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Cambridge Audio D 500 - lettore CD

Smooth operator

[Cambridge Audio D500 - CD player]

[English version]

Prodotto: Cambridge Audio D500 - lettore CD
Produttore: Cambridge Audio - Inghilterra
Prezzo: 450 Euro circa
Recensore: Lucio Cadeddu
Recensito: Febbraio, 2002

Cambridge Audio è un marchio che nel tempo si è saputo ritagliare un posto speciale nel mercato HiFi: pochi apparecchi, semplici, razionali e soprattutto economici, orientati però ad un pubblico strettamente audiophile. Rappresenta, in altre parole, l'icona di certa HiFi britannica budget-oriented.
In produzione tre CD players: l'entry-level D300, questo D500 in prova ed un D500 SE con componentistica selezionata.

Il Cambridge D 500 è un lettore CD pensato per l'audiofilo evoluto, desideroso di costruirsi un impianto con ambizioni audiophile ad un prezzo ancora considerabile "consumer".
Del classico prodotto audiophile di impostazione britannica ha comunque abbastanza poco, nel senso che la costruzione è di buon livello industriale e così pure le finiture. Il prodotto, per contenere i costi, è dichiarato "designed and enginereed in UK" (progettato ed ingegnerizzato in Inghilterra) ma costrito in PRC ovvero Popular Republic of China (in Cina, insomma).

Tecnicamente, il D 500 è un lettore CD che utilizza una conversione di tipo Delta-Sigma, fa uso di meccanica e servo-controlli della Sony, una buona sezione di alimentazione ed uno stadio d'uscita molto curato. Dispone di uscita digitale sia ottica che coassiale BNC, uscita linea fissa con RCA dorati, cavo d'alimentazione staccabile con vaschetta IEC mentre non è prevista una uscita cuffia.
Le scritte relative alle uscite, presenti nel pannello posteriore, sono capovolte, così da essere leggibili "dritte" guardando il retro dell'appareccho dall'alto, come normalmente si è costretti a fare.
I comandi sono ridotti all'essenziale ma un tocco di novità lo concede la manopolona (tipicamente Cambridge) tipo "jog-dial" che consente di comandare l'avanzamento veloce ed il salto di traccia, oltre a selezionare i brani in modo progressivo.
Grande cura è stata posta nella riduzione del jitter (dichiarato 180 ps in misura pesata), nell'alimentazione e nel miglioramento del rapporto/segnale rumore (dichiarato 110 dB).
Completano la dotazione un completo telecomando e quattro piedini con anima piuttosto morbida.
Il cabinet ha misure standard (43 x 30 x 8), peso discreto ma è privo di particolari interventi per combattere le vibrazioni. Il livello generale della finitura è buono.

All'interno si incontrano le sorprese più curiose: uso abbondante di schermature in rame (circuiti servo e dispositivi d'uscita) e, udite udite, persino un finto trasformatore toroidale.
Ebbene si, quel che sembra un bellissimo trafo toroidale con tanto di calotta schermante in rame è, più semplicemente, un trasformatore tradizionale con una sorta di scatoletta di tonno rovesciata sopra (le foto dovrebbero essere esplicative).
L'effetto estetico è garantito e forse anche qualche minimo effetto schermante contro i flussi dispersi. Certo è che la forma trae in inganno e chissà quanti possessori di D 500 ci saranno rimasti male nello scoprire che in realtà non è tutto toroidale quel che luccica :-)

[Cambridge D 500 - inside view]
Cambridge D500 col finto toroidale (freccia)

[Cambridge D 500 - inside view]
Cambridge D500 senza il copri-trasformatore (freccia) :-)

Nota. Prima che chiediate, il CD che si vede nelle foto, inserito dentro il D500, è la rimasterizzazione a 24 bit di "Turnstiles" di Billy Joel.

Smooth operator

Non è il solito lettore CD commerciale in questa fascia di prezzo, lo si capisce subito appena comincia a suonare. Chi ancora sostiene che i lettori CD suonano tutti uguali dovrebbe ascoltare QUANTO diverso sia dalla media questo D500.
I progettisti hanno cercato un'impostazione sonora molto particolare, tendente al morbido, per far dimenticare le asprezze digitali tipiche dei lettori CD di basso prezzo. Dal punto di vista del marketing la mossa è perfetta: il Cambridge D500 - realisticamente - andrà a sostituire, in impianti economici, il classico lettore giapponese da 150-200 Euro, dal suono metallico, asciutto e poco musicale. Di conseguenza la DIFFERENZA rispetto a questi doveva essere molto marcata, in modo tale da non lasciar dubbi sull'effettivo upgrade effettuato.
Audiofili alle prime armi, normalmente in grado di valutare soltanto "quanti bassi, quanti alti e quanti medi" riproduce un apparecchio HiFi, troveranno nel D500 il Paradiso tanto sognato: una gamma bassa profonda e pulita, una gamma media abbastanza suadente ed una gamma alta rifinita e mai pungente...insomma l'esatto opposto del tipico suono consumer: basso poco profondo e gonfio sui 100 Hz, gamma media un po' indietro e poco pulita, gamma alta in evidenza e granulosa.
Ad un orecchio un po' più smaliziato, però, non sfuggono alcune - peraltro abili - caratterizzazioni nel suono di questo lettore CD: il basso è pulito ed abbastanza profondo ma difetta un po' in articolazione e vigore. Le note di basso elettrico non coinvolgono fino in fondo e la cassa della batteria appare sin troppo "educata". Pure l'estensione verso la prima ottava non fa gridare al miracolo.
Questo comportamento lo si ritrova poi in gamma medio-bassa dove le note più alte di contrabbasso e basso elettrico, pur chiaramente distinguibili, difettano in corpo e sviluppo armonico.
Passando alla gamma media troviamo quella nota dolce e rotonda che accarezzerà quei padiglioni auricolari massacrati dai lettori "consumer". Ad un ascolto più attento, però, saltano fuori alcune cose in controtendenza, come un lieve accenno di metallicità su certe voci ed una leggera mancanza di corpo. Si tratta di peccati veniali, certo, a fronte di una prestazione invero molto godibile e rilassante.
In gamma alta ritroviamo quella nota dolce caratterizzante il suono di questo lettore, unita ad una buona capacità di analisi del programma sonoro, con molti dettagli e nuances che rendono l'ascolto sempre preciso e mai affaticante.

Complessivamente, questo D500 si dimostra interprete (più che esecutore) raffinato e personale, anni luce distante da certi lettori entry-level che cercano di colpire più che accarezzare.

Dinamica

La connotazione "morbida" data a questo lettore non influisce più di tanto sulla pura prestazione dinamica. I salti dinamici vengono rispettati e trasmessi con buona padronanza mentre dal punto di vista dei piccoli segnali e delle microvariazioni il Cambridge D500 fa persino meglio: analizza il programma musicale, lo decompone e lo ricompone con garbo e precisione.
Non vi farà saltare sulla sedia, ma rispetta le proporzioni dinamiche dell'esecuzione.

Il problema vero sta altrove ed è qualcosa che mi ha tormentato durante tutte le sessioni di ascolto: alla fine sono addivenuto ad una conclusione. Questo lettore CD è lento, sornione, scandisce i tempi musicali con una pacatezza eccessiva facendo perdere il senso del ritmo naturale nei brani dove la scansione corretta del tempo è fondamentale per fruire al meglio del messaggio musicale.
Parlo di Musica fortemente ritmata, partendo dal rock per finire nel dub e nel D&B. Quel pulsare vigoroso che talvolta è l'essenza stessa di certa Musica, col D500 si stempera come se la sua naturale dolcezza prendesse il sopravvento su tutto. Va benissimo, contribuisce al carattere dell'apparecchio ma, dal mio punto di vista, è troppo.
Inserite un CD dei Prodigy, dei Massive Attack, un buon vecchio rock tirato (Cult, AC/DC?) ma anche un blues nero vigoroso e trascinante (KebMo?) e rimarrete stupiti dalla trasformazione.
L'adrenalina cala e talvolta cala pure la palpebra. Sto esagerando, ovviamente, ma vorrei che l'effetto fosse compreso chiaramente. A molti può piacere moltissimo questa presentazione rilassata e con certi generi musicali può anche starci tutta...a me, personalmente, non piace.
Non troverete un audiofilo alle prime armi in grado di confermare questo, la capacità di discernere quello che gli angolosassoni chiamano "timing" è qualcosa che necessita di una certa esperienza d'ascolto e/o di un orecchio musicale appena allenato. Chi è abituato a valutare tutto in termini di bassi-medi-alti non presta attenzione a questo parametro secondo me fondamentale, dal quale dipende la capacità di un elettronica di arrivare al cuore della Musica (cuore che è, molto spesso, il ritmo). La Musica non è bassi-medi-alti, è anche vita, ritmo, adrenalina.

Immagine

In questa fascia di prezzo si cominciano ad incontrare lettori CD in grado di ricreare un palcoscenico credibile e questa è una delle più grandi differenze rispetto ai colleghi "entry-level". Il Cambridge D500 mostra questa dote con buona evidenza, essendo capace di ricreare un'immagine tridimensionale di buone proporzioni, ottima profondità e buona precisione dei contorni.
Non è certamente in grado di rivaleggiare con macchine molto più costose ma la sua prestazione può ritenersi assolutamente adeguata alla sua classe di prezzo e certamente ben superiore a quello che sono in grado di fare i partners coi quali realisticamente andrà abbinato (parlo di ampli e diffusori).
La messa a fuoco è migliorabile con opportuni accorgimenti (vedasi sezione "Consigli d'uso").

Lamentele

Poche, dal punto di vista costruttivo. Il cabinet poteva essere smorzato meglio con pochi Euro in più e l'uscita digitale avrebbe dovuto essere RCA coassiale anzichè BNC, visto che questo standard è molto meno diffuso. La maggior parte dei cavi d'interconnessione digitale sono, infatti, terminati RCA.
Il Cambridge D500 che ho provato si è mostrato riluttante nella lettura di alcuni CD (originali). Potrebbe essere un problema relativo al solo esemplare in prova.
Manca l'uscita cuffia che personalmente non ritengo utile ma che molti audiofili trovano indispensabile.
Il telecomando ha un raggio d'azione piuttosto limitato e mal sopporta angolazioni troppo decise. In pratica, per impartire i comandi, occorre puntarlo verso il pannello frontale con una angolatura non troppo accentuata (circa 45 gradi).

Infine, la "trovata" del coperchio finto toroidale è quel che è. A me ha fatto sorridere molto, ma alcuni acquirenti potrebbero sentirsi presi il naso.
Per tutti coloro in crisi d'astinenza da trasformatore toroidale consiglio di sverniciare e successivamente lucidare (o verniciare con spray dorato/ramato) una scatoletta di tonno o di carne in scatola, preventivamente vuotate :-). Anche una lattina tagliata alla giusta altezza puo' sortire lo stesso effetto. A questo punto trattate l'interno con materiale smorzante (blue-tac o plastilina) ed appoggiate a mo' di coperchio sopra al trasformatore a lamierini dell'apparecchio che volete audiofilizzare.
Forse il suono non cambierà di una virgola - e se non siete stati bravi potrebbe puzzare di tonno l'intera sala d'ascolto - ma volete mettere l'invidia che provocherete nei vostri amici audiofili non dotati di trafo toroidale? ;-)))))

Dal punto di vista sonoro non c'è molto da aggiungere a quanto già detto nella prova d'ascolto. Si tratta di un lettore con una personalità molto marcata che fa bene alcune cose e male delle altre. È un po' lento e con certa Musica dove la componente ritmica è essenziale per il coinvolgimento il D500 cede un po' il passo, facendo perdere il senso del ritmo e la vivacità stessa dell'esecuzione.
Non è un problema relativo alla classe di prezzo perchè, su questo parametro, ho provato lettori ben più economici che facevano molto meglio.
Le basse frequenze sono nitide ma talvolta mancano di quella muscolosa articolazione necessaria per rendere vigorose le linee di basso elettrico, ad esempio. Le voci hanno a tratti una connotazione lievemente metallica che mal si sposa col carattere altrimenti molto morbido di questo lettore.
Ho la netta imprssione che i progettisti abbiano voluto caratterizzare il suono di questo lettore in modo tale da renderlo il più dolce e morbido possibile (analogico, direbbe qualcuno). Il problema è però che l'analogico - quello vero - ha proprio nella capacità di scandire il tempo in modo metronomico uno dei suoi punti di forza, e questa è una cosa che il buon D500 non riesce a fare. Hanno voluto renderlo "morbido", poco "digitale" ma si son persi per strada la velocità di esecuzione.

Il prezzo, infine, mi pare un po' alto per un prodotto costruito comunque in grande serie (ed in Cina) e che presenta delle caratteristiche che non lo rendono universale.

Consigli d'uso e migliorie

Il Cambridge D500 è uno dei lettori - tra quelli che ho provato - che più risente del "pre-riscaldamento". Ascoltatelo da freddo e vi farà drizzare i capelli in testa (e comincerete a chiedervi il perchè di tante recensioni positive). Sono necessarie molte ore (almeno 6) prima che cominci a suonare bene...quindi consiglio di lasciarlo permanentemente acceso.
I piedini originali non sono male, ma ho avuto risultati ben superiori utilizzando dei piedini Sonic Design. In poche parole, la gamma bassa ha conquistato un po' di peso e di articolazione in più ed il medio alto, specie sulle voci, ha perso parte di quella nota metallica che faceva capolino qua e là nei dischi.
Anche l'immagine guadagna in focalizzazione e scansione dei pani sonori.
A seconda dell'equilibrio timbrico del vostro impianto, dei vostri gusti personali e del tavolinetto dove appoggerete il D500 potreste trovare utili le punte coniche al posto dei piedini smorzanti.
Il cavo di segnale deve essere veloce e generoso in basso, quello d'alimentazione è da sostituire all'istante con qualcosa di meglio (autocostruito o no).
La presenza delle uscite digitali lo rendono facilmente upgradabile con un DAC esterno.

Conclusioni

Il Cambridge D500 è un buon prodotto, ma ha un carattere molto particolare che vi deve piacere. È dolce ma lento, pulito e dettagliato in alto ma poco muscoloso in basso...in sostanza si tratta di un prodotto per audiofili evoluti in grado di valutare bene il suo opportuno inserimento in una catena HiFi.
Si capisce che aspira a prestazioni audiophile ma l'impronta sonora che i progettisti gli hanno voluto dare si può rivelare, talvolta, un'arma a doppio taglio.

Un ringraziamento all'amico Cristiano Ardau per la preziosa collaborazione.

© Copyright 2002 Lucio Cadeddu - http://www.tnt-audio.com

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