Come far aumentare le vendite di materiale audio

Autore: Lucio Cadeddu - TNT Italia
Pubblicato: Marzo 2012

Per chi vive lontano dagli USA non è scontato avere familiarità con la CEA, precisamente la Consumer Electronics Association. La mission della CEA è esattamente quella di aiutare e sostenere le politiche di vendita dell'elettronica di consumo.
Questa associazione riunisce circa 2000 aziende all'interno di questo settore. La CEA è nota anche nel settore HiFi per essere l'organizzatrice della più importante mostra mondiale dell'audio, ovvero il CES International Audio Show.

Poco meno di un anno fa (Luglio 2011), la CEA ha pubblicato una ricerca estremamente interessante dal titolo "Notions of Quality: Audio Expectations of Consumers" (Il concetto di qualità: aspettative dei consumatori per l'audio). Tale ricerca contiene informazioni dettagliate sulle abitudini d'ascolto, i comportamenti dei consumatori quando programmano un acquisto di materiale audio e non manca il modo col quale viene normalmente definita la qualità nell'audio.

Quel che - sorprendentemente - emerge da questa ricerca è che ben il 34% (oltre un terzo!) dei consumatori si ritiene audio enthusiast (appassionato audio). Per la popolazione americana questo equivale, più o meno, a circa 80 milioni di adulti. Si tratta di un numero impressionante, di sicuro la ristretta comunità audiofila è di gran lunga più piccola! Possiamo pertanto immaginare quanto crescerebbe la nostra nicchia se anche soltanto una piccola percentuale di questi appassionati cominciasse ad acquistare materiale realmente HiFi....
Il punto che ci interessa maggiormente è dunque il seguente: come può una persona definirsi appassionato audio? Forse per esclusione, perché non ha interesse per il video? Oppure semplicemente perché ascolta (o suona) tanta musica per ore e ore al giorno? Potrebbe dunque essere un semplice...musicofilo? La ricerca non chiarisce questo punto, per me fondamentale.

La pubblicazione della CEA va avanti e riporta che un altro terzo della popolazione (33%), di nuovo circa 80 milioni di consumatori!), ritiene di avere un moderato interesse per l'audio. Tra questi 80 milioni, circa una trentina (di milioni! Non fate facile ironia, per favore :-)) si dice pronto a spendere più denaro in componenti audio di qualità superiore (diffusori, amplificatori etc.). Probabilmente questi numeri sono contaminati dal fenomeno Home Theater (in via di grande ridimensionamento, comunque) ma restano in ogni caso abbastanza impressionanti.
In qualunque modo li si voglia considerare, e di questo possiamo star certi, non si tratta di audiofili veri e propri. Infatti, come certifica la ricerca, molti di questi ignorano quali siano i media e gli apparecchi che producono migliore qualità audio. Oltre la metà di possessori di lettori MP3 ritiene di utilizzare un prodotto che garantisce un'elevatissima qualità sonora!

In ogni caso, ci sono margini per un sensibile miglioramento, tutto ciò che bisogna fare è imparare a utilizzare un linguaggio diverso. Qui su TNT-Audio ci proviamo da oltre 15 anni (vola il tempo, eh?) recensendo prodotti di fascia affordable, per dirla all'inglese, ovvero alla portata di tante tasche. Inoltre, da sempre facciamo ogni sforzo per offrire un approccio che sia il più semplice possibile al mondo dell'audio di qualità. Come l'eclatante caso del T-Amp prova al di là di ogni ragionevole dubbio, buone recensioni di componenti poco costosi aiutano ad avvicinare all'audio persone culturalmente lontane dal nostro concetto di qualità sonora. Tenendo conto della risibile quantità di denaro necessaria, il rischio percepito è minimo e gli inesperti sono più facilmente portati a sperimentare di persona! Una volta fatta questa esperienza con un budget trascurabile le motivazioni per acquistare componenti audio di qualità seguono in maniera del tutto automatica.

Non è dunque sorprendente che la ricerca della CEA riporti più o meno le stesse considerazioni. Infatti, per usare le loro stesse parole: "For years dealers have marketed to audio enthusiasts. But to grow their sales they must reach beyond this eager group and take aim at more moderate audio consumers". In altre parole, per anni si è tentato di vendere buon audio agli appassionati, ma per aumentare le vendite bisogna puntare al gruppo di coloro che si dichiarano moderatamente interessati all'audio. Un'ovvietà? Forse, e forse no. Per fare questo, infatti, la CEA suggerisce: "Any dealer worth their salt knows quality audio is technology that must be demonstrated, and hearing the difference superior audio products provide can be the most compelling sales pitch" cioè ogni buon rivenditore dovrebbe sapere che l'audio di qualità va dimostrato (cioè fatto ascoltare) e soltanto la possibilità di sentire le differenze reali può motivare un acquisto.
Questa è la ragione per la quale i prodotti di fascia bassa e ultra-bassa giocano un ruolo cruciale: aiutano a raggiungere quelle fasce grigie di consumatori vagamente interessati all'audio ma magari spaventati da una tecnologia per pochi eletti e dai costi spesso irraggiungibili. Facciamo sentir loro l'audio di qualità, ma raggiungibile, e cominceranno a chiedere maggiore qualità con più convinzione.

Lo studio della CEA consiglia infine ai rivenditori che "Consumers today are more price sensitive than ever. Rather than divining their audio budget, start by demonstrating different solutions" ovvero i consumatori di oggi sono sempre più attenti ai prezzi, piuttosto che provare a indovinare il budget da loro stanziato, si deve iniziare a far ascoltare soluzioni diverse e alternative. Di nuovo, l'HiFi di basso costo entra in gioco pesantemente. Non è affatto necessario spendere cifre astronomiche per iniziare ad ascoltare bene e, fidatevi, noi saremo qui a raccontarvi, divertendoci, come questo possa essere fatto e con quali prodotti.