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Prodotto: Fonorivelatore a bobina
mobile GOLDRING ELITE
Prezzo di listino: 235 Sterline
britanniche, 550 Dollari americani
Costruita da: Goldring
Questo sarà un articolo difficile. Ne ho rimandato la stesura per almeno un mese. Beh, prima o poi lo debbo scrivere, no ?
Di recente sono andato in cerca di fonorivelatori dal prezzo moderato per una possibile sostituzione, o di una riserva, della Goldring 1042 che sto usando.
Grazie all'interessamento di Andrew East della Goldring, il primo esemplare da esaminare è stato la Goldring Elite. Ho trascorso almeno due mesi con questo fonorivelatore, ed ecco cosa ho scoperto......
L'Elite è
stata fino a poco tempo fa il massimo esponente della linea dei
fonorivelatori a bobina mobile della Goldring. Le caratteristiche
dichiarate dal costruttore sono impressionanti.
La nuova e
migliorata struttura magnetica usata ha permesso di realizzare un
fonorivelatore più leggero. Il cantilever tubolare in
alluminio sostiene una puntina Fritz Gyger a taglio I Line.
Dall'altro capo del cantilever (piuttosto corto) si trova una bobina
realizzata con avvolgimenti di argento. L'intero fonorivelatore è
montato a mano in Gran Bretagna. Non male per sole 235 sterline,
vero?
E nemmeno si presenta male. Ce la vendono in una graziosa
scatoletta, che contiene anche vitine e dadini di serraggio, nonché
gli attrezzi per il montaggio. Nella confezione è inclusa
anche una strisciata di stampa della risposta in frequenza rilevata
sul singolo esemplare, ed il manuale.
Quest'ultimo è
scritto in quattro lingue: io parlo solo Inglese e Tedesco, quindi
non posso giudicare il resto, però la traduzione in tedesco
fila liscia...
In questo prodotto, dunque, si incontrano un buon rapporto qualità/prezzo ed un grande lavoro di progettazione e realizzazione. Ma come suona?
Beh, dopo aver
montato l'Elite sul mio Oracle Delphi, ha sofferto di un grave caso
di "Gringo Hip" (n.d.t.:???). Inoltre suonava
piuttosto grezza sugli alti.
Stringendo i denti, ho deciso di far
passare un ragionevole intervallo di funzionamento (con solo circa
venti facciate di LP le cose hanno decisamente cambiato aspetto). Non
compatitemi troppo: trascorro gran parte del tempo in stanze
differenti....
A questo punto era
arrivato il momento di ottimizzare il perfetto angolo verticale di
tracciamento, il peso di lettura ed altre cosucce del genere.
Fatto
ciò, mi sono dato da fare per ottenere un tracciamento decente
(per una testina a bobina mobile), ed un ragionevole bilanciamento
dei fattori in gioco.
Come al solito, carico un po' il peso di
lettura (quasi 2 g, invece dei raccomandati 1.65 g) ed inclino
leggermente indietro il braccio di lettura (affinamento dell'angolo
verticale di tracciamento) per un generale equilibrio tonale.
Ho provato vari
valori di carico per l'ingresso phono, ed ho infine optato per quello
raccomandato dalla casa di 100 Ohm. Con valori di carico inferiori
(diciamo un 680 Ohm) il suono si rinforza sui bassi, ma perde di
coesione.
Un braccio migliore del mio Sumiko montato di serie
sull'Oracle Delphi potrebbe migliorare questo aspetto, ma in generale
il basso è piuttosto "seduto". Il che non ha
rappresentato un problema col mio impianto, visto che il basso, pur
"seduto", era comunque molto esteso; ma con impianti che è
già un po' carente sui bassi l'Elite può semplicemente
non fornirne abbastanza.
C'è comunque un aspetto nel quale
questo fonorivelatore eccelle: la ricostruzione della scena sonora,
la rappresentazione delle sorgenti sonore. Roba da non crederci.
Riporto uno dei miei appunti durante la seduta "formale"
di ascolto, mentre girava Unsquare Dance di Dave Brubek: "Loro
sono qui ed io sono lì...". Il jazz acustico e la
classica strumentale sono semplicemente un piacere.
Gli aspetti dove
l'Elite presenta sfortunatamente qualche difetto sono il ritmo ed il
senso del tempo (il tipico PRAT britannico: Passo, Ritmo,
Accelerazione e Tempo), e la riproduzione delle voci femminili.
Il
che mi fa sospettare che parte dell'eccellente ricreazione della
scena sonora è in realtà dovuta alla svergognata
brillantezza di questo fonorivelatore. E ciò rappresenta
un'indefettibile controindicazione nel mio sistema, esattamente
bilanciato sul filo del rasoio, nel quale un'eccessiva brillantezza
stonerebbe alquanto.
Dopo tutte queste
note critiche, debbo comunque assicurare che l'Elite è un
fonorivelatore sopra la media.
Ascoltarlo nel mio sistema è
un po' sleale, perché, mentre la sua maggior parte è
frutto di autocostruzione, nel suo equivalente commerciale ci si
aspetterebbe di trovare un fonorivelatore dal costo di non meno di
1.000 Sterline (1.650 dollari americani) (non pensiate che io abbia
1.000 sterline in più da usare...).
Così l'Elite ha riscosso (e va considerata come un apparecchio di) successo, considerando che, nonostante i suoi difetti, ho molto gradito la sua presenza nel mio sistema. In realtà mi ha davvero fornito un ottimo ascolto. Comunque, alla fine, dopo avere rimontato la Goldring 1042 per il raffronto finale, ho dovuto ammettere che quest'ultima ha fornito una performance molto più coerente.
Il bilanciamento meglio gestito della Goldring 1042 ha facilmente offuscato la lieve perdita di aria e la ricostruzione scenica lievemente ristretta. La Goldring 1042 presentava un basso completamente differente ed in qualche modo più ricco di dettaglio nella nona del mediobasso (probabilmente ciò è dovuto allo stilo migliore).
Per meglio chiarire,
ho ascoltato con la Goldring
1042 la medesima selezione
musicale poche ore prima ascoltata con l'Elite (rimontare,
riallineare e riottimizzare un fonorivelatore richiede un po' di
tempo).
Durante l'ascolto con l'Elite ho avuto un sacco di tempo
per prendere appunti sia positivi che negativi, tanto che i miei
appunti su sette tracce hanno riempito due pagine.
Con la Goldring
1042 i miei appunti si sono
ridotti a mezza pagina, perché per la maggior parte del tempo
ho semplicemente dimenticato che stavo conducendo un ascolto critico.
E ciò è ancora più amareggiante, in quanto l'Elite faceva grandi promesse. Ma qualcosa nel suo bilanciamento generale ha causato un generale disaccordo col mio impianto. E ciò considerando che l'ascolto ha previsto anche il cambio di vari cavi (inclusi quelli del braccio di lettura), preamplificatori, ed ogni altro genere di accrocchio mi venisse in mente...
Vi ricordate che all'inizio ho detto che l'Elite era il modello di punta della Goldring? La Goldring ora produce l'Excel come modello di punta. Quest'ultima sembra (e, ad ogni casuale ascolto suona come) la possibile soluzione a tutti questi problemi, ma ad un prezzo...
Beh, davvero non voglio che il mio articolo sembri un compromesso. Sapete, lasciare il fabbricante ragionevolmente contento, buttar giù un articolo carino e non duro, così si scrive sempre con termini buoni....ma mi rendo conto che ora sembrerà proprio così.
La conclusione è che l'Elite è una testina piuttosto buona. Punto. Ma la sua performance in generale non è per nulla equilibrata.
Se il vostro impianto
è generoso sui bassi ed un po' sordo (come accade con la
maggioranza degli impianti terminati con diffusori pensati per
accoppiarsi con apparati digitali economici) l'Elite farà un
ottimo lavoro.
Un tale impianto (di prezzo medio) è anche
il partner più indicato perché non sarebbe in grado di
rivelare troppo i difetti dell'Elite.
Così, non depennate l'Elite dalla vostra lista. Fa emergere dai solchi dei vostri dischi un sacco di dettagli senza suonare aspra. Il suo suono ha davvero un effetto tipo Cinemascope tridimensionale. Mi piace molto di più della Sumiko Blue Point Special, per esempio. In un impianto un po' più terreno del mio andrà sicuramente benone.
Ma, per l'amor di Dio, non mettete l'Elite in un impianto che è già brillante. Ed attenti anche ad inserirla in un impianto dal suono molto neutro.
Se ascoltate
soprattutto jazz acustico e classica strumentale, l'Elite svolgerà
un ottimo lavoro. Anche se lo farà in un modo piuttosto
brillante (ma non renderà stridula una sezione di violini).
Però con un più ampio genere di musica, può
causare qualche problema.
Se avete un impianto valvolare, o usate
un amplificatore per fonorivelatori dal suono un po' scuro (come il
pre phono a valvole avvicinabile e piuttosto simpatico EAR 384-P di
Tim de Paravicini), l'Elite potrà andare bene. Per me?
Spiacente, alla fine non ce l'ha fatta. Posso consigliare l'Elite, ma
con molte riserve
Ciò che voglio, ciò che veramente voglio (posso averlo, per piacere?) (citazione dal tormentone delle Spice Girls, n.d.t.) è un fonorivelatore con tutta l'ariosità e la ricostruzione della scena sonora dell'Elite, ma con l'equilibrio sano e leggermente caldo e la coerenza della Goldring 1042. Goldring, lo puoi fare? Puoi prendere spunto da entrambe le testine qui indicate.....
L'Elite è stata ascoltata nel mio impianto composto da:
Giradischi Oracle Delphi con braccio di lettura Sumiko, una base per il braccio autocostruita ispirandosi alla XLO e varie basi commerciali e prototipi
due preampli autocostruiti, uno interamente a tubi e l'altro a stato solido, e inoltre vari altri progetti, tutti frutto del mio ingegno e del mio lavoro
il mio ampli finale a stato solido Marantz con alimentatore a batteria (6 pile a 12 volts da 6 Ampere/ora) autocostruito
i miei diffusori, copia del sistema Wilson Audio Watt/Puppy
cavi di segnale varia natura, anche qualcuno autocostruito a partire da un progetto XLO; cavi di potenza autocostruiti "UBYTE" (è in arrivo l'articolo).
Altri fonorivelatori sottomano comprendevano il Goldring 1042, il NAD 9100 ed il Reson RECA. Per un breve ascolto ho anche usato dei diffusori a due vie Heybrook che sostavano da me a causa di una riparazione.
Copyright 1998
Thorsten
Loesch/TNT-Audio
Traduzione:
Carlo Iaccarino
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