Consulenza HiFi - Lettere alla Redazione di TNT-Audio

Settimana 19/10/2024 - 26/10/2024

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  1. Fosi V3 mono e fase
  2. Delucidazione sul vostro progetto alimentazione a stato solido
  3. Prima o poi ti dovevo scrivere...
  4. Semplificazione impianto
  5. V3 mono: prezzo, ingresso bilanciato, alimentatore/i
  6. Consiglio miglioramento impianto
  7. Zero Zone sì o no?
  8. Apple Music Lossless & Bit Perfect
  9. Consiglio per eventuali upgrade
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

Fosi V3 mono e fase
Buongiorno direttore,
Le scrivo per una cosa che non ho compreso. Ho preso dei V3 mono che ho scoperto essere entrambi invertenti (confermato anche da Fosi). Domanda diretta, mi scuso se sono gnucco, ma in rete ho trovato scritto che devi invertire rosso e nero solo su un diffusore, non dovrebbe essere su entrambi?
Dovrei invertire i cavi lato entrambi i diffusori in pratica giusto?
La ringrazio,
Ramem - E-mail: ramem (at) tiscali.it

LC
Caro Ramem,
hai letto la nostra
recensione dei Fosi V3 Mono? Se sì, è tutto spiegato là. Altrimenti, perché “leggere in rete”, non si capisce mai dove, consigli di gente che non sa neppure perché sta sul Pianeta Terra? Perché credere a ciò che scrivono illustri signor X e non, invece, a ciò che dice la casa madre o che trovate scritto qui? Se un componente è invertente, bisogna scambiare la polarità lato diffusori. Comunque sia, come spiegato bene nella recensione (ma le leggete davvero o vi fermate alle ultime quattro righe delle conclusioni?) è più sicuro fare un test della fase con una traccia apposita, che trovi facilmente in rete (ad esempio qui), oppure direttamente nei file del Focal CD Tools da me recensito qualche tempo fa.
Perché? Perché potrebbe essere che nella catena audio ci sia un altro componente invertente.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Delucidazione sul vostro progetto alimentazione a stato solido
Gentile Direttore,
complimenti per il suo sito TNT-Audio, sempre molto interessante. Molto interessante per me è la parte della autocostruzione, da cui ho già preso spunto per alcuni progetti (X-cables e qualcos'altro). Mi interessa molto in questo momento il vostro articolo sulla alimentazione dello stato solido.
Posseggo un vecchio amplificatore NVA da 15 watt per canale da oltre 30 anni, e funziona ancora molto bene. La sezione alimentazione è veramente deficitaria. Il vostro progetto mi sembra veramente ottimo, con filtri per pulire bene i rumore di ripple, ed anche filtri per pulire la AC. Non riesco però a capire il filtro di ingresso R1 e C2. L'immagine è sfocata, mi sembra un condensatore da 220 nF ed una resistenza che proprio non riesco a leggere. forse 0.1 Ohm e 11 Watt ? O forse sono 17 Watt. E' possibile conoscere il valore esatto, l'articolo purtroppo non lo riporta. Farò una alimentazione esterna per evitare qualunque fenomeno di induzione del trasformatore sull'amplificazione.
La ringrazio anticipatamente e complimenti sempre per il sito TNT-Audio.
Giovanni - E-mail riservato

GP
Ciao Giovanni,
Dejan è irreperibile, e non avendo scritto io gli articoli, non essendomi mai occupato di elettroniche di potenza a stato solido ed essendo pure molto arrugginito ho cercato anche io di interpretare la grafica. Nel primo schema della prima parte i valori sono un po' più leggibili, sembrerebbero 9R1/11W e 220nF. Nel secondo schema sembrano invece 9R1/9W, il che non cambia comunque gli ordini di grandezza.
9R1 è però un valore così poco comune che faccio molta fatica a credere ai miei occhi... perché non usare 10, molto più diffuso? A spanne comunque dovrebbe funzionare: userei una resistenza non induttiva, se possibile (e forse questa è la ragione del valore, ci vogliono resistenze di pregio e quindi di bassa tolleranza) e verificherei che non scaldi troppo: dubito molto comunque che sarà fresca, dovrebbe dissipare più di 3W.
Spero di esserti stato almeno un po' utile,
Giorgio Pozzoli

Prima o poi ti dovevo scrivere...
Caro Lucio, comincio questa mail come una vera lettera, quello che voglio sia. E comincio dalla “fine”; citandoti: “Il cambiamento siamo noi; e il nostro modo di sfruttare le nuove possibilità in maniera efficace”. Con questa frase, inserita in una risposta ad una mail; mi hai convinto a scriverti.
E sono anni che voglio scriverti. Con queste parole hai riassunto il modo in cui penso sia giusto vedere il mondo, a prescindere dall'argomento di cui si sta parlando. Ti scrivo perché ci tengo a farti sapere che sei per me una tappa settimanale, una piccola conferma che il mondo, sano, tangibile e umano, continua a girare per il verso giusto. La voglia di scriverti si è poi concretizzata con una delle mail della stessa serie di quella della citazione, nella quale un lettore ti chiedeva consigli su come migliorare il suono; partendo però da dei presupposti pietosi (ben due lettori questa settimana sono stati bravi; hanno inserito foto e argomentato decentemente la loro situazione, ma in entrambi i casi....). Fatta questa premessa, mi presento: sono Alessio; detto Mazzinga per via del cognome, vedi mail; Ho 40 anni; e da una decina sono entrato in questo mondo, per “colpa” di un conoscente che all'epoca mi ha fatto sentire il suo impianto, e per me è stato un salto nello spazio. Non ti chiedo nessun consiglio; ne dai così tanti che basta un po' di pazienza e potrei rispondere io alle mail, e nemmeno ti parlo del mio impianto, non te ne frega nulla dell'ennesimo elenco. Ti chiedo solo una piccola cosa: non mollare. Non so veramente come fai a continuare a ripetere sempre le stesse cose; e non perché tu sia monotono anzi; ma perché la media delle richieste è cosi idiota che mi domando veramente che cazzo ci fa con i soldi la gente, sembrano pesci rossi dentro una boccia che chiedono come si usa un navigatore. Ti prego di non mollare; perché persone come te richiamano attorno a se persone come me; e siamo in tanti spero; e al mondo servono persone che si guardano attorno e cercano di migliorare ciò che ci circonda e di migliorarsi giorno per giorno; anche se stiamo parlando di una cosa effimera e futile come la riproduzione della musica.
Non ti nego che mi piacerebbe ricevere una risposta; non nella rubrica della posta di TNT-Audio; non stiamo parlando di audio e quindi non interessa a nessuno, ma qui privatamente; giusto un messaggio di aknowledge della ricezione del messaggio; solo per confermarmi che hai ricevuto questo invito a non mollare; il tuo lavoro; il vostro lavoro, di te e del tuo team; è molto più importante di quello che pensate; perché rispecchia un modus operandi che si può applicare ad ogni aspetto della nostra quotidianità; anche a cose molto molto più importanti. Grazie per il lavoro che fate.
P.s: non pubblicare mai più qualcuno che mette in discussione le Gran Callas, non le ho e sto risparmiando 2€ al giorno per comprarle (ci vorranno 5 anni ancora) o loro o le Bella Luna; dovrò trovare il modo di confrontarle direttamente.
Ma se qualcuno non sente la differenza tra le Gran Callas e qualsiasi altra roba...
Alessio - E-mail: alessio.manziega (at) hotmail.it

LC
Caro Alessio,
che dire? Lettere come questa tua sono i motivi che mi convincono che, forse, TNT-Audio è sempre stata qualcosa oltre una semplice rivista HiFi, più una visione, un'idea di come potrebbe (dovrebbe?) funzionare il mondo. E pensare che tanti saltano a piè pari la Rubrica della Posta, leggendo solo le recensioni, magari le ultime quattro righe di ogni recensione. E invece il plus è proprio questa Rubrica, perché offre uno spaccato di vita vera, dei problemi degli appassionati, delle idee sbagliate che ancora oggi circolano in questo settore, di modus operandi confusi e strampalati, che poi si ritrovano nella vita di tutti i giorni, in tutti i settori, basta guardarsi intorno per vedere quante persone operano, vivono e lavorano senza alcuna logica. Le recensioni si possono leggere ovunque, questi spaccati di vita vissuta no. Soprattutto, ci si rende conto di quante persone non abbiano alcuna idea di come si dovrebbe ascoltare e giudicare un impianto HiFi e nonostante questo, o forse proprio per questo, continuano ad acquistare componenti a caso, in una girandola senza fine. Peggio ancora, proprio perché non hanno idea di cosa sia un suono corretto, ascoltano con più componenti diversi, tre amplificatori, quattro coppie di casse (per citare un esempio recente) e chissà che altro, magari in ambienti assolutamente inadeguati. E se chiedi precisazioni ti rispondono “perché quel disco dei Pink Floyd mi piace ascoltarlo con quelle casse, e Mina invece con queste altre e De Andrè con quest'altro amplificatore”. È una patologia, me ne son fatto una ragione, materiale buono per psichiatri bravi. A queste persone non interessa ascoltare in modo corretto (HiFi dovrebbe significare questo) ma giocare all'infinito alla ricerca di qualcosa che non sanno cosa sia, in una sorta di eccesso bulimico audiofilo, quando basterebbe ascoltare musica dal vivo non amplificata per capire quale componente e quale impianto siano più fedeli. Tipicamente, per tutti questi motivi, persone così non sono assolutamente in grado di capire l'abisso che passa tra un diffusore da 500€ e uno da 10.000 o da 100.000. Tuttavia, io continuerò a pubblicare anche quel tipo di lettere, perché fanno capire in che stato pietoso versi questo settore, sia per colpa della grossolanità e superficialità delle persone, sia per colpa di chi avrebbe dovuto operare in maniera didattica e invece ha fatto solo gli interessi dell'amico o dell'inserzionista di turno. Noi siamo stati i veri game changer in questo settore, e ne andiamo sempre più fieri. Incontrare persone come te che hanno visto più in profondità è, quindi, veramente gratificante. Accetto il tuo invito a non mollare, e lo estendo a tutti coloro che hanno capito il senso di questo nostro scambio epistolare, perché abbiamo tutti, ancora, tanto lavoro da fare là fuori. Noi continueremo.
Grazie per il feedback!
Lucio Cadeddu

Semplificazione impianto
Caro Lucio,
ti scrivo perché da diverso tempo sto pensando ad una semplificazione del mio impianto; in particolare vorrei eliminare il dac (Schiit Gungnir), il pre (Nuprime PRA-9X) e il ricevitore bluetooth (Advance Acoustic WTX 500) e sostituirli con un apparecchio unico, ad esempio il Nuprime Omnia-wr2. Penso che dalla vendita di Dac e Pre ricaverei abbastanza per coprire la spesa dell'Omnia e probabilmente avanzerei anche qualcosa. Viste le cifre da listino (sia il dac che il pre costano da soli circa il doppio dell'Omnia), potrebbe essere un downgrade, ma mi hai insegnato che più caro non significa migliore. La domanda è, se volessi fare un upgrade, avrebbe senso prendere un apparecchio tipo il NAD C658 (o simile) che costa decisamente di più, o le differenze di suono alla fine sono minime?
Come budget massimo potrei arrivare a 1500 Euro, anche valutando qualcosa nell'usato. Per completezza, il resto dell'impianto è composto da:

Grazie come sempre per la tua attenzione.
Cordiali saluti,
Stefano - E-mail: vitastex (at) gmail.com

LC
Caro Stefano,
come probabilmente sai, a me la semplificazione di un impianto piace sempre tantissimo. Potessi permettermela! Quindi va benissimo l'Omnia di NuPrime al posto di tutti quei componenti. Per il momento ti direi di non prendere un componente più costoso, e di vedere come va questo. Magari Audio Graffiti è disponibile a fartelo provare, visto che hai già componenti distribuiti e venduti da loro. Prova a sentirli. Dovesse andar bene come immagino, coi soldi risparmiati, ovviamente integrati un pochino, prima o poi potrai programmare un upgrade sensibile dei diffusori, è lì che si sentono le differenze maggiori. E, perché no, farei un pensierino agli ZeroZone, ma in questo caso il budget necessario è veramente trascurabile rispetto al resto.
Il NAD cui stavi pensando avrebbe, in linea teorica, solo un vantaggio, la presenza della suite Dirac Live Room Correction, per l'acustica ambientale. Magari la tua stanza suona già bene, in caso contrario una sistemata con Dirac potrebbe essere benefica.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

V3 mono: prezzo, ingresso bilanciato, alimentatore/i
Caro direttore,
ho letto la tua bella
prova dei V3 mono, mi fa piacere che li abbia apprezzati. Qualche precisazione:

Rinnovo i complimenti per il tipo e la varietà di argomenti trattati da TNT-Audio e ti saluto cordialmente.
Salvo - E-mail: saf.a7.4 (at) gmail.com

LC
Caro Salvo,
grazie a te per aver letto l'intera recensione - sei un caso raro, credimi, a giudicare dai commenti ai nostri articoli sulla nostra pagina Facebook - e per le preziose puntualizzazioni. Non avevo visto il prezzo di questi finali negli Amazon Days, 260€ è molto buono, perché mette un po' di distanza tra essi e gli ZeroZone. A parità di costo, infatti, questi ultimi sono da preferire, a mio modo di vedere. Continuo a pensare che il bilanciato, su apparecchi economici, ivi compresi DAC, sia privo di senso. La mia idea di bilanciato è quella tradizionale, dove il segnale entra bilanciato e viene trattato come tale. Da quel che avevo capito i V3 mono non fanno così perché gli ZA3 non facevano così. Ho contattato il support di Fosi e mi hanno garantito che si tratta di bilanciato vero, stavolta, per cui ho corretto l'articolo in tal senso. Comunque sia, la questione cambia di poco, questa moda del bilanciato (e TRS) nei componenti economici continua a essere, per me, discutibile e di dubbia utilità, ammesso che abbia utilità anche in apparecchi costosi (reiezione dei disturbi a parte). Oltretutto, l'ingresso bilanciato nei Fosi V3 mono abbassa il guadagno a +20dB, un fattore da non trascurare se si ha bisogno di tanta potenza. Infine sì, esiste un problema con l'alimentazione da 10A, pare risolto da Fosi con un filtro da inserire sulla DC, tra alimentatore e apparecchio. Costa circa 20€, magari vale la pena comunque provarlo, dubito faccia del male.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Consiglio miglioramento impianto
Buongiorno Direttore, come sempre complimenti per la competenza, la disponibilità e la pazienza. Ti pregherei di darmi un consiglio per migliorare l'impianto, se possibile, spendendo non più di 1000, massimo 1500 euro. Va bene anche l'usato. Attualmente ho un Cocktail Audio x12 come sorgente dei dischi rippati, un dac7 Gold Note con la sua alimentazione dedicata, un ampli Naim 5si, diffusori Parva FM4 S. F., cavetteria sufficiente. Il risultato mi piace, ma periodicamente, a distanza di anni il tarlo del possibile miglioramento arriva...
I diffusori sono su due mensole a parete, ad altezza leggermente abbondante (quando ascolto seduto le orecchie sono ad altezza dei woofer); se voglio ascoltare seriamente li metto su due supporti da pavimento avanzandoli. Stanza acusticamente solo discreta, con divano ad angolo, tappeto, libri, ma anche parecchi vetri: finestra, porta-finestra, vetrinetta, schermo televisore. Non posso considerare diffusori da pavimento per la presenza di un mobile basso che occupa tutta la parete sotto i diffusori attuali. In particolare ti vorrei chiedere se il passaggio a due ZeroZone più pre Tisbury potrebbe essere un passo in avanti significativo. I diffusori hanno un suono dolce e anche scuro rispetto a diffusori moderni, non neutro, ma a me va bene così. Ascolto un po' di tutto, specialmente classica, lirica e cantautori italiani (no rap).
Grazie e cordiali saluti.
Beppe - E-mail: bepi2 (at) libero.it

LC
Caro Beppe,
due Parva FM4 appollaiate in alto, attaccate a parete, gridano vendetta, sento le urla fin qui :-) quindi mi fa piacere che le porti giù quando vuoi ascoltare più seriamente. Se il posizionamento dei diffusori non è ottimale e se l'ambiente ci mette del suo non so quanto tu possa sentire, in meglio, con una spesa di 1000€. Coi diffusori non puoi far molto, e comunque sembra che quell'impostazione così caratterizzata delle Parva ti piaccia ancora. Un Tisbury con due ZeroZone formano un trittico che si beve a colazione il pur buon Naim Nait 5i, ma la vera domanda è: sentiresti la differenza? E, soprattutto, ammettendo di sentirla, sarebbe per te un upgrade? Eh già, perché il trio Tisbury + ZeroZone non ha niente a che vedere col suono delle Parva, ed è abbastanza distante anche dal suono Naim. Forse, prima di tutto, e come ripeto spesso, devi capire che cosa vuoi tu. Upgrade e basta non significa niente. Ci sono delle aree che vorresti migliorare, e che non ti piacciono? Di sicuro il trio citato renderebbe il suono più aperto e definito, ma è ciò che vuoi? Se a te piace il suono scuro dei tuoi diffusori...forse non è questa la direzione giusta.
Potresti, con 1500€, cercare un Supernait prima serie o un XS usati, dovrebbe essere nettamente meglio del Nait 5i e simultaneamente non ti discosteresti troppo dall'equilibrio cui sei abituato. Certo, se gli ascolti avvengono - come temo - quasi sempre con le casse attaccate alla parete su mensole posizionate in alto, prendi quei 1000€ e spendili in dischi e concerti, è meglio.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Zero Zone sì o no?
Caro Lucio,
spero che tu stia bene, a volte ci lasciamo prendere dalle nostre vite e ci dimentichiamo di chi ogni settimana continua da anni (decenni!) a fornire supporto a tanti appassionati senza chiedere nulla in cambio: ti ammiro tantissimo!
Ti disturbo per un parere ma rispondimi pure con calma perché non è una questione urgente. Non sono il tipo di audiofilo (ma, forse, non sono nemmeno un audiofilo vista la mia scarsa esperienza, mio malgrado) cui piace cambiare spesso o che segue le mode del momento, ma non posso fare a meno di ignorare il fenomeno degli ZeroZone e chiedermi se e come migliorerebbero le mie sessioni di ascolto con un investimento contenuto o, comunque, alla mia portata. Il mio impianto è lo stesso già da qualche anno: ampli Naim Nait 3 (con scheda phono interna), diffusori Linn Kaber, Thorens 166 e lettore CEC CD 3300. Secondo te potrei provare ad inserire i finali utilizzando il Naim come pre? Magari valutando in seguito se sostituirlo con un pre dedicato. Come si abbinerebbero alle mie casse?
A me piace il suono aperto ma non vorrei esagerare :-D
Ne approfitto per inviare un paio di foto della saletta: il punto d'ascolto (poltroncina nera) è a tre metri o poco più dai diffusori. Lo so, mi sembra di sentire le tue lamentele: purtroppo da qualche mese mia moglie e mia figlia si sono impossessate del mio ex studio (con annessa sala d'ascolto) per farne una tavernetta, limitando drasticamente tempo e, soprattutto, spazio ai miei ascolti.
Mi appello, quindi, alla tua...clemenza :-)
Ciao,
Luca - E-mail: avv.diceglie (at) gmail.com

[Sala d'ascolto]
[Sala d'ascolto]

LC
Caro Luca,
intanto grazie per le belle parole sul nostro operato, mentre le vostre vite vanno avanti noi metronomicamente, settimana dopo settimana, portiamo un po' di HiFi e di buon senso nelle vostre case :-)
La tua stanza d'ascolto è piccola ma non mi sembra malvagia dal punto di vista della disposizione dei diffusori e degli arredi. Sono abituato, purtroppo, a vedere ben altre cose impossibili. Toglierei quel divanetto in mezzo alle casse, per il resto mi pare vada abbastanza bene. Tieni conto che, da progetto, le Kaber devono stare a una distanza dalla parete posteriore compresa tra 10 e 30 cm e almeno 45 cm da ogni angolo. Dalla foto sembrerebbe che la distanza dalla parete posteriore sia maggiore. Considera che più le allontani e meno gamma bassa e medio-bassa percepisci. A mio parere il suono, con l'aggiunta degli ZeroZone, decollerà in tutti i sensi, ma credo che per goderne appieno la sezione pre del piccolo Nait 3 sia un po' un collo di bottiglia e andrà ripensata. Potresti prendere un pre Tisbury e un pre fono Domino, sempre di Tisbury, e vedere che succede. A mio parere il suono migliorerebbe non poco, i margini delle Kaber sono abbastanza elevati, tanto da non essere completamente sfruttati dal pur buon Nait 3. Quindi sì, prova pure gli ZeroZone, meglio ancora se abbinati ai due scatolotti Tisbury di cui sopra. Il costo totale dell'operazione dovrebbe aggirarsi intorno agli 800€. Il Nait 3 potrà essere più che facilmente venduto sul mercato dell'usato, onde recuperare parte della cifra.
Tienimi aggiornato,
Lucio Cadeddu

Apple Music Lossless & Bit Perfect
Buonasera Direttore,
volevo affrontare un tema relativo all'audio digitale, il bit-perfect, rispetto al quale continua ad esserci poca chiarezza negli angoli più remoti del web e anche nelle piazze più cliccate. Ultimamente, come credo accada a molti altri lettori, uso solo ed esclusivamente lo streaming per ascoltare musica. Usando tutti prodotti Apple, utilizzo anche il servizio Apple Music e mi trovo molto bene soprattutto dopo che nel 2021 hanno introdotto la possibilità di accedere a tutto il loro catalogo in formato lossless. Il problema, se così si può definire, è dato dal fatto che Apple non dà la possibilità a terze parti di gestire il suo software e, quindi, si è obbligati a usare il loro hardware sottostando a determinate condizioni non proprio audiofile. Le condizioni per ascoltare audio lossless Apple su un impianto HiFi sono le seguenti:

La prima soluzione è scomoda in quanto mi obbliga ad avere in giro per il salotto un cavo USB da 5 metri. In questo modo, però, sono “abbastanza“ certo di avere un audio bit-perfect avendone conferma grazie ad un vecchio DAC Topping dove visualizzo sul display il sample rate che corrisponde sempre a quello indicato dal mio dispositivo Apple. Dico “abbastanza” in quanto qualcuno afferma che succeda qualcosa di strano sul 16° o sul 24° bit.
La seconda soluzione è molto comoda ma non è bit-perfect in quanto Apple ha deciso che ogni contenuto di Apple Music inviato tramite un dispositivo Apple ad un dispositivo Apple AirPlay debba essere prima convertito in AAC 256 kbps (lossy) se il ricevitore è AirPlay 2 mentre nel caso di un vecchio ricevitore AirPlay 1 non ci sarà conversione in AAC ma il contenuto lossless non potrà essere superiore alla qualità CD (16/44.1) anche se in origine fosse superiore (HiRes).
La terza soluzione, quello che attualmente utilizzo, è comodissima in quanto comando AppleTV tramite iPhone (evitando di scaricare la batteria del mio iPhone come nella soluzione 1) e sono certo di avere un audio lossless anche se non bit-perfect. Per inviare l'audio digitale che esce dall'unica uscita audio HDMI utilizzo uno splitter da 20€ che rigira il segnale digitale al mio DAC tramite S/PDIF. L'audio non è bit-perfect in quanto AppleTV converte ogni segnale a 48 kHz. Ho provato tutte le soluzioni e continuo ad avere difficoltà a riscontrare differenze in termini di qualità audio (mio impianto qui).
Addirittura ho difficoltà a capire se il contenuto riprodotto è lossy con alcune registrazioni. Ha senso, quindi, “imparanoiarsi audiofilmente” se la traccia che stiamo ascoltando è diversa rispetto all'originale perché è avvenuto un downsample o un upsample?
Nel caso di un lossy è chiaro che alcune informazioni vengano irrimediabilmente perse ma negli altri casi dove il file rimane lossless e cambia solo il sample rate o il bit rate, è normale non sentire differenze come nel mio caso? Scientificamente, questa manipolazione del sample rate e del bit rate incide significativamente sull'ascolto HiFi? Sono ancora nel mondo HiFi o mi sono perso nel mondo “dorato” di Apple?
Come sempre, grazie in anticipo per la risposta e per tutto il lavoro che hai fatto finora con TNT-Audio. Mi chiedo spesso come sarà il mondo degli audiofili dopo TNT.
Al momento, non ho trovato né negli angoli né nelle piazze di cui sopra una persona disposta ogni settimana a sacrificare il suo tempo per istruire e cercare di far capire anche ai giovani come funziona questo piccolo mondo di suoni ed emozioni.
Carlo - E-mail: carloobernardini (at) gmail.com

LC
Caro Carlo,
al “dopo TNT” non ci pensiamo, anche perché temo che senza di me questa rivista morirebbe di morte naturale, insieme al suo ideatore. Siccome ho intenzione di divertirmi ancora per qualche tempo...guardiamo oltre per favore :-)
Fossi in te non mi preoccuperei più di tanto: è quasi impossibile riconoscere un file ad alta risoluzione da uno in qualità CD (16/44), mi preoccuperei solo di evitare formati lossy (con perdita) ad alti rapporti di compressione. Gli mp3 non troppo compressi sono praticamente indistinguibili dal 16/44 non compresso, a meno che orecchie dell'ascoltatore, impianto e ambiente non siano di livello più che ottimale. A mio parere, tra file non compressi le differenze sono elusive, e la maggior parte dei casi mascherate dalla pessima qualità della media delle registrazioni. Non dimentichiamo che il vero anello debole è SEMPRE l'incisione, ed è raro trovare dischi al di sopra di ogni sospetto. Ti dirò di più: le differenze tra un'incisione e l'altra sono così macroscopiche che una buona, ma compressa in mp3, suona meglio di una mediocre ad alta risoluzione. Per averne la prova, è sufficiente andare su YouTube e ascoltare alcuni brani audiophile, che si trovano in varie raccolte. Suonano benissimo...eppure si tratta di mp3 abbastanza compressi, come tutti i file su YouTube. E quand'anche si trattasse di incisioni spettacolari non sarà quella manciata di kHz in più a fare la differenza. Parliamoci chiaro: frequenze di campionamento molto elevate non fanno altro che spostare più in avanti l'intervento del filtro anti-alias, con - forse - qualche ripercussione in termini di rotazione di fase in gamma altissima. Roba da pipistrelli. O da venditori di file High Res.
In definitiva, stai pure sereno, non ti stai perdendo alcunché di significativo.
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu

Consiglio per eventuali upgrade
Ciao Lucio ti disturbo di nuovo per sottoporti i miei dubbi su alcuni eventuali upgrades. Premetto che sei stato molto chiaro nel dirmi che, a tuo parere, le mie Tannoy Arden non sono particolarmente adatte alla musica rock, cosicchè, qualora potrò permettermelo, prenderò in considerazione le Klipsch Cornwall. Tuttavia, da quello che ho letto sul web, le Arden sono considerate più raffinate e superiori sui medi e sulle voci; inoltre, con un'amplificazione in classe D le Klipsch potrebbero, forse, risultare troppo sbilanciate sugli alti o comunque un po' “trapananti”.
Se così fosse, e volendo passare a diffusori con sensibilità maggiore (o comunque eguale a quella delle Tannoy), visto che non ritengo necessario ascoltare con ampli in classe D dichiarati per centinaia (se non persino un migliaio) di watt (tu, sacrosantemente, non ti stanchi di ripetere che la maggior parte di noi ascolta a volumi cd. condominiali, per cui dotarsi di amplificazioni potentissime è inutile e anche un po' ridicolo), dovrei considerare le Acappella, Magico, Avantagard Duo e similia, dal prezzo per me inaffrontabile e che sarebbero un overkill per la musica che ascolto.
L'alternativa sarebbe costituita dalle Totem (concordi?) con un finale più potente di quelli che ho (o comunque pilotabili con un wattaggio non inferiore a quello prodotto dal 125axs).
A tal proposito ti chiedo se secondo te gli Zero Zone sono superiori ai miei Icepower 50 e 125 asx2 oppure si tratterebbero soltanto d'un sidegrade. Inoltre, ed è il nocciolo della mia domanda, pensi che i NuPrime ST-10M suonino meglio anche dei miei Icepower?
Ovviamente ho letto con attenzione la recensione di Piero Canova, che li ha ritenuti chiaramente superiori agli Zero Zone, ma gradirei anche avere il tuo parere su questi finali (ma dovrebbe esistere anche la versione stereo) che, stranamente, hanno avuto scarsissimo risalto sul web.
Con immutabile e imperitura stima.
Fabio - E-mail: fabiofa2 (at) alice.it

LC
Caro Fabio,
potresti valutare anche altri modelli, più semplici e universali, di Klipsch, ad esempio qualcosa della serie RF, tipo le RF7 o le RP8000. Bastano pochissimi watt per staccare l'intonaco dalle pareti (si scherza, eh, mi adeguo a quelli che fanno cascare gli arredi). Altri diffusori di sensibilità medio-alta li trovi nei cataloghi Triangle e Focal. Se hai già dei moduli IcePower e ascolti a volume basso, però, non vedo perché puntare all'alta sensibilità, non ti servirebbe a niente. Cerca di ascoltare qualche diffusore, indipendentemente dai dati di targa e vedi se trovi qualcosa che sia di tuo gusto. Per il rock Klipsch è quasi imbattibile, ma non è l'unica strada. Lascerei perdere per adesso la roulette russa delle amplificazioni. I tuoi IcePower vanno benissimo, la differenza vera la fanno i diffusori, sempre! E di qualche ordine di grandezza superiore a quella di qualunque altro componente, a parte l'ambiente d'ascolto, l'altro vero responsabile del suono di un impianto. Infine, non dimenticare che dei circa 100 watt dei tuoi moduli IcePower ne utilizzi solo una piccolissima frazione.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
Ciao Lucio, grazie per la risposta alla mia precedente mail. Non pensavo che avresti risposto così presto. In breve il mio quesito riguardava l'acquisto di un dac per usare il MacMini come sorgente. E ho seguito il tuo consiglio. Su ebay ho trovato il dac usb Audioquest Dragonfly Red, per 110 euro usato. Soluzione che non avevo preso in considerazione ma suona davvero bene. Ho usato un cavetto semplice per collegarlo all'ampli. Se ci metto un cavo migliore tipo Audioquest miglioro ancora? Lo so non dai consulenza sui cavi! Ma penso che lo prenderò! Poi ti avevo scritto che volevo cambiare l'ampli Nad326 con il Rega Brio. Ho fatto la pazzia! Trovato su ebay a 490 euro. Ho voluto rischiare. Ma ho trovato un venditore inglese che mi ha inspirato fiducia. Tutto è andato bene. Ora le Elac Debut dbr62 sì che suonano. Il Rega Brio suona trasparente sembra un classe D, ma con più corpo. Non avevo mai sentito la tromba di Miles Davis così presente nella mia camera.
Grazie,
Mirco - E-mail: mirko.val (at) icloud.com

LC
Caro Mirko,
sono felice che il consiglio sia andato a buon fine! Sia il Dragonfly che il Brio sono due ottimi componenti, non ho dubbi a credere che tutto ora suoni meglio, con una spesa tutto sommato contenuta. Per quanto riguarda il collegamento del Dragonfly all'amplificatore potresti usare un adattatore da mini-jack a RCA e poi usare un buon cavo di segnale. Qualcosa dovrebbe migliorare ancora, se hai usato un cavo minijack-RCA di primo prezzo. Se cerchi bene, trovi anche dei cavi mini-jack RCA di buona qualità, magari ancora usati.
Sia l'adattatore che il cavo finito li trovi nello stesso catalogo Audioquest.
Ti auguro buon ascolto!
Lucio Cadeddu

Suggerimento musicale della settimana

È uscito anche il nuovo album dei californiani The Offspring, intitolato Supercharged, ed è il solito irresistibile calderone di rock scanzonato cui ci hanno sempre abituato. Questa è Make It All Right, live al Jimmy Killem Show. Sul palco dal 1984, con alle spalle oltre 36 milioni di dischi venduti, ma ancora con tanta voglia di suonare e divertirsi!

Archivio! Un nostro lettore - che non finiremo mai di ringraziare - si è fatto carico di recuperare buona parte dei nostri suggerimenti musicali della settimana e ne ha realizzato una "TNT-Audio Suggestion" su Spotify, aperta a tutti. In questo modo si può facilmente recuperare il “pregresso”. Si trova a questo link.

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