Prodotto: @-tunes SB+ unità streaming audio
Costruttore: @-tunes - UK
Prezzo: 1000 GBP - 1500 €
Recensore: Nick Whetstone - TNT UK
Data della recensione: Giugno, 2007
Traduzione: Paolo Ferraresi
Ho provato di recente il Trends Audio USB audio converter e posso dire di essere rimasto colpito dalla qualità del suono che si può ottenere da un sistema audio basato su computer. Così, quando ho avuto l'occasione di ascoltare l'@-tunes SB+ streaming music player (di seguito abbreviato in SB+) ho preso la palla al balzo per verificare se un computer può darci una qualità audio veramente audiofila.
I cosiddetti "music server" sono in circolazione già da un po' di tempo e il più popolare di tutti è lo Slim Devices Squeezebox, giunto ormai alla sua terza versione, la SB3. Ne esistono anche altre versioni modificate, le più famose delle quali prodotte dalla Bolder Cables e dalla Red Wine Audio (nonostante quest'ultima non sia più in commercio). Si sarebbe tentati di descrivere l'SB+ come una sorta di Squeezebox modificato, ma è più preciso definirlo come una unità di streaming audio costruita a partire dall'interfaccia PC della Squeezebox. Questo perchè, in realtà, l'SB+ utilizza dello Squeezebox solamente i componenti che recuperano la musica dal disco rigido. Tutto il resto e, in particolare, il convertitore digitale/analogico che trasferisce il segnale all'impianto hi-fi, è nuovo di zecca. Inoltre il circuito è dotato di un'alimentazione separata di altissima qualità che supporta in maniera autonoma (in configurazione multi-livello) le varie sezioni dell'apparecchio. Ovviamente tutti questi circuiti aggiuntivi richiedono spazi che la scatola compatta originale non consentiva di avere. Per questo motivo l'SB+ si compone di due contenitori separati che gli conferiscono un aspetto tipico della produzione @-tunes a riprova di quanto sia riduttivo parlare di SlimDevices Squeezebox modificato.
Ma cosa si ottiene in realtà acquistando l'SB+? La prima cosa che salta all'occhio sono due attraenti contenitori con un bel vetro "fumé" sul pannello frontale. Il primo contiene l'SB+ vero e proprio mentre il secondo alloggia l'alimentazione. Questa non è la PSU originale ma qualcosa di completamente nuovo visto che è stata disegnata e realizzata da @-tunes utilizzando i ben noti e apprezzati regolatori ALW. Per essere precisi i regolatori in uso sono lo sviluppo degli ALW/Jung piuttosto che dei più comuni ALWSR. All'interno dell'SB+ il chip di conversione DAC è stato migliorato così come migliorie sono state apportate all'alimentazione del DAC stesso. Lo stadio di uscita originale è stato abbandonato per lasciare posto a un nuovo circuito. Anche l'uscita SPDIF è stata fatta oggetto di upgrade mediante utilizzo di tecniche RF, l'isolamento del trasformatore e la presenza di un connettore 75 Ohm BNC al posto delle più comuni RCA (che ovviamente non sono 75 Ohm).
Per utilizzare l'SB+ si deve necessariamente possedere un computer sul quale scaricare i CD. Il computer può essere collegato all'apperecchio usando sia un cavo di rete sia una connessione wi-fi. In genere si ritiene che la connessione via cavo fornisca un suono migliore anche se quella senza fili è decisamente più pratica. Per questa prova ho utilizzato un cavo, anche perchè a casa non possiedo una connessione wireless. Ho usato un cavo di 10 metri che mi ha permesso di lasciare il computer a debita distanza dall'impianto hi-fi e dalla posizione di ascolto. In questo modo ho fatto in modo che il PC fosse il più silenzioso possibile così da dimenticarmi della sua presenza e concentrarmi sull'ascolto.
All'inizio, Patrick Dixon di @-tunes è venuto a trovarmi con il suo server e con l'SB+ per una breve prova d'ascolto. Sfortunatamente quella mattina avevo sbadatamente collegato i miei diffusori a fasi invertite e questo ha ovviamente falsato i risultati del test. Comunque era per me già abbastanza evidente quali fossero le potenzialità dell'apparecchio e decisi che valeva la pena farne una recensione. Con gli altoparlanti correttamente collegati e utilizzando il mio server ho fatto in modo che l'SB+ trovasse i suoi ritmi. Patrick mi ha aiutato a configurare il collegamento alla rete e mi ha dato qualche suggerimento su come usare lo SlimServer. Come al solito queste diavolerie informatiche sembrano sempre più complicate di quanto poi non siano in realtà. Bisogna comunque dire che configurare l'unità e, in particolare, caricare la musica sul disco rigido è un processo di apprendimento che richiede tempo e pazienza.
Ma ne vale davvero la pena?
La prima impressione che si ottiene facendo suonare l'SB+ è quella di una scena tridimensionale molto profonda e ampia che nel mio caso si è estesa da una parete all'altra della stanza.
I musicisti e gli strumenti sono solidi, stabili e ben separati. Mentre ascoltavo materiale a me familiare mi sono trovato a riscoprire certi passaggi che mi avevano deliziato nel passato. Inoltre ascoltavo per la prima volta alcuni nuovi dettagli come, ad esempio, il suono provocato dallo scorrere delle dita sulle corde della chitarra. Su un brano di una cantante irlandese ho sentito pronunciare la parola « throwing » con la t al posto del th. Tanta chiarezza e dettaglio sono eccellenti. Il tempo è ritmato e il basso molto solido e l'SB+ emana emozioni così come ci si aspetta da ogni buon prodotto hi-fi. In generale la presentazione può essere definita come solida e impressionante forse un po' incline allo « scuro e solido » piuttosto che al « chiaro e arioso ». Se vogliamo essere del tutto onesti l'SB+ è decisamente superiore al mio ultra modificato lettore Philips CD723 e secondo me se la batte ad armi pari con lettori molto più costosi.
L'SB+ denota una pressoché totale assenza di asprezza, caratteristica che spesso si riscontra con la musica digitale riprodotta da molti lettori CD e anche quando si ascolta ad alti volumi non ci sono sorprese sgradite. Va inoltre detto che la rappresentazione scenica e sonora sono già ottime a basso volume proprio come ci si aspetta da componenti audiofili di livello.
Ho anche provato l'SB+ con tre DAC esterni. All'inizio mi è sembrato non ci fossero differenze. Lo Scott Nixon DacKit utilizzato con il buffer Burson, produceva un suono molto simile a quello dell'SB+. Alla lunga però l'SB+ si è rivelato superiore in termini di prestazione e suono, specie quando collegato tramite uscita analogica. Con un Behringer DEQ296 modificato il suono si è ulteriormente avvicinato a quello dell'SB+ usato da solo, specialmente quando ho utilizzato la versione precedente del firmware Slimserver.
In linea generale sembra essere scontato che gli uno e gli zero che dal disco rigido si dirigono verso il DAC (sia quello proprio dell'SB+ sia quelli esterni) non dovrebbero essere modificati dal software utilizzato per il trasferimento. In altre parole il suono non dovrebbe subire modifcazioni di sorta. Ma l'esperimento fatto con diverse versioni del firmware Slimserver ci ha chiaramente dimostrato che non solamente la qualità del suono ne risulta modificata ma che certe versioni fanno più fatica a mettere in fase il passaggio di dati.
Il problema della fase l'ho notato in particolare con il CD "Amused to Death" di Roger Waters. L'album è registrato con il "Q sound" che permette agli effetti sonori di apparire tutto intorno la stanza di ascolto. Quando ho usato l'ultima versione del firmware Slim Devices, gli effetti che normalmente percepivo sulla mia sinistra (sullo stesso piano rispetto alla mia posizione di ascolto) si manifestavano invece immediatamente davanti al diffusore. Praticamente tutti gli effetti dell'album erano su una linea posizionata a livello delle due casse. Quando sono passato al DAC esterno i suoni si sono riposizionati immediatemente attorno alla stanza come d'abitudine.
Su diversi forum ho letto che la versione V15 del firmware della Slim Devices per SB suona meglio delle altre e per questo l'ho scaricata assieme con un programma chiamato 'Squeezebox Firmware Selector' che permette di commutare le diverse versioni del firmware. Una volta installata la V15 ho provato a riascoltare « Amused to Death » e questa volta gli effetti sonori erano posizionati al posto giusto. Ho anche riscontrato una maggiore precisione nei bassi anche se, in generale, il suono non è proprio dolce. Questo fa sì che certa musica suoni meglio e altra peggio anche se si tratta di differenze davvero minime. Se però l'ultima versione del firmware non riproduce l'effetto "Q sound" in maniera adeguata a mio avviso ci troviamo di fronte a un problema di fase, non di fase assoluta, nel qual caso il problema potrebbe essere risolto cambiando di posizione i cavi di potenza, ma piuttosto a qualcosa che impedisce la fedele riproduzione del suono. Questo difetto si rileva solamente quando si riproduce musica con effetto Q sound e averne parlato in questa sede è voler fare le pulci ad un prodotto che comunque rimane audiofilo in tutto e per tutto.
Quindi per il momento mi sento di consigliarvi la versione V15 del firmware che sembra fornire un migliore equilibrio soprattutto a livello di fase. Un'altra piccola pecca riguarda il volume che non è altrettanto buono come nella versione precedente. Diciamo che si tratta di un controllo lineare piuttosto che di un log. Ma si tratta comunque di farci la mano.
All'inizio non ho nemmeno prestato attenzione agli « optional » (vedi telecomando) preso come ero dalla superba qualità sonora dell'apparecchio. Ma con il passare dei giorni mi sono abituato alle comodità del telecomando. Il costruttore consiglia di utilizzare il volume dell'SB+ poichè questo permette di fare a meno del comando analogico o di un preamplificatore. Nella pratica ho riscontrato che l'SB+ funziona perfettamente quando è collegato direttamente a un amplificatore. Ho provato comunque ad utilizzare prima il volume proprio all'SB+, poi un preamplificatore e poi ancora un controllo passivo di volume e non ho notato differenze significative. Quindi il mio suggerimento è quello di usare l'SB+ cosi come è evitando di spendere inutilmente in apparecchiature e cavi aggiuntivi. Le cose cambiano comunque con un DAC ! I convertitori 16-bit che ho provato davano risultati decisamente migliori quando ho disattivato il volume digitale dello Slim Server e ho usato al suo posto un controllo di volume piazzato tra il Burson Buffer e l'amplificatore. Patrick Dixon mi ha comunque confermato che con un DAC da 24-bit il controllo digitale funziona molto meglio.
In seguito ho giocato un po' con lo Slim Server il quale, oltre a permettere di scegliere la musica che si vuole ascoltare classificata per nome di album, artista, genere e via dicendo, consente la scelta casuale dei brani. Questo aiuta quando si è indecisi su cosa ascoltare. L'ascolto casuale può anche essere ristretto a un particolare tipo di genere musicale in modo da ottenere una selezione di musica classica o di jazz a seconda dei gusti e degli umori del momento. In pratica il computer diventa il vostro Dj personale.
Se volete avere informazioni sulla vostra collezione di brani lo Slim Server vi dirà di quanti album è composta, quanti sono gli artisti e quante canzoni avete a disposizione in ogni signolo album e sono sicuro che esistono molte altre funzioni che aspettano solo di essere scoperte. Ma questo esula dallo scopo di questa recensione che è principalmente quella di verificare come suona l'SB+.
Non dimenticate soprattutto che per utilizzare l'SB+ avete bisogno di un computer sia questo PC o MAC. Il sistema operativo non è importante visto che si può utilizzare sia Windows che Linux. Ma soprattutto non dimenticate che dovrete caricare sul disco rigido la vostra collezione e questo implica una curva di apprendimento in relazione al software utilizzato. Va detto che, comunque, una volta imparato come funziona il software, tutto diviene semplice visto che si tratta di un lavoro che richiede attenzione la prima volta ma che in seguito può essere eseguito in un arco di tempo che va dai 10 ai 30 minuti per CD (il tempo richiesto dipende ovviamente dal CD e dalla velocità del computer). Io vi consiglio vivamente l'utilizzo di un secondo disco rigido per fare un backup della vostra musica anche perchè caricare centinaia di CD una seconda volta può farvi diventare matti. Da notare che @-tunes offre un servizio per caricare i brani su computer qualora non abbiate voglia di farlo voi stessi.
Patrick Dixon è stato molto gentile a farmi ascoltare un semplice SB3 in modo da poterlo paragonare all'SB+. Dal confronto risulta evidente come l'SB3 non possa essere considerato come una sorgente audiofila. Va comunque considerato che costa un quinto del prezzo dell'SB+ e a questo punto ci si può chiedere se valga davvero la pena spendere la differenza. La risposta è un sì deciso anche in considerazione del fatto che l'SB+ è costruito a mano e in occidente, con due scatole totalmente fatte a mano, con la maggior parte dei circuiti completamente ridisegnata e con una dotazione di componenti di altissima qualità. Anche il « cordone ombelicale » che unisce le due unità è costituito da connnessioni multipolari di una qualità che solo raramente si riscontra nella apparecchiature hi-fi. Quindi direi che il prezzo si giustifica anche perché posso dire che l'SB+ è di certo il componente audio basato su computer che ad oggi suoni meglio ed è difficile trovargli dei difetti anche se magari a taluni potranno non piacere le pareti laterali di legno dei contenitori (@-tunes può comunque fornirle in diversi colori a seconda delle preferenze del cliente).
In conclusione l'SB+ mi è piaciuto talmente che se avessi i soldi non esiterei a comprarlo anchè perchè dopo questa prova sono sempre più convinto che la musica basata su computer sia il futuro. Con l'SB+ si acquista un apparecchio che raggruppa le funzionalità dello Squeezebox elevate a livelli audiofili. Ma basta questo per dire che l'SB+ è il migliore nella categoria degli apparecchi « streaming audio »? Non posso affermarlo con assoluta certezza anche se mi sento di dire che chi acquista l'SB+ potrà passare diversi anni in tutta tranquillità prima di cominciare a pensare a un possibile upgrade.
Se quindi state pensando di salire di livello per quel che riguarda le vostre sorgenti digitali non mancate di ascoltare l'SB+. @-tunes vi offre un periodo di prova di trenta giorni a condizioni «soddisfatti o rimborsati ». E a tutt'oggi non si hanno notizie di clienti che abbiano preteso il rimborso. L'SB+ siede di diritto a fianco dei migliori lettori CD e sono convinto che quelli che avranno cura di provarlo finiranno per tenerselo stretto.
Siamo forse di fronte alla fine del classico lettore CD? Venticinque anni dopo l'apparizione sul mercato della tecnologia CD ci sono ancora migliaia di giradischi in circolazione. Però in questo caso la cosa si giustifica per il fatto che le qualità sonore di un buon giradischi sono migliori di quelle dei lettori CD e quindi il fatto che ancora oggi in molti facciano fatica a disfarsi di un giradischi non costituisce una sorpresa. Però le stesse considerazioni non possono applicarsi nel caso in questione. Naturalmente non tutti hanno voglia di affidare le proprie collezioni ai capricci di un computer e per questi irriducibili il lettore CD costituirà sempre lo strumento di ascolto privilegiato. D'altro canto i lettori portatili saranno preferiti da chi ascolta la musica in movimento. Ma anche i lettori CD portatili sono ormai soppiantati dai lettori MP3, più compatti, capaci e insensibili ai movimenti bruschi. In altre parole vedo all'orizzonte il declino dei lettori CD, gradualmente soppiantati da apparecchi quali l'SB+ che finiranno per imporsi presso gli audiofili più esigenti. Ed è davvero un peccato che l'SB+ non sia un prodotto di massa, perché questo gli avrebbe permesso di diventare una di quelle pietre miliari che hanno cambiato la storia dell'hi-fi.
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