Nome del prodotto: Cambridge Audio DacMagic
Produttore: Cambridge Audio - UK
Costo approssimativo: 230 UKP (circa 400 €)
Recensore: Andy Norman - TNT UK
Data recensione: Novembre 2011
Traduttore: Luca Martini
In Gran Bretagna Richer Sounds è uno dei pochi negozi "fisici" di hi-fi sopravvissuti. Nonostante abbiano convertito la maggior parte delle salette demo in spazi per la vendita di televisori (sulla base di ciò che si ritiene siano le esigenze del consumatore odierno) fortunatamente offrono ancora quella tipologia di apparecchi di cui ha bisogno chi inizia il proprio viaggio nell'hi-fi. Cambridge Audio è in sostanza il loro marchio di casa, e il DacMagic è uno dei convertitori più diffusi sul mercato. Recensioni di altre fonti suggeriscono che ciò non sarebbe dovuto solo alla buona distribuzione, quindi TNT-Audio ha deciso di prendere in esame il prodotto.
Cambridge Audio ha prodotto vari DAC interessanti ed economici, incluso il peculiare S700 che era alloggiato in un contenitore piatto impiegabile anche come base isolante per una meccanica di trasporto o un giradischi. Il primo modello di DacMagic disponeva di un trasporto dedicato con un'uscita word clock che assicurava la sincronizzazione tra meccanica e DAC, il produttore affermava che ciò riducesse notevolmente il jitter.
Anche la versione attuale del DacMagic ha alcune caratteristiche di progetto inusuali, in particolare per un apparecchio economico. La più interessante è la possibilità di scegliere tra più filtri digitali, di cui parleremo più avanti. È notevole anche il sovracampionamento a 192 kHz eseguito da un chip Texas Instruments, e nonostante non sia escludibile appare un'implementazione molto valida.
Il DAC accetta segnali fino a 96 kHz, purtroppo solo attraverso gli ingressi SPDIF (ne sono presenti 2) e non dall'ingresso USB, limitato a 48 kHz. Molti non soffriranno di questo limite ma è bene sottolinearlo nel caso in cui disponiate di file audio ad alta risoluzione e della sola uscita USB. L'apparecchio offre uscite bilanciate, una connessione di migliore qualità per chi disponesse di un'amplificazione compatibile.
È bene notare anche che il DAC ripete il segnale digitale in ingresso alle uscite SPDIF ottica ed elettrica, quindi può fungere da convertitore da USB verso questi formati, più comuni su DAC meno recenti.
La prima impressione è molto buona. L'apparecchio è piccolo, circa delle dimensioni di un'autoradio, e può essere usato sia nell'usuale posizione orizzontale in un rack sia collocato verticalmente accanto al computer grazie alla base in gomma fornita con l'apparecchio. L'esemplare in prova ha una finitura in alluminio spazzolato, che però andrà fuori produzione lasciando come unica scelta il colore nero. L'impostazione con l'ingresso USB non ha presentato problemi: il mio netbook con Windows XP ha subito riconosciuto il DAC come dispositivo audio e configurare Asio4all per farne uso è stato semplice.
La principale attrattiva commerciale di questo DAC è la possibilità di scelta tra più filtri digitali. Questo filtro è necessario in virtualmente tutti i DAC per sopprimere gli armonici dispari spuri prodotti durante la conversione digitale-analogica. Le diverse tipologie di filtro rappresentano differenti compromessi tra limitazione degli artefatti e allineamento accurato nel dominio del tempo durante l'elaborazione nelle varie bande di frequenza. Cambridge Audio offre la scelta tra 3 filtri salvando automaticamente l'ultima effettuata, separatamente per ogni ingresso. Le opzioni sono: Linear Phase (fase lineare), Minimal Phase (fase minima) e Steep (alta pendenza). Il filtro Linear dà la massima priorità alla coerenza temporale durante la conversione delle diverse bande di frequenza. Il beneficio consiste nella collocazione più accurata degli strumenti nel palcoscenico sonoro, a costo di ciò che Cambridge Audio definisce un lieve "ringing" precedente e successivo ogni campione audio, quindi una sorta di risonanza armonica che può influire sull'accuratezza del timbro riprodotto.
Il filtro Minimum Phase rimuove una parte di questa risonanza a costo di una riduzione della coerenza temporale, creando un suono più pieno. Il filtro Steep è un semplice passa-basso realizzato per rimuovere tutti i disturbi al di fuori della banda audio, aumentando però la risonanza e riducendo la coerenza temporale. Gli "smanettoni" qui saranno nel loro elemento, ma probabilmente non è qualcosa che potrete usare per catalizzare l'attenzione della vostra dolce metà. Ogni filtro ha un suono lievemente differente, ma senza effetti radicali sul carattere di base del DAC, che è vivace, dettagliato e tendenzialmente brillante. Il filtro Linear produce un palcoscenico virtuale dettagliato con strumenti finemente scolpiti ma relativamente esili.
Il Minimum Phase suona un po' più naturale, l'immagine è leggermente "lucida" ma è senz'altro godibile. Questo "luccichio", una sorta di lieve risonanza elettronica, è più forte nel filtro Steep, che risulta così il meno gradevole dei tre.
Una piccola critica: diversamente dalla maggioranza degli altri modelli, per questo DAC risulterebbe pratico un telecomando che permetta di selezionare i filtri e gli ingressi.
In un confronto A/B con il lettore CD Cambridge Audio Azur 640C Mk2 usato come sorgente e impostato il DAC su Minimum Phase, questo era quasi indistinguibile nel mio sistema dal lettore CD stesso, esperienza che ha confermato le conclusioni nella recensione di Maarten, sempre qui su TNT-Audio. L'impressione generale è di vivacità e spaziosità. L'apparecchio produce un palcoscenico virtuale apprezzabile, nonostante il basso sia un po' timido.
Ciò suggerisce che il carattere sonoro di base sia dovuto ai DAC Wolfson contenuti in entrambi i convertitori. Il suono è molto buono rapportato al costo e può rappresentare un miglioramento per molte sorgenti economiche. L'ho preferito a un economico, seppur valido, DAC USB HotAudio (che usa il chip Burr Brown PCM2705), che ha il solo ingresso USB e offre meno introspezione nella musica, nonostante la sua timbrica possa essere più gradevole sul materiale più brillante.
Ho avuto anche la fortuna di poter confrontare il DacMagic nel mio impianto con un paio di DAC più costosi: il Wyred4Sound 2 e il Antelope Zodiac+.
In questo paragone il DacMagic ha ovviamente mostrato i suoi limiti, ma senza entrare in crisi. Non ha potuto avvicinarsi alla naturalezza dell'Antelope o all'immensa dinamica del Wyred4Sound ma ha dato una propria e chiara interpretazione della musica, particolarmente valida sui materiali meno complessi.
Questo apparecchio rappresenta una delle possibilità per ricavare buon suono da un PC desktop, ma se questo è l'unico utilizzo previsto una scheda audio "audiofila" potrebbe approcciarvi all'alta qualità sonora con minore spesa. È vero peraltro che il cambio della scheda audio è adatto solo a chi se la sente di "mettere le mani nel motore", e se non si ha un PC a basso rumore o non si ascolta in un'altra stanza il ronzio delle ventole di raffreddamento può avere un impatto disastroso sul piacere d'ascolto.
Molti di quanti si interesseranno al Dacmagic lo metteranno a confronto con Musical Fidelity VDac e Arcam rDAC, gli apparecchi più comuni nei negozi. Non ho sentito il Musical Fidelity ma so che ha avuto buone recensioni. Ho ascoltato brevemente il rDAC e l'ho trovato un po' aspro e dal suono proteso in avanti. Le alternative per la conversione da USB in questa fascia media di prezzo sono i molti apparecchi di produttori minori, alcuni dei quali sono già recensiti su questo stesso sito.
Ho anche confrontato il DacMagic con il predecessore Isomagic S700. Il nuovo modello presenta un livello leggermente maggiore di risoluzione e un suono più "avanti", in ogni caso ho trovato che la tonalità rilassata del modello precedente potesse offrire una gradevole alternativa.
In definitiva questo è un apparecchio con ottime specifiche, alloggiato in un contenitore compatto e robusto. Per il prezzo richiesto è un ottimo convertitore che permette di ottenere alta fedeltà da un computer con minimo sforzo e offrendo molta flessibilità. Fornirà un upgrade a sorgenti economiche, se il resto dell'impianto sarà sufficientemente rivelatore da evidenziare le differenze. Presenta un palcoscenico sonoro apprezzabile, con una buona ampiezza e una discreta profondità. Il suo carattere è più elettrizzante che seducente, e può tendere all'asprezza con il materiale più brillante. Questo DAC sarà eccellente, ad esempio, nell'impianto dello studente con un amplificatore Tripath e una coppia di buoni minidiffusori ma non sarà fuori posto nemmeno in un impianto più ambizioso quale strumento economico per sperimentare la "musica liquida" applicata all'hi-fi.
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