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Editoriale di Maggio 2012

La Classe D colpisce ancora?

Autore: Lucio Cadeddu - TNT Italia
Pubblicato: Maggio 2012

[Nuovi amplificatori Pioneer]
Pioneer, il nuovo amplificatore A30

Gli audiofili sono un gruppo di tradizionalisti assolutisti. Prima che capiscano e accettino qualcosa di nuovo possono essere necessari decenni. Si tratta di un atteggiamento curioso, perché poi spesso non fanno altro che aspettare la nuova versione del solito apparecchio, convinti che sia stato davvero compiuto chissà quale passo avanti significativo (ma spesso si tratta di modifiche di pura facciata).
Lo scetticismo radicato ha fatto sì che la novità (vera, stavolta) della Classe D utilizzata in ambito HiFi sia stata accolta con estrema freddezza, sospetto e levate di scudi come se qualcuno stesse attentando alla solidità della torre d'avorio dove quel tipo di audiofili si è arroccato. Quando parlammo del T-Amp le reazioni furono le più varie ma, in generale la voglia di minimizzare, inquadrare, ridimensionare e anche ridicolizzare l'evento era estremamente diffusa sia tra gli appassionati che tra i professionisti. Si trattava di tecnologia buona per l'audio del PC e che, comunque, non sarebbe durata a lungo.

Nonostante queste reazioni isteriche il mercato è andato avanti (perché questo va avanti incurante di quel che pensano gli audiofili) e l'offerta di ottime amplificazioni in Classe D è aumentata esponenzialmente. Persino le Aziende più conservatrici hanno iniziato a esplorare i nuovi territori e tante soluzioni alternative a Tripath sono state sviluppate: Hypex, Icepower e persino soluzioni proprietarie come NuForce. Anche i più scettici hanno dovuto ammettere che qualcosa di importante stava accadendo. Tuttavia, la critica più frequente che veniva mossa a questa giovane tecnologia (giovane se pensata applicata all'HiFi, ovviamente) era quella relativa alla scarsa diffusione della stessa presso le grandi Aziende. Poi, a un certo punto, Rotel e Onkyo hanno iniziato a produrre amplificazioni in Classe D. Cosa diranno i tradizionalisti radicali ora che persino il colosso Pioneer sta pianificando il suo rientro nell'audio di qualità con, udite udite, ben due integrati top di gamma in classe D, sviluppati, per usare le parole del colosso giapponese, "per inseguire il massimo della qualità sonora"!

Annunciati come disponibili per settembre i modelli A50 e il top di gamma A70 sono i due nuovi integrati che impiegano stadi di potenza a MOS-FET in Classe D e, relativamente al modello di punta, i DAC ESS 192 Khz / 32 bit SABRE32 per la musica liquida. Come dice Philippe Coppens, Technology and Product Information Manager della Pioneer Europe:

"The top-of-the-line A-70 amplifier will be tuned according to exacting professional standards by the internationally respected AIR Studios in London. The AIR Studios quality seal is proof not only of the extraordinary engineering that has gone into these audio units, but also of the exceptionally high quality of their craftsmanship and carefully selected electronic components.".
Ossia: l'amplificatore top di gamma A-70 sarà accordato secondo i più elevati standard professionali dai prestigiosi studi di registrazione AIR Studios di Londra. Il marchio di qualità degli AIR Studios è la prova che non solo è stata applicata una tecnologia di livello qualitativo molto elevato ma anche dell'altissima qualità della realizzazione, della costruzione e della componentistica utilizzata.

Insomma, sembra davvero che Pioneer stia tornando in campo con la voglia di fare grandi cose. Della stessa serie, ma utilizzanti tecnologia tradizionale in Classe AB, saranno gli integrati A30, A20 e A10: questi sono già disponibili sul mercato. La foto del modello A30 la trovate in cima alla pagina. Non sono disponibili foto dell'A50 e dell'A70 ancora, ma realisticamente non si discosteranno troppo da questo stile abbastanza classico e sobrio. Tutti gli integrati saranno disponibili in finitura argento o nera.

[Caratteristiche tecniche dei nuovi ampli Pioneer]

Il modello di punta, che rispolvera una sigla classica di un grande integrato degli anni '80 della stessa Casa, utilizza un cabinet studiato per ridurre le risonanze e le vibrazioni, due trasformatori separati (per la sezione pre e quella finale) di tipo schermato e disporrà di una potenza di 90 + 90 watt/4 Ohm (non dichiarata ancora su quella di 8 Ohm). Utilizzerà condensatori di tipo audiophile, offrirà un ingresso phono sia MM che MC e il prezzo dovrebbe attestarsi appena sotto i 1000€. I dati tecnici definitivi non sono ancora tutti disponibili e probabilmente anche quelli attuali sono destinati a essere modificati nel tempo. Ad esempio, è abbastanza strano che i due modelli di punta abbiano entrambi la stessa potenza su 4 Ohm. Ovviamente, aspetteremo le versioni definitive, nella speranza di poterci mettere le...orecchie sopra!

Questa, in realtà, non è la prima volta che Pioneer utilizza tecnologia in Classe D: l'ha già sfruttata per i sintoampli HT e per diversi finali di uso car, ma certamente è la prima volta che la applica per realizzare due integrati HiFi di livello elevato. Ed è a mio parere estremamente significativo che abbia deciso di utilizzare la Classe D per i modelli di punta e relegare la Classe AB ai modelli di classe inferiore. Bisognerebbe forse ricordare ai signori della Pioneer che la Classe D è buona solo per l'audio dei PC. No? Chissà che grasse risate si farebbero.

© Copyright 2012 Lucio Cadeddu - editor@tnt-audio.com - www.tnt-audio.com

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