Tempo fa, osservando la ormai vecchia testina del giradischi, avevo notato che la puntina aveva assunto una graziosa forma a cacciavite, nel senso che era quasi piatta e così, prima di vedere piallati i miei dischi, mi ero recato in un negozio per acquistare una testina nuova.
Non sono un grosso esperto nel settore e avevo genericamente chiesto una testina (chi, come me, naviga negli "anta" forse ricorderà quel "Carosello" del tizio che va in un bar e, con grande costernazione degli altri avventori, chiede genericamente un brandy, finchè non arriva il protagonista che chiede un brandy della marca reclamizzata e tutti gridano che "il signore sì che se ne intende").
Il venditore, ossia "il signore sì che se ne intende", iniziò ad interrogarmi sul mio impianto, poi prese a mimare alla perfezione la morte di Sigfrido per farmi capire che l'accoppiamento di due note casse magnetodinamiche (ce le avevo da anni e non sapevo che si chiamassero così) con un altrettanto noto amplificatore asiatico era qualcosa in grado di provocargli un arresto cardiaco.
Per il suo bene dovevo assolutamente rimediare. Via quell'amplificatore pieno di comandi, luci e colori et voilà uno scatolone nero, corredato del solo comando del volume e, bontà sua, di alcuni tasti per selezionare la sorgente (io fino a quel momento avevo chiamato giradischi il giradischi e cd il (lettore di) cd: No, si chiamano "sorgenti").
Vi risparmio gli apprezzamenti sul cavo rosso e nero....
Concordiamo il prezzo (che è poi quello che ha deciso lui...), incasso un'occhiata disgustata alla proposta di ritirare il mio (ormai ex) amplificatore e torno a casa.
Qui si consuma il tradimento.
Comunico a mia moglie che è necessario cambiare l'amplificatore. Mi chiede perchè quello che abbiamo non si possa riparare (l'unica sua ragione per un cambio è un guasto irreparabile). Vi risparmio le mie penose spiegazioni.
Faccio però presente (e qui sta il tradimento) che si tratta di due o trecentomila lire o giù di lì (in realtà i soli cavi mi sono costati di più).
Finalmente arriva il sabato pomeriggio. Pago "cash" l'amplificatore ed i cavi, incasso gratuitamente una buona dose di "complimenti per la scelta", "per ogni problema siamo qui", "sentirà che musica" eccetera.
Torno a casa, lotto come un disperato con quella specie di anaconda che è il cavo per le casse, accendo e chiamo mia moglie: "vieni a sentire!".
Inserisco (quando si dice la premonizione!) il Requiem di Mozart, alzo un po' il volume e dalle casse esce un silenzio perfetto. Neanche un fiato. Guardo allibito lo scorrere delle tracce del cd, scollego, ricollego, inizio a pronunciare frasi non ripetibili, poi gemiti disperati. Poi mi arrendo. Non funziona.
Rimonto il mio vecchio amplificatore e tutto funziona. Rimonto il nuovo e tutto tace.
Sono leggermente nervoso, soprattutto quando mia moglie dice "effettivamente è proprio un'altra cosa...". Mentre imballo il mostro sogno il venditore appeso ad un albero con un fuoco acceso sotto.
Arrivo al negozio e il tizio mi viene incontro. Mi vede con l'amplificatore e (molto perspicace!) mi chiede: "qualcosa non va?".
"Non suona, anzi non fa nemmeno un minimo di rumore, è muto".
"Non si preoccupi, è in garanzia. Lo mandiamo all'importatore e glielo facciamo riparare. In qualche mese va tutto a posto senza problemi. Sa, cosa vuole, capita. Ne vendiamo centinaia..."
Faccio rispettosamente presente che ho pagato con denaro corrente e, se così può dirsi, perfettamente funzionante. Voglio un amplificatore funzionante come il mio denaro e non uno guasto da riparare.
Mi viene risposto che la garanzia la fornisce l'importatore e che loro (udite bene!) non c'entrano nulla.
Faccio ancora presente che io non ho comprato una garanzia ma un amplificatore, e che voglio semplicemente ciò che mi spetta: un amplificatore funzionante. Non ho neppure inteso acquistare una specie di biglietto della lotteria che sorteggia l'apparecchio funzionante. Non solo, io ho pagato adesso e adesso voglio ascoltare musica.
A questo punto il mio non più tanto cortese allibratore (pardon, venditore) mi spiega un concetto secondo lui logico: in quel negozio c'è un apparecchio nuovo ma guasto. A questo punto ci sono due alternative: o se lo tiene (sul groppone, cito testualmente) lui, incaricandosi di tutte le rogne con l'importatore per farselo cambiare e me ne fornisce subito un altro nuovo e funzionante, oppure io me la vedo con l'importatore per la riparazione e amici come prima.
Lui propende nettamente per la seconda soluzione, io per la prima.
A questo punto forse qualcuno sarà curioso di sapere come va a finire e, soprattutto, chi ha ragione e perchè. Bene, se siete effettivamente interessati, sappiate che:
© Copyright 1999 Avv. Paolo Del Manzo
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