[ Home | Redazione | FAQ | HiFi Shows | Ampli | Diffusori | Sorgenti | Tweakings | Inter.Viste ]

JVC XL-Z 232 - lettore CD

Giant killer

[JVC XL-Z 232]

[English version]

Prodotto: Lettore CD JVC XL-Z 232 (BK)
Costruttore: JVC - Japan Victor Company - Giappone
Distributore per l'Italia: JVC Italia
Prezzo approssimativo: 200 Euro/$
Recensore: Lucio Cadeddu

TNT-Audio non perde occasione per mettere alla prova apparecchi HiFi di tipo "entry-level" o "primo prezzo" come si dice in gergo commerciale, ed insiste nella continua ricerca di prodotti economici che possano garantire una qualità d'ascolto accettabile a tutti gli appassionati con budget limitati o alla caccia di un secondo impianto.

La JVC è una grande Azienda giapponese molto conosciuta al grande pubblico per gli apparecchi video (telecamere, VCR etc.), un po' meno per gli apparecchi HiFi. Ebbene, circa 10 anni fa i lettori CD di questa Casa si erano conquistati i favori del pubblico più smaliziato grazie ad una serie di soluzioni tecniche estremamente raffinate dal punto di vista della conversione D/A e della lotta alle vibrazioni.
Poco è rimasto di quella apprezzata serie di apparecchi ed oggi nel catalogo del gigante giapponese è sopravvissuto un solo modello di lettore CD, questo XL-Z 232 in prova. A dire il vero esiste anche il modello 132 che è identico a parte il telecomando, non previsto, e per la mancanza di una funzione "index" e l'indicazione del tempo "total remain" sul display.
Quel che è interessante è che le soluzioni così raffinate in uso in quei prodotti così ben considerati si ritrovano oggi sul 232 ad un prezzo che ha dell'incredibile. Il prezzo medio suggerito nel sito ufficiale JVC USA è di 200 $ (Euro) ma non farete fatica a trovarlo in negozio (centri commerciali etc.) anche per meno di 300 mila lire, il che lo pone automaticamente nella fascia dei lettori più economici oggi esistenti sul mercato.

Il JVC XL-Z 232 è un lettore che offre molto per quel che costa: meccanica centrale denominata "center of gravity" (di apparente provenienza Panasonic/Technics), uscita digitale ottica, 2 connettori Compu-Link per sincronizzazione con altri apparecchi JVC, accesso diretto ai brani tramite tastierino numerico (10 tracce), telecomando completo di tutte le funzioni e, dal punto di vista tecnico, cabinet di tipo Z antivibrazioni, conversione a 1 bit P.E.M. D.D., filtro digitale a sovracampionamento 8x. Unica mancanza, in un quadro davvero completissimo, l'uscita cuffia.

Le sigle citate forse vi dicono poco ma la conversione P.E.M. (Pulse Edge Modulation) è proprio la soluzione tecnica che consente una risoluzione effettiva molto vicina ai 16 bit teorici mentre per la costruzione la sigla Z sta per Zero vibrazioni e Zero interferenze, grazie ad una cura particolare posta nei materiali e nella conformazione dello chassis dell'apparecchio (visibile in foto).

I dati dichiarati parlano da sè: gamma dinamica superiore a 98 dB (@ 1 kHz), rapporto segnale/rumore migliore di 106 dB, THD inferiore a 0.0025% (@ 1 kHz), separazione dei canali migliore di 94 dB (@ 1 kHz) e risposta in frequenza tra 2 e 20.000 Hz entro +- 1 dB.

[JVC XL-Z 232 inside view]
I segreti dell'interno (osservare lo chassis di tipo Z)

L'apparecchio misura 43.5 (L) x 10.1 (A) x 28.1 (P) cm e pesa circa 3.5 kg.
Il cavo d'alimentazione è staccabile (ma del tipo "a 8") e l'apparecchio è pensato per restare permanentemente in stand-by, condizione segnalata da un led rosso sul frontale, situazione nella quale consuma appena 4 watts ma che consente ai circuiti di funzionare sempre al meglio (consumo in modalità operativa: 10 watt).
Il display a led azzurri è ben leggibile e ricco di tutte le informazioni sul funzionamento del lettore. Tasti e disposizione dei comandi, sia sull'apparecchio che sul telecomando, rendono l'utilizzo semplice ed intuitivo, mentre i comandi da remoto sono perfettamente "ricevibili" anche a grandi distanze e/o forti angolazioni (persino di spalle verso la parete opposta).
Sarà una sciocchezza, ma alla fine ciò rende l'utilizzo meno snervante di certi lettori "hi-end" coi quali, a causa dell'errato posizionamento del sensore, non c'è verso di far funzionare il telecomando se non puntandolo con decisione verso il frontale dell'apparecchio.

L'interno dell'apparecchio denota una ingegnerizzazione di buon livello e l'apparenza è quella molto "spoglia" alla quale ci siamo ormai abituati.
Il JVC XL-Z 232 è stato ascoltato all'interno di un impianto "budget" prima, poi con uno di alto livello, sia come lettore integrato che come semplice meccanica.

La timbrica

Considerazioni tecniche ed operative a parte, quel che più ci interessa è come suona il lettore in prova. Ho una discreta esperienza in tema di lettori CD di livello "base" per cui non mi aspettavo prestazioni di alto livello ma, sin dalle prime note scandite, il JVC XL-Z 232 ha mostrato una raffinatezza piuttosto rara in questa fascia di prezzo.
In particolare è la gamma medio-alta ad eccellere per pulizia, precisione ed ariosità. Proprio nella zona dello spettro audio dove la maggior parte dei lettori CD economici si arrende, arranca e suona in modo un po' grezzo ed approssimativo, il JVC 232 decolla, sfoderando una qualità sonora ben al di là della sua fascia di prezzo ed andando ad insidiare le prestazioni di lettori CD dal costo anche triplo (e non è la solita iperbole).
Le sue più grandi doti sono dunque un registro medio-alto estesissimo ed estremamente articolato, preciso, naturale e mai affaticante, anni luce lontano da quel suono grezzo e grossolano - tipo lettore CD portatile - che molti lettori "da tavolo" di pari prezzo esprimono.
Seppur armonicamente non ricchissimo in alto, ad esempio sul "pizzicato" degli strumenti a corda, ed ogni tanto un pochino "metallico", questo lettore CD - dato il prezzo - stupisce. E continua a stupire nonostante la performance in gamma bassa non sia strepitosa per controllo ed articolazione....il basso c'è, non è cattivissimo ma non si può dire che manchi di peso ed estensione.
Sul medio-basso, in particolare sulle voci maschili, tende ad alleggerirsi un po', ma si tratta di peccati veniali, ampiamente giustificati dal costo della macchina.

Dinamica

[JVC XL-Z 232 inside view]
Scheda madre: DAC, stadi d'uscita ed alimentazione dello JVC XL-Z 232

Come già osservato, manca un po' di impatto e punch, gli inglesi direbbero "bass slam" verso le ottave più profonde...ma si rifà ampiamente sul basso dai 100 ai 200 Hz, dove sfodera una performance dinamica di tutto rispetto. Non chiedetegli di non andare in crisi durante le cattivissime bordate a 30 Hz di Mezzanine dei Massive Attack...ma, credetemi, sono pochi i lettori CD a cavarsela in questa particolare situazione.
Il piccolo JVC fa quel che può, ma tende un po' ad impastarsi ed il suono perde di fuoco e precisione.
Ottimo ed esente da critiche il comportamento dinamico in gamma media ed alta, dove il nostro si gioca le sue carte migliori. Preciso, pulito, veloce ed agile anche nei passaggi più intricati, decisamente un gradino al di sopra della concorrenza di pari prezzo più blasonata (parlo, ad esempio, del pur ottimo Teac CDP 1100/1120.

Immagine e soundstage

La prova del fuoco per ogni apparecchio economico. Non mi aspettavo molto ed infatti non posso onestamente dire che l'immagine riprodotta dal JVC sia completamente soddisfacente....manca infatti la profondità della scena ed i piani sonori sono tutti schiacciati l'uno sull'altro e tutti insieme un po' in avanti.
Lateralmente si recupera qualcosa, ma siamo al limite del 18 politico :-)
La precisione dei contorni non è male ma l'aberrazione geometrica dei piani fa perdere preziosi punti in questo particolare aspetto della performance sonora del lettore giapponese.
A sua parziale discolpa posso certo ricordare che - a questo prezzo - i suoi concorrenti non fanno meglio, anzi.

Ascolto della sola meccanica

Essendo dotato di uscita digitale (ottica) il JVC può anche essere usato come semplice meccanica CD, affidando la conversione D/A ed il trattamento del segnale analogico in uscita ad un DAC esterno. Non è per questa ragione che il JVC è dotato di uscita digitale, infatti è stata pensata per il collegamento diretto ad un Minidisc o aggeggi siffatti.
La curiosità era in me troppo forte e non ho esitato a connettere un cavo ottico dall'uscita del JVC all'ingresso del mio convertitore. Ebbene, surprise surprise! (mica tanto), molti dei difetti riscontrati nel lettore in precedenza sono scomparsi, lasciando il posto ad un suono più armonioso, ricco di dettagli, con più corpo ed autorevolezza rispetto a prima.
L'aspetto più evidente è il recupero dell'immagine 3D, ora piuttosto estesa seppur ancora poco profonda. La scansione dei piani sonori però ritorna ad essere geometricamente corretta e così l'ampiezza del soundstage.
Alcune caratteristiche tipiche del suono del JVC permangono, come la appena citata profondità della scena, non proprio eccelsa (ma il confronto è con una meccanica Wadia, così ci capiamo) e la cattiveria del basso che non appare esplosivo neppure ora, ma perlomeno diventa controllato ed articolato.

Consigli d'uso

Poichè è stato pensato per rimanere permanentemente in stand-by, è forse inutile ricordare che questa è una condizione di funzionamento ideale: meno stress per i circuiti, prestazioni al max delle possibilità sin dai primi secondi.
Oltretutto, per evitare lo stand-by, dovreste fisicamente staccare la spina, per cui...
A parte i soliti consigli (buon cavo di segnale, posizionamento stabile in piano) il JVC XL-Z 232 non ha bisogno d'altro. Mettete in play e dimenticatevi di lui. Arriva la Musica.

Lamentele

Dal punto di vista costruttivo segnalo delle dimensioni un po' eccessive a fronte di un contenuto interno davvero minimale. Lo chassis sarà anche di tipo Z ma il coperchio superiore, in lamiera ad U, sebbene fissato in 6 punti, tende a risuonare un po' troppo.
I 4 piedoni, dall'aspetto "professionale", in realtà smorzano ben poco e sono pertanto di dimensioni inutilmente eccessive.
Il cavo d'alimentazione staccabile con terminazione piccola "figura ad 8" è un retaggio del passato che vorrei veder sparire presto sugli apparecchi HiFi. Va bene sui rasoi elettrici....
L'uscita digitale è purtroppo solo ottica e sarebbe stato meglio che fosse duplicata in elettrica coassiale RCA.
Al posto dei tanti gadgets inutili (32 brani programmabili etc.) avrei preferito una uscita cuffia regolabile ed un display di luminosità variabile e/o escludibile.

Dal punto di vista sonoro credo di aver già detto tutto. Ho confrontato il piccolo JVC con un sistema di lettura digitale di alto livello e devo dire che, seppur il confronto sia improponibile sotto tutti i punti di vista, la performance di questo XL-Z 232 ha del sorprendente. Il tutto diventa immediatamente più chiaro non appena lo si confronta con qualche suo "concorrente" diretto. Non ha il basso del Teac CDP1100/1120 modificato TNT ma rispetto a questo è più pulito, preciso ed indistorto.
Le pecche più evidenti si trovano nel controllo del basso più profondo, nella scena 3D decisamente limitata in profondità e nella tendenza ad impastare nei passaggi più complessi.
Però, se tanto mi dà tanto, tenendo conto che l'ascolto è avvenuto con lettore CD in condizioni perfettamente standard (nessuna modifica, ne' il cavo d'alimentazione, neppure piedini o altro) mi vien da sospettare che l'oggetto si presti magnificamente ad accettare modifiche che tendano ad esaltarne le migliori caratteristiche ed a sistemare quel poco che non va. Di questo vi riferirò in un articolo separato.
Osservo, preliminarmente, che non sembra difficile recuperare un'uscita digitale elettrica.

Conclusioni

Quando mi capita di scoprire una qualità sonora così insospettabilmente elevata in un prodotto "consumer" di basso costo mi convinco sempre di più che non è necessario essere miliardari per ascoltare decentemente la Musica.
Con un lettore CD come questo, un ampli "audiophile" intorno alle 500.000 lire ed una coppia di casse da 6-700.000 lire si riesce a mettere in piedi un impiantino che, per 1 milione e mezzo, consente di entrare nell'affascinante mondo dell'Alta Fedeltà.
Non solo, ma questo JVC può essere usato come ottima base di partenza per esperimenti ed upgrade futuri, ad esempio, con l'aggiunta di un DAC esterno come il nostro TNT Convertus (se siete bravi nell'autocostruzione) o qualche DAC commerciale di categoria "entry".

In conclusione, osservo che è un peccato che la JVC si limiti ad un solo modello di lettore CD, tenendo conto del notevole know-how nel settore e di alcune soluzioni proprietarie che si sono dimostrate di notevole influenza all'ascolto.

Da oggi c'è un nuovo lettore CD economico da tenere in considerazione, è facile da trovare, costa poco, è facilmente upgradabile e suona bene...in altre parole, da prendere al volo.

© Copyright 2000 Lucio Cadeddu - http://www.tnt-audio.com

Come stampare questo articolo

[ Home | Redazione | FAQ | HiFi Shows | Ampli | Diffusori | Sorgenti | Tweakings | Inter.Viste ]