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Autore: Graeme Budd - TNT-Audio Francia
Pubblicato: dicembre 2024
Traduttore: Roberto D'Agosta
Qui su TNT Audio non siamo tipi da seguire o commentare i comunicati stampa che in genere sono solo un modo per ottenere pubblicità gratuita (e non lasciamo nemmeno che le persone ci paghino per la pubblicità!) mentre preferiamo concentrarci sugli articoli che scriviamo noi stessi su oggetti che abbiamo effettivamente testato.
Ma ogni tanto esce un comunicato che merita o addirittura ha bisogno di essere menzionato e commentato. La scorsa settimana è stato annunciato che Bose ha acquisito McIntosh e, quindi, Sonus Faber.
Intendo dire che Bose (conosciuta da queste parti come "Better Off with Something Else") ha incorporato sia uno dei pilastri dell'audio di fascia alta statunitense che un produttore di altoparlanti noto per il suo stile italiano e la sua splendida qualità costruttiva.
Allora perché stiamo commentando questo evento? Dopotutto, come modesti giornalisti audio, non possiamo farci niente. Beh, seguitemi un attimo e mi spiegherò.
Per vari motivi, Bose non è mai stata particolarmente apprezzata nel mondo dell'hifi "vero e proprio". Sono diventati molto popolari nel segmento lifestyle con una selezione di soundbar, altoparlanti portatili e sistemi che offrono praticità a scapito del suono. Il sistema Acoustimass (sotto) con i suoi piccoli altoparlanti a cubo mi ha lasciato perplesso per molto tempo; mi arrovellavo su come fosse possibile commercializzare e vendere un sistema audio in cui i bassi sono così ovviamente lasciati indietro rispetto al resto della musica. Ma ne hanno venduti un sacco, quindi forse a sbagliare sono io.
Alla Bose, hanno anche prodotto un paio di gamme di altoparlanti che si trovano spesso nei ristoranti e, naturalmente, il famoso 901 (testato dal nostro editore recentemente) e di cui si vocifera sia imminente una riedizione.
Ho provato un set di Bose 301 (quelle che si vedono spesso nei ristoranti) quando ero studente: un amico ne aveva un set e volevamo vedere come se la cavavano a confronto delle mie Linn Index II. Ricordo sicuramente che erano divertenti con un grande palcoscenico sonoro (senza dubbio a causa dei tweeter extra puntati nella direzione sbagliata), ma hanno perso rispetto alle Linn in coerenza e musicalità, quindi hanno fatto solo una breve apparizione nella mia stanza prima di tornare dal loro proprietario.
Dove Bose ha giustamente segnato il mercato nel corso degli anni è con le cuffie con cancellazione del rumore che sono diventate popolari tra i viaggiatori (non quelli in roulotte) e i piloti professionisti. E giustamente - avendo viaggiato molto di recente, probabilmente spenderei soldi per un set perché, francamente, i livelli di rumore in alcuni aerei sono piuttosto fastidiosi...
Quindi ora sappiamo cosa hanno fatto e cosa fanno alla Bose e la mia opinione attuale in merito - ma dove si inserisce tutto questo nell'acquisizione di 2 produttori di fascia alta?
Il comunicato stampa si concentra molto sull'accesso alla fascia "di lusso" del mercato. Apparentemente Bose (nonostante le sue tecnologie funzionino bene negli ambienti automobilistici) non è considerata abbastanza "di lusso" da attrarre Lamborghini e simili. In un tentativo di inseguire Naim, Linn e Burmester che hanno già lavorato con Aston Martin, Porsche e Bugatti tra gli altri, sembra che Bose stia cercando di entrare nella fascia di lusso più alta in vari ambiti. Ed è qui che i miei campanelli d'allarme hanno iniziato a suonare. Non mi preoccupa un sistema Bose ribattezzato McIntosh in una Lambo: francamente se possiedi una Lambo dovresti ascoltare comunque il loro V10 e McIntosh ha già un pedigree eccellente in questo settore, ma avevo visioni di sistemi domestici McIntosh by Bose e della fine del lato tradizionale della attività di McIntosh. Anche se non sono il più grande fan dei loro VU blu e delle manopole in stile anni '60, sono riusciti a diventare uno dei marchi più riconoscibili in circolazione. Voglio dire che Johnny Lee Miller ha persino un set nella serie TV Elementary - un esempio di product placement eguagliato solo dai Martin Logan in Chandler e dall'appartamento di Joey in Friends. Ed è mia opinione che sarebbe triste perdere questa riconoscibilità.
Stavo per far partire una filippica (che sono sicuro sia ciò che vi aspettavate), poi mi sono fermato e ho guardato il sito web di McIntosh: non sottoscrivo la filosofia del "non lasciare che la verità ostacoli una bella storia" anche se a volte vince le elezioni. Ora pensavo che McIntosh avesse prodotto solo un mucchio di amplificatori a valvole (con enormi VU meter blu come menzionato sopra), alcuni grandi altoparlanti di design originali e un paio di sorgenti. Tutti di fascia alta e senza alcun bisogno di "Bose-ificazione". Ma in realtà realizzano anche prodotti lifestyle, audio per auto, home theatre, DSP e altre soluzioni audio. Quindi non sono così universalmente esclusivi e costosi come pensavo.
Il che (spero) mi ha impedito di sembrare un cretino e mi ha fatto pensare che questa acquisizione non sia una cattiva idea sulla carta. C'è sicuramente spazio per entrambi i marchi per coesistere con un impatto minimo sulle attuali linee "hifi" di fascia alta di McIntosh. Forse alcuni dei loro componenti ne risentiranno, ma quei fondamentali che interessano a noi e ai nostri lettori penso non siano sotto attacco. E non vedo nemmeno l'identità del marchio scomparire. Quindi non è proprio così scioccante e sbalorditivo come pensavo all'inizio.
E allora che dire di Sonus Faber? Di nuovo le linee di prodotti non sono in diretta concorrenza, anche se qui potrei vedere apparire alcune cuffie Sonus Faber con tecnologia Bose. E una certa parte di me lo troverebbe un peccato, in modo simile alla creazione di prodotti "lifestyle" con il logo Marshall. Non fraintendetemi: conosco un paio di ragazze piuttosto giovani (che ne dite di correttezza politica, eh?) che ascoltano delle cuffie Marshall e ci stanno benissimo, ma ero sicuro che nessuna delle due conoscesse la storia di Marshall e che le avesse acquistate come qualcosa di cool. Ed è un vero peccato, anche se senza dubbio è stata una decisione eccellente per i conti della Marshall. Tuttavia, per completezza, ho chiesto a una di loro perché avesse acquistato quelle cuffie Marshall e la risposta è stata "perché suonano in modo eccellente". Alleluia: c'è speranza per il mondo delle cuffie. E poi la persona in questione ha anche confermato di sapere da dove provenisse Marshall. Secondo alleluia: anche il muro di altoparlanti Marshall di Yngwie Malmsteen è al sicuro.
Quindi forse se una cosa simile accadesse alla Sonus Faber come aggiunta alla loro linea di altoparlanti non sarebbe un disastro. E poiché sono sposato con una persona per metà italiana, probabilmente le starebbero bene. Francamente, se delle cuffie Sonus Faber by Bose che combinano la finitura e la qualità del suono di Sonus Faber con un po' di tecnologia di cancellazione del rumore Bose apparissero sul mercato, sarei fortemente tentato almeno a provarle.
Quindi forse non è una cosa triste e cupa. Forse questa acquisizione è una buona mossa per tutte le aziende: è sicuramente preferibile all'acquisizione da parte di gruppi finanziari o allo smantellamento di asset e non posso che presumere che tutte le aziende continueranno nelle loro linee e, si spera, andranno di bene in meglio. Infatti, forse vi sorprenderò e augurerò a tutti alla Bose il miglior successo in questa loro nuova impresa. Aggiungo una cosa però: giù le mani da quei VU meter!
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