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Visitatore: Carlo Iaccarino
La mostra si è svolta dal 18 al 21 maggio 2023 presso il M.O.C., centro fieristico di Monaco di Baviera, in Germania
Scritto: Giugno, 2023
Sito web ricco di informazioni: High End Society
Come promesso nella Prima parte, eccoci alle molte proposte accessibili per l'ascolto di qualità.
Si tratta di un'iniziativa istituzionalmente sponsorizzata dalla H.E.S. dando ai partecipanti piena libertà di composizione di impianti, con l'unico limite del prezzo massimo di EUR 5.000. Per identificarli, gli impianti dovevano essere pubblicizzati col seguente logo, che ho scaricato dal sito web della mostra.
Ora, è vero che per "gli altri" già un solo migliaio di Euro rappresenta una spesa impegnativa, figuriamoci se destinata allo "stereo", ma credo che, per meglio comprendere il senso di questa iniziativa, vanno considerati due elementi.
Il primo, banalissimo, è la diversa potenza d'acquisto della stessa somma nelle diverse tasche degli appassionati, che so, Olandesi rispetto a quelli Italiani (anzi, sappiamo bene quanto tali differenze si concretizzino addirittura lungo lo stivale); per tacere delle tasche ad est dell'Europa...
Il secondo è che il settore commerciale che si vuole promuovere (non solo con il Sounds Clever, ma con tutta la mostra) NON È, e non può essere, quello dell'elettronica di consumo (i cui prodotti determinano il valore comunemente percepito della tecnologia per l'intrattenimento domestico), ma quello delle piccole aziende che producono oggetti per la riproduzione audio domestica di alta ed altissima qualità.
Che ci piaccia o meno, la mostra si chiama HIGH END, e non vedo come ci si possa legittimamente attendere di trovarvi roba comune e dal prezzo uguale a quello dell'oggetto equivalente venduto al Mediaworld sotto casa (ma poi, cosa può considerarsi equivalente ad un preampli a valvole o ad un DAC a discreti, o ad un pannello elettrostatico?).
Ecco, allora, lo sforzo della H.E.S., almeno "a parole": fornire oggetti della massima qualità possibile, ma ad un prezzo che possa considerarsi accessibile almeno a quella (non poi così) ristretta cerchia di persone con capacità di acquisto e con desiderio (e possibilità) di qualità anche per l'ascolto della musica. Persone per le quali ascoltare la musica è parte importante della propria esistenza - e fin qui non c'è differenza col cliente del mercatone - e che, in più sono anche disposte a investire risorse (non solo economiche, anche personali, di tempo, di organizzazione, ecc.) per assicurarsi una migliore qualità di quell'esperienza.
Con questi due elementi sempre bene in vista, allora credo si comprenda e si apprezzi questa iniziativa della H.E.S. Che, chiariamoci, non è una novità assoluta, nè un'esclusiva di questa mostra (mi ricordo una cosa analoga ad un vecchio Show negli USA, mi pare fosse di Stereophile a NYC: lì il limite era di 10.000 USD). Ma è senz'altro la sua migliore esecuzione, perché, visto che si fa nella mostra più grande del mondo, interessa potenzialmente TUTTI i protagonisti del settore ed è foriera della maggiore ampiezza di soluzioni possibili.
Ecco la proposta della rivista STEREO
Si tratta di un impianto molto tradizionalista e rassicurante: piatto Thorens TD 204, amplificatore integrato NAD 368 e casse Canton GLE 90, per un totale di Eur.3.616 compresi cavo per diffusori e ciabatta. Qui il dettaglio delle torri Canton.
La proposta si completa approfittando delle funzionalità digitali dell'integrato NAD, aggiungendo lo streamer Innuos Zen Mini MkII,
che porta il totale, incluso cavo digitale per il collegamento con l'amplificatore, a EUR 4.950, un soffio entro il limite consentito.
Passiamo alla proposta della rivista LOW BEATS, decisamente più aggiornata, a partire dall'estetica, e più aperta ad evoluzioni.
Qui tutto ruota attorno all'amplificatore integrato LEAK 230, che ha un'ampia connettività sia analogica che digitale.
Ad esso viene connesso in digitale un NAS QNAP 453 DX, silenziosissimo perché raffreddato senza ventola, nel quale, se non ho capito male, viene installato Roon.
Il tutto dá voce a due torri Fyne Audio F502, anche loro una versione aggiornata dei diffusori con altoparlanti concentrici di tradizionalissima scuola Inglese (l'azienda è stata fondata da ex lavoratori della Tannoy).
Il prezzo totale, aggiungendo cavo per diffusori e ciabatta, arriva ad EUR 4.950, anche qui un soffio dal limite. Qui, però mi sa che hanno un po' barato e non hanno incluso il costo dell'abbonamento a Roon... che, però non è necessario, se usate il NAS con il suo sistema operativo per ascoltare i VOSTRI dischi che ci avete rippato dentro (ma anche i vostri film: ha un uscita HDMI 4k...) pilotandolo con la sua immancabile app.
Ecco ora l'impianto assemblato dalla rivista internet HIFI PIG. Anche questo impianto è pensato per la futura espandibilità, ma mantiene un'impostazione "retró".
La sorgente è un antico giradischi, ma in una sua versione molto aggiornata: il Technics SL 1500. Questo piatto nella sua normale versione silver esteticamente mi risulta particolarmente sgradevole, perché per i miei gusti appare decisamente come un milleddue a cui hanno tolto i "pezzi" (il potenziometro per la regolazione fine della velocità, la lucina che illumina la testina, l'adattatore per i 45 giri nell'angolo superiore sinistro).
Ma qui la redazione di HIFI PIG ne ha scelto la nuova versione laccata bianca che trovo renda davvero piacevole l'estetica di questo giradischi e lo autonomizzi dal suo più famoso capostipite.
Inoltre, invece della solita Audiotechnica 2Mred "di serie", l'impianto esposto montava una testina HANA EH, una MC ad alta uscita che lo stesso costruttore pubblicizza come il primo ideale upgrade delle MM tradizionalmente montate di serie sui giradischi, proprio per la compatibilità dei suoi valori di uscita con la maggior parte degli stadi phono MM presenti negli integrati e nei sintoamplificatori.
E infatti il piatto era connesso ad un Cambridge AXR 100, sintoamplificatore stereo da 100 W/ch con sintonizzatore RDS, ingressi analogici (di cui uno phono MM, appunto), digitali e Bluetooth; ha persino un'uscita per il subwoofer.
Il tutto terminato su delle torri Fyne Audio dello stesso tipo di quelle usate per il precedente impianto; questa volta è stato scelto il modello immediatamente inferiore, F501.
Il tutto per un prezzo totale di EUR 4.250, cavetteria inclusa. Anche questa mi pare una proposta per la quale si sono sforzati di trovare una "identità": un frugale ascolto con la vecchia e cara radio in alternativa allo streaming e i vecchi e cari dischi in vinile in alternativa ai file digitali. Ma comunque assicurando la espandibilità verso sorgenti più moderne e consumistiche, tramite gli ingressi digitali per gli streamer (ma anche per il TV, magari smart) e quello Bluetooth per i cellulari. E tenendo comunque conto che scegliendo il modello di diffusore superiore, si sarebbe comunque mantenuto il prezzo entro il limite stabilito.
Infine, la proposta di HIFI.DE, forse la più semplice di tutte.
Un piatto basilare, anche qui nella contemporanea livrea bianca, un REGA P1 con testina MM premontata,
connesso ad un tuttinuno Technics SA-C600 con aggiornatissime funzioni digitali, abilitato anche allo streaming,
che pilota un paio di piccole "casse" a due vie da supporto DALI, delle quali purtroppo non ho una foto ravvicinata.
Il tutto per un prezzo totale, stand e cavetteria inclusi, di EUR 2.483, la metà del massimo. Anche in questo caso una proposta con una precisa identità: più che il risparmio, la facilità di utilizzo; basta partire anche con il solo Technics per iniziare a sentire musica e poi aggiungere, per EUR 400, il piatto...
ELAC proponeva un impiantino tanto semplice quanto inusuale ed interessante, per un prezzo di EUR 1.417.
Il cuore dell'impianto sono i diffusori amplificati Debut ConneX DCB41,
con un ingresso analogico selezionabile fra linea e phono (il pre-phono resta spento se l'ingresso si usa come linea...) e vari ingressi digitali: uno USB capace di ricevere segnali PCM fino a 96kHz/24bit, uno ottico, uno HDMI ARC (così ci attaccate la TV e regolate il volume col telecomando...) ed uno Bluetooth (Apt-X).
Le sorgenti connesse ai diffusori erano il TV che si vede nelle foto (ovviamente non incluso nell'impianto, ma verosimilmente già presente in ogni casa) ed un giradischi Miracord 50 con trazione a cinghia, testina MM premontata e pre-phono interno escludibile; se non avete necessità di riprodurre vinili, risparmiate EUR 500.
Approfittando dell'uscita per subwoofer presente sui diffusori, l'impianto si completava con il subwoofer attivo Debut S 10 2, per l'occasione piazzato, forse non troppo correttamente, sotto il tavolino (Ikea?) del giradischi; se volete, lo potete aggiungere in un secondo momento e ridurre la spesa iniziale di quasi Eur 400.
Insomma, una proposta niente male, scalabile e pensata tenendo in mente il potenziale acquirente, perché considera quello che già ha (la TV, magari smart, il cellulare); il tutto per un importo che anche "gli altri" potrebbero ritenere accettabile; quindi anche con un apprezzabile potenziale di proselitismo. Elac ha risposto alla richiesta della H.E.S. con tipica efficienza teutonica.
Altro impianto ben assemblato, aggiornato e ben suonante era quello proposto da SONORO.
Disponibile anche in livrea nera.
Anche qui il cuore è un apparecchio mutifunzione, il MAESTRO, un moderno sintoamplificatore con slot per leggere i CD, ma anche con capacità di streaming (Spotify Connect, ecc.), nonché di radio sia DAB che web. Ha anche un sistema di correzione acustica ambientale, ingressi digitali anche Bluetooth... insomma un tuttinuno versatile. La sezione di potenza è a commutazione, da 2 x 100 W basata su moduli Hypex.
Ad esso si affiancano i diffusori da supporto ORCHESTRA SLIM, a due vie con tweeter AMT e mediobasso caricato in bass reflex.
L'impianto si completa col giradischi PLATINUM, con trazione a cinghia, testina Ortofon 2M premontata, pre-phono escludibile, uscita digitale sia Bluetooth che USB, qui ritratto nella sua veste bianca; dietro se ne intravede la versione nera.
Il tutto per l'importo di EUR 3.400 circa, inclusi i supporti per i diffusori. Anche qui, se il vinile non interessa, si può omettere il giradischi, risparmiando circa EUR 600. In ogni caso, vi suggerisco una visita al sito del produttore, perché ha diverse proposte che potrebbero incontrare le vostre esigenze: quella esposta alla mostra mi pare quella meglio rispondente all'invito dell'H.E.S. di allestire un impianto completo.
La scandinava PRIMARE, la danese AUDIOVECTOR e la tedesca IN-AKUSTIK proponevano un impianto minimalista: ampli integrato Primare I15 Prisma MkII e diffusori da pavimento Audiovector QR 3, connessi dal cavo In-Akustik Reference LS-104 micro AIR, per un totale di EUR 5.000, ma con un "prezzo fiera" solo per il mercato tedesco e formalmente limitato a Maggio, di circa EUR 4.000.
Anche questo impianto segue la diffusa impostazione di omettere la sorgente, perché, si prevede che l'utente adoperi ciò che normalmente usa per ascoltare la musica, cioè un PC/tablet/smartphone con abbonamento ad un servizio di streaming.
Comunque, tanto è possibile per le ampie possibilità d'uso garantite dall'integrato, che a bordo monta sia un modulo per lo streaming, sia un DAC. sia la possibilità di connettersi alla LAN, sia con il cavo che in WiFi.
E non è finita qui!
Questi espositori proponevano un altro impianto, non elencato ufficialmente fra quelli SOUNDSCLEVER, composto dall'integrato Primare I 15, che pilotava i diffusori Audiovector da piedistallo QR 1. Questa volta è presente una sorgente fisica, il lettore CD Primare CD 15 Prisma che, come il nome lascia intuire, contiene a sua volta il modulo streamer; e funge anche da DAC. Cavi, ovviamente, di Inakustik: Premium NF di segnale e LS 40 di potenza. I prezzi di questo impianto erano analoghi all'altro.
Entrambe le proposte mi sono parse molto ben fatte, anche per la cura estetica rivolta verso prodotti che, bene o male, invadono il nostro ambiente domestico: sotto questo aspetto ha giovato il minimalismo nordico di Primare e Audiovector. Il secondo impianto mi pareva forse più interessante, perché unisce, se non l'oggi ed il domani, almeno ieri con oggi. Consente di riprodurre le nostre oramai cospicue biblioteche di CD, e garantisce le moderne modalità di fruizione della musica dematerializzata: lo streaming, anche in locale, e la diffusione multiroom (questa acquistando altre apparecchiature compatibili col sistema Prisma di Primare).
Magari i prezzi sono un po' alti, ma si può sempre partire, ad esempio, con i cavi "di serie" rimandando la spesa (non irrilevante) per migliorare il cablaggio con i modelli di In-Akustik.
Ecco altre due proposte, accomunate dall'utilizzo dei diffusori della nostra INDIANA LINE.
L'impianto maggiore prevedeva elettroniche della PIER AUDIO, un marchio che, come molti, progetta in Europa, nel nostro caso in Francia, e costruisce in Cina.
La sorgente è un lettore di CD, il CD-880 SE,
che ha due stadi di uscita autonomi: uno a transistor e uno alimentato da una valvola (una 12AU7), che si intravede dalla finestrella sul pannello superiore, che ospita anche il vano di lettura del disco.
L'amplificatore è il modello MS-580 SE, un integrato ibrido, con sezione pre a valvole e sezione finale a transistor in classe AB.
I diffusori sono due belle torri Indiana Line Tesi 561, bass-reflex a due vie e mezza (cioé con diverse frequenze di taglio per i due woofer).
Il tutto, cavetteria inclusa per Euro 4.699.
L'impianto più piccolo era composto da elettroniche della AMC, il lettore CD con capacità di leggere anche da memoria esterna USB XCDise, e l'amplificatore integrato con ingressi anche phono XIA50se,
i diffusori stavolta sono il modello da supporto bass reflex a due vie Indiana Line Tesi 261.
Il tutto, cavetteria inclusa, per Eur 2.499.
La canadese TOTEM pure aveva dedicato un suo angolino alla proposta Soundsclever, approfittando del suo nuovo diffusore bookshelf reflex a due vie Bison Monitor (EUR 2.790), orgogliosamente non solo progettato ma anche realizzato in Canada, con altoparlanti proprietari;
a sua volta pilotato dal Kin Amp II, nuova versione del loro collaudato piccolo integrato dotato di un ingresso analogico (selezionabile fra linea e phono), di un ingresso digitale ottico (fino a 24 bit / 48 kHz) e di uno Bluetooth (Apt-X HD). Per un totale, cavetteria inclusa, di Euro 3.740.
Più interessante, e senz'altro al passo coi tempi era l'altra proposta Soundsclever di Totem, il loro diffusore attivo Kin Play Active.
Si tratta di un ennesimo esemplare di diffusore tuttinuno, che all'interno ha tutto il resto dell'impianto: ingressi, analogici (anche qui selezionabili fra linea e phono) e digitali (come il Kin Amp: ottico, 24/48 e Bluetooth Atpt-X HD), amplificazione (il diffusore con gli ingressi ha anche le uscite per pilotare l'altro), ed uscita linea per il subwoofer. Per l'amichevole importo di Euro 1.300.
Entrambe tali proposte non includevano nel prezzo la sorgente, ma consideravano l'utilizzo di qualcosa che già si possedesse, come uno smartphone o un tablet ed un abbonamento, o uno streamer (magari anche uno di quelli, sia pure basici, che si trovano fra le capacità dei moderni TV smart...).
Il che ci porta a due proposte simili come impostazione, perché prescindono da una sorgente fisica, ma sono dedicate alla musica immateriale.
Il distributore Tedesco Audionext proponeva un "impianto" formato dal Volumio Integro, un apparecchio dell'Italiana VOLUMIO, che in un singolo chassis riunisce un amplificatore integrato in classe D - dotato di un'autonoma sezione di amplificazione per cuffie in classe AB - ed uno streamer dedicato a far girare il software, Volumio, appunto, ideato dalla ditta fiorentina per la gestione dei file musicali, provengano essi dal nostro archivio personale, o da uno dei vari fornitori di sevizi di streaming online, per i quali la macchina è già abilitata.
Come detto, l'Integro è dotato anche di una sezione di amplificazione dedicata alle cuffie. E, infatti, questa proposta Soundsclever si completava con una bella cuffia magnetoplanare AIVA della SENDY AUDIO, un marchio appartenente ad una più grande compagnia cinese.
Il tutto per un totale di Eur 1.858.
L'altra proposta proveniva dalla tedesca ULTRASONE, costruttore specializzato in cuffie di alta gamma, che proponeva, mi pare unico nel gruppo, una soluzione di livello elevato per l'ascolto in mobilità.
Il costruttore metteva molta enfasi sulla nuova cuffia Edition 8 PRO, nella quale ha riversato le sue conoscenze costruttive per incrementare la resa spaziale (con un montaggio disassato degli altoparlanti) e di "corpo" del messaggio sonoro (con il loro sistema SLS per la gamma bassa).
Non meno interessante, però mi è parso l'amplificatore che pilotava questa cuffia e che costituiva il resto dello "impianto": si tratta del Naos PRO, un oggettino capace di trattare in ingresso segnali digitali di ogni tipo, PCM e DSD, di effettuare la decodifica MQA (finchè si trovino file così codificati...) e di presentare in uscita connessioni sia sbilanciate, col classico jack da 3,5 mm, sia bilanciate, con connettore Pentaconn; il tutto racchiuso in un corpo realizzato in fibra di carbonio. Di seguito una foto di gruppo, che li ritrae entrambi nella teca sotto la quale erano conservati.
Il costo totale di questo "impianto" cavetteria inclusa, era di Eur 2.667. Però, se anche voi siete stati intrigati dal miniamplificatorino/DAC, ed avete già una buona cuffia, potete limitare l'esborso ad Euro 180...
Una proposta un po' diversa veniva dagli Svizzeri di PIEGA.
Si tratta di un impianto composto a partire dal diffusore attivo ACE 30 Wireless, un due vie da supporto con il tradizionale tweeter AMT della casa. Questo diffusore si iscrive al club di quelli "con l'impianto dentro", perché oltre a contenere l'amplificazione, possiede anche tutta l'elettronica per l'elaborazione del segnale con DSP, per lo streaming della musica dal web o dalla LAN (Air Play 2, Chromecast, Spotify Connect, Roon Ready), per la connessione senza fili secondo anche lo standard WISA. Qui di seguito un'eloquente immagine del retro del diffusore principale, definito "TX", cioè trasmittente, che pilota senza fili il compagno, definito "RX", cioè ricevente, che contiene solo amplificazione interna e elettronica di ricezione.
L'impianto si completava con il subwoofer Sub Medium, anch'esso con capacità di connessione anche wireless secondo lo standard WISA e pure dotato di filtri digitali compatibili con le elaborazioni DSP dei "satelliti" su visti.
Qui una foto di gruppo: il sub è ovviamente, il cilindrotto sul tavolo.
Prezzi: EUR 1.140 per il diffusore TX, EUR 950 per quello RX (se ne possono installare diversi, anche multiroom...), EUR 360 per gli stand ed EUR 2.190 per il sub, per un totale di EUR 4.640. Ma si può partire da circa 2.000 Euro per una iniziale coppia stereo, appoggiata su un tavolo o mensola...
Non chiedetemi come suonava, perché sono entrato nella loro saletta in chiusura, quindi nulla funzionava e gli addetti erano visibilmente "cotti" e non ho voluto infierire con le mie tardive richieste. Ma sappiamo bene che Piega è famosa per la qualità delle sue casse.
Quest'anno Arthur Khoubesserian, capo di The Funk Firm, aveva una saletta chiusa, dove poteva fare ascoltare gli effetti delle sue teorie sulla corretta lettura degli LP.
In particolare, aveva allestito un impianto con un normale front-end di Audio-Technica costituito da un piatto 120X USB, di chiara derivazione dal milleddue di Technics, con su montata una testina AT-540ML, per un totale di EUR 600, sul quale aveva installato un Upgrade Kit con le sue migliorie per ottenere la isolation bubble, che mira ad evitare che alla testina arrivino indebite vibrazioni che verrebbero lette e tradotte come segnale indesiderato aggiunto a quello proveniente dalla vibrazione indotta sullo stilo dai solchi del disco che gira.
Il pacchetto di migliorie proposto, dal prezzo totale di EUR 785, era composto da:
- tappetino APM (già il solo suo inserimento comportava una notevole differenza nel suono, percepita a partire dal bump della testina calata sul solco iniziale, molto più corposo e smorzato che col mat di serie),
- interfaccia Houdini, da interporre fra testina e shell, che - se non ho capito male - vincola il moto della cartuccia tranne che nel senso della lettura e permette di avere una testina di lettura davvero "appesa" al braccio ed indipendente da esso (e dalle sue intrinseche vibrazioni e risonanze),
- portatestina Cobra, che, fra l'altro, permette di alzare ed abbassare il piano delle viti rispetto all'attacco, così permettendo di regolare il VTA per adeguarsi all'altezza della testina (che con l'interfaccia Houdini comunque aumenta...),
- piedini isolanti BOiNG
Il resto dell'impianto - per mantenersi nel limite dei 5.000 Euro e quindi essere incluso come proposta Sounds Clever, prevedeva un integrato ATOLL 200 Signature (EUR 1.750) e un paio di diffusori da scaffale DYNAUDIO EMIT 20 (EUR 800) e cavetteria Van Damme (EUR 65).
Come sempre, la chiacchierata con Mr. Khoubesserian si è rivelata istruttiva e, stavolta, anche i riscontri empirici sono stati interessanti. Ancora una volta, non posso che rivolgergli pubblici ringraziamenti.
Come visto, molte fra le proposte Soundsclever si basavano su un tipo di apparecchi che, sporadicamente apparsi l'anno scorso, quest'anno mi sono parsi più numerosi: i tuttinuno.
Mi sono parse particolarmente interessanti le proposte che integravano l'elettronica necessaria a svolgere tutte le funzioni richieste (streamer, Dac, preamplificazione, anche phono, DSP) all'interno del diffusore, come ha fatto in grande stile Dynaudio l'anno scorso.
Si può miniaturizzare e infilare in contenitori dalla foggia più diversa tutta l'elettronica, oramai non necessariamente vincolata allo "scatolo", ma resta (ancora?) ineludibile l'ingombro fisico dei trasduttori che muovono l'aria creando il suono. Le casse restano sempre una sorta di mobilio più o meno impattante nei nostri spazi. Quindi, visto che non possiamo fare - ancora - a meno di piazzarci questi mobili in salotto, mi pare una buona idea sfruttarne il volume. Con il secondario - ma non meno importante - effetto di ridurre i "fili" dell'impianto ai soli cordoni d'alimentazione, accettabili assieme a quelli delle varie lampade che pure arredano i nostri spazi.
Se, poi, questo avviene a prezzi terreni, allora possiamo anche allargare le fila delle proposte Sounds Clever ufficiali.
In ogni caso, spesso anche le soluzioni Sounds Clever ufficiali prevedevano che le funzionalità di streamer fossero affidate ad apparecchi esterni, come, sia pure in forma elementare, i moltissimi TV smart che ci troviamo in casa.
Il primo esempio che mi viene in mente è una delle proposte di Q ACOUSTICS, il modello M20.
È un diffusore da supporto a due vie amplificato con ingressi anologici linea e digitali, anche Bluetooth e uscita linea per subwoofer; ha la possibilità di modellare la risposta in funzione del posizionamento (se in prossimità della parete laterale o anche della parete posteriore).
È vero che non ha funzionalità di streamer, ma possiede un ingresso USB, per un collegamento con un PC che svolga anche tale funzione.
Il prezzo è di circa EUR 450.
Anche JBL proponeva un paio di diffusori tuttinuno; qui vi segnalo il modello 4305 P, un due vie da (robusto) supporto da circa EUR 2.300, con più o meno le stesse capacità delle M20, ma, ovviamente, con maggiore potenza e col sound che ci si aspetta da una JBL; presenta inoltre connessioni anche "pro" per gli ingressi bilanciati e include Chromecast e Airplay2. Rispetto all'anno scorso, ora è disponibile anche in livrea bianca, più lifestyle :-)
La danese System Audio arricchiva le proposte di diffusori wireless, con modelli anche impegnativi. Qui vi vorrei segnalare il modello SA Air 9, un due vie da supporto con funzionalità analoghe ai precedenti; in più troviamo un ingresso anche phono ed uno HDMI ARC, per un collegamento bidirezionale col TV.
Il tutto condito da un'estetica molto curata e pulita, scandinava, appunto. E per l'amichevole importo di EUR 950.
Dal Canada, PSB proponenva un diffusore che più si avvicina all'idea di avere l'impianto dentro, il modello Alpha iQ, un due vie da supporto da EUR 1.400.
La connettività, paragonabile a quella delle proposte precedenti, aumenta con Spotify Connect e Tidal Connect e, coprattutto, con la possibilità di colloquiare con l'ambiente BluOS, supportato da NAD e da altri marchi del gruppo Lenbrook.
Chiuderei con la proposta di diffusore "con l'impianto dentro" di VIENNA ACOUSTICS, presentato a Monaco in anteprima mondiale.
Chiariamoci subito: questa proposta abbandona la terra dell'accessibile, pur non approdando sui lidi dell'inarrivabile: il prezzo è di EUR 12.000. L'impianto era fieramente esposto in una grande sala e non si sentive niente male, nonostante l'ampiezza, e nonostante le pareti fossero spoglie. In più l'entusiasmo della simpaticissima responsabile era contagioso e traspariva sincera soddisfazione per il risultato ottenuto.
Si tratta di un diffusore a torre a due vie e mezza con bassi accordati in reflex con amplificazione interna basata su moduli Hypex, DAC basato sul chip ESS 9038Q2M e modulo streamer appositamente realizzato assieme ad un altro costruttore austriaco (ho capito che la definizione di questa parte del progetto è stata la più difficoltosa).
Alle capacità viste per i modelli descritti sin qui si aggiunge la certificazione Roon Ready e la connessione nativa a Qobuz (su questo, però la casa deve ancora rilasciare l'aggiornamento software encessario).
Qui di seguito una foto che mostra fronte e retro del diffusore (quello primario, con le connessioni, pilota anche l'altro, totalmente passivo).
Per ora mi fermo nuovamente: come seconda parte direi che può bastare ;-)
Qui il link alla prima parte.
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