Giradischi Audio Note TT-2 Deluxe con braccio Arm 2

[Giradischi Audio Note TT-2 Deluxe con braccio Arm 2]

Un punto di vista moderno su un progetto di giradischi tradizionale

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Prodotto: giradischi Audio Note TT-2 Deluxe con braccio Arm 2
Produttore: Audio Note - Inghilterra
Prezzo: giradischi TT-2 Deluxe nero: 2.838 sterline - braccio Arm 2: 1.028,50 sterline - (Convertitore di valuta) - (Il prezzo può variare)
Recensore: Graeme Budd - TNT Francia
Pubblicato: Ottobre, 2018
Traduttore: Roberto Felletti

Introduzione

Tornando con la memoria al 1992, si avvicinava il mio diciottesimo compleanno e, volendo apparire diverso dai miei amici, espressi il desiderio di voler avere un giradischi anziché il solito Marantz CD50 SE (completo di un adesivo Special Edition dorato davvero pacchiano), che tutti gli altri acquistavano. Dopotutto, fino a quel momento ero stato un acquirente di cassette, non possedevo CD ed ero cresciuto con i dischi di Eric Clapton e dei Byrds (di mio padre), che se ne stavano su uno scaffale, inascoltati. Così, un sabato uscii e mi recai nel negozio di hi-fi della mia zona dove, per caso, ebbi la possibilità di avere una dimostrazione nel giro di mezz'ora. Dopo che tutto fu sistemato, potei confrontare il Linn Axis con il Systemdek IIX. Ora non voglio dire che il Systemdek fosse il vincitore; secondo me, il Linn era migliore sotto tutti gli aspetti. Venne il giorno del compleanno e diventai un fiero possessore di un Linn Axis. Ce l'ho ancora e ne abbiamo parlato anche in questa rivista. Nel frattempo i Systemdek sono spariti dai negozi, ma la Audio Note ha acquistato i diritti del progetto e vende versioni aggiornate di quel modello.

Il prodotto

L'attuale linea di prodotti consiste, sostanzialmente, di due modelli principali: il TT-1, a motore singolo come l'originale Systemdek, e il TT-2, caratterizzato da due motori per offrire una migliore stabilità della velocità e un migliore equilibrio del cuscinetto, riallineando nel contempo la sospensione durante l'ascolto (i due motori del TT2 tirano in direzioni opposte, il che fa tornare la sospensione nella sua posizione di riposo quando viene influenzata dalle vibrazioni; ogni motore tira la sospensione in una direzione soltanto). Questo riduce drasticamente il problema di un motore singolo che deve lottare con la sospensione mentre la frizione tra il disco e lo stilo varia con l'ampiezza e la dinamica (il motore deve compensare queste variazioni; questo varia la tensione della cinghia che influisce sulla sospensione e sulla stabilità della velocità. Due motori aiutano in questo caso). Inoltre, il secondo motore, aumentando la coppia disponibile, contribuisce a far sembrare il piatto più pesante di quanto non sia in realtà (una coppia maggiore aumenta la stabilità della velocità). Entrambi i modelli condividono il tradizionale sotto-telaio in alluminio a molle, ma montano piatti in acrilico. Sono disponibili varie strutture portanti per il braccio; quella fornita è specifica per i bracci Audio Note (maggiori dettagli più avanti). La differenza principale tra la versione normale e quella Deluxe è che quest'ultima utilizza basi in multistrato russo, mentre in quella normale le basi sono in truciolato. Anche i componenti sono di migliore qualità; nell'alimentatore sono presenti condensatori in rame AN, al posto di quelli in poliestere utilizzati nell'alimentatore del modello standard. Inoltre, nel modello Deluxe è possibile utilizzare un alimentatore esterno migliorato; ecco perché c'è una presa di alimentazione sul retro.

Il modello che ho qui ha una finitura nero pianoforte, dall'aspetto favoloso, che non sembrerà vintage in ambienti con arredamento moderno. Per i più tradizionalisti sono disponibili finiture con impiallacciatura in legno. Un aspetto da menzionare è che il giradischi è dotato di coperchio, un accessorio spesso sottovalutato ma fondamentale se il giradischi condivide la stanza con bambini o gatti; al mio (gatto, non bambino) sembra piacere il TT-2 e alcune volte l'ho trovato appollaiato sul giradischi. Quindi, pieni voti alla Audio Note per la praticità. L'unica lamentela è che il coperchio non ha le superbe cerniere a molla che la Linn usa e a volte cigola; il problema sembra dipendere dalla temperatura, ma non influisce sulle prestazioni. Tuttavia non ho restituito il giradischi, anche se per qualcuno il problema potrebbe essere fastidioso. Il fatto che le cerniere siano in metallo comunque conferisce loro longevità, quindi la scelta è sicuramente valida.

Il braccio Arm 2 è il modello intermedio della linea di bracci Audio Note ed è un progetto originale AN, realizzato da zero. Tutti e tre i modelli condividono lo stesso design meccanico, con il cablaggio, interno ed esterno, che migliora a mano a mano che si sale di livello. L'Arm 2 è formato da un'asta e una base in alluminio e comprende una rotella, posta sulla base, che consente una facile regolazione del VTA. I cuscinetti sono del tipo unipivot chiuso, che mantengono la facilità di movimento dei tradizionali unipivot senza gli svantaggi associati alla loro mancanza di stabilità. L'antiskate è regolato tramite un sistema di fili e pesi abilmente progettato, che evita di arrecare danni al sistema stesso, essendo posizionato anteriormente, sotto l'alzabraccio, anziché posteriormente, come è consuetudine, collocazione che a me è sempre parsa delicata. La geometria è quella standard Rega e i bracci possono essere montati su tutti i giradischi che hanno il tradizionale foro Rega da 23 mm, anziché i nuovi sistemi di fissaggio a tre punti.

[Braccio AN Arm 2]
Alloggiamento del cuscinetto dell'Arm 2 e antiskate

Poiché disponevo già di una testina AN IQ3, le prove sono state effettuate con questa combinazione. Questa è una testina MM AN di elevata qualità che avevo recensito tempo fa. Per coloro che non avessero letto l'articolo, ecco un breve riassunto: la linea IQ è a base Goldring, ma con bobine in rame ultraleggere e, nel caso del modello 3, un cantilever in titanio con un diamante di tipo 2 AN, come quello utilizzato nella Io 1 MC (a fronte di un prezzo molto più alto; con un po' di fortuna e il vento a favore, verrà montata su questo giradischi, per una recensione, più avanti nel corso dell'anno!).

[Pannello posteriore del giradischi TT2]
L'introvabile interruttore e la presa di alimentazione del giradischi TT-2

Nonostante sia un giradischi “elastico”, il TT-2 è dannatamente facile da installare: basta togliere i fermi di trasporto e la sospensione di fabbrica vanno già abbastanza bene. Nel caso in cui si dovessero regolare la sospensione, ci sono delle brugole, facilmente accessibili; ma il giradischi è praticamente plug and play. Ovviamente dovrete allineare la testina, ma questo vale pressoché per tutti i giradischi (tranne per le testine a innesto di alcuni giradischi Technics e similari). Comunque sia, anche se fate da voi l'intera procedura di regolazione, dovreste essere operativi entro un'ora. In realtà, facciamo un'ora e dieci minuti; ci ho messo un'eternità per trovare l'interruttore di alimentazione. Sul modello base è posto sul davanti del giradischi, ma con il modello Deluxe dovete guadagnarvi il diritto di ascoltare la musica e questo rito di passaggio richiede la ricerca dell'interruttore di alimentazione. Esso è collocato sotto il giradischi, come nei Pro-Ject? No. Si trova nell'angolo anteriore, come nei Rega? No. Il logo AN dorato è, forse, una qualche specie di interruttore a sfioramento? No, nemmeno questo. In effetti esso si trova dietro, sopra la vaschetta IEC e, a essere sinceri, è stato messo in un punto davvero scomodo. Capisco che, in definitiva, chi acquista un TT-2 potenzialmente aspiri ad avere l'alimentatore esterno, di migliore qualità, ma finché uno non può permetterselo, l'interruttore di alimentazione in quella posizione resta un po' una rottura di scatole. Detto ciò, poiché la commutazione tra 33 e 45 giri avviene spostando la cinghia da una puleggia all'altra, allungare una mano dietro per trovare l'interruttore, ogni venti minuti o giù di lì, è qualcosa di relativamente banale, per cui, se stando ai risultati ne varrà la pena, lascerò correre.

In casa ho già due stadi phono MM compatibili: il CEC PH53 e il GSP Audio Accession. All'Audio Note hanno anche colto l'opportunità per inviarmi il loro stadio linea “base” (uso questa espressione per indicare la sua collocazione all'interno della linea di prodotti, non per il suo prezzo!) per una prova, dandomi così la possibilità di provare la combinazione preferita di AN.

Il resto dell'impianto era composto dal Canary CA608LV e dai Living Voice IBXRW3. I cavi di segnale, tra stadio phono e amplificatore, erano Audio Origami; quelli di potenza, tra amplificatore e diffusori, erano Hitachi LC-OFC. Tutti i cavi di alimentazione erano Supra Lo Rad, con vaschette IEC Supra o Furutech. Il mio Linn Axis e il giradischi a braccio tangenziale Holbo erano a portata di mano per prove comparative.

L'ascolto

Allora, come suona la combinazione TT-2 Deluxe/Arm2? Da subito, l'accoppiata si era rivelata veloce e brillante. In nessun modo la si sarebbe potuta definire fiacca, e impressionava per la sua velocità. In effetti, manteneva le caratteristiche che avevo riscontrato nella IQ3 quando l'avevo montata sul mio Linn, con un livello maggiore di dettaglio e di ambienza che al Linn, semplicemente, mancava. Come con la IQ3 sul Linn, se una registrazione fa schifo, suonerà da schifo; se una registrazione è brillante, suonerà brillante. La neutralità caratteristica dei prodotti Audio Note è evidente; ogni disco rispecchia la qualità della registrazione.

La stabilità della velocità è abbastanza buona, sebbene mi piacerebbe ascoltare il contributo dell'alimentatore migliorato, perché ho avuto la sensazione che i miglioramenti siano possibili. Di sicuro questo non è un problema, e la summenzionata natura veloce e brillante non è dovuta al giradischi che gira troppo velocemente. Lo avevo detto a Peter, dell'Audio Note, ed egli mi aveva fatto notare che la stabilità della velocità era come quella del Linn, se non migliore, ma che il TT-2 riusciva a presentare meglio le informazioni contenute nel disco, mettendo quindi in evidenza minime variazioni di velocità. Non sono convinto al 100% di questo, però, dato che non possiedo la strumentazione necessaria per effettuare prove di velocità per confutare le sue affermazioni, lo considererò plausibile. Andiamo avanti con l'ascolto.

Come ho detto, ho avuto l'opportunità di provare l'AN con tre stadi phono. In precedenza, mi era piaciuto il GSP Audio Accession con l'IQ3; l'Accession non sembrava aggiungere né togliere nulla e semplicemente lasciava la testina libera di fare il suo lavoro. Questa caratteristica veniva mantenuta dalla combinazione TT2/Arm2/IQ3, che io continuo a consigliare caldamente. Lo stadio AN era stato un po' una rivelazione, perché distoglieva l'attenzione da cosa l'impianto stava facendo per concentrarla esclusivamente sulla musica. Se devo essere sincero, era qualcosa di disarmante, ma estremamente accattivante. Più avanti, nel corso dell'anno, avrà la sua recensione, per cui terrò da parte i confronti più specifici tra esso e sia l'Accession sia il PH53 per il futuro articolo.

Suppongo che qualche esempio musicale specifico sarebbe più chiarificatore. Avevo ascoltato Drowning Witch, di Frank Zappa, dall'album Ship arriving too late to save a drowning witch. Si tratta di musica difficile, che può spingere le persone a uscire dalla stanza abbastanza in fretta. L'Audio Note la rendeva molto più facile da seguire e aveva trasformato un complesso giro di basso in uno ritmato, da far battere i piedi. La chitarra strideva come sempre; il suono non veniva ammorbidito e la batteria era caratterizzata da quella mancanza di calore che solitamente si associa a una registrazione dal vivo. Avevo ascoltato anche Godfodder, dei Ned's Atomic Dustbin. Il brano di apertura, Kill your Television, veniva riprodotto con tutta la velocità che ci si aspetterebbe, insieme a una certa eccellente dizione vocale. La particolarità dei Ned's Atomic Dustbin (a parte essere di Stourbridge) è che nel gruppo ci sono due bassisti. L'Audio Note riusciva a separare i due giri di basso e a farli lavorare insieme, come dovrebbe essere; spesso il basso più basso si perde tra le chitarre distorte, ma non in questo caso, ed è possibile seguirli entrambi oppure uno o l'altro, in ogni momento. Parlando di distorsione, anche Advert, secondo brano dell'album Modern life is rubbish dei Blur, dimostra che la combinazione AN non ammorbidisce la musica né toglie la brillantezza in nome della facilità di ascolto o dell'uniformità.

Finora non ho che elogiato questo giradischi, per cui dovrò pur fare qualche lamentela da qualche parte; qui o altrove è lo stesso. Prima: in realtà, questo è un giradischi difficile da recensire, perché qualsiasi difetto possa avere in termini di dettaglio o palcoscenico non è così evidente, poiché semplicemente si fa apprezzare all'ascolto (come lasciano intendere i miei commenti precedenti). Tuttavia, nel periodo della recensione avevo in casa il giradischi a braccio tangenziale Holbo, con cui ho effettuato alcuni confronti interessanti (anche se costa il doppio dell'Audio Note) e che mi ha permesso di trovare alcune crepe nella corazza dell'Audio Note. L'Audio Note si concentra sulla fluidità della musica, sul ritmo e sullo svolgimento di un brano, che si tratti della natura rilassata di Silver and Gold, di Neil Young, oppure dei frenetici ritmi elettronici di Syro, di Aphex Twin. Non si ferma e non parte con precisione da metronomo come fa l'Holbo; non supera il test del brano Ride across the River, dall'elenco di dischi “killer” di Geoff. Non ha nemmeno il dettaglio di fondo né l'enorme capacità di ricostruzione del palcoscenico dell'Holbo; Winter, dei Daughters, dall'album If you leave, è meno eterea, con gli strumenti che fluttuano in maniera meno evidente nello spazio. Da questo punto di vista colpisce meno, se si riproduce un certo tipo di musica. Ma ciò che fa vi fa immergere nella musica, al punto da farvi dimenticare tutte le questioni relative all'impianto. Sono abbastanza sicuro che con una testina di livello superiore il dettaglio e il palcoscenico sarebbero migliori e, forse, confrontare l'AN con un giradischi dal prezzo più che doppio è stato un po' scorretto.

Conclusioni

Questo giradischi può essere considerato da due punti di vista. Il primo è, in un certo senso, cinico: ci fa dire che quello che abbiamo qui è un Systemdek truccato, ci fa chiedere come è mai possibile che sia così buono e valga il prezzo richiesto. Al che preciserei che gli aumenti dei prezzi di alcuni giradischi hi-fi nel corso degli ultimi (circa) 40 anni suggerirebbero un secondo approccio. Ascoltate questa combinazione con qualcuno dei vostri dischi; che siano i vostri preferiti oppure quelli che avete appena acquistato non ha importanza, perché questo giradischi vi dirà molto sulla musica in essi contenuta e su quello che è importante. Non è mai meno che godibile, è un piacere conviverci (a parte l'interruttore di alimentazione, se proprio devo fare il difficile) e se quanto affermato dal suo creatore è vero, è in grado di gestire testine dal prezzo superiore a quello del giradischi e del braccio messi insieme. La prova effettuata con la testina IQ3 lo rende un sicuro candidato per il titolo di giradischi definitivo. Se siete alla ricerca di un giradischi in questa fascia di prezzo, non fatevelo sfuggire; ha uno stile da “vecchia scuola” ed è privo di fronzoli in alluminio lavorato a macchina.

La Audio Note ci dimostra che un progetto classico, ottimamente realizzato con tecniche di produzione moderne, è più che in grado di farcela.

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