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Immagino abbiate già
letto la descrizione del giradischi Zero 100
SB per cui non mi dilungherò oltre.
Le prove si sono
svolte in un arco di tempo molto lungo e con vari impianti, persino
con uno della stessa epoca del giradischi in prova (ampli Galactron
MK10B, diffusori Goodmans). Da qualche mese il Garrard staziona
permanentemente nella sala d'ascolto *secondaria*, fornendo la sua
preziosa opera analogica ad un impiantino moderno.
Le impressioni
d'ascolto si riferiscono al giradischi dopo il restauro ma prima
delle modifiche e dei vari tweakings ai quali l'ho sottoposto.
Le
testine utilizzate per la prova sono state varie: due testine
d'epoca, una ADC 220 XE ed una favolosa Excel ES 70 EX. Poi una
testina moderna, una Grado ZF 2.
Cavo di segnale Eagle Cable
(niente di che) e tappetino in gomma.
Il Garrard Zero 100 SB
è un giradischi che impone il suo carattere alle testine
utilizzate. La sua impostazione timbrica è votata al calore,
con un medio-basso ben in evidenza, a tratti gonfio e con un
medio-alto a calare, caratteristica che contribuisce all'impressione
generale di un suono molto compatto e poderoso anche se tutt'altro
che rifinitissimo.
Il basso poi si allinea perfettamente col
medio-basso, fornendo una prestazione potente anche se a tratti
slabbrata e non controllatissima. Se siete abituati al basso di un
Rega Planar 3, tanto per citare un esempio moderno, immaginatevi il
contrario, l'esatto opposto.
Però la sensazione di potenza
in basso è davvero impressionante (caratteristica che ho
scoperto essere comune anche ai più prestigiosi 301 e 401 in
versione Slate Audio) e mi vien da riflettere sull'effettivo
vantaggio del digitale proprio in questa gamma di frequenze. Molti
audiofili convinti digitalisti hanno sempre sostenuto che i lettori
CD avessero un basso molto superiore a quello dei giradischi, beh,
questo Garrard, nonostante i suoi quasi 25 anni di servizio, fa
muovere i woofers con una forza notevolissima (e non sto parlando di
vibrazioni dovute alle ondulazioni del disco...).
Manca un po' il
basso profondo dei migliori giradischi moderni (e vorrei ben vedere)
però quello che c'è è davvero notevole. In
particolare con la Musica rock non potete smettere di battere il
piede a tempo.
L'ingegnoso sistema zero tracking error
funziona egregiamente. Dopo aver allineato la testina con la solita
Dima Protractor il Garrard suona tutti i
solchi, anche quelli più interni, al meglio, surclassando
anche alcuni giradischi più moderni ma con braccio e geometria
tradizionale.
Mi chiedo cosa si sarebbe potuto fare con la
precisione e le articolazioni di qualità oggi
disponibili...
Dicevo del registro medio-alto: sicuramente è
la zona della banda audio dove il Garrard mostra tutti i suoi anni:
scuro, a tratti impreciso e poco rifinito. Non aspettatevi
ricostruzioni aeree ed impalpabili...lo Zero 100 SB preferisce il
punch al cesello, il cazzotto nello stomaco alla carezza.
Sulle
voci il trattamento non è diverso, non aspettatevi il respiro
ed la precisione dei giradischi moderni perchè non l'avrete.
Il nostro vi proporrà invece tutto il corpo ed il vigore delle
voci maschili e l'aggressività di quelle femminili (quando è
il caso, naturalmente).
E, ripeto, cambiando testina la situazione
non migliora più di tanto, anche se, ovviamente, la moderna
Grado ZF2 riesce a portare più vita e più luce nella
prestazione di questo giradischi.
Si potrebbe tentare un
accoppiamento con una testina più brillante ma vedrete che,
con qualche piccola modifica, ciò sarà quasi del tutto
inutile...
Ho parlato di punch e
mi ripeto. Questo giradischi, nonostante tutto, ha una dinamica
invero inaspettata e direi che il confronto DIRETTO con una moderna
sorgente digitale economica non lo fa sfigurare troppo, anzi!
Picchia
forte il vecchio inglese, ma senza scomporsi troppo. La batteria e la
chitarra elettrica sono senz'altro i suoi strumenti preferiti.
Mettete su un disco di hard rock e non riuscirete a star fermi.
Quello che gli inglesi chiamano fattore *air guitar* è sempre
in agguato. Per chi non lo sapesse, air guitar sta a
significare quella idiota tendenza a far finta di fare un assolo di
chitarra elettrica insieme al vostro chitarrista preferito, segno di
grande coinvolgimento emotivo :-)
Ebbene si, il Garrard riesce in
pieno nell'impresa. Ma non è solo questo, anche il pianoforte
di Bruce Hornsby, col suo tocco inimitabile e particolarissimo, viene
riprodotto con gli attacchi giusti (vi ricordate The way it is?)
ed i rilasci appena imprecisi. Quindi il nostro se la cava
discretamente anche con la microdinamica, anche se non è certo
uno dei suoi punti di forza.
La dinamica in basso è
notevole, molto meno quella in alto, tipo piatti della batteria per
intenderci. Il colpo di bacchetta c'è ma manca la rifinitura e
lo splash realistico.
Pretendere la dinamica dei giradischi
moderni mi pare eccessivo.
Oh beh, cerchiamo di
non esagerare. Ai tempi in cui il Garrard è stato progettato
la maggior aprte degli audiofili non sapeva neppure cosa fosse
l'immagine stereofonica. Le casse venivano messe a terra anche quando
magari le dimensioni avrebbero suggerito un più intelligente
posizionamento su stands, quando non venivano addirittura addossate
alla parete di fondo o posizionate a tre metri d'altezza su
improbabili e vacillanti scaffali.
Lo Zero 100, mancando di quella
rifinitura sul medio-alto, non consente una buona riproduzione
dell'immagine anche se si intuisce, a seconda della registrazione,
che c'è qualcosa che vorrebbe farsi avanti...le modifiche ci
permetteranno di scoprire quanto di questo era nascosto da alcune
limitazioni strutturali.
Quindi permettetemi una astensione dal
giudizio su tale parametro perchè in queste condizioni sarebbe
un ingeneroso insufficiente, parzialmente immeritato.
Il Garrard Zero 100 SB
suona esattamente come mi aspettavo da un giradischi di quegli anni:
scuro, con un gran basso, e con una maggiore attenzione all'impatto
più che al dettaglio. Ampli e casse del periodo non erano
molto diversi.
Ciò che mi ha favorevolmente sorpreso, ed
infine convinto a spenderci interi weekends in tweakings, è la
grande dinamica di cui è capace questo giradischi, segno che
con qualche piccolo intervento si possono tirar fuori delle doti di
notevole interesse audiofilo, che è quello che scopriremo
nella prossima puntata.
Per ora, sulle modifiche ed i risultati
preferisco creare un po' di suspence...
Copyright © 1998 Lucio Cadeddu
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