanti le vendite di SACD. Si dice che alcune etichette discografiche che realizzano SACD non facciano parte della RIAA e dunque i loro volumi di vendite non siano nel computo annuale di quel report. Verissimo, peccato che la RIAA raccolga sotto il suo ombrello il 90% della produzione discografica statunitense e che le etichette che sono al di fuori abbiano volumi di vendita semplicemente non significativi quando comparati con quelli delle major. In ogni caso la Sony fa parte della RIAA, e la Sony è la promotrice e la più prolifica produttrice di titoli SACD.
- Si dice che i titoli SACD siano "nascosti" tra i numeri delle vendite dei CD, come se i SACD ibridi fossero stati considerati dei CD semplici. Una tesi sostenibilissima, ma in mancanza di "prove" concrete resta solo un'ipotesi, niente di più. E, come tale, lascia il tempo che trova. Peraltro, mi parrebbe molto strano che la Sony, facendo parte della RIAA, non contesti essa stessa i dati dell'organizzazione che chiaramente non "supportano" la crescita del suo formato principe. La contestazione arriva solo dagli audiofili. Quantomeno curioso!
- Si dice che sia scandaloso che noi celebriamo il funerale di un formato, il più "bello" che sia mai apparso su questo pianeta (il SACD). Noi non celebriamo alcun funerale, né godiamo particolarmente nel vedere che un formato di qualità superiore non si affermi. Ci limitiamo a constatare i fatti. Non abbiamo mai creduto nelle possibilità del SACD, per tante ragioni che abbiamo più volte esposto...avremo pur diritto ad una nostra posizione in merito? Qualcuno si è spinto oltre augurandosi che chi scrive queste cose (il sottoscritto) camperà meno dello stesso SACD. Avete letto bene, si arriva anche a questa follia. Ogni commento sarebbe superfluo.
- Si dice anche che dovremmo aspettare ancora diversi anni per capire se il SACD si affermerà. Chi dice 5, chi dice 10...chi...tutta una vita. A me sembra che si sia aspettato già tanto. Già cinque anni fa qualcuno diceva le stesse frasi "Vedrete fra cinque anni, ci saranno solo SACD!". Sarebbe come se la Intel producesse un nuovo processore per computer e si dovesse aspettare un paio d'anni per vederlo implementato su tutti i PC di nuova generazione. Qualche anno, nel mondo dell'informatica, è un'eternità, visto il rate di crescita della tecnologia in questo settore.
Purtroppo, i formati digitali, essendo dello stesso settore, devono seguire le stesse leggi. La capacità di immagazzinamento dei dati aumenta molto rapidamente ed attendere ancora degli anni significa sperare che un formato obsoleto e superato tecnicamente (almeno come capacità di immagazzinamento dei dati e come versatilità) sia adottato al posto di qualcosa di superiore. Questa è, scusate, pura fantascienza. Un anno fa ho acquistato una penna USB da 512 kB. Ora si trovano allo stesso prezzo quelle da un paio di Gb. Quando abbiamo aperto TNT-Audio oltre 10 anni fa ci bastavano un paio di Gb di banda mensile, ora non sono sufficienti 40 Gb. Non credo sia necessario aggiungere altro.
Non basta, a queste considerazioni vorrei aggiungere dell'altro.
DIMENTICHIAMOCI pure dei dati RIAA, facciamo finta che non esistano ed andiamo a caccia di SACD (o di DVD-Audio, è lo stesso). Quanti negozi "normali" (non roba per audiofili) conoscete che hanno una vasta (diciamo superiore a 100 titoli?) offerta di formati ad alta risoluzione? Io per curiosità mi sono fatto un giro nei posti più "soliti" dove le persone normali acquistano la Musica: alcuni MediaWorld ed un paio di siti online ormai "storici", che prima vendevano su catalogo cartaceo per corrispondenza. Nei negozi "reali" di SACD ne ho visti davvero pochini pochini ed in genere si tratta di titoli che non fanno il mercato (classica e jazz).
In due negozi online (Nannucci e Top Ten, dove mi rifornisco di solito) ho contato una cinquantina di titoli SACD ibridi (genere jazz e pop/rock). Si potrà obiettare che questi negozi vendano solo supporti di "massa"...ed invece, what a surprise, entrambi hanno a catalogo quasi 500 titoli in LP. CINQUECENTO, non CINQUANTA. Si, proprio lui, il nostro vecchio caro defunto LP, formato di nicchia per audiofili impallinati ancora fissati col "chiodo nel solco" (sic). Ve lo ricordate? Così chiamavano il vinile, con scherno e derisione, quelli che vedevano solo il CD nel loro futuro. Ora, non mi si venga a dire che Nannucci e Top Ten tengano tutti questi titoli per soddisfare noi quattro gatti spelacchiati audiofili! Manco sanno che esistiamo.
E non cito neanche l'enorme volume di vendite di vinile usato, disponibile ormai in ogni angolo. E che dire delle pubblicità televisive dove sempre più spesso si scorge un giradischi (vero) che suona un vinile? Avete mai visto un SACD in TV o in uno spot? Io mai.
Che significa tutto questo? Che, anche senza dati RIAA alla mano, l'andazzo del mercato mi pare più che evidente, basta osservare quel che ci accade intorno, senza asserragliarci, ancora una volta, nella nostra bella torre d'avorio.
Noi, dal canto nostro, non abbiamo mai smesso di recensire macchine analogiche ed accessori per il vinile. Dopo la saga dedicata alle prove a confronto dei giradischi high-end stiamo lavorando ad una serie dedicata ai sistemi di lettura analogica di costo accessibile. State sintonizzati, qualcosa mi dice che ci sarà ancora di che divertirsi...
© Copyright 2006 Lucio Cadeddu - www.tnt-audio.com
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