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Prodotto: VRM Box - DAC e software
Produttore: Focusrite
Prezzo: 50 sterline circa (Convertitore di valuta)
Autore: Andy Norman - TNT UK
Data della recensione: Settembre, 2014
Traduttore: Roberto Felletti
Questa è la seconda parte di una recensione che cerca di chiarire i come e i perché della simulazione, in cuffia, dell'ascolto di diffusori. Nella prima parte ho analizzato il software Out of Your Head, prodotto da Daren Fong Audio. Invece, in questa seconda parte parlerò di un'interfaccia, anch'essa progettata per simulare l'ascolto di diffusori, composta da un DAC hardware e da un software; in questo caso, però, lo scopo è diverso.
Il Focusrite VRM Box è stato ideato per simulare un certo numero di diffusori, collocati in vari ambienti acustici, allo scopo di consentire agli appassionati delle registrazioni domestiche o ai proprietari di piccoli studi, che possono trovarsi nella condizione di realizzare i missaggi in cuffia per praticità, di ascoltare come suonino le proprie registrazioni in situazioni ambientali differenti. VRM è un acronimo che sta per "Virtual Reference Monitoring" (monitoraggio con riferimento virtuale). Mixare i suoni in cuffia non sempre è la soluzione ideale, specialmente se l'intento è quello di realizzare un prodotto destinato ad essere ascoltato tramite diffusori. Regolare i livelli ed equalizzare il tutto può comportare un grosso impegno in termini di tempo e chi fa registrazioni casalinghe ne ha poco. Allo scopo di fare ciò adeguatamente e per verificare come la musica suoni con diffusori di vario tipo e in ambienti con caratteristiche differenti, per poter ottenere l'alchimia migliore si dovrebbero copiare i file su un dispositivo portatile e ascoltare il risultato in più situazioni possibili. La musica ben realizzata deve suonare sicuramente bene in un impianto hi-fi tradizionale, ma deve altresì essere ascoltata bene tramite gli altoparlanti del televisore o con l'impianto dell'auto. Il VRM Box vi garantisce di riuscire a fare tutto questo senza che dobbiate staccarvi dal computer.
Focusrite ha presentato alla convention della Audio Engineering Society, svoltasi nel 2010, un documento che descrive la tecnologia alla base della procedura di simulazione che stiamo esaminando. L'estratto dà una buona descrizione dell'elaborazione digitale con il metodo della risposta all'impulso, ampiamente trattato nella prima parte.
"Per mezzo di un segnale di prova appositamente progettato si effettua, in un piccolo studio di registrazione, la misurazione della risposta all'impulso e dello schema di direttività, oltre a una misurazione a distanza ravvicinata. I dati ottenuti, sia a breve che a lunga distanza, vengono successivamente elaborati con un algoritmo allo scopo di calcolare le riflessioni primarie della stanza. È possibile calcolare la distorsione dovuta all'effetto doppler utilizzando le proprietà dei diffusori, opportunamente registrate e misurate. Il risultato è un insieme di risposte all'impulso e di caratteristiche direzionali dei diffusori sufficientemente dettagliato per ricreare un convincente suono tridimensionale virtuale."
Il VRM Box è un piccolo DAC USB, una scatoletta quadrata di 7 cm di lato e 2,5 cm di spessore, con in cima una convessità che è il controllo del volume. Il dispositivo è realizzato in plastica; comunque dà la sensazione di una costruzione robusta e il controllo del volume è implementato molto bene, ha un funzionamento uniforme ed è semplice da usare. Sono presenti un ingresso USB e uno coassiale, oltre ad un'uscita cuffia da ¼ di pollice (6,3 mm). L'apparecchiatura è progettata per funzionare su computer con il driver dedicato, ma può essere utilizzata anche come DAC USB/amplificatore per cuffia indipendente. Senza il software specifico il VRM Box ha una qualità sonora ragionevolmente buona, molto più di quanto ci si aspetterebbe da un qualsiasi altro prodotto, quantunque ben fatto, di questo tipo e a questo prezzo. Il DAC dovrebbe essere in grado di gestire file con frequenza di campionamento fino a 192 kHz tramite l'ingresso coassiale SPDIF che, però, io non sono riuscito a far funzionare; ritengo, dopo una lettura più attenta del sito, che "fino a 192 kHz" implichi una riduzione della frequenza, da parte del software, a quella nativa del DAC che è 48 kHz. L'ingresso USB può gestire soltanto frequenze pari a 44 kHz e 48 kHz.
A parte la problematica relativa all'ingresso SPDIF, l'installazione è semplice e non ho avuto problemi. L'unità è stata immediatamente riconosciuta come DAC USB e l'installazione del software per Windows si è conclusa senza incidenti. Dopo è sufficiente eseguire il software e scegliere i diffusori e l'ambiente tra le varie opzioni che vengono proposte. L'interfaccia grafica è intuitiva e offre immagini dei diffusori e degli ambienti simulati. In tal senso supera quella del software Out Of Your Head, offrendo all'utente un'interazione col computer più sofisticata e amichevole.
Sono simulati quindici diffusori diversi, dai classici monitor da studio passando attraverso soluzioni domestiche tradizionali per poi finire ai diffusori per computer e TV. Si possono scegliere tre ambienti diversi: uno studio di registrazione, un salotto e una camera da letto. Alcune emulazioni, tipo quella dei diffusori LS3/5a, sono disponibili in più di un ambiente; altre sono più specifiche. Questo è l'elenco completo:
Come semplice DAC suona bene. L'escursione dinamica di 103 dB è tipica di un modesto DAC USB/amplificatore per cuffia a 48 kHz. Il suono è abbastanza aperto e dettagliato, ma non ha la consistenza e la definizione di abbinamenti DAC/amplificatore di livello più elevato. Quando il software è attivo, le ricostruzioni dei diffusori e degli ambienti sono piuttosto credibili. Ho maggiore familiarità con i diffusori qui riprodotti che non con quelli high-end del software OOYH. Le varie immagini perdono un po' di definizione, proprio come se si ascoltasse in una stanza anziché in cuffia. Ho riscontrato anche un effetto, a livello generale, per cui il centro dell'immagine sonora sembra più stabile del solito, mentre i suoni periferici risultano un po' sfumati a causa della simulazione dell'ambiente d'ascolto. Ma nel complesso, passando alla simulazione dei monitor da studio si ha davvero la sensazione di ascoltare il suono, preciso e fedele, di veri monitor da studio; invece le impostazioni per ascolto domestico ammorbidiscono il suono, rendendolo più simile a quello di un ascolto convenzionale. Non so se vorrei questi effetti applicati alla musica che ascolto normalmente, ma questo non è ciò per cui il VRM Box è stato progettato. La funzione di bypass ha svolto meglio il suo compito, rispetto a quella del software OOYH, e quindi il volume restava costante, rendendo possibile un confronto diretto tra il suono con e senza il bypass.
Per una maggiore completezza del confronto diretto con il software OOYH ho provato a eseguire quest'ultimo usandolo con il DAC VRM Box. Per motivi che ancora mi sfuggono, non sono riuscito a farlo funzionare con il VRM Box. Il mistero rimane.
Sebbene la tecnologia di base sia la stessa del software OOYH, ciò che il VRM Box propone è molto diverso. Ho usato l'unità per monitorare le tracce nel corso del mixdown (procedimento con il quale si ottiene una traccia stereo partendo da un master multicanale - NdT) di un recente demo. Di sicuro si è rivelato migliore del semplice monitoraggio in cuffia, ma non potrà mai sostituire del tutto l'ascolto in ambienti diversi. Ciononostante, ha messo alla prova le mie capacità nel missaggio e nella realizzazione di master per riuscire ad ottenere risultati più professionali. Riassumendo, si tratta di un piccolo DAC di grande valore, se si è disposti a rinunciare ad elevate frequenze di campionamento, ed è funzionale per il compito che deve svolgere.
Da un punto di vista più ampio mi pare evidente che l'uso crescente di tecniche computerizzate stia introducendo concetti dall'enorme potenziale per quanto riguarda il miglioramento del suono digitale. L'azienda Devialet, produttrice di amplificatori digitali, ha presentato recentemente un effetto digitale ideato per ottimizzare il flusso audio di diffusori specifici. Esso permetterebbe anche di utilizzare il metodo della risposta all'impulso per conferire carattere all'amplificazione digitale, simulando gli effetti di circuiti elettrici analogici. Si fa già un ampio uso di questa applicazione nell'ambito della scena musicale professionale, in quanto gli ultimi amplificatori digitali, di alta fascia, per chitarra sono in grado di offrire emulazioni, del tutto convincenti, di tradizionali amplificatori a valvole. Forse potremmo chiudere il cerchio usando il digitale per imitare le qualità del vinile. Ovviamente, per ora accontentiamoci di mettere un disco sul piatto (pensate che è proprio quello che sto per fare)!
© Copyright 2014 Andy Norman - andy@tnt-audio.com - www.tnt-audio.com
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