[ Home | Redazione | FAQ | HiFi Shows | Ampli | Diffusori | Sorgenti | Tweakings | Inter.Viste ]
Autore: Roger McCuaig - TNT Canada
Pubblicato: Settembre, 2020
Traduttore: Roberto Felletti
La musica digitale “liquida” ha preso il sopravvento. Naturalmente ci sono ancora dei fedeli irriducibili al vinile e persone che hanno ancora la loro collezione di CD; tuttavia molti hanno fatto quello che ho fatto io, hanno “rippato” tutti i loro CD travasandoli in un dispositivo di archiviazione digitale di qualche tipo. Se volete ascoltare musica nuova, in molti casi siete limitati al download digitale o a un servizio di streaming. Quelle che seguono sono due storie delle mie recenti avventure nel mondo della musica digitale “liquida”.
Nel febbraio scorso ho avuto l'idea di sostituire il vecchio e rumoroso PC, che era diventato il mio server musicale digitale, con un nuovo modello, molto più silenzioso. Il PC era collocato proprio accanto all'impianto, poiché al mio DAC non piacciono i cavi USB lunghi. Ovviamente il rumore prodotto dal PC non era gradito all'audiofilo che è in me. Alla fine ho trovato un compromesso molto valido con un PC senza ventola per la CPU e un alimentatore molto silenzioso. Ho aggiunto un hard disk SSD (a stato solido) da 1 TB, risolvendo così il problema del rumore. Il tutto è costato 180 dollari. Grandioso! E ora inizia l'avventura. Con JPLAY FEMTO e JRIVER caricati, licenze installate, tutto è pronto per partire. Beh, non esattamente: il nuovo PC non comunica con il DAC! Déjà vu, la storia si ripete (impossibile farsi sfuggire l'occasione di usare quella famosa battuta di Yogi Berra).
Mi sto riferendo, ovviamente, ai problemi avuti quando ho cercato di far comunicare il DAC con il PC due anni fa, quando avevo installato il DAC Doge 7. Nel corso delle tre settimane successive ho trascorso innumerevoli ore provando e riprovando, setacciando il Web finché il problema non è stato individuato. Le versioni recenti di Windows 10 sono equipaggiate con un driver audio USB 2.0!!! «E allora?», direte voi; beh, senza scendere nei particolari, che sono tanti, il driver audio USB 2.0 di Windows interferisce con l'installazione di qualsiasi driver audio USB di terze parti.
Come i lettori forse ricorderanno, il chip XMOS del DAC Doge richiede l'installazione di un driver USB XMOS specifico. L'invio di una email alla Doge ha avuto come risultato una risposta automatica, poiché l'azienda ha sede nella provincia di Hubei, epicentro dell'epidemia di Covid-19. Una email inviata al produttore del chip XMOS, in Germania, e una inviata al creatore del driver USB che usavo non hanno avuto alcuna risposta! Probabilmente a causa del Covid-19. A questo punto della storia ci sarebbe un racconto molto lungo e complesso da narrare, riguardante le difficoltà tecniche e i vicoli ciechi incontrati strada facendo per riavere un PC completamente operativo da usare come music server.
Sarete felici di sapere che vi verranno risparmiate queste traversie e passeremo direttamente alla conclusione della storia. Alla fine il problema del driver è stato risolto, da me, quasi per caso, e adesso il PC music server è di nuovo operativo. Sono seguiti alcuni giorni in cui mi sono abbuffato di ascolti digitali usando come music server il mio PC.
Questo mi ha portato all'argomento dell'ascolto della musica digitale e, più specificamente, alla scoperta di nuova musica. Prima dell'era digitale accendevamo la radio, sintonizzavamo la nostra emittente preferita e avevamo a disposizione un flusso continuo di musica recente. Oggi, almeno dove vivo io, se volete ascoltare musica nuova che non sia pop o country, potete praticamente dimenticarvi della radio! Eravamo abituati ai negozi di dischi, a sfogliare le ultime uscite e ad ascoltare quello che veniva proposto. OOPS, molte di quelle cose non si possono più fare!
Nei primi anni di Internet tutto era gratis; ora tutto ciò che è gratis è infarcito di pop-up e di pubblicità, mentre le cose di valore sono in un modo o in un altro a pagamento. Sarò anche all'antica, di sicuro sono vecchio, ma ho un problema con il concetto secondo cui bisogna pagare per cercare musica, come facevo gratuitamente alla radio o al negozio di dischi. Quindi, cosa resta? La versione gratuita di Spotify, LastFM, SomaFM, le radio in streaming, i podcast... Ho scoperto che ci sono molte fonti interessanti di musica gratuita in giro, solo che talvolta ci va un po' di impegno per trovarle. Naturalmente, se è gratis non è musica in alta risoluzione. Tutte le fonti che ho trovato sono a 128 kbps, o meno, e per molte di esse è molto difficile scoprire il bitrate utilizzato per lo streaming! Ma vanno benissimo per scoprire nuova musica se metto a tacere l'audiofilo che è in me.
DISCLAIMER. TNT-Audio è una rivista di divulgazione tecnico-scientifica 100% indipendente che non accetta pubblicità, banner o richiede abbonamenti e registrazioni a pagamento ai propri lettori. Dopo la pubblicazione di una recensione, gli autori non trattengono per sé i componenti in prova, se non per una valutazione a lungo termine che includa il confronto con prodotti simili in prova a breve distanza di tempo. Di conseguenza, tutti i contenuti delle recensioni sono prodotti senza alcuna influenza né editoriale né pubblicitaria. Le recensioni, positive o negative, riflettono le opinioni indipendenti degli autori. TNT-Audio pubblica eventuali repliche delle Aziende, condizionatamente al diritto di controreplica dell'autore stesso.
© Copyright 2020 Roger McCuaig - roger@tnt-audio.com - www.tnt-audio.com
[ Home | Redazione | FAQ | HiFi Shows | Ampli | Diffusori | Sorgenti | Tweakings | Inter.Viste ]