Prodotto: DAC USB Cleo
Produttore: DiyHifiSupply - Hong Kong
Costo:
$1100
Recensore: Maarten van Casteren -
TNT UK
Pubblicato: Marzo 2011
Traduttore: Roberto D'Agosta
Sono anni che uso il preamplificatore a trasformatore Django della DiyHifiSupply ed è
sicuramente un componente che amo davvero molto. Fu passione al primo ascolto e
non ho ancora trovato nulla che mi piaccia di più e che mi possa
permettere di acquistare. La DiyHifiSupply è una societè con sede a
Hong Kong che, negli anni, si è fatta una certa reputazione per i suoi
pre-amplificatori, amplificatori valvolari e altri componenti economici e, al
tempo stesso, di alta qualità. Recentemente li ho contattati per chiedere
dei nuovi modelli del Django ma mi hanno risposto dicendo che erano molto
eccitati per il loro nuovo DAC USB, il Cleo, che ho quindi deciso di recensire.
Questa sarebbe quindi stata la mia prima esperienza con l'audio da computer:
sapendo che prima o poi mi sarei trovato di fronte a questa situazione nuova ho
preso il toro per le corna e mi sono buttato in questa avventura che infatti si
è rivelata un incontro molto interessante.
Molte delle unità della DiyHifiSupply prendono il loro nome da famosi artisti: c'è l'Ella, il Satch e, ovviamente, il Django. Questo convertitore analogico/digitale (DAC) è stato chiamato Cleo, forse da Cleo Laine. Questo DAC ha un solo ingresso USB e niente altro, per cui può essere chiaramente usato solo con un computer, limitandone in maniera ovvia i possibili usi ma, al tempo stesso, facendone un oggetto semplice da usare. Una particolarità di questa unità è che la comunicazione sulla porta USB avviene in modalità asincrona, cioè i bit d'informazione non vengono mandati al computer a un rate fissato, ma la frequenza con cui l'informazione viene inviata e gestita è decisa dal DAC stesso. In questo modo dovrebbe essere più semplice prevenire il jitter poiché il DAC può far andare un clock indipendente senza doversi adattare a quello della sorgente.
La tecnologia dietro questa comunicazione asincrona proviene da un DAC Musiland ma è stato modificata dalle persone della DiyHifiSupply e ora può fare uso di una valvola d'uscita E88CC. Il clock del Musiland è stato rimpiazzato con un sistema DiyHifiSupply EZ ultimate mentre la scheda PCB del Musiland è stata completamente assimilata nel Cleo: infatti uno sguardo all'interno di quest'ultimo rivela un insieme di schede e fili.
La scatola è compatta e di bell'aspetto, quando riuscite a vederla, cosa non ovvia visto che sul frontale c'è un LED bianco che è troppo luminoso: sono arrivato a mettere un foglio di carta davanti alla sorgente di luce perché altrimenti risultava fastidioso. Un altro punto secondario di critica riguarda la difficoltà nel cambiare la valvola. Provare diverse valvole nello stadio d'uscita può dare diverse soddisfazioni, come ho sperimentato personalmente con il mio lettore CD Astin Trew AT3500plus che fa uso della stessa valvola ECC88 presente in questo stadio d'uscita.
Con il Cleo non solo dovete scoperchiarlo, operazione già di per sé non banale, ma una volta che avete raggiunto la valvola scoprirete che è così compressa tra i condensatori d'uscita che non c'è abbastanza spazio per provare la mia favorita EAT ECC88. Il componente mi è arrivato con una valvola Tesla ECC88, una scelta eccellente, per cui, siccome le EAT non possono essere usate, ho sempre ascoltato questo DAC con la sua valvola originale.
Il Cleo può suonare musica con una risoluzione massima di 24 bit e una frequenza di campionamento massima di 192 kHz. In fondo, per un'unità così semplice, non c'è molto altro da dire. Un'uscita e un ingresso USB insieme a due uscite RCA si trovano nella parte posteriore, mentre sul frontale, a parte il LED in stile "raggio della morte" di cui ho già parlato, c'è l'interruttore per l'accensione. Questo è quanto, a parte ovviamente il connettore per l'alimentatore. Certo, questa non è la storia completa, perché il Cleo va connesso a un computer e quindi deve arrivarvi con i suoi driver che devono trovare spazio nel computer usato. Questo per me costituisce un nuovo territorio inesplorato come diventerà presto chiaro.
All'inizio ho installato solo i driver del Musiland sul mio portatile Sony VAIO con Windows Vista e ho connesso il Cleo alla porta USB. Siccome funzionava e non suonava così male, ero contento e ho iniziato a trascrivere alcuni CD e ascoltare i brani con Spotify. Tutto questo era molto godibile e ha aperto nuovi orizzonti musicali perché, in passato, non avevo mai ascoltato musica dal mio computer. In fondo, rimanevo attaccato al vecchio stile ascoltando musica riprodotta dal lettore CD o dal giradischi. La sola cosa che mi dava un po' fastidio è il cavo USB che è ovviamente limitante quando si faccia uso di un portatile ma non è mai diventato un problema reale. Quando ho messo a confronto il Cleo con il mio lettore CD Astin Trew, ho realizzato che quest'ultimo suonava meglio ma non ci ho fatto molto caso. L'AT3500plus è un lettore CD eccellente e dovrebbe essere necessario ben più di un semplice DAC USB per batterlo. Almeno questo era quello che pensavo.
Stavo continuando così quando Thorsten Loesch mi ha
contattato per chiedermi come stava andando con il Cleo. Thorsten è stato
un recensore per TNT-Audio ed è infatti il padre dell'idea del TVC
(Transformer Volume Control) per cui probabilmente può essere visto come
il padre del Django. Siccome è entrato anche nella progettazione del Cleo
mi stava fornendo suggerimenti utili. Gli ho raccontato quello che avevo fatto e
ottenuto fino a quel momento e luì mi ha detto che avevo sbagliato tutto.
Infatti, probabilmente Windows fa abbastanza casino con tutto l'audio che gli
passa sotto mano e l'unico modo per ottenere un suono decente da un PC con
Windows è di by-passare il sistema operativo completamente. Un modo per
ottenere questo è di usare ASIO che fornisce un modo al software di
interagire direttamente con la scheda audio senza appoggiarsi al sistema
operativo. Il Cleo possiede questo driver ASIO, ereditato dal Musiland, e quella
è l'unica configurazione con cui dovrebbe essere usato.
Questo significava anche che non avrei potuto usare Spotify, ma Thorsten mi ha raccomandato JRiver Media Center: questo è stato un grande successo! Non solo ho scoperto che il JRiver Media Center è un bel programma, ma, cosa ben più importante, ora il Cleo suona decisamente meglio essendo sparita la presentazione un po' piatta e granulosa, rimpiazzata invece da un suono ricco, pieno, spazioso e ben articolato. Questo era molto, ma molto, meglio! Va da sé che questa è stata la configurazione in cui ho usato il Cleo per il resto di questa recensione, con tutte gli appunti presi precedentemente finiti prontamente nel cestino.
Ad essere completamente onesti, avrei dovuto scoprire tutto questo da solo, perché la DiyHifiSupply fornisce una documentazione eccellente e completa con il DAC fornendo esempi esaustivi di come andrebbe configurato e usato nei diversi contesti. Il fatto che abbia sbagliato tutto dall'inizio deve essere vista come un effetto dell'ignoranza di questo recensore: è facile pensare di sapere quello che si sta facendo, ma nel nuovo campo della musica da computer, le cose non sono sempre come uno si aspetterebbe. DiyHifiSupply dovrebbe ricevere dei complimenti per lo sforzo che mette nell'aiutare gli audiofili in questo cammino.
Un aspetto spiacevole è che non tutti i programmi funzionano con l'interfaccia ASIO ma questo di certo non è un problema solo del Cleo. La scelta del giusto componente elettronico verrà decisa, in futuro, da fattori nuovi come la possibilità di accesso wireless (cosa complessa con tutti i DAC USB), l'opzione di usarlo con le meccaniche esistenti, oppure quella di mandare il segnale a diversi sistemi in tutta la casa, e così via. Dovrebbe risultare chiaro che quello della musica da computer è un campo in forte espansione e non essendoci ancora standard completamente affermati, è molto importante che prima di qualsiasi acquisto si analizzi il mercato e si pensi a lungo sul problema che state realmente tentando di risolvere. Il Cleo è stato pensato per essere usato con un computer dedicato per formare una specie di jukebox digitale che vi permetta di ascoltare la vostra musica nel modo più comodo e confortevole, ma essenzialmente limitato a una sola postazione.
Una volta che avete completato correttamente l'installazione, ogni complicazione sparisce: JRiver Media Center è un programma eccellente non solo per suonare musica ma anche per trascrivere CD. Le informazioni riguardo alla traccia e le copertine vengono aggiunte automaticamente e ogni nuovo CD trascritto entra in un database e può quindi essere ritrovato attraverso diversi parametri com il nome dell'album, quello dell'artista o del gruppo o il genere. I controlli del driver Musiland sono disponibili attraverso la Taskbar di Windows anche se i suoi parametri dovrebbero essere ricontrollati ogni tanto, poiché nel mio sistema è accaduto che i parametri sono stati misteriosamente cambiati a detrimento della qualità del suono.
Ho voluto anche provare l'audio HD: certamente possiedo dei dischi DVD-Audio, ma in realtà non trovo che suonino molto meglio di un normale CD. Ho invece trovato in internet della musica in formato HD che già possedevo in CD, ma ho rapidamente scoperto che non è così semplice. Il punto chiave è che non c'è così tanta musica in formato HD in vendita al momento, per cui ho deciso di usare il Cleo in modalità 16 bit/44.1 kHz. Questa, in fondo, è la configurazione che molti di noi si troveranno a usare più comunemente e per quel che mi riguarda il formato più interessante finora.
La prima cosa da rendere assolutamente chiara è che il Cleo è pensato e costruito per essere una sorgente audiofila: l'audio da computer non significa MP3 in questo contesto. Infatti, la capacità di operare a 24 bit/192 kHz offerta dal Cleo apre diverse opzioni, come, per esempio, l'audio ad alta definizione che, potenzialmente, suonerebbe meglio del CD se non addirittura del vinile. Questo non è quindi un componente per cuffie o un secondo sistema, ma deve trovare spazio nel vostro sistema principale, rimpiazzando il lettore CD con qualcosa che risulta più pratico da usare e che offre almeno la stessa qualità musicale.
Con le impostazioni ottimali per il vostro sistema, il Cleo può suonare molto, molto, bene! Quando ho finito l'ottimizzazione è divenuto immediatamente chiaro che rappresenta un serio antagonista del mio lettore CD Astin Trew AT3500plus. Molti CD sono stati trascritti (in un formato senza perdite) per permettere un confronto diretto e hanno dimostrato che entrambi questi lettori si compensano per qualità musicali con qualche piccola differenza nel bilanciamento complessivo. Il Cleo è un pochino più energetico con più spazio nella parte superiore della banda alta, un maggiore impatto nel basso e un attacco migliore. In contrasto, l'Astin Trew è un pochino più morbido e anche per questo più caldo del DAC.
Per capire meglio quale fosse la situazione ho chiesto in
prestito a un amico un DAC Benchmark: quest'ultimo ha un ingresso USB anche se
non asincrono e in questo modo possiamo saltare tra due DAC USB e un lettore CD.
Appare immediatamente chiaro che il Benchmark ha un carattere più freddo
suonando meno "ispirato" rispetto alle altre due unità. Il
fatto che sia il Cleo che l'AT facciano uso di una valvola nello stadio d'uscita
potrebbe essere responsabile del suono più caldo con entrambi capaci di
suonare più caldi del Benchmark. Peraltro non penso che ci sia nulla di
sbagliato nella presentazione fatta dal Benchmark, risultando, probabilmente,
solo molto neutro e corretto.
Eppure questo non cambia il fatto che quel pizzico
in più di abbondanza nella banda media è veramente molto piacevole
e ha prodotto risultati molto godibili nel mio sistema. Ho usato il Django,
l'amplificatore di potenza Usher Reference
1.5 e un paio di diffusori full-range SEAS Exotic. Il Benchmark
potrebbe funzionare meglio con un amplificazione valvolare dove, forse, il
calore aggiunto da entrambe le altri sorgenti potrebbe essere eccessivo se
aggiunto a quello dell'amplificazione.
A parte il calore, le differenze tra queste tre unità sono molto piccole: il Benchmark è molto preciso con una buona risoluzione ma un pochino asciutto e attento al sodo. L'Astin Trew è molto raffinato, morbido e caldo, senza però divenire mai soffice o perdere in risoluzione. Il Cleo si è posizionato più o meno in mezzo: più caldo del Benchmark, ma più freddo dell'AT. Di certo è stata la sorgente più vivace senza mai soffrire di ruvidità o indurre stanchezza, cose che possono accompagnare una presentazione vivace.
D'altra parte l'AT è solo leggermente più soffice ma senza che questo rappresenti mai un problema, dove i suoi punti di forza sono la rifinitura e la musicalità e in queste aree il Cleo non può competere. Ma il Cleo è un "musicista" più espressivo con maggiore ariosità e più spinta nel suono, e qui l'AT deve cedere il passo. Quale dei due sia migliore viene deciso solo dal vostro gusto personale e dal vostro sistema con l'aggiunta che nessuna di queste unità produce fatica d'ascolto potendo essere ascoltate per ore. Vorrei anche aggiungere che l'AT ha una bellissima valvola Philips JAN che è probabilmente migliore della valvola Tesla del Cleo: miglioramenti sono ovviamente possibili, anche se data la qualità musicale del Cleo non mi aspetterei miracoli.
Siccome l'Astin Trew 3500plus è ancora la migliore sorgente digitale che io conosca al di sotto della soglia dei 2000 £ reggere il confronto con lui sulla qualità musicale complessiva è decisamente qualcosa per un piccolo DAC che costa considerevolmente meno. Questo è un DAC USB eccellente con un suono caldo e musicale e una presentazione aperta e viva, raffinato e coinvolgente al tempo stesso e regge perfettamente il confronto con il mio lettore di riferimento Astin Trew decisamente molto più costoso. Se potete vivere con un DAC che abbia solo un ingresso USB, allora il Cleo ha sia un ottimo prezzo che un suono eccellente. L'unico avviso è che dovete assolutamente ascoltarlo attraverso l'interfaccia ASIO perché altrimenti suonerà in maniera abbastanza deludente. Raccomandato assolutamente.
Grazie per questa recensione, siamo contenti del buon risultato ottenuto. Siamo felici che il Cleo è stato in grado di suonare ad un livello accettabile, comparabile con quello del tuo lettore CD. Vorrei solo aggiungere un commento sul ruolo giocato dal Cleo e sulla scena della musica da computer, perché c'è ovviamente una curva di apprendimento abbastanza ripida.
1. Certamente il vantaggio più evidente è quello di poter trascrivere e archiviare la nostra collezione di CD su un disco rigido e fare suonare le diverse tracce, copie perfette al singolo bit, attraverso un computer. Come abbiamo scoperto, il CD può cadere, si può graffiare e così via, per cui questo è un modo di preservare della musica che potrebbe non essere più utilizzato in futuro. Considerando che 1000 CD possono essere facilmente archiviati in un disco rigido di 1 TB, questo è un modo molto efficace per proteggere quella che è probabilmente la componente principale e rappresenta anche l'investimento maggiore di un sistema musicale, la nostra collezione di dischi!
2. Di interesse per i lettori è anche la seconda opzione, la riproduzione a 24 bit/192 kHz. Questo ci svincola dallo standard 16/44 e apre un nuovo orizzonte per la musica digitale. Per quelli di noi che provengono dal vinile e dal nastro come riferimento è certamente una novità benvenuta poiché non abbiamo mai avuto dal digitale quello che ottenemmo dall'analogico, la brillantezza degli ottoni, lo splendore delle corde e voci naturali. Ho notato che i giovani se ne accorgono subito: molti arrivano qui, ascoltano il vinile per la prima volta in assoluto e commentano dicendo che hanno ascoltato delle cose che non avevano mai sentito dal CD. Alcuni mi hanno detto che era la prima volta che hanno ascoltato delle trombe non eccessivamente squillanti e corde che non graffiavano.
LO standard 24/192 sembra invece mostrare il potenziale per recuperare, nel dominio digitale, quelle stesse qualità. Però imparare come riuscire, al meglio, a raccogliere quell'informazione aggiuntiva nelle registrazioni sta richiedendo tanto tempo ma i benefici si possono già ascoltare in alcuni sistemi ad alta risoluzione. Mentre il Cleo può eguagliare un buon lettore CD 16/44, la modalità 24/192 lo spinge su un altro livello perché in questo secondo caso il flusso di informazione è dalle 5 alle 10 volte maggiore. Anche CD della Reference Recordings possono essere trascritti da dbpoweramp e produrre file senza perdite a 20 bit/44 kHz riproducibili da un computer.
Ci sono alcuni siti al giorno d'oggi che iniziano a distribuire online il loro catalogo di musica ad alta risoluzione, parte della quale prodotta in modalità nativa a 24/192. Ovviamente, quella musica deve essere comprata online.
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