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Prodotto: JBL Tune110 - cuffia dinamica intraurale, cablata
Prezzo: ∼10€
Costruttore: JBL - USA
Recensore: Lucio Cadeddu - TNT-Audio Italia
Recensito: aprile, 2024
Non è la prima volta che mi avventuro in territori borderline, alla ricerca di cuffie di bassissimo costo e alte prestazioni. Ad esempio, ho provato di recente tre cuffie sotto i 10€, prova nella quale è emersa una cuffia nettamente superiore alle concorrenti. Nella mia continua e curiosa - forse bizzarra - ricerca, mi sono imbattuto in un prodotto molto diffuso, e che vanta ampio apprezzamento, anche presso qualche sito specializzato, si tratta della cuffia intraurale JBL Tune110 o, in breve, T110. Il costo consigliato è di 10€, quindi in linea con le altre recensite, ma il blasone del marchio e la bella confezione lasciano ben sperare.
Le JBL T110 sono definite come intra-auricolari, pertanto sono quelle cuffie che, tramite dei cappucci in silicone di diverse misure (S, M, L), sono da inserire dentro le orecchie. Utilizzano un driver da 9mm e sono dichiarate avere il suono “JBL Pure Bass”, qualunque cosa ciò possa significare. Sono cuffie cablate (no Bluetooth, per quello esiste la versione T110BT) e il comodo cavo piatto anti-groviglio dispone anche di un microfono, con pulsante, per l'utilizzo col telefono o altri dispositivi. Sono disponibili sia nere, sia blu che bianche.
Avendo a disposizione le altre cuffie di pari prezzo, già recensite la volta scorsa, i confronti sono stati estremamente facili. Sgombro subito il campo da facili aspettative: le cuffie Monk, già vincitrici dei precedenti confronti, suonano meglio anche di queste JBL T110. E non di poco. Tuttavia, le oltre 75.000 recensioni su Amazon sono mediamente molto buone (4.4 su 5 stelle) e pertanto il suono di queste JBL merita qualche approfondimento in più. Il motivo di così tante recensioni positive, immagino, sia il prezzo, effettivamente molto basso per un prodotto di marca, ben presentato e confezionato. Al momento su Amazon si acquistano per 7€. A questo prezzo, oggettivamente, sarebbe persino di cattivo gusto lamentarsi. Io, però, sono persona dal cattivo gusto particolarmente spiccato.
La differenza, dicevo, non è piccola, un po' in tutti i parametri della riproduzione audio: linearità, pulizia e controllo della gamma bassa, tutta a favore delle Monk, dinamica generale e fedeltà della gamma medio-alta dove le JBL perdono punti pesanti rispetto alle concorrenti.
Per curiosità, mi sono andato a leggere qualche recensione positiva, e tanti acquirenti si soffermano sulla qualità dei bassi. Questo è, purtroppo, un malcostume estremamente diffuso tra chi acquista cuffie a basso costo, giovani in particolare: se ci sono tanti bassi, allora il suono è buono. Noi appassionati, invece, sappiamo bene che la qualità di un prodotto audio sta nell'equilibrio: non ci devono essere solo i bassi, ma anche tutto il resto.
I richiami sulla potenza della gamma bassa non mancano mai, declinati in tanti modi diversi: Extra-bass, Pure Bass, Mega Bass, Hyper-Bass e chi più ne ha più ne metta. Ogni produttore di cuffie mette l'accento su questo. Evidentemente questo vogliono i consumatori, completamente diseducati a un suono di qualità. Ebbene, ascoltiamoli allora questi bassi straordinari delle JBL T110: intanto mancano di linearità, nel senso che alcune frequenze sono più presenti di altre. L'estensione non è male, d'altra parte. In secondo luogo, mancano sia la velocità che l'articolazione del basso: diciamo che quel che si percepisce è una sorta di melassa sonora abbastanza uniforme, come se gli strumenti che producono basse frequenze suonino così. Un basso elettrico è molto diverso da un contrabbasso, da una batteria o da un organo. Un componente HiFi deve consentire di distinguere ogni singola nota e ogni strumento che agisce in gamma bassa. Per confronto, il basso delle Venture Monk è più credibile, lineare, dinamico e pulito, con ottimi attacchi e rilasci, un vero punto debole delle JBL, invece. Con le Venture Monk il basso elettrico suona come un basso elettrico e la cassa della batteria non sembra un rullante.
La qualità della gamma medio-alta, poi, non sembra preoccupare troppo gli acquirenti: tipicamente scrivono che la cuffia suona pulita, il che dice tutto e niente allo stesso tempo. Se le alte frequenze sono enfatizzate, poi, tanto meglio. È il famigerato effetto loudness (bassi e alti in evidenza) che fa credere che questo sia un buon suono fedele, come se nella musica reale la gamma media, area dove peraltro il nostro udito ha la massima sensibilità, fosse un optional.
Nel caso delle Tune110, la gamma medio-alta ha in effetti un'abbastanza sgradevole enfatizzazione, tendenzialmente metallica, che evidenzia le sibilanti del cantato, ad esempio. Anche il tasso di distorsione non è esattamente ridotto. Voci e strumenti a corda appaiono innaturalmente caratterizzati.
La sensibilità dichiarata è di 96dB/1mW, contro i 118 dB/1mW delle Venture Monk, ma anche l'impedenza è diversa: 16Ω contro 64Ω. Il risultato è che - anche con sorgenti standard come l'uscita cuffia di un notebook o quella di uno smartphone - le Venture Monk suonano sempre un po' più forte.
Infine, anche il senso di suono “dentro la testa”, è più evidente con le JBL che con le Venture, che si lasciano ascoltare senza fatica per lunghi periodi di tempo, anche per questo aspetto non del tutto secondario.
Per curiosità, ho fatto eseguire il confronto anche a mia figlia, che ha come riferimento i suoi Apple AirPods. Ebbene, anche in questo caso il verdetto è stato lo stesso. Vincono a mani basse le Venture Monk. Ovviamente non era stata preliminarmente informata dei miei giudizi, né di marchi e prezzi. Questo significa che anche orecchie giovani sono in grado di distinguere un buon suono da uno peggiore, perché gli adulti non ci riescono?
Questa JBL Tune110 - con mio grande rammarico - non è stata una bella sorpresa: è vero che costa pochissimo ma il suono non convince e non è qualcosa che si possa correggere con qualche fantasiosa equalizzazione. Forse è il tipo di performance che uno si aspetta da questo tipo di prodotto, ma le Venture Monk, che costano la stessa cifra, la battono su tutti i parametri, senza appello.
Come dico sempre...la ricerca continua!
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