Un giradischi a trazione diretta molto popolare
incontra
un braccio audiofilo molto popolare

[Giradischi Audio Technica LP5-IPT]

Frontiere del vinile:

giradischi Audio Technica LP5-IPT modificato da The Audio Files

[English version here]

Prodotto: giradischi Audio Technica LP5-IPT
Produttore: The Audio Files - Berkshire, Regno Unito
Prezzo: 695 sterline - Convertitore di valuta - il prezzo può variare
Recensore: Mark Wheeler - TNT UK
Un'altra opportunità, per spendere soldi nel vinile, esaminata da TNT-Audio nel 2018
Pubblicato: Giugno, 2018
Traduttore: Roberto Felletti

Il prodotto

Quello che abbiamo qui è un significativo rifacimento del giradischi Audio Technica LP5 a opera di The Audio Files, un'azienda con sede nel Berkshire specializzata in front-end analogici. Questo è uno dei numerosi modelli prodotti da Hanpin in Cina, e utilizza uno dei due gruppi motore a trazione diretta di base accoppiato con qualsivoglia accessorio specificato da Audio Technica, Denon, Technics, Pioneer e altri (compresi i marchi per DJ). L'Audio Technica LP5 si presenta esattamente per ciò che è, un tradizionale giradischi giapponese a trazione diretta con adeguata coppia, dotato di un tipo di braccio a J che Audio Technica era solita vendere separatamente, come alternativa al concetto stilistico dello SME 3009. Effettivamente, l'Audio Technica LP5 sembra una versione casalinga dell'AT-120LP, con una finitura meno pseudo-pro e più caratteristiche di natura audiofila. I piatti da DJ hanno bracci a S, à la Technics, in apparenza simili ai vari prodotti OEM giapponesi degli anni '70 e '80, rimarchiati “all'inglese”: l'Acos Lustre, l'Amstrad tp12 (oh sì) e il Linn Basik, tanto per fare nomi. Tentativi di seduzione audiofila da parte dell'Audio Technica LP5 annoverano “materiali smorzanti e anti-vibrazioni utilizzati per ridurre al minimo le risonanze indesiderate” e “una struttura progettata per una minore risonanza del telaio, che tuttavia conserva un aspetto discreto”; c'è anche “un tappetino in gomma spesso 5 mm ad elevato smorzamento per una migliore riproduzione delle basse frequenze”.

L'Audio Technica fu fondata nel 1962 da Hidéo Matsushita, come ogni sito dedicato all'audio sembra copiare e incollare dal sito di Audio Technica. Hidéo Matsushita era un audiofilo che, all'inizio, costruiva testine stereo a mano, come qualche altra leggenda giapponese dell'audio. Inoltre, Hidéo Matsushita a 42 anni era Direttore del Tokyo Bridgestone Museum of Modern Art, dove organizzò alcune sessioni di ascolto di LP, che ebbero successo; in seguito, lasciò l'incarico per fondare l'Audio Technica. Richer Sounds propone l'Audio Technica LP5 standard più l'AT95Ex a 329 sterline (il mese scorso costava 349 sterline). “Mai vendere a meno di proposito” John Lewis lo propone a 329 sterline, che corrisponde a circa 80 sterline in più del prezzo di mercato dell'AT120. Si tratta di un moderno giradischi a trazione diretta senza fronzoli, prodotto da un affermato marchio giapponese. È un giradischi sufficientemente buono per molti scopi, ma i suoi limiti diventano subito evidenti per chi soffre di audiophilia nervosa. La costruzione è poco robusta e, ovviamente, risonante; il piatto risuona abbastanza da piacere ad Anita Ward (interprete del celebre brano “Ring My Bell”, del 1979 - NdT) e il braccio è più fumo che arrosto. Questo è particolarmente evidente quando l'Audio Technica LP5 standard è messo a confronto diretto con il più costoso The Audio Files AT-LP5 IPT.

Sul The Audio Files AT-LP5 IPT, il nero braccio a J di serie è stato eliminato e un nuovo porta-braccio in acrilico, con taglio laser a controllo numerico, termina con un braccio Audio Origami AO RB202. La testina in dotazione è la legittimamente longeva AT95E (non la variante AT95Ex, che ha un profilo dello stilo superiore - 0,3 x 0,7 mil (7,62 x 17,78 μm) - e che è solitamente fornita con l'Audio Technica LP5, qui in Gran Bretagna). L'AT95Ex, che abbiamo provato, dovrebbe ridurre la distorsione, dovuta al tracciamento, sulle frequenze più alte, rispetto all'AT95E standard (0,4 x 0,7 mil - 10,16 x 17,78 μm). Prossimamente, su queste pagine potrete leggere un trattato sul suono dei vari profili dello stilo. The Audio Files spera che gli acquirenti si rendano conto del potenziale dell'Audio Origami AO RB202 e rivolgano la loro attenzione alla versione dell'AT95, marchiata The Audio Files, dotata di Paratrace, per un costo aggiuntivo pari a 99 sterline. Tutti i confronti di questa recensione sono stati effettuati con lo stesso stilo su entrambi i giradischi e utilizzando tutti e tre i profili dello stilo.

[Braccio di serie del giradischi] [Braccio AO RB202]
Il giradischi con il braccio originale (a sinistra) e con il braccio Audio Origami AO RB202 (a destra)

Per essere giusti nei confronti di Audio Technica, l'AT LP5 costa meno di quello che molti audiofili spendono per un cavo di segnale. Per restare in tema, un recente intervento su un Linn Sondek/Akito è costato, in uno dei negozi più conosciuti, 1.500 sterline; per quella cifra, il cliente avrebbe potuto andare da John Lewis e acquistare QUATTRO Audio Technica LP5, oppure DUE The Audio Files AT-LP5 IPT direttamente dal produttore. Sia l'Audio Technica LP5 sia il The Audio Files AT-LP5 IPT dispongono di opzioni audio integrate.

Questa è una notevole lista di funzioni, sebbene tutte all'altezza del resto del giradischi. Poiché il The Audio Files AT LP5-IPT conserva lo stadio phono integrato escludibile dell'Audio Technica e la capacità di digitalizzare gli LP utilizzando il software Audacity in dotazione, c'è una versatilità che di solito manca, in quanto gli acquirenti si allontanano dai prodotti di massa entry-level. La versatilità può voler dire “saper fare un po' di tutto, ma non essere specializzato in nulla”, quindi le prove d'ascolto hanno tenuto conto di questo. Poiché questo giradischi ha velleità audiofile, l'ascolto critico è stato effettuato con dei pre-phono di livello audiofilo: il popolare Trichord Dino (con alimentatore esterno migliorato) e il Canor TP306 VR+.

Coppia motrice, regolazione della velocità, massa del piatto e ingranaggi

Come ogni altro aspetto della riproduzione audio analogica, c'è un acceso dibattito sull'implementazione dei motori a trazione diretta. Quelli a favore della potenza meccanica pura sostengono che il motore controlla meglio il piatto se la coppia è elevata e il piatto ha una bassa inerzia di rotazione (massa o leggerezza inferiori). Poi ci sono gli oppositori della coppia elevata, i quali sostengono che un motore stabile e un controller a bassa coppia riducano significativamente il rumore degli ingranaggi. Entrambe le parti concordano sul fatto che la loro verità preferita influisce sulla gamma inferiore dello spettro audio e sulla stabilità tonale. I DJ amano i bassi ma vogliono anche un avvio rapido, quindi la loro preferenza per un elevato rapporto coppia-peso è opinabile in un contesto audio domestico. L'Audio Technica LP5 ha una coppia motrice di avvio maggiore di 1,6 kgf.cm, che per quelli di voi che adottano il Sistema Internazionale di unità di misura corrisponde a 0,16 Nm. Questo potrebbe sembrare interessante per coloro che conoscono la famiglia Technics SL1200, in cui 1,5 Nm è la coppia di rotazione. Questi valori non possono essere confrontati, perché la coppia di avvio e la coppia di rotazione sono stabilite dal circuito di controllo. Come per tanti altri parametri, i produttori di apparecchiature audio scelgono di ignorare le unità di misura S.I. e non sono d'accordo su quali parametri misurare e calcolare. Nella famiglia Audio Technica ci sono anche una bestia da 12,5 kg a tre velocità (395 sterline) e il più costoso giradischi USB AT-LP1240 (la nomenclatura ha vissuto sulle leggende Technics SL1200 & SL1100) con una coppia motrice ancor più selvaggia (coppia di avvio: > 4.5 kgf.cm), trazione diretta a 16 poli e motore trifase per circa 500 sterline. Alcuni giradischi a trazione diretta con velleità audiofile aggiungono piatti più pesanti ai motori a trazione diretta esistenti, il che dovrebbe diminuire qualsiasi effetto dovuto agli ingranaggi. Altri replicano che questo rallenterebbe il ciclo di correzione della velocità, e potrebbe, potenzialmente, favorire il wow. Un elevato rapporto coppia di avvio-massa del piatto è essenziale per i DJ; l'onnipresente Technics raggiunge i 45 giri in 0,7 secondi. Un altro Technics mantiene la velocità (ottenendo praticamente un elevato wow & flutter) con solo 0,06 Nm (> 0,6 kgf.cm) di coppia di rotazione. Come per tanti aspetti relativi all'audio, i numeri non sono di grande aiuto nell'identificare la qualità.

Sia l'Audio Technica standard sia la versione aggiornata The Audio Files si disimballano in fretta e si montano con notevole rapidità. Gli audiofili abituati a disimballare, assemblare, controllare l'olio nei cuscinetti, verificare l'elasticità delle sospensioni, acconciare i cavi del braccio con le clips, centrare i porta-bracci, stringere con la chiave i bulloni del motore e a compiere altri arcani, esoterici rituali del disco nero resteranno stupiti dalla velocità e dalla semplicità di installazione di entrambe le versioni di questo giradischi. Per coloro che sono alle prese con l'installazione di molti cosiddetti super-giradischi, i possessori di un Audio Technica non guardano con rispetto, se la ridono. Il produttore dichiara «mettete il piatto sul perno, sistemate il tappetino sul piatto, regolate il braccio e aggiungete 2 g di peso di lettura ruotando il peso dell'AO RB202 di un giro completo (1 g per 180° di rotazione), collegate un cavo di segnale a vostra scelta (uno soddisfacente è fornito), scegliete il pre-phono (integrato oppure esterno), collegate il cavo di alimentazione e siete pronti per far girare qualche disco.»

“Quindi i due giradischi come suonano?”, vuole sapere la plebe a sinistra del palco.

Qualità del suono

Questa sezione comprende le osservazioni di vari ascoltatori. La prima seduta di ascolto ha coinvolto un pubblico di invitati, con i loro dischi di riferimento e le loro bottiglie di birra di riferimento. Il gruppo si è radunato nel soggiorno del Vecchio Scriba, presso il covo segreto delle TNT Towers, in alta montagna, per una serata a base di ascolti vinilici. Le formalità sono state presto sbrigate, in quanto la serata è stata una replica di un'altra serata simile svoltasi alcune settimane prima, per l'ascolto dei diffusori Yamaha NS1000M attivi. Le formalità hanno riguardato soprattutto la decisione su quali bottiglie di birra ognuno avrebbe utilizzato come lubrificante durante l'ascolto e su quale disco mettere sul piatto.

Il gruppo d'ascolto, composto da ascoltatori navigati, aveva riscontrato che il passo indietro dalla catena giradischi Michell Orb SE/braccio unipivot Hadcock GH242SE Silver/testina Dynavector DV20X mkII al The Audio Files AT-LP5 IPT era stato meno significativo di quanto ci si aspettava. Principalmente, la differenza era meno rilevante dell'aggiunta di problemi. Con l'Audio Files AT LP5-IPT il rumore di superficie era “delicato” e c'era una naturalezza che aveva colto tutti un po' di sorpresa. Gli amanti della trazione diretta non avevano percepito nessuna apparente carenza di spinta e di attacco, mentre le orecchie abituate a giradischi più grandi e pesanti non avevano riscontrato, senza ironia, il peso inferiore. Le qualità strutturali di giradischi quali l'Orbe e il Linn Sondek, e a massa maggiore come il Micro Seiki, erano, a dire il vero, assenti. Tuttavia, la stabilità tonale e il PRaT si sono rivelati esemplari, sia con l'Audio Technica LP5 standard sia con l'Audio Files AT LP5-IPT.

«Il brano di apertura del lato 2, Stratus, inserito nel favoloso album di debutto (1973) di Billy Cobham, Spectrum, è sostenuto da un ritmico giro di basso eseguito da Lee Sklar, con la magistrale e innovativa batteria di Cobham che, come un serpente, si avvolge e si insinua intorno a questo ritmo immacolato e duro come la roccia, in un modo che deve avere ispirato e influito su Sly e Robbie nelle loro illustri e successive carriere. A questo punto, il giradischi ha immediatamente colpito per la sua capacità di riprodurre con precisione il tempo di questa complessa interazione musicale, dove la base metronomica si trasforma rapidamente in una classica tensione Jazz-Fusion che anticipa e rallenta il complesso fraseggio, ritmicamente a tempo, di Cobham e Sklar. Sicuramente, siamo partiti alla grande.», ha detto un membro del gruppo di ascoltatori.

“Il Vecchio Scriba è stato messo in ombra dai suoi ospiti.”, osserva la plebe a sinistra del palco. “Che già stanno eccellendo con un'elaborata prosa da intenditori di vino, oltre il buon senso dei Vecchi Scribi!”

«A un certo punto, la chitarra principale, nelle mani di Tommy Bolin, si protende chiaramente ben oltre il diffusore di sinistra. Un'impresa piuttosto notevole, a un livello tale per cui la prosaica, sebbene ben rispettata, testina AT 95E è stata in grado di elevare ulteriormente il suo status di ammazza-giganti, in questo modesto contesto; non avrebbe potuto colpire di più, qui. Ma sotto questo aspetto ci sarebbe stato dell'altro, perché in seguito siamo passati allo stilo rosso del profilo AT 95Ex, che l'AT LP5 fornisce come standard, e che secondo l'universale opinione dell'assemblea scava più in profondità e offre anche maggior dettaglio da apprezzare e assaporare.», ha proseguito l'ascoltatore entusiasta.

“Sembra che lo sterco di merluzzo sommerga la verbosità di Melody Maker.”, sottolinea l'autore delle righe soprastanti dal solito posto tra la plebe a sinistra del palco, vedendo le sue parole scritte.

Il suono mancava effettivamente dell'ampiezza tonale e dinamica di front-end più costosi, ma quello è ciò per cui gli audiofili alto-spendenti pagano. La costruzione più leggera di molti giradischi a trazione diretta OEM ha questi effetti. Effetti in qualche modo mitigati dagli sforzi di The Audio Files, che riducono le risonanze del piatto con uno strato smorzante vincolato. Il Rega RB202 può suonare un po' sterile e meno brillante su altri giradischi con altre testine, ma l'Audio Origami AO RB202 fa meglio sotto questo aspetto ed entrambi sono migliori, di un ordine di grandezza, del braccio AT LP5 standard. L'Audio Files AT LP5 IPT trasmette la vivacità delle registrazioni live, come Cracked Actor di Bowie (triplo LP su 5 lati). Inoltre, fino a un certo punto spazia gli strumenti, pur non avendo l'intervallo dinamico in basso dei “pesi massimi”, ma comunque spingendosi ben oltre le sue capacità.

I limiti dell'Audio Files AT-LP5 IPT sono esemplificati dalla musica per pianoforte e per orchestra. La famosa registrazione del Köln Concert di Keith Jarrett è abbastanza godibile, ma sull'Orbe SE e il Linn modificato il peso e la dinamica, sia del pianoforte sia dell'esecuzione, risultano troppo espliciti. Con il suono più complesso del Quinto Concerto per Pianoforte - L'Imperatore di Beethoven, la guida dell'Orbe va oltre i semplici limiti della testina, scavando in una densa registrazione. La Decima Sinfonia di Mahler, diretta da Rattle, risulta meno grande con The Audio Files AT LP5 IPT rispetto al front-end Orbe SE, che costa abbastanza da poter comprare oltre sette The Audio Files AT LP5 IPT. Le proporzioni del palcoscenico del The Audio Files AT LP5 IPT sono quasi uguali all'ampiezza, oltre i diffusori, ma mancano la profondità e l'illusione dell'estensione in altezza di giradischi quali il Michell Orbe. L'Orbe SE ha un'autorevolezza e una stabilità del palcoscenico maggiori di molti giradischi di qualsiasi prezzo; quindi, se quelle sono le vostre priorità, allora preparatevi a frugare più a fondo nelle tasche di quanto fareste per l'esemplare di questa recensione.

[Hidéo Matsushita, fondatore di Audio Technica, al lavoro]
Hidéo Matsushita, fondatore di Audio Technica, al lavoro

Tappetini e smanettamenti

Lo strato smorzante applicato al piatto da The Audio Files rende possibile appoggiare il vinile direttamente sulla superficie del piatto. Questo non è stato rigorosamente fatto, perché regolare il VTA sui bracci di derivazione Rega è rognoso. Tuttavia, sono stati provati vari tappetini e tutti hanno imposto il loro carattere. Il Funk Firm Achromat conferiva il passo e la vitalità percepiti a spese del peso in gamma bassa; un tappetino Linn in feltro aggiungeva calore a spese del dettaglio; il pesante tappetino AT aggiungeva peso in gamma bassa a spese della trasparenza. Questo piatto smorzante è così efficace che tappetini diversi fanno meno differenza di molti piatti in lega di alluminio. Il tappetino AT si era dimostrato sufficientemente buono da rimanere in situ a esperimento con i tappetini concluso. Contrariamente a ciò che si potrebbe pensare, questo piatto senza sospensioni si è rivelato meno sensibile ai supporti di molti giradischi a sottotelaio sospeso, e ha funzionato bene sia con il mobile porta-elettroniche Something Solid XR4 sia con la mensola Origin Live Ultra.

Un cavo di alimentazione migliore di quello in dotazione ha fatto davvero poca differenza quando è stato usato un pre-phono esterno. Indipendentemente da quanto dorate siano le vostre orecchie, la sostituzione sarebbe impercettibile in un confronto in doppio cieco. Con uno stadio phono esterno potrebbe esserci una leggera differenza con un cavo schermato per le radiofrequenze, ma anche qui non giocatevi la camicia nel cercare di individuare le differenze. La qualità del cavo deve essere considerata in termini di cablaggio interno e di qualità dei connettori. L'atrocità che danneggia ogni audiofilo obbliga a utilizzare il veramente esecrabile cavo sotto tensione prima della terra/massa. Gli spinotti e i connettori RCA sono molto più importanti di pochi atomi di ossigeno in un metro di rame, argento o unobtainio trattato con polvere magica. Uno qualunque dei progetti fai-da-te di TNT-Audio sarebbe un buon punto di partenza. Questa recensione è stata condotta sostituendo l'abituale titolare fai-da-te preferito, che aveva sofferto di ripetuti abusi ed era stato rimpiazzato con il cavo in dotazione e uno commerciale di prezzo intermedio, di buona reputazione e facili caratteristiche elettriche.

Sono stati provati i vari profili dello stilo disponibili per l'AT95. L'AO RB202 ha dimostrato, evidenti e coerenti, da solco a solco, le loro caratteristiche. Il Paratrace è un profilo parabolico che offre un contatto verticale esteso sulle ellissi convenzionali, ma ha un contatto orizzontale migliore. Questo permette un tracciamento più preciso delle ondulazioni delle pareti dei solchi più sottili, che definiscono le frequenze più alte senza aumentare la pressione di contatto. Il profilo Paratrace ha mostrato veramente le capacità del The Audio Files AT-LP5 IPT e pertanto sarebbe un giustificabile upgrade dell'AT95E. L'AT95Ex è stata un ovvio miglioramento rispetto all'AT95E, migliorando la chiarezza della gamma alta, la trasparenza, le proporzioni e la stabilità del palcoscenico. L'AT95, equipaggiata con il The Audio Files Paratrace, ha fatto ancora meglio sotto questo aspetto e altre qualità sonore, scavando ancor più in profondità per offrire ulteriori sottili sfumature musicali e informazioni spaziali. Le testine a bassa cedevolezza e ad elevata energia (che siano a bobina mobile o Decca London) potrebbero essere meno consigliabili, perché la terminazione del porta-braccio dell'AO RB202 non è così inerte come ci si aspetterebbe sui giradischi (almeno due volte il prezzo di questo) progettati per reggere quel genere di trasduttore.

Sono state provate le elettroniche integrate. Le uscite RCA sul retro possono essere commutate tra livello linea e testina diretta, a seconda del vostro impianto. Il pre-phono integrato è spaventosamente buono per qualcosa che sarà costato, a dire tanto, un biglietto da cinque. C'è anche un'uscita USB con campionamento 44 kHz/48 kHz. La sensazione data dalle manopole non è cattiva, considerato il prezzo; la AT dichiara «accensione/spegnimento e selettore della velocità ergonomico, con selezione tra 33 e 45 giri», il che significa un comando a tre posizioni, come un vecchio Thorens TD150. Ogni cosa trasmette solidità, sebbene un po' leggera per chi è abituato a sottotelai pesanti (o alla trazione a puleggia) e per coloro i cui unici incontri con i giradischi a trazione diretta sono avvenuti alla console del DJ. Questo sarebbe un grande giradischi audiofilo per cominciare, per chi voglia aggiungere il vinile a un impianto esistente per la riproduzione digitale di qualità, pronto per il collegamento a uno stadio phono esterno, quando le finanze lo permetteranno.

[Giradischi AT-LP5 - uscite posteriori]
Giradischi AT-LP5 - uscite posteriori

L'ovvio confronto va fatto con prodotti Project e le versioni attuali di modelli vecchi di giradischi Rega. Oggi Rega usa basi in acrilico, mentre tanti altri concorrenti utilizzano dello scialbo MDF. Il Rega Planar2 Performance (che riesuma il vecchio nome, prima del periodo di passaggio all'RP2, e che comprende la testina Rega Bias 2) a 460 sterline e il Rega Planar 3 a 550 sterline sono gli ovvi concorrenti, ma nessuno dei due ha il pre-phono integrato né uscite USB. In questa fascia di prezzo ci sono miriadi di giradischi Project che, insieme con i modelli Rega, sono diventati lo standard de facto con cui comparare tutti gli altri. La stampa di settore britannica ne dà ampio risalto, descrivendo le loro prestazioni coerenti. Molte versioni vintage di entrambi i modelli Rega sono molto popolari; esse condividono le qualità positive del The Audio Files AT-LP5 IPT, ma, a memoria, non hanno proprio lo stesso controllo del ritmo del modello The Audio Files.

Conclusioni

A favore del The Audio Files AT-LP5 IPT posso dire che è rimasto nell'impianto tutto il tempo che è stato qui, nonostante un Linn Sondek LP12 modificato in attesa di recensione, il solito riferimento Orbe SE e un Garrard 401 con braccio SME3012 Serie 1 che gareggiavano per ottenere il posto privilegiato dei giradischi sul ripiano. L'Audio Files AT-LP5 IPT non è mai stato inferiore al compito di essere una sorgente sufficientemente buona, anche quando suonava con altri componenti di fascia superiore nella gerarchia audiofila.

Quando si ascolta questo prodotto di massa modificato, bisogna tenere in considerazione il prezzo di vendita. Per pochi soldi in più, aggiunge un considerevole valore audiofilo al basico e valido Audio Technica LP5. Rappresenta anche una praticabile alternativa ai predominanti giradischi economici occidentali con trazione a cinghia. I DJ sanno da tempo che un ritmo coerente e regolare è più facilmente ottenibile con la trazione diretta che non con gli osannati elastici delle mutande. L'Audio Files AT-LP5 IPT soffre di qualche peccato di omissione e anche di alcuni di funzionalità, in entrambi i casi perdonabili e comunque da mettere in conto in un front-end analogico il cui costo è inferiore al migliaio. I pianisti classici, e coloro che hanno familiarità con la maestosità di Wagner in una sala da concerti, potrebbero non essere molto soddisfatti, ma gli amanti del rock, del be-bop, della dance, dei riversamenti e delle discoteche ne resteranno deliziati. È un ottimo prodotto per il suo prezzo.

Musica ascoltata durante la stesura di questa recensione

  • Beethoven: Concerto per Pianoforte N.5 - L'Imperatore, Orchestra Filarmonica di Vienna diretta da Böhm con Pollini al pianoforte, copia usurata di seconda mano
  • David Bowie: Station to Station
  • David Bowie: Cracked Actor (live LA 1974), Parlophone - edizione limitata su triplo vinile a 5 lati
  • LTJ Bukham: Journey Inwards
  • Dave Clarke: Archive One
  • Dave Clarke: Charcoal Eyes
  • DJ Format: Music for the Mature B-Boy
  • Billy Cobham: Spectrum
  • Billy Cobham: Simplicity of Expression - Depth of Thought
  • Miles Davis: Aura
  • Bob Dylan: Highway 61 Revisited, stampa audiofila 180 g
  • Grooverider: Mysteries of Funk, cofanetto con quattro vinili
  • Keith Jarrett: The Köln Concert
  • Gustav Mahler: Decima Sinfonia, Bournmouth Symphony Orchestra diretta da Simon Rattle
  • Lou Reed: Perfect Night: Live in London
  • Bruce Springsteen: Darkness on the Edge of Town

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