Sito web ufficiale Capital Audiofest - USA
Evento svoltosi il 26-28 luglio 2013 a Silver Spring, Maryland, periferia di Washington, DC
Pubblicato: Gennaio, 2014
Recensore: David Hoehl - TNT USA
Traduttore: Roberto Felletti
Laddove un ascoltatore abituale di questi...
...si ritrova nella terra di questi
A metà luglio mi è giunta voce che a fine mese si sarebbe svolto a Silver Spring, periferia di Washington DC, una ventina di minuti d'auto da casa mia, il Capital Audiofest. Ovviamente, ho scritto subito a Lucio, domandandogli se avesse gradito un mio articolo che coprisse l'evento per TNT-Audio. Altrettanto ovviamente, mi ha risposto di sì e mi ha anche inviato un bel distintivo di TNT con lo slogan "Noi sosteniamo la vera stereofonia", cosicché potessi sfoggiare orgogliosamente la mia appartenenza al gruppo. Piuttosto coraggioso da parte sua, direi; adesso non può più chiaramente negare che ne faccio parte. Capirete che, sebbene in passato abbia frequentato mostre di audio analogico d'antiquariato, questa è la prima volta in cui affronto una mostra high-end ed è anche il primo tentativo di mettere nero su bianco le mie impressioni. Mi auguro che sarete pazienti con un neofita!
E così, il 27 luglio, grazie alla pazienza di mia moglie che mi ha lasciato il pomeriggio libero, mi sono trovato, con in mano la mia fidata fotocamera "punta e scatta", al banco di registrazione della manifestazione, presso l'Hotel Sheraton a Silver Spring. L'organizzatore, Gary Gill, mi ha gentilmente concesso le credenziali come addetto stampa; è quello in piedi nella foto, e seduti potete vedere i suoi validi assistenti, da sinistra a destra: Paul, Mike e John. Tanto di cappello a tutti per la gestione di un evento interessante e ben organizzato, con più di 40 sale di commercianti e produttori. Vorrei puntualizzare che Gary ha affidato le presentazioni a tre interessanti relatori, invitati per l'occasione: Alan Silverman, Mark Waldrep e Tom Perazella. Sfortunatamente, il poco tempo a mia disposizione non mi ha permesso di assistere ai loro discorsi, altrimenti non sarei riuscito a visitare gran parte di quanto esposto.
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Non sapevo cosa aspettarmi entrando, ma, come poi i fatti hanno dimostrato, ero lì per qualche sorpresa. Una era che, anche se non predominante, la presenza di giradischi era in crescita. Inoltre, in molte sale le sorgenti digitali erano computer con DAC esterni; abbastanza poche usavano cd e in tal caso i lettori erano a malapena esposti bene in vista. Questo fatto non dovrebbe sorprendere, a dire il vero; anzi, ha rafforzato un'idea che avevo già, e cioè che il formato cd non gode di buona salute. D'altro canto, mi sarei sentito preso in giro se qualcuno mi avesse detto in anticipo che sarebbero state esposte delle piastre di registrazione a bobine. Io stesso possiedo un paio di questi magnifici bestioni, una piastra di livello "consumer" Pioneer RT-909 (al momento non funzionante, poichè ha bisogno di cinghie nuove) e un'altra, Ampex AG-440 di livello "pro"; gli sforzi per la lora cura e manutenzione mi hanno portato alla conclusione che i registratori a bobine sono in gran parte costituiti di materiali introvabili e che il formato è più morto che mai. A quanto pare non è così! Non so se l'attuale reincarnazione sia solo una fase momentanea, ma di sicuro i registratori a bobine erano in bella mostra e talvolta venivano usati come sorgente principale.
Sono anche rimasto sorpreso nel vedere come le valvole siano, al momento, la regola piuttosto che l'eccezione. Non ho la certezza assoluta, ma ho avuto l'impressione che quasi nessuno degli impianti esposti fosse completamente a stato solido. Le valvole non erano relegate solo ai finali, comunque; erano presenti anche nei DAC, negli amplificatori per cuffia e nei preamplificatori phono. Viceversa, per quanto riguarda la classe D o la classe T non ho rilevato granché o quantomeno, se presente, non era lì a scopo di vendita.
Infine, devo manifestare la mia delusione per la pressoché totale mancanza di musica classica durante le dimostrazioni. Ho ascoltato molto jazz, blues e rock, ma la classica era così assente che, non appena ho sentito le note di una registrazione di musica barocca per flauto e organo provenire dalla sala 704 (Soundfield Audio, Audience, Kevin Kemp Audio), ho modificato il mio programma di visite solo per precipitarmi lì e godermi la musica. La dimostrazione è poi proseguita con il familiare concerto per due flauti e orchestra di Vivaldi, prima di ritornare al solito calderone di jazz e blues così tanto ostentato altrove. C'è stato un tempo, nella mia spensierata gioventù, in cui la musica classica era la regola per le dimostrazioni audio; la capacità nella resa e nella separazione dei suoni di strumenti puramente acustici, singoli o in gruppo, era un punto di riferimento per misurare le prestazioni degli apparati. Oggi, ovviamente, non è più così.
OK, basta con le considerazioni dell'autore; passiamo al motivo per cui tutti sono qui: le apparecchiature. Penso di procedere diversamente rispetto al solito, che sarebbe entrare in una sala alla volta; invece, vi presenterò ciò che ho visto suddiviso per classi. Mi auguro che quello che viene perso, se si esaminasse ogni singola sala, venga compensato da un'idea più varia della gamma di prodotti in mostra.
Come sopra accennato, i giradischi erano in bella mostra o venivano utilizzati come sorgente in buona parte delle sale, anche quelle non destinate ai venditori. I modelli spaziavano da restauri di prodotti d'epoca alle ultime produzioni odierne. Infatti, ciò che mi è subito balzato all'occhio, non appena entrato nella prima sala che ho visitato e che esponeva diffusori ed elettroniche Legacy Audio, è stato un giradischi VPI Traveler, dotato di un ripiano, sospeso con cavi, su cui poggiava il giradischi. Mi è stato detto che i cavi non erano di nylon o di acciaio qualunque, ma che erano stati scelti dopo un'estesa ricerca e sperimentazione, allo scopo di trovare qualcosa che fosse il più possibile acusticamente neutrale; in realtà, il "vincitore" proviene dal mondo nautico, specificamente le barche a vela, e si tratta di un tipo di corda sintetica intrecciata. Analizzando in dettaglio quanto esposto, la sorgente era un giradischi più che notevole.
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StereoDesk/Audio Prana esponeva un Garrard 301 d'annata, modificato con un piedistallo costituito da un unico blocco di ottone e dotato di un braccio Analog Instruments Limited Apparition 12.
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Tuttavia, tra i giradischi risalenti agli anni classici, in tutto o in parte, il più popolare era Thorens, presentato da tre espositori: Robert Lighton Audio, con braccio fornito da Audio Note UK, con cui condivideva la sala; la sala Deja Vu Audio Vintage e infine Synthesis Audio/Proac, con soluzioni più attuali pronte all'uso.
Com'era lecito aspettarsi, qua e là si vedevano molti giradischi attualmente in produzione. Questo giradischi AMG Viella si trovava nella sala Merill Audio/Sanders Sound Systems/Channel D come parte della dimostrazione di Channel D, produttore di un software audio, dalla grafica accattivante, che sembrava essere molto promettente nel controllo del rumore. Malgrado il giradischi AMG abbia anche i 78 giri, quando domandai se il software fosse stato provato con tale velocità mi fu risposto di no. Il software è disponibile solo per Apple, cosicché gli utenti Windows, come il sottoscritto, sono costretti ad acquistare altro hardware per farlo funzionare. Mi è stato detto che "molti" acquistano un Macintosh da 600 dollari per questo scopo; temo che non mi unirò a loro tanto presto.
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Robyatt Audio/Electrostatic Solutions/TW Acoustic/Miyajima Laboratory/Tel Wire aveva due giradischi in funzione.
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Classic Audio Loudspeakers/Atam-Sphere/Tri-Planar/Purist Audio Design/Stahltek faceva ascoltare questo giradischi, molto funzionale, Kuzma Reference, ma aveva a disposizione anche un computer portatile come sorgente.
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Nella sala indipendente, Audio Note UK naturalmente presentava i propri prodotti, perlopiù di stile classico.
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Music First Audio/Hifi Logic presentava un piedistallo moderno in acrilico dal look freddo...
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...mentre Miracle Audio preferiva un'illuminazione più d'atmosfera e un ritorno agli anni '80...
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...e Triode Wire Labs/Swap Meet Audio/GT Audio Works/Kanso Audio Furniture optava per la totale assenza di piedistalli per il loro KuzmaStobi S con braccio Stogi 12" VTA e testina Goldenote Boboli MK II. Questi gentili ragazzi si sono decisamente meritati un plauso per l'ospitalità quando hanno offerto a questo reporter ormai assetato, al suo ingresso in sala, una soda, completa di un porta-lattina Triode Wire.
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Naturalmente, mettere un disco sul giradischi senza prima pulirlo non va tanto bene e alla mostra era possibile trovare più di una macchina lavadischi per chi vuole fare tutto in automatico. VPI esponeva la macchina 16.5 in un'ennesima sala con illuminazione d'atmosfera.
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La macchina lavadischi Audio Desk era in mostra nella sala Robyatt Audio/Electrostatic Solutions/TW Acpoustic/Miyajima Laboratory/Tel Wire
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Il promotore più entusiasta dei propri prodotti, tuttavia, era Dave Ratcliff con la sua macchina Ultrasonic V-8, in grado di pulire fino a otto dischi contemporaneamente. Questi sono immersi in acqua, in cui viene diluito un po' di Photoflo; il tutto passa attraverso un micro-filtro e i dischi vengono poi asciugati ad aria dopo la pulizia. Non ci sono spazzole o spugne abrasive che toccano i dischi. La macchina non è stata provata con i 78 giri; non so quanto la delicata gommalacca possa resistere al sollecitamento ultrasonico.
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Ci sarebbe altro da dire, ovviamente, ma lo tengo da parte per un secondo articolo, che sarà pubblicato a breve su TNT-Audio. Non cambiate canale, altrimenti dovrete di nuovo regolare il peso di lettura!
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