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Autore: Lucio Cadeddu
Pubblicato: Novembre, 2014
Harry Pearson, una leggenda del giornalismo HiFi, si è spento lo scorso 4 novembre nella sua casa in Sea Cliff, New York, all'età di 77 anni.
Pearson è stato il fondatore della rivista americana The Absolute Sound e, di fatto, l'inventore del termine high end audio e di tutta l'industria che ne è scaturita successivamente.
Più di quaranta anni fa le riviste HiFi di tutto il mondo basavano i propri giudizi sui componenti attenendosi sostanzalmente alle sole misure tecniche, e poiché queste erano tutte tristemente simili, il quadro che ne veniva fuori era che praticamente tutti gli apparecchi suonavano uguali, eccetto, in buona sostanza, i diffusori. Fu in questo clima che Harry Pearson fondò la controversa The Absolute Sound, una rivista che è stata un faro per le generazioni successive, che basava i suoi giudizi, spesso impietosi, sull'ascolto e su un vocabolario audiophile che ancora oggi usiamo per descrivere le caratteristiche sonore degli apparecchi che ascoltiamo. In più, la rivista non accettava pubblicità ma viveva di abbonamenti e solo successivamente aprì alla pubblicità dei rivenditori, non delle Aziende. Fu una vera rivoluzione Copernicana e HP, come veniva spesso chiamato, fu un vero, seppur controverso, pioniere.
Ho avuto sia l'onore che il piacere di intervistarlo ben due volte, qui per TNT-Audio, la prima nel lontano 1997 e la seconda a distanza di oltre dieci anni, nel 2008.
Quello che segue è un estratto dall'ultima intervista, dove HP spiega il suo punto di vista sulle riviste e i nuovi recensori HiFi:
Il fatto che il mercato dell'high-end sia affollato di nuovi prodotti è, di fatto, un segnale abbastanza positivo, nel senso che si dimostra esistere una certa creatività e persino di ottimismo, stante la congiuntura economica non proprio favorevole. Quanti di questi prodotti siano utili e quanto invece sia fumo negli occhi, spinto dalle restanti riviste specializzate, è un problema che mi assilla non poco. In generale, ritengo che la gran parte delle pubblicazioni HiFi abbia oggi perso la retta via. L'inseguimento feroce all'ultimo dollaro di pubblicità, da parte degli editori o dei proprietari, ha fatto perdere di autorità e credibilità.La maggior parte dei recensori che lavorano nel campo dell'HiFi si limitano a scrivere redazionali pubblicitari, non opinioni critiche basate su confronti con riferimenti, quale può essere ad esempio il "suono assoluto" (per essere precisi, quello della Musica suonata in uno spazio reale). Per utilizzare un tale standard un recensore pensante dovrebbe fare distinzioni tra componenti diversi, catalogando le differenze in base a quanto fedelmente essi si avvicinino alla Musica reale. Senza uno standard di questo tipo ogni apparecchio può essere considerato "buono", perché non esiste una pietra di paragone. La situazione a tutt'oggi è persino peggiore rispetto a quando sentii la necessità di fondare una rivista audio tre decenni fa. [HP]
Oggi The Absolute Sound non è più la stessa creatura di quaranta anni fa e persino l'industria del settore è cambiata radicalmente. Noi tutti però, audiofili e giornalisti HiFi, dobbiamo a quest'uomo moltissimo: il nostro modo di usare le parole e gli aggettivi per descrivere un apparecchio HiFi, l'approccio verso le prove degli apparecchi e i giudizi sulla musica ben riprodotta in ambito domestico. Certamente si tratta di una grande perdita. Rest in peace, Harry.
Divertitevi a sentire i suoi racconti in questo suo intervento a ruota libera al Rocky Mountain AudioFest nel 2009...
© Copyright 2014 Lucio Cadeddu - www.tnt-audio.com
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