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Prodotti: Bravo V3, Bravo Ocean, Trends PA-10.1D
Produttori: Bravo Audio - Hong Kong, Trends Audio - Hong Kong
Prezzo: $ 99,99 - $ 139,99 - $ 299,00 (rispettivamente) - (Convertitore di valuta) - (il prezzo può variare)
Recensore: Richard Varey - TNT Nuova Zelanda
Pubblicato: Maggio, 2017
Traduttore: Roberto Felletti
L'intento di questa recensione non era un confronto tra amplificatori, ma alla fine mi sono ritrovato non con uno bensì con tre amplificatori da provare. Come ho già fatto in altre occasioni, non ho voluto classificare questi prodotti in base alle loro specifiche tecniche o al prezzo, ma piuttosto in base all'esperienza di ascolto complessiva. Volevo scoprire se questi apparecchi dal basso costo fossero in grado di offrire il dettaglio, la dinamica e il timbro che mi piacciono e, in caso positivo, quale dei tre fosse il più piacevole all'ascolto e quale quello con il miglior rapporto qualità/prezzo. È cominciato tutto come una prova di amplificatori per cuffia, per poi diventare una prova di pre-amplificatori. Per prima cosa, li descriverò uno per uno (in ordine alfabetico, ordinati per nome), poi li elencherò in ordine di gradimento in base alla loro qualità sonora (stabilita dal piacere di ascolto) e infine concluderò esaminando la dinamica, la trasparenza e quanto sono convincenti la tonalità e il timbro.
Ammetto di non essere la persona più qualificata per valutare questi prodotti, poiché non sono un grande appassionato di cuffie. Qualcuno di questi amplificatori sarebbe riuscito a farmi riapprezzare il piacere dell'ascolto individuale, con il suo tipico modo di presentare la musica? Ho ascoltato con la mia Sennheiser HD555 modificata (gli inserti smorzanti in schiuma sono stati tolti), che occasionalmente ho potuto apprezzare, anche se preferisco l'immagine ricreata dai miei diffusori in sala d'ascolto.
Poiché ogni dispositivo funge da amplificatore per cuffia e pre-amplificatore, li ho anche ascoltati, a turno, nel mio impianto di riferimento, al posto del pre-amplificatore Viganoni Sachem Pure, un prodotto costruito a mano qui in Nuova Zelanda (che non ha un'uscita cuffia dedicata, per cui utilizzo un iFi iCan, e precedentemente un Rega Ear, quelle rare volte in cui l'ascolto in cuffia si rende necessario). Fino a poco tempo fa, il cuore del mio impianto era costituito da un T+A Power Plant che pilotava degli open baffle Philips, mentre ora è composto da: pre-amplificatore Sachem Pure, finali monoblocco Sachem V2 e diffusori da pavimento Audio Pro Avanti 100 DC.
Questi “economici” amplificatori per cuffia sarebbero anche stati in grado di pilotare, in maniera soddisfacente, finali di livello audiofilo e diffusori rinomati per la loro trasparenza e velocità? Ne avrei usato uno, oppure tutti, nel mio impianto, sia con la cuffia sia con i diffusori? All'inizio, l'idea di sostituire un pre-amplificatore di livello audiofilo, il cui costo varia da 16 a 50 volte tanto, con questi prodotti non mi sembrava molto sensata, ma proprio per questo pareva molto più interessante, per cui avevo deciso di procedere ugualmente per scoprire come questi mini-amplificatori da scrivania si sarebbero comportati. Avrei avuto a che fare con un altro progetto intrigante.
La serie Bravo di piccoli amplificatori/pre-amplificatori monovalvola per cuffia, in classe A, comprende i modelli: Ocean, B1, V2 e V3. La Cina è famosa per la produzione di apparecchiature audio super-economiche, ma anche per problemi di qualità e commercianti truffaldini (per la verità, uno dei cavi di alimentazione forniti si era rivelato difettoso). Sapevo di non conoscere sufficientemente prodotti così economici, per cui, quando mi era stato offerto di provarne alcuni, avevo chiesto dei modelli che fossero rappresentativi dell'ethos del produttore, a livello di design, realizzazione e marketing; in questo caso, Bravo Audio. Il gentilissimo Henry mi aveva inviato due modelli, dicendomi che hanno caratteristiche operative differenti. L'Ocean è descritto come «una balena, che si muove in maniera più aggraziata nel mare che nei fiumi»; questo modello è consigliato per musica con bassi consistenti, mentre il più economico V3 «offre grande flessibilità sonora» ed è più adatto per le voci e la musica pop. Entrambi i modelli sono progettati per permettere alle cuffie high-end di mostrare quanto valgono.
Il pacco era arrivato da Hong Kong appena pochi giorni dopo la spedizione. Ero rimasto sorpreso quando avevo visto lo “stiloso” amplificatore Ocean imballato in una semplice scatola di cartone marrone, mentre il V3 a telaio aperto era confezionato in un'elegante scatola celeste con scritte bianche. Presumo che quest'ultima sia pensata per gli acquirenti attenti alle mode, ma in fondo dipende dai gusti personali! L'Ocean è dotato di una valvola 12AU7 generica, pre-installata, mentre sul V3 occorre montare la valvola in dotazione, una Electro-Harmonix 6922EH di produzione russa. La prima differenza costruttiva che balza subito all'occhio è che l'Ocean ha un cabinet colorato (avrei preferito fosse stato dotato di piedini antiscivolo), mentre il V3 non è altro che una scheda aperta posta tra due pannelli in acrilico trasparente, con piedini in gomma e un equalizzatore grafico “passivo” a tre bande.
I due modelli hanno le medesime specifiche operative ed entrambi sono alimentati a 24 V tramite alimentatori esterni, in dotazione. Tutti e due possono essere utilizzati sia come amplificatori per cuffia sia come pre-amplificatori, sebbene questa funzionalità, sul V3, sia possibile tramite un'uscita linea con jack da 6,35 mm, contrariamente all'Ocean, che ha una normale uscita linea RCA. I due dispositivi sono simili in quanto a peso e dimensioni; sull'Ocean i controlli si trovano sul lato più stretto, sul V3 sono posti su quello più largo. Entrambi sono pensati per un uso da scrivania e non possono essere definiti portatili, poiché necessitano di un'alimentazione di rete. I manuali utente sono minimali, per entrambi, e sono costituiti da un piccolo opuscolo, di appena sei pagine, con informazioni sui collegamenti e il funzionamento, nonché dettagli sulle specifiche tecniche, non esaustive. Il sito Internet aziendale è un tantino più completo.
L'Ocean è il modello di punta della famiglia ed è pensato per attrarre l'ascoltatore critico. È un economico amplificatore ibrido in classe A pura, con MOSFET IRF510 e valvola Shu Guang 12AU7 (equivalente alle ECC82/ECC802) a basso rumore e medio guadagno (non ci sono operazionali su circuiti integrati), provvisto di un'uscita linea RCA che ne rende comodo l'uso come pre-amplificatore. Gli ingressi linea sono RCA e jack 3,5 mm. Nonostante le sue dimensioni (appena 94 x 80 x 42 mm) e il suo peso (320 g), questo dispositivo offre, incredibilmente, un'eccezionale musicalità, con un'estensione dichiarata tra 10 Hz e 60 kHz, ± 0,25 dB. Avevo inserito un No-Ring Ring™ (fornito da Design Build Listen) per smorzare le vibrazioni del bulbo in vetro della valvola in dotazione, anche se non avevo notato miglioramenti, ma non posso onestamente affermare di aver percepito una grossa differenza rispetto all'altro modello Bravo o al Trends Audio. Ho già detto che una sezione del cavo di alimentazione era difettosa.
Il progetto del V3, stando a quanto dichiarato dal produttore, pone l'accento sulla qualità sonora, e quindi è provvisto di un (in un certo senso, rudimentale) equalizzatore regolabile, peraltro efficace, che può essere impostato in modalità lineare, eliminando quindi l'enfasi, spingendo le leve a scorrimento verso l'ascoltatore, tenendo l'amplificatore in posizione frontale nell'uso quotidiano (con i controlli rivolti verso di sé). L'ascolto in cuffia è semplice, ma per usare l'apparecchio come pre-amplificatore serve un cavo con jack da 6,35 mm e connettori adatti per l'ingresso del finale che verrà utilizzato. Per me, almeno, è qualcosa di insolito e non pratico da gestire. Il dispositivo misura 79 x 150 x 35 mm e pesa solo 225 g. La prima impressione, senza alcun “rodaggio”, è stata quella di un amplificatore carente di bassi e ricchezza sonora, e forse con un accenno di asprezza. In dotazione c'è un triodo Electro Harmonix 6922EH, di produzione russa, un equivalente migliorato delle ECC88/E88CC/6DJ8, con piedini placcati oro. Inoltre, l'amplificatore monta componenti di livello elevato, tra cui un potenziometro ALPS e condensatori Chem-Con. Dopo alcune ore di funzionamento “in temperatura”, entrambe le unità hanno svolto il loro lavoro davvero ottimamente, sia come amplificatori per cuffia sia come pre-amplificatori.
Questo prodotto è differente, nel senso che è un amplificatore/pre-amplificatore valvolare a doppia uscita, pensato per l'uso con il sistema di bi-amplificazione Trends Audio BA-10. L'aspetto, ovviamente, è quello Trends standard, per richiamare l'estetica dell'amplificatore e del DAC. Nel suo cabinet in alluminio, appena 115 x 78 x 46 mm di ingombro e 360 g di peso, la realizzazione circuitale dà l'idea di un prodotto più funzionale (e duraturo) rispetto all'Ocean e al V3 della Bravo, i quali al confronto sembrano più oggetti “di moda”, e di qualità meno audiofila. Questo amplificatore può essere alimentato anche a batterie e viene proposto a quegli audiofili a cui piace provare valvole di tipo diverso. Membro della famiglia PA-10, questo è un amplificatore in classe A pura, con componenti di livello audiofilo, un unico doppio triodo 6N11 di produzione cinese (serie 6DJ8/6922) per l'amplificazione di tensione e una coppia di MOSFET per pilotare l'uscita.
Questa è una versione rinnovata del PA-10 recensito su TNT-Audio nel 2009, dal quale si differenzia per la doppia uscita, il tipo di valvola e la possibilità di cambiare le impostazioni se si usano valvole alternative. È disponibile nei modelli SE (con valvola 6H23n, di produzione russa) e GE (con valvola GE 12AU7, di produzione statunitense). Trends offre qualità sonore differenti grazie a queste opzioni, allo scopo di soddisfare i gusti musicali più disparati. Già come fa Bravo, anche Trends consiglia la 12AU7, ritenuta particolarmente adatta per una gamma media più calda e specificatamente per le voci femminili. Io, infatti, ho preferito questa.
Sulla carta, le specifiche tecniche dicono che questo amplificatore è notevolmente superiore ai prodotti Bravo (15 Hz - 100 kHz - 1 dB, THD 0,05% a 10 kΩ). Impaziente di ascoltare musica con questa unità, inizialmente l'avevo collegata all'uscita pre-amp del T+A Power Plant. Prelevare il segnale dall'uscita pre-amp del mio amplificatore mi permetteva di ascoltare qualsiasi sorgente tramite il Trends semplicemente escludendo i diffusori. Avevo dovuto alzare il volume, ben oltre il mio livello abituale di ascolto, per ottenere una pressione sonora ragionevole in cuffia. Così collegato, il PA-10.1D mancava di guadagno e impatto.
Il collegamento consigliato prevedeva una sorgente, tipo un PC/iPod o un lettore CD/DAC, collegata a un ingresso linea dell'amplificatore, ma così l'unità diventava un pre-amplificatore e amplificatore per cuffia passthrough! Ero abbastanza confuso dal manuale utente, che non era quello del modello in mio possesso; infatti era quello del PA-10 a uscita singola, ecco perché ingressi e uscite non corrispondevano. Su richiesta, mi era stato subito inviato il manuale giusto e così ero riuscito a chiarire i dubbi sulle modalità di collegamento. Con sorgente e finale connessi correttamente, il Trends manteneva le sue promesse di un audio di elevata qualità e, senza difficoltà, si era collocato al secondo posto nelle mie preferenze, dopo il Bravo Ocean.
Seguendo le istruzioni indicate nel manuale utente del Trends per ricalibrare la tensione di esercizio in corrente continua, avevo sostituito la valvola in dotazione con una Mullard ECC88/01 equipaggiata con un NoRing Ring™ di Design Build Listen, allo scopo di smorzare le vibrazioni del bulbo in vetro. Il risultato di questo cambio aveva fatto salire immediatamente questo amplificatore al primo posto nelle mie preferenze. Era stato veramente sorprendente notare quanto la musica fosse esuberante e presente con il Trends.
Ho continuato a pilotare i miei monoblocco Sachem e le torri Audio Pro Avanti 100 DC con questo pre-amplificatore per un paio di settimane, e anche con grande soddisfazione. Una piccola lamentela va fatta per il cavo di alimentazione, che è troppo corto, anche se probabilmente per un buon motivo; nel mio impianto ho avuto difficoltà a sistemare il Trends e ho risolto usando un cavo di segnale più lungo del consueto. E poi ho avuto un altro piccolo problema con il collegamento della cuffia: l'uscita cuffia da 3,5 mm è incassata nel pannello frontale, per cui ho dovuto prendere un adattatore 6,35 - 3,5 mm (che ha un diametro di 13 mm) e anche un cavetto di raccordo che permettesse l'inserimento del jack nella scanalatura del cabinet.
Allora, userei uno di questi amplificatori (o tutti), nel mio impianto, per ascoltare in cuffia o con i diffusori? Si tratta di prodotti hi-fi seri? Ce n'è uno che possa essere definito il migliore? Li ho classificati in base alle mie preferenze di ascolto e operative, indicando il prezzo al solo scopo informativo.
Come ho già fatto per altre prove, ho valutato l'impressione di ascolto generale, in termini di dettaglio, precisione tonale (trasparenza, dinamica, timbro) e appagamento musicale. Al terzo posto ho messo il Bravo V3 ($ 100), principalmente perché il suo utilizzo come pre-amplificatore non è così semplice e poi perché la presenza dell'equalizzatore potrebbe incidere sulla purezza del suono. In base alla configurazione valvolare di serie, direi di preferire il suono della valvola 12AU7 del Bravo Ocean ($ 140), sebbene non ci siano grosse differenze rispetto alle altre valvole. Il protagonista sonoro è stato il Trends PA-10.1D ($ 299), nella versione con valvola Mullard. In base al rapporto qualità/prezzo vince l'Ocean, a meno che non vi interessino la bi-amplificazione e il cambio valvola.
Sono sicuro che i veri appassionati dell'ascolto in cuffia potrebbero giungere a conclusioni differenti, ma per me, utilizzatore occasionale di cuffie, questa esperienza è stata davvero piacevole e, in un certo senso, sorprendente. In realtà, propenderei maggiormente per un loro uso come pre-amplificatori, anziché amplificatori per cuffia da scrivania, perché svolgono un lavoro eccellente, offrendo musica piacevole in termini di tridimensionalità del palcoscenico, trasparenza e dinamica. Poiché le innovazioni tecniche diversificano, il prezzo non può più essere considerato indice diretto di qualità, se mai lo è stato, e, in questo settore iper-pompato, non sempre si ottiene ciò per cui si paga.
Inoltre, oggigiorno per avere prestazioni high-end non è più necessario spendere cifre astronomiche, e si possono fare veri affari (leggete la mia recensione del Collybia Mambo media player, ad esempio). Nel corso dei miei primi 25 anni di hobby audiofilo, il mercato dell'hi-fi era costituito da negozi locali, mostre regionali e riviste nazionali. Attualmente, basta fare una ricerca sul web e si trova di tutto, e ci sono molte più opzioni, disponibili e accessibili, tra cui scegliere. Pensando alle reazioni avute e alle sensazioni provate durante l'ascolto della mia musica con questi prodotti, in termini di coinvolgimento e consapevolezza del carattere tonale, sono rimasto molto sorpreso da quanto il suono di questi dispositivi fosse, in realtà, molto simile (finché non ho montato la valvola Mullard sul Trends) e da quanto fosse piacevole l'ascolto. Ho notato alcune minime differenze sonore, in termini di trasparenza, dinamica e timbro. Li consiglierei tutti e tre, con una lieve riserva per il Bravo V3. E sì, non appena terminato questo progetto sono tornato, felicemente, al mio abituale pre-amplificatore a stato solido, dopo aver scoperto quanto possa essere piacevole ascoltare musica con le valvole.
© Copyright 2017 Richard Varey - richard@tnt-audio.com - www.tnt-audio.com
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