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Prodotto: Fidelity Research FR-64S - braccio vintage
Costruttore: Fidelity Research - Giappone
Prezzo
approssimativo: circa $2000 (usato)
Recensore: Jeff
Maxson - TNT-Audio USA
Pubblicato: febbraio 2024
Questa recensione si può considerare un aggiornamento del dettagliato articolo di Harmut Quaschik, apparso su TNT-Audio nel 2010. Non avendo a disposizione i bracci che Quaschik ha usato al momento della recensione, è stato posto a confronto con il braccio Sperling che ho già recensito su TNT-Audio e con un altro popolare braccio vintage, lo SME 3012R.
Fidelity Research è stata un'azienda giapponese produttrice di testine, bracci, trasformatori step-up, e altro, fondata nel 1964 da Isamu Ikeda. Erano i tempi d'oro del vinile e il successo di Fidelity Research li portò ad essere quotati alla Borsa di Tokyo e ad essere accreditati presso la famiglia imperiale giapponese. Dopo l'avvento del digitale Ikeda chiuse la Fidelity Research nel 1985, ma fondò la Ikeda Sound Labs, dove tuttora produce artigianalmente bracci, testine e cablaggi. L'FR-64S venne lanciato nel 1978.
Oggigiorno è possibile acquistare esemplari usati di FR-64S per 1500/2000 $. Il suo fratello da 12 pollici, il più raro FR-66S, si situa nella fascia di prezzo attorno ai 6000 $, quindi il 64S da 10 pollici si può considerare un affare. Esistono almeno due laboratori che revisionano e ricablano questi bracci, uno dei quali è la stessa Ikeda Sound Labs. L'altro, Richard Mak, recensore audio e produttore del software di configurazione Audio Magik, consiglia a tutti i proprietari la pulizia e la lubrificazione dei cuscinetti. Il suono “vintage”, che tanto apprezzano alcuni appassionati, è una conseguenza dell'età dei loro bracci e il suo servizio li riporterà alle prestazioni originarie. Non sono in grado di dare un giudizio su questa affermazione ma, come vedremo in seguito, sarei molto stupito se quello che ho sentito non fosse il meglio che il braccio possa dare.
È molto comune tra i recensori audio denigrare il protagonismo, il trolling e l'acrimonia generale che impera nei forum audio online. È vero, è possibile trovare comportamenti del genere, ma è possibile trovare anche competenza e supporto. Come base per questa recensione, ho inserito "FR-64S" nella casella di ricerca del forum degli utenti presente sul sito di vendita di apparecchiature audio noto come Agon. Ho trovato 864 risultati, dei quali ne ho letti circa la metà e da cui ho tratto alcuni spunti dei quali parleremo in seguito. Gli utenti di Agon parlano in termini entusiastici del Fidelity Research quasi in ogni post, al contrario di Quaschik, che mette sul piatto della bilancia punti di forza e di debolezza
L'FR-64S ha un design ad articolazione cardanica con un contrappeso concentrico (non sospeso) che si blocca con una vite di fissaggio. La connessione avviene tramite un connettore DIN posto nella parte inferiore della base del braccio. La canna del braccio è a S con un connettore per il portatestina di tipo SME. L'antiskating è costituito da una leva a forma di L con un peso scorrevole sul braccio inferiore, che si innesta sulla canna del braccio con un'astina. C'è un bel portabraccio, che può tenere in posizione la canna sia con presa leggera che più salda ed è dotato di blocco.
Il 64S è un braccio pesante, con una massa effettiva di 35 g compreso il portatestina. Tuttavia la maggior parte dei commenti consiglia di non utilizzare il portatestina in metallo stampato. La stessa Fidelity Research ha realizzato portatestina in pressofusione di migliore qualità, oppure ne esistono di diversi altri produttori, disponibili in una ampio assortimento di masse. Senza portatestina il braccio ha una massa effettiva medio-alta di 14,5 g. La prassi comune è quella di accoppiare delle testine a bassa cedevolezza con un portatestina di massa alta e viceversa, ma di recente alcuni hanno messo in discussione il principio di calcolare un'unica frequenza di risonanza in base alla cedevolezza della testina e alla massa effettiva del braccio. In particolare, Alex Korf sostiene che montare una testina a bassa cedevolezza su un braccio leggero sia un problema più grave che non invece montare una testina a cedevolezza elevata su un braccio pesante (trovo il suo calcolatore di una complessità che va oltre la mia portata). A ulteriore conferma viene portato il nuovo braccio Kuzma Safir, con una massa effettiva di circa 60 g e adatto alle moderne cartucce di media cedevolezza. Ho usato portatestina pesanti con testine a bassa cedevolezza, ma ho scoperto che la Soundsmith Voice, con una cedevolezza di 28 cu, si accoppiava bene a un portatestina Yamamoto da 10 g.
Il manuale specifica una distanza tra perno del giradischi e perno del braccio di 230 mm e un Overhang di 15 mm per rispettare l'allineamento Stevenson, che è uno dei criteri di allineamento più popolari tra i produttori giapponesi di bracci. Deiter Brakemeier, direttore di Acoustic Systems e grande fan dei bracci Fidelity Research, su Agon consiglia, per rispettare il più comune allineamento Baerwald, di utilizzare una distanza di montaggio di 231,5 e un Overhang di 12 mm. Dato che avevo già una base conforme alle specifiche Stevenson non ne ho realizzata un'altra e ho semplicemente scaricato una dima Stevenson per la regolazione.
Fidelity Research offriva due versioni di questo braccio, una standard con cablaggio interno in rame e una, più ambita, con l'adesivo "Cavi in argento" sulla canna. Mentre Quaschik preferiva il rame, rifiutando categoricamente l'argento, io ho comprato quello col cablaggio in argento perché più “cool” e non ho una versione in rame con cui confrontarlo. In un post su Agon qualcuno sostiene che Isamu Ikeda raccomandi di utilizzare assieme diversi tipi di cavi, suggerendo che una buona combinazione potrebbe essere accoppiare un cavo in rame verso il pre-phono a un braccio cablato con cavo in argento. Il mio braccio è arrivato con quello che sembra essere il cavo originale, con connettore DIN, etichettato Belden e probabilmente in rame, però Quaschik e altri consigliano di usarne uno migliore. Pertanto, seguendo il consiglio loro e di Ikeda-san, ho utilizzato un cavo AudioTekne (in rame).
Il braccio ha un meccanismo di bilanciamento dinamico per impostare il peso di lettura: si gira una ghiera graduata con tacche in corrispondenza di ogni mezzo grammo. Tuttavia ho scoperto che la molla del meccanismo potrebbe essersi un poco snervata nel corso degli anni. Cercando di impostarlo sotto 2g, ho dovuto girare la ghiera su oltre 3. Un commento trovato sul web suggeriva che usando solo il bilanciamento statico (quindi usando solo il contrappeso) il braccio suonasse meglio che col bilanciamento dinamico. Un altro invece sosteneva che la soluzione migliore fosse una combinazione dei due metodi, quindi usare il contrappeso e aggiungere un po' di bilanciamento dinamico, perché tenere la molla leggermente in tensione le impedisce di risuonare. Ho provato questo metodo, molto più pratico rispetto all'impostazione del peso di lettura utilizzando solo il contrappeso, e ho continuato a utilizzarlo per tutta la recensione.
Il Fidelity Research è l'unico braccio, nella mia esperienza, a essere dotato di un peso cilindrico che scorre su un'asta inserita in corrispondenza del punto di articolazione e perpendicolare al tubo del braccio. Il manuale dice di sollevare la parte anteriore del giradischi di 2-3 mm e di regolare la posizione del peso sull'asta in maniera tale che il braccio non si sposti più a destra o a sinistra. Tuttavia il manuale dice anche che questa regolazione non dovrebbe rendersi necessaria se il giradischi è a livello e che il peso dovrebbe essere di norma posizionato a circa 5 mm dall'estremità dell'asta. Un utente di Agon sostiene invece che il bilanciamento laterale compensi l'angolo di offset del braccio e che regolandolo correttamente si riduca l'antiskating necessario. Ho scoperto che spostare il peso di bilanciamento laterale verso l'estremità dell'asta ha aiutato a evitare errori di tracciamento mentre utilizzavo la Koetsu Onyx, che è stata l'unica testina a necessitare anche di un antiskating superiore a un livello minimo per tracciare bene.
Ho usato il Fidelity Research sul mio JVC TT-81 vintage con base autocostruita e sul mio Teres 255 con basetta portabraccio, anch'essa autocostruita. Ho usato una varietà di testine MC a bassa uscita con portatestina Yamamoto, Jelco e persino il portatestina girevole RS Labs. Ad un certo punto, per contrastare alcune sibilanti, ho provato un nastro per bracci, una lunga striscia adesiva trasparente simile al nastro da imballaggio che deve essere avvolta sulla canna del braccio per tutta la sua lunghezza. Era da molto tempo che avevo da parte questo prodotto non meglio identificato, che mi era stato mandato tanto tempo fa da un partecipante del quale non ricordo il nome di qualche forum. Mi è sembrato che avesse effetto su alcune risonanze indesiderate, quindi l'ho lasciato sul braccio per gran parte della recensione.
Ho iniziato con l'impianto al piano di sotto, con le Stax F-81 pilotate da amplificatori Emotiva e ho provato diverse testine. Quando ho sostituito per la prima volta lo Sperling TA-1 con l'FR-64S ho percepito una straordinaria chiarezza, rispetto alla romantica scenografia proposta dallo Sperling che avevo già evidenziato nella sua recensione. Ascoltando di più, però, ho notato più somiglianze che differenze: un suono pieno, coinvolgente, senza essere troppo analitico a discapito della musica. Entrambi erano dettagliati, ma nel senso di far emergere le sfumature della voce, non dei giochini per audiofili. Rimontando nuovamente lo Sperling, ho sentito un fronte sonoro più ampio con un affollamento al centro inferiore rispetto al Fidelity Research. Confrontando "Bright Star" di Anais Mitchell, ho avuto però la sensazione che il Fidelity Research cogliesse meglio la Gestalt della melodia - la presenza/coerenza della voce e dell'accompagnamento – inoltre sullo Sperling la gamma bassa avrebbe potuto essere più definita.
Salendo al piano di sopra, dove c'è il sistema composto da Lowther/SET, ho potuto confrontare il Fidelity Research facilmente con lo SME 3012R per via della possibilità di scambiare i portatestina invece dei bracci. L'unica differenza era che il Fidelity Research stava su un portabraccio esterno mentre lo SME era montato sul basamento Teres. Qui la differenza tra i due bracci è stata più marcata. Ho sempre amato la disinvoltura degli SME con la musica. Come anche il braccio Viv Labs, che il Fidelity Research ha sostituito sul portabraccio esterno, lasciano semplicemente fluire la musica, rilassata e senza difficoltà. Al contrario, il Fidelity Research è sfacciato e schietto. Due brani di Joni Mitchell mostrano questa differenza: su "Barangrill", da For the Roses, con la Vermillion montata lo SME ha rimpicciolito il palcoscenico, con voce e strumenti più precisi. Al contrario, nella più confusa "Talk to Me", da Don Juan's Restless Daughter, lo SME è apparso un po' più chiuso, mentre col Fidelity Research il palcoscenico è apparso più ampio e l'interazione di Jaco Pastorius con Mitchell più vivida. Allo stesso modo, nella ben registrata Shaken by a Low Sound di Crooked Still, i colpi dei bassi che sostengono la voce di Aoife O'Donovan in "Come in My Kitchen" sono apparsi più dinamici sul Fidelity Research e più precisi sullo SME, anche se, a differenza dello Sperling, altrettanto ben articolati. Quaschik ha paragonato l'FR-64S allo SME-M2, una versione più recente, probabilmente meno raffinata, che ha giudicato carente per quel che riguarda la risoluzione. Posso essere d'accordo, però penso anche che sia un sacrificio accettabile, se la contropartita è la forza e la spavalderia del Fidelity Research.
Nel complesso, il Fidelity Research si è sposato perfettamente con le mie Koetsu. Un utente di Agon scrive che le Koetsu rendono meglio su bracci con (1) cuscinetti rigidi, (2) massa effettiva elevata e (3) smorzamento minimo o nullo. Se si riescono a soddisfare due di questi criteri si può comunque ottenere un buon suono, rispettandone uno solo probabilmente no. Non a caso, come diceva quell'utente nel post, il Fidelity Research li rispetta tutti e tre, mentre lo SME, con una massa effettiva di 13 g e il suo cuscinetto verticale a lama di coltello, rispetta solo un criterio e mezzo. Con l'FR - sebbene l'Onyx abbia avuto bisogno di molto antiskating e comunque abbia continuato ad avere qualche problema di tracciatura - la Vermillion, rileggendo i miei appunti, mi ha dato "solo la musica. - Porsi domande sul ruolo del braccio (se sia rivelatore o se aggiunga qualcosa al suono) è irrilevante."
Quaschik scrive che la sua SPU immetteva troppa energia nel braccio facendolo squillare. Io non ho sentito niente del genere con la SPU Classic GM MkII, quindi ho deciso di rimuovere il nastro dal braccio. In effetti, con Sarah Vaughan + 2 ho notato una sorta di coda sonora sulle parti più modulate della voce. Questo effetto è stato meno evidente con la testina FR-7fz con portatestina integrato, ma comunque c'era. Quindi ho riavvolto il nastro smorzante sul braccio, ottenendo voci più nitide e meno risonanze. Quaschik aveva riscontrato che il Fidelity Research è particolarmente sensibile ai portatestina e rende meglio con quelli leggeri in stile SME che con quelli in legno o magnesio. Non posso aggiungere nulla a questa affermazione; a me è bastato accoppiare testine e portatestine. Può essere che anche in questo aspetto abbia aiutato aver nastrato la canna, un sistema che si dice sia utilizzato anche da Jonathan Carr, progettista delle testine Lyra, coi suoi bracci Fidelity Research.
Ho apprezzato più di Quaschik il Fidelity Research. L'ho trovato vivace e coinvolgente, soprattutto con le mie Koetsu, e paradisiaco con la FR-7fz, che ho ricevuto poco prima di terminare questa recensione. Se state cercando un braccio audace, sfacciato e arrogante, fateci un pensiero sopra.
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