[ TNT | Redazione | Ampli | Diffusori | HiFi Shows | Sorgenti | Tweakings | Inter.Viste ]

Roma Audio Show '98 - Il Reportage!

[English version]

Il Roma Audio Show si è svolto nei giorni 27-28 Febbraio - 1 Marzo presso l'Hotel dei Congressi nel quartiere EUR di Roma.

La Mostra

Come promesso noi di TNT eravamo la' in giro per le salette, a discutere con gli operatori e con alcuni amici audiofili, ad ascoltare apparecchi ed impianti ed in generale a tastare il polso alla situazione attuale dell'HiFi in Italia.
Gli assenti, alcuni importanti, hanno sempre torto, si dice.
E sottoscrivo. La qualità e l'importanza della Mostra dipendono in larga parte dal numero degli espositori presenti, oltre che dal successo di pubblico.
Una mostra sguarnita tuttavia non attirerà l'interesse di molti audiofili che però, nonostante la mancanza di alcuni nomi illustri, stavolta sono accorsi piuttosto numerosi specie nella giornata di Domenica ed entrare disarmati nelle salette era una vera e propria impresa.
Non essendo presente alle altre due edizioni non posso fare dei confronti sul successo e l'affluenza di pubblico al Roma Audio Show, però, per essere *neonata* direi che non c'è male.
Non è il Top Audio, ovviamente, ma qualcosa si muove.
Un plauso agli organizzatori che coraggiosamente hanno creduto in questa proposta per offrire agli audiofili del Centro-Sud la possibilità di ascoltare della buona HiFi.

I soliti polemici ad oltranza hanno già sentenziato che è stata una grossa delusione, io invece invito gli organizzatori ad insistere, magari cercando di coinvolgere più operatori possibile, vero segreto per una buona riuscita.
E' sempre molto facile criticare l'operato degli altri senza provare a proporre alternative o impegnarsi in prima persona.
Dicevo che il Roma Audio Show non è il Top Audio, che può contare su 10 anni di esperienza ed un'organizzazione (APAF e Piero Dametti Advertising) coi controfiocchi, ma occorre dar fiducia a chi cerca di proporre l'HiFi anche lontano da Milano tra mille difficoltà.

Le salette

Dal punto di vista logistico le salette erano piuttosto piccole, tranne alcune eccezioni, ed il cercare di farci stare diffusori di ingombri notevoli ha prodotto spesso risultati acusticamente discutibili.
I trattamenti acustici delle salette sembravano talvolta arrangiaticci ed ho visto pochi, pochissimi correttori d'ambiente (tube traps e simili, per intenderci).
Come ormai dovreste sapere noi non facciamo una classifica delle salette ben suonanti e malsuonanti, la riteniamo una cosa inutile, priva di qualsiasi attendibilità e lontana anni luce da quella oggettività che si cerca di perseguire sempre nelle prove d'ascolto, eliminando per quanto possibile tutte le variabili incontrollabili (l'ambiente, in questo caso).
Forse però qualche redattore audio ha una specie di analizzatore di spettro e correttore d'ambienza incorporato chissà dove, per essere in grado di capire, dall'alto della sua esperienza, quali apparecchi suonavano bene, come suonavano bene, riuscendo persino ad isolarne le caratteristiche soniche all'interno di impianti costituiti da componenti spesso sconosciuti. Incredibile, vero? :-)

Quindi niente giudizi. Un altro motivo che mi spinge ad evitare di cadere nella trappola del giudicare questa saletta si, quella no è il fatto che gli espositori più piccoli certo non potevano affrontare la spesa di una saletta di dimensioni ragionevoli o di alcuni dei saloni che erano appannaggio dei grossi distributori nazionali.
E allora? Vogliamo castigarli per questo? Vogliamo dire che la loro saletta suonava male perchè semplicemente non avevano abbastanza fondi da investire in una sala di grandi dimensioni?
Scusate ma non ci sto. Sarebbe oltremodo ridicolo.
Si potrà obiettare: ma le salette erano tutte uguali quindi in quelle meglio suonanti c'erano gli apparecchi migliori!
Sbagliato due volte: intanto non è affatto vero che le salette sono tutte uguali in quanto basta una disposizione anche leggermente asimmetrica di una parete per ottenere una prestazione in gamma bassa completamente diversa, anche a parità di metri quadri.
E di salette simili come ingombri ma completamente diverse come geometria ne ho visto molte.
Secondo, così facendo si giudicherebbe la bravura (o, talvolta, la fortuna) dell'installatore e niente comunque si potrebbe evincere del carattere degli apparecchi.
Infine, a parziale conferma della mia tesi, ho sentito catene che suonavano da far schifo al Top Audio suonare divinamente al Roma Audio Show...le stesse, dico. Stesso installatore, stesso impianto, risultati diametralmente opposti.
In definitiva vorrei sottolineare come, se vogliamo avere un approccio serio alle prove d'ascolto è ora di piantarla con questa classifica delle salette buone e cattive.
Si spendono -giustamente- fiumi d'inchiostro per spiegare in dettaglio gli impianti (e talvolta gli ambienti) che si utilizzano nelle prove d'ascolto e poi si dimentica tutto e si giudicano impianti con accoppiamenti sconosciuti, in un ambiente sconosciuto, dopo averli ascoltati per mezz'ora, un'ora (e sto esagerando) in una situazione tutt'altro che ideale sia per il sistema uditivo, stressato da tanti ascolti diversi in commutazione rapida spesso a volumi assurdi, che per il cervello, incapace in una babele di rumori Home Theater, chiacchere di audiofili, e tanta fatica d'ascolto, di discernere tra un suono realistico ed uno appena riposante.
Si, perchè il rischio che si corre è anche questo: usciti da una saletta spaccatimpani, il primo impianto dimostrato a basso volume e dalle caratteristiche soft ci sembrerà la quintessenza del realismo sonoro.
Magari, ascoltandolo in situazione controllata, potremmo trovarlo moscio, lento e poco dinamico.

A dirla tutta mi pare che neppure gli stessi operatori/espositori siano molto felici di questa classifica buoni/cattivi e davvero non capisco a cosa possa servire se non per cercare di guadagnarsi un po' di credibilità facendo finta di criticare gli apparecchi che si ascoltano, cosa semmai che andrebbe fatta in sede d'ascolto controllato, non volante. Suvvia, un po' di serietà.

Le novità

Cosa c'era di interessante al Roma Audio Show? Be', dipende dai gusti.
Oltre all'Home Theater, rimbombante un po' ovunque, c'erano tante valvole e persino qualche analogico (Audio Note, Roksan, Rega).
Poi diffusori ad alta efficienza, trombe, minidiffusori a bassissima efficienza, lettori DVD ed autocostruzione varia.
Materiale per tutti i gusti insomma.
Alcune novità venivano dalle anteprime di Las Vegas (dal Winter CES) come ad esempio il nuovissimo integrato di classe media della Opera, ancora non in versione definitiva, con frontale in legno e coperchio superiore in vetro di Murano personalizzabile su richiesta del cliente.
Ancora vetro di Murano per il pre della Punto Musica, famosa Ditta romana di diffusori in kit.
Anteprima assoluta nella grande sala MPI per la nuova serie di diffusori Aliante, design Pininfarina, sempre più bello ed originale, e diverse soluzioni originali, vedasi i bellissimi stands Vela.
La dimostrazione di alcune di queste novità era *statica*, cioè non suonante. I nuovi mid-price Moda infatti erano presenti solo in *singolo*, non disponibili per l'ascolto.
Novità a profusione nell'italiana Ultrasound dell'Ing. Creazzo, con un segretissimo e sigillatissimo lettore CD (in funzione) ed un listino al pubblico alquanto provocatorio, con un componente dal costo di un miliardo (!!!)...che si voglia far concorrenza all'Audio Note???? :-)
Qualche saletta disponeva del nuovo lettore DVD ma ad esempio in quella Meridian non sembrava disponibile per l'ascolto.
La saletta SAP dimostrava insieme alle gigantesche La Voce tutta la serie delle nuove elettroniche Nagra, marchio d'oro della registrazione professionale ora approdato all'HiFi in grande stile.
L'italiana N.E.T. proponeva un impianto equipaggiato da elettroniche e diffusori di propria produzione. Solo il lettore CD era un glorioso Marantz CD 94, probabilmente modificato.
Nella saletta Top Music le elettroniche orientali della Antique Sound Labs coraggiosamente venivano utilizzate per un compito difficile: il pilotaggio di due LS3/5A (versione Kef) con due valvolari di bassa potenza.
Tornando nell'ambito dei Costruttori italiani, segnalo come interessanti per soluzioni tecniche/realizzative piuttosto inusuali i diffusori RHF e Pearl.
E sicuramente sto dimenticando qualcosa o qualcuno. Ho cercato di focalizzare l'attenzione sul Made in Italy, che vive un momento d'oro, con tanti nuovi prodotti e marchi dalle proposte estremamente interessanti.
Nelle salette della *concorrenza* (cioè quelle delle riviste specializzate) mi sono fermato poco, per non rischiare linciaggi...dai, scherzo!, ma non posso passare sotto silenzio la saletta di Suono coi diffusori dell'ex-collaboratore Giuliano Nicoletti, davvero un bell'esempio di autocostruzione economica, originale ed interessante.
Venivano dimostrate anche alcune idee di tweaking tipo il blue-tac, ribattezzato per l'occasione grey-tac che è l'onnipresente pasta per lavelli che da tempo vi propiniamo sulle pagine di TNT e del Tempio del Tweaking.

L'accoglienza degli operatori alla nostra piccola delegazione di TNT è stata a cordialità variabile.
Spesso, una volta capito chi eravamo, ci veniva riservato un trattamento molto più cordiale (comprensibile ma un po' imbarazzante nei confronti degli altri audiofili), altre volte ho notato una accoglienza sospetta, un po' sul *chi va la'*, come se fossimo i castigamatti pronti a sparare a zero su tutto e tutti....ma quando mai!!! Questo è quello che vogliono farvi credere!
Qualcuno ha messo persino le mani avanti scusandosi per la saletta e dicendo che si trattava più di una esposizione che di una sala d'ascolto...
Come vedete, non c'era niente da temere, la lavagna dei buoni e cattivi sulle salette la lasciamo compilare ai redattori ben più esperti e navigati di noi (vedi sopra).
Il mio CD MPEG3 by Metaxas Audio (dato compresso contro dato non compresso, anteprima mondiale al Roma Audio Show) ha creato più di una difficoltà ed ha sicuramente indotto a numerose riflessioni sul tema del digitale e sulla quantità di informazioni realmente necessarie per un ascolto HiFi.
Qualche episodio curioso:
in una saletta, e questo devo proprio dirlo, dopo aver chiesto di sentire i Cantate Domino prima (della Proprius) e Thelma Houston poi (Sheffield Labs) ci è stato detto: ora basta che mettiamo un po' di dischi incisi bene!
Alla mia osservazione che quel CD era Sheffield, usato dai redattori di tutto il mondo per le recensioni degli apparecchi, mi è stato risposto se per caso conoscevo il corrispondente in LP...quello sì che era inciso bene!!!
Peccato che, se anche l'avessi portato con me, in quella saletta non c'era neppure l'ombra di un giradischi analogico.
E per una volta non farò nomi....però se ricapita...;-)
Poi il volume, in certe sale decisamente eccessivo, tenuto alto a volte per difendersi dal chiasso delle salette vicine, specie se dimostranti l'Home Theater...
Cinque minuti dentro una saletta mi hanno procurato seri fastidi alle orecchie tanto da farmi passare la voglia di ascoltare altro per almeno un paio d'ore.

Il pubblico

Presenti molti esempi di maleducazione audiofila: discorsi a voce alta proprio mentre si ascolta il disco richiesto (ma sta a sentì 'sto basso...nun fà 'na piega!) tanto che sembrava di stare al mercato ortofrutticolo invece che ad una mostra HiFi.
Altri, più raffinati, chiedevano la traccia 5 dove, esattamente a 1:45 c'è un basso continuo che mette in crisi gli impianti...
Se a 1:45 entra un basso continuo *critico*, a 1:46 la delegazione di TNT esce dalla saletta trattenendo a fatica le risate.
Va bene i dischi prova...ma addirittura memorizzare minuti e secondi precisi!!!!!! Ma non vi sembra di esagerare?
E la Musica, quella, servirà ancora a qualcosa?

Certo che è un mestiere difficile quello dell'espositore di Mostra HiFi!!! Ma ci pensate che pazienza? Entra quello che dopo 30 secondi vi dice che l'impianto fa schifo perchè le Rogers LS3/5A non hanno il basso dei grossi diffusori ad alta efficenza sentiti in un'altra saletta...quell'altro che entra e chiacchera a voce alta con l'espositore mentre gli altri cercano di sentire Musica, i soliti a caccia di depliants e notizie tecniche, altri che criticano la scelta della sorgente nell'impianto in dimostrazione (...ma non è un po' superata?) e così via discorrendo.
Dopo un paio d'ore anche il più calmo degli espositori ha la pressione alle stelle e talvolta dimentica (e giustamente, dico io) che in realtà è la' per vendere e che quelli che ha davanti potrebbero essere suoi potenziali clienti.
Ma tant'è, vendere HiFi è difficile e bisogna avere la pelle dura, temo, ed insensibile a tutte le avversità...atmosferiche :-)

Conclusioni

Il Roma Audio Show è una manifestazione giovane che merita di crescere, magari facendosi un po' di pubblicità in più attraverso i media. Alcuni romani che abitavano dietro l'albergo non si erano neppure accorti della presenza della Mostra, segno che non è stata fatta abbastanza propaganda.
Da parte nostra offriamo sin d'ora tutto il nostro appoggio (gratuito) per diffondere le informazioni necessarie per tempo, anche in lingua inglese, cosa che potrebbe risultare estremamente utile per dare una certa risonanza internazionale alla mostra romana.
Si sa, la pubblicità costa e più di tanto non si può pretendere da un'organizzazione messa su da tre negozi della capitale (Audiotech, Cherubini, Dimensione HiFi) col patrocinio del giornale Porta Portese.
Spetta anche agli audiofili dar fiducia affinchè questa neonata (di tre anni) Mostra possa diventare un vero punto di riferimento per l'audiofilia nazionale.

© Copyright 1998 Lucio Cadeddu

[ TNT | Redazione | Ampli | Diffusori | HiFi Shows | Sorgenti | Tweakings | Inter.Viste ]