[Recensione] Sony 360 Reality Audio

Prodotto: 360 Reality Audio
Produttore: Sony
Recensore: Bevan Court - TNT USA
Pubblicato: Luglio, 2021
Traduttore: Roberto Felletti

Allora, questa non è tanto la recensione di un prodotto quanto la recensione di un concetto. Ho ricevuto un aggiornamento della mia cuffia Sony WH-1000XM2 (vedere la nostra recensione del modello Sony WH-1000XM3), il quale mi ha permesso di utilizzare il loro 360 Reality Audio. Non mi è costato nulla, per cui ho deciso di capire il perché di tanto clamore. Si tratta di suono quadrifonico per cuffie?

Addentrandovi nelle impostazioni della app, dovete lasciare che la Sony analizzi la vostra testa - nulla di nuovo qui, hanno una versione di questa app già da un po'. Ma poi vi viene chiesto di configurare una app per l'audio realistico a 360°. All'epoca Tidal era l'unica più comoda da usare, visto che avevo un account. Ho scaricato la loro app, mi sono abbonato per un mese e ho proceduto con la configurazione.

Il passo successivo richiedeva una fotografia delle orecchie, di modo che loro potessero analizzarle con i loro server. È stato facile da fare, ci sono voluti circa trenta secondi.

Il passo seguente è stato navigare nella app di Tidal per vedere cosa fosse disponibile.

Tidal ha moltissimi contenuti, così ho scelto una canzone nuova, Talk About Love di Zara Larson. Forse non è il genere di musica che ascolto abitualmente, ma l'ho ascoltata. Non ero del tutto sicuro di cosa pensare, qualcosa sembrava leggermente sbagliato. Ho ascoltato la canzone nella app di Qobuz, nella vecchia modalità stereo liscia, in alta risoluzione. Suonava molto meglio, più definita; suonava meno, beh, rielaborata.

Ora, trafficare con il suono in cuffia non è un concetto nuovo, il crossfeed è in giro da un po'. Roon ha dei filtri per il crossfeed che uso da un po' ormai con la mia cuffia Sony. Pertanto, cambiando di nuovo app, pur mantenendo la medesima traccia sorgente da Qobuz, l'ho ascoltata usando Roon.

Così ho ottenuto un'immagine stereo più grande, ma non suonava forzata né rielaborata. Questa è stata decisamente la mia preferita.

Quindi, non un'incredibile sponsorizzazione in questo caso. Passando a una delle playlist “360” su Tidal, ho ascoltato That's All Right, di Elvis, dalla registrazione Live at Madison Square Garden. Questa è stata migliore, forse la musica dal vivo funziona meglio rispetto alla musica registrata in studio. Passando all'esibizione live di Show Me Love, di Alicia Keys, finalmente ho potuto puntare il dito su cosa sembrava sbagliato.

Il modo in cui il suono viene veicolato è come se l'ascoltatore fosse il cantante. Ma l'effetto, su queste tracce e su alcune altre che ho provato, dà più la sensazione che il cantante sembri dietro l'ascoltatore e che questi sia rivolto nell'altra direzione. È sconcertante.

Poi ho tentato un piccolo esperimento: ho scambiato i canali sinistro e destro intorno alla testa. L'ho preferito - almeno così i cantanti sembravano di fronte a me.

Conclusioni

È sicuramente uno sviluppo interessante, tuttavia ho la sensazione che sia realizzato malamente. Ci sono chiare tracce dell'elaborazione nella registrazione e forse, solo forse, ho un'età non proprio giusta per apprezzare questa cosa.

Ho letto un articolo interessante nel quale un'artista dice che è meraviglioso, ma in un certo senso, forse, quello che ascolto non è come lei ascolta la sua musica? È perfetto se cantate insieme al cantante, facendo finta di essere il vostro artista preferito. In tutta onestà, non posso dire di aver superato completamente l'età in cui lo farò (come far finta di suonare gli assoli di batteria di Livin' on a Prayer in auto), però decisamente non sono convinto.

La Apple, apparentemente, sta facendo qualcosa di simile con le sue cuffie, ma sembra che abbiano seguito maggiormente la via del crossfeed, che non richiede tracce masterizzate appositamente per l'ascolto. Il Dolby Atmos Music 3D sarà un altro dei giocatori in campo.

Questo recensore starà a guardare per vedere se questa tecnologia migliorerà, ma al momento non la userà, almeno finché la tecnologia non compirà miglioramenti significativi.

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