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I volumi della posta precedente
Revox B780 & ZeroZone
Buongiorno,
qualche giorno fa ho letto una sua risposta riguardo gli apparati in oggetto e mi è venuto di rispondere un po' male al post su Facebook che mostrava la foto del B780. Ho rimosso prontamente il commento e me ne scuso...
Possiedo un B739, che è la versione senza finali del B780, che ho fatto totalmente restaurare e ricalibrare, e attualmente ho collegato due finali in classe D da ben 1200W RMS, 2500w di picco ciascuno (altro che ZeroZone) sulle uscite bilanciate e altri due classici AB in quelle sbilanciate, e sì, funzionano anche contemporaneamente. La sezione pre ha degli ottimi controlli di tono, completamente escludibili e ha addirittura un attenuatore in ingresso, selezionabile con un tasto. La costruzione all'interno è esemplare, un carroarmato. Nessun filo a vista, tutto a schede... Ci sono tanti componenti Studer, a partire dai due trafo. Ho il grafico della risposta in frequenza dopo la calibrazione, che più piatta non si può, fatta con strumenti attuali e non di quarant'anni fa...
Del resto, se gioco troppo con la manopola del volume (solo questo potenziometro volume/balance costa, usato, 200 euro), cominciano a cadere oggetti e rischio di demolire l'appartamento... Questo pre, per me, non ha alcuna limitazione, qualunque cosa gli si connetta...
Un saluto,
Corrado - E-mail: correx (at) gmail.com
LC
Caro Corrado,
tante cose non vanno in questa tua “toppa”, che è peggio del “buco” che hai fatto sulla nostra pagina Facebook. Non saprei neppure da dove cominciare, ma ci provo: una risposta in frequenza piatta è una condizione necessaria ma non sufficiente. Se bastasse quella, tutti i pre, i lettori CD e i finali suonerebbero uguali perché, ormai, da 20 Hz a 20kHz flat ci arrivano anche apparecchi da 100€. Il fatto che sia costruito “come un carro armato”, di questi tempi poi, non è detto sia un complimento: la bravura di un progettista sta nel realizzare un apparecchio semplice, robusto e che suoni bene. I sovradimensionamenti che tanto piacciono agli audiofili (e qui si aprirebbe una parentesi freudiana che evito per amor di patria) spesso servono solo ad appagare la vista, ma col suono c'entrano poco. Il pre Tisbury, tanto per citarne uno, è piccolo, poco costoso, leggero e ha solo la manopola del volume, eppure si mette in tasca preamplificatori ben più costosi e sovradimensionati. D'altra parte, come faccio a spiegartelo, se valuti la bontà di un amplificatore da quanti watt eroga? Dici infatti che i tuoi finali da 1200 watt sono “Altro che ZeroZone!” come se bastassero i watt a garantire la qualità del suono. A questo punto, perché non prendersi finali pro da 3, 4 kW? Andranno sicuramente meglio, no? E, già che ci siamo, mettiamoci anche le casse, quella da concerto, via! Ma, poi, tu gli ZeroZone li hai mai ascoltati? Io ti consiglierei umilmente di farlo anche se, coi pregiudizi che sostengono le tue opinioni, temo sarebbe un esperimento inutile.
La frase che mi ha fatto più sorridere però è la chiosa finale: “Del resto, se gioco troppo con la manopola del volume (solo questo potenziometro volume/balance costa, usato, 200 euro), cominciano a cadere oggetti e rischio di demolire l'appartamento...”. Questo per te è segno di buona qualità dell'impianto o, addirittura, del pre? Se suona forte allora suona bene? Contento tu, contenti tutti. Se un sinto-pre di oltre 40 anni fa (1980-1984) è oggi insuperato e insuperabile, posto che anche all'epoca non se lo filava nessuno, direi che ce n'è ancora tanta di strada da fare...
L'importante è che tu sia soddisfatto, però. Vivere di certezze incrollabili dev'essere bello, immagino.
Grazie comunque per il feedback!
Lucio Cadeddu
LC
Caro Massimo,
i diffusori che hai elencato sono tutti di ottima qualità. Io aggiungerei al lotto anche delle Elac Debut 6.2 REF o anche delle Debut 6.2 normali, se il budget non ti consentisse di prendere le REF. Se puoi, fai un piccolo sforzo e punta sulla versione REF, la distanza rispetto alla versione base è non trascurabile. In ogni caso, anche uno qualunque dei diffusori elencati andrà benissimo, magari evita quelli a sbocco reflex posteriore se la parete dovesse essere troppo vicina. Mi sembra di capire che il posizionamento sarà a scaffale, e in questi casi la distanza dalla parete retrostante è sempre ridotta. Mi pare che sia le Paradigm che le Triangle Elara abbiano sbocco reflex posteriore, ad esempio. Ovviamente, se riuscissi a distanziare la parete posteriore di almeno 15/20 cm potrebbero rientrare in gioco anche modelli con sbocco reflex sul retro. In generale, tieni conto che la parete posteriore troppo vicina è un problema per ogni diffusore. Il tuo amplificatore, di buona potenza, sarà in grado di pilotare uno qualunque di questi diffusori senza problema alcuno. Ovviamente, valuta la possibilità di ascoltarne qualcuno, alla fine anche il gusto personale deve avere il suo peso.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Enrico,
non ho dubbi che un Rega Planar 3 Anniversary con testina Exact possa mettere in serio imbarazzo il vecchio Dual 1219, specie se su quest'ultimo ci fosse montata una testina dell'epoca, e di qualità inferiore alla Exact. Non dimentichiamo che solo questa costa poco meno di 500€! A mio parere, infatti, le differenze tra testine sono ben più evidenti di quelle tra giradischi. Mi chiedi se con un lettore CD più moderno potresti sentire un salto qualitativo simile. La risposta, sostanzialmente, è negativa, a meno di spendere cifre significative. Il Marantz CD63 KIS era un ottimo lettore CD, che ha certamente fatto il suo tempo ma che se la gioca ancora con lettori attuali intorno ai 400/500€, secondo me. Per sentire differenze significative dovrai andare su macchine dai 1000€ in su. E per sentirle di pari entità rispetto a quella che hai percepito grazie al passaggio al giradischi Rega, secondo me le cifre da investire sono ben più importanti. Una cosa più semplice che potresti fare, se il Marantz leggesse ancora bene i CD, è di dotarti di un DAC esterno. Per cifre più contenute saresti in grado di apprezzare differenze sensibili, visto che il suono di un lettore CD dipende in massima parte dal suo stadio d'uscita e dal circuito di conversione. Per farti un esempio, già un Dac Audiolab mDAC+ (poco sopra i 1000€) dovrebbe farti sentire miglioramenti sostanziali. Potresti anche provare con un Musical Fidelity MX-DAC, intorno agli 800€. Non scenderei al di sotto di questo livello. Prima di fare acquisti, però, fai questo semplice esperimento: siccome il tuo integrato NAD è dotato di un DAC interno di alta qualità e di ingressi ottici e coassiali, collega l'uscita digitale del tuo lettore Marantz a uno di questi, e vediamo che succede. Questa prova dovrebbe darti la misura di quanto influisca un DAC moderno sul suono dei tuoi CD. Potresti anche decidere di lasciare tutto così com'è e utilizzare il DAC interno del tuo NAD.
Spero di esserti stato utile, tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu
LC
Caro Raffaele,
la prima cosa da valutare è lo scopo del trattamento acustico: vuoi che il sistema suoni meglio o vuoi isolare il resto della casa dai suoni del tuo impianto? Perché in questo secondo caso si parla più propriamente di isolamento acustico ed è un approccio completamente differente. I trattamenti acustici “professionali” per migliorare l'acustica del nostro ambiente d'ascolto sono spesso esteticamente invasivi, valuta bene prima di richiedere un intervento. Prima di tutto, io proverei con delle soluzioni fai da te, come da consigli qui su TNT-Audio. Sto pensando a tappeti a pavimento e arazzi alle pareti, oppure quadri in tela col retro riempito di schiuma/materiale fonoassorbente, posti strategicamente nei punti di prima riflessione. Tende e cuscini possono anch'essi dare il loro contributo. Qualora questo approccio rudimentale e casereccio non dovesse soddisfarti, allora credo proprio che una consulenza di Acustica Applicata potrà essere l'optimum. Valuta bene costi e benefici, anche e soprattutto in relazione al costo dell'impianto. Questi trattamenti possono essere molto costosi. Valuta anche la possibilità di una correzione acustica digitale con sistemi tipo DSpeaker o Dirac Live.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Re: Suggerimento ampli cuffia valvolare
Ciao direttore. in risposta alle tue domande e osservazioni:
ho un ottimo ampli a stato solido di progettazione e uso professionale e
qualche cuffia. Quella che sto usando attualmente è la Shure 1840, anche lei di natura e
uso pro. sono più che contento del risultato.
L'idea del valvolare nasce in parte dal desiderio di nuovi stimoli,
malattia sia audiofila che esistenziale, e dal fatto che per anni ho
avuto, oltre a parecchi a stato solido,
un preampli valvolare (che ho ancora, inutilizzato, clone di un ottimo
progetto americano) e finali e integrati (venduti).
Mi piacevano parecchio sia come suono, che per la possibilità di
giocarci cambiando le valvole. era giusto una via di mezzo tra gioco ed
esperimento. ne ho ancora
2-3 coppie di qualità che potrei quindi eventualmente usare in un ampli
cuffia.
Senza volere fare retorica, ora che il periodo di hifi maniacale è morto
e sepolto da anni (ma seguo gli sviluppi della tecnologia, quindi lo
stato solido e tutte le belle innovazioni),
Le valvole hanno un certo fascino, forse lo stesso incantesimo che
proviamo davanti al fuoco (filamenti incadescenti). rendono
l'apparecchio "vivo" mentre quelli a stato solido
sono delle scatole pure ben suonanti - e attualmente anche economiche -
ma obiettivamente, nonostante i tentativi di renderle esteticamente
accattivanti, piuttosto impersonali.
Congratulazioni per la dedizione al mondo audio.
Francesco - E-mail: francesco.fabiano (at) libero.it
LC
Caro Francesco,
avevo intuito che ci fossero altre motivazioni a spingerti verso un ampli cuffia valvolare. In pratica sono le stesse che spingono tanti audiofili verso apparecchi a valvole: estetica, fattore umano, possibilità di giocare col tube rolling. Lo capisco e non mi oppongo, anche se il mio approccio è più pragmatico: gli apparecchi hanno una funzione, suonare al meglio possibile dando il minor numero di problemi all'utilizzatore. In questo, i dispositivi allo stato solido sono difficili da battere. Comunque sia, fai pure la tua scelta, l'ampli cuffia del quale chiedevi lumi sembra un buon prodotto, non credo ti deluderà.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Claudio,
migliorare è sempre possibile! Non ho ascoltato le Elac Carina che proponi, ma non ho motivo di dubitare che possano rappresentare un passo avanti rispetto alle pur ottime Debut 6.2 REF. Salire di qualità nella gerarchia Rega mi sembra un'altra ottima idea, così non ti discosti troppo dall'equilibrio che hai raggiunto. Benissimo l'ampli Elex, sia l'Apollo che il Saturn si trovano ancora con una certa facilità, certo che quest'ultimo è un componente piuttosto costoso (circa 2700€). L'Apollo, pur essendo ancora reperibile in qualche negozio, sembra essere uscito dal catalogo Rega, forse la casa ha ritenuto che ormai un lettore CD di prezzo medio non avesse più tanto mercato. Quel che mi sento di consigliarti, però, è di investire di più lato diffusori, perché le Carina stanno sui 1000€ mentre la coppia di elettroniche Rega supererebbe i 4000€, andando a formare un sistema troppo sbilanciato. Prova a valutare qualcosa di più raffinato, pur restando in casa Elac (Solano, Vela, Concentro...).
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Francesco,
con 1000€ hai veramente l'imbarazzo della scelta, visto che ormai tanti amplificatori integrati offrono tutto ciò che cerchi, spesso a prezzi anche inferiori. Ad esempio, potresti valutare il Nad C328, per circa 500€ e, per lo stesso prezzo, anche il Pro-ject Maia S3. Più insolito come forma, ma molto interessante e ben suonante anche il NAD D3020 V2. Per circa 700€ potresti valutare il nuovo integrato Mission 778X o l'Arcam A5, o ancora l'Audiolab 6000A, più vicino ai 1000€ stanziati. Il mio consiglio è di prendere un ampli intorno ai 500€ e coi restanti 500€ acquistare una buona cuffia, se non l'avesse già, o dei buoni diffusori bookshelf (tipo Elac DBR 62).
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Libro
Ciao Lucio,
spero di trovarti bene e che il rientro dalle vacanze sia stato positivo. Ti scrivo perché ho scoperto (per puro caso ascoltando una trasmissione radiofonica su Radio 3) questo libro, il cui protagonista è un costruttore di amplificatori valvolari artigianali a Pechino. L'autore non è un super esperto ma è talmente raro sentire parlare della nostra passione al di fuori dei nostri vari circoletti, siano essi fisici o virtuali, che mi ha incuriosito. L'alta fedeltà è la cornice del romanzo che è comunque interessante.
Ti lascio il link qui dovesse interessarti.
Un caro saluto da Torino,
Matteo - E-mail: vigiani.matteo (at) gmail.com
LC
Caro Matteo,
rientro dalle vacanze tutto bene, grazie, con tante idee nuove e molti stimoli imprevisti. Ti ringrazio per la segnalazione di questo libro, che non conoscevo. Giro volentieri ai nostri lettori! In effetti il nostro è un hobby di ultra-nicchia, e ormai pure meno popolare di una volta, e se ne parla molto difficilmente al di fuori dei nostri circoli. Appena mi sarà possibile lo leggerò e ne darò conto su queste pagine, eventualmente.
Grazie per il prezioso feedback,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Gianni,
intanto dovresti sapere che i diffusori Bose che adottano il sistema DirectReflecting® sono particolari, vanno installati in un certo modo e producono un fronte sonoro insolito, rispetto a quelli tradizionali. Li hai acquistati senza ascoltarli e senza sapere cosa aspettarti? Non mi sembra sia stata una buona idea. Ciò premesso, se la ribordatura è stata eseguita a regola d'arte e se i tweeter sono originali e non danneggiati, non credo dovresti porti alcun problema. Se non ti piace ciò che senti (e no, l'amplificatore è incolpevole!) probabilmente o li hai installati male oppure l'approccio Bose non fa per te. Anche eseguire delle misure su un diffusore così insolito non è facile, visto che l'emissione è solo in minima parte frontale. In questo link trovi il manuale d'uso originale, segui attentamente le istruzioni per un'installazione corretta. Se non mi dici cosa non ti convince di preciso temo di non poterti essere più utile di così.
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu
LC
Caro Giovanni,
hai fatto benissimo a insistere coi confronti, quella che senti come una “gamma media meno ricca” è realisticamente, tanta distorsione piacevole in meno, aggiunta dalle valvole presenti nel tuo pre Vincent. Lo so che non è facile liberarsi da certe caratterizzazioni, ma alla fine dovremmo perseguire la massima fedeltà possibile, non una versione pur gradevolmente modificata della realtà musicale.
Ti auguro buon ascolto e ti ringrazio per il prezioso feedback,
Lucio Cadeddu
Sul finire dell'estate anche David Gilmour ci regala un nuovo album, intitolato Luck and Strange. Questa è la bellissima title-track, quasi che i Pink Floyd non se ne fossero mai andati. La speranza è che gli appassionati, almeno per un momento, smettano di ascoltare The Dark Side of the Moon.
Archivio!
Un nostro lettore - che non finiremo mai di ringraziare - si è fatto carico di recuperare buona parte dei nostri suggerimenti musicali della settimana e ne ha realizzato una "TNT-Audio Suggestion" su Spotify, aperta a tutti. In questo modo si può facilmente recuperare il “pregresso”. Si trova a questo link.
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