Prodotto: Kit per il DAC Monica2 Zero-Oversampling
Costruttore: DIY-Paradise
Costo approssimativo: variabile a seconda delle opzioni (normalmente
inferiore 125 USD)
Recensore: Nick Whetstone - TNT
UK
Pubblicato: Gennaio, 2006
Traduttore: Roberto D'Agosta
Comprai il mio primo lettore CD, un Marantz CD65 senza telecomando, nell'ormai lontano 1987. Avevo ascoltato diversi lettori CD presso un negozio di Hi-Fi e tutti mi sembravano suonare in maniera identica. Mi ricordo che il CD65 costava intorno alle 370 sterline, non esattamente una spesa di poco conto per le mie tasche! Mi consolai con la certezza che fosse un investimento a lungo termine: d'altra parte il CD non era il formato perfetto? Questo significava che non avrei speso altro denaro in upgrade o nuove sorgenti per molto tempo a venire...
Passarono soltanto un paio d'anni e tutte le riviste
di Hi-Fi si riempirono di DAC ("Digital to Analogic Converter",
convertitore digitale-analogico,
n.d.t.). Era come se uno non potesse ascoltare
in santa pace il proprio lettore di CD senza avere un convertitore
digitale-analogico separato. Ma la cosa peggiore di tutte era che
molti di questi meravigliosi DAC costavano quanto un nuovo lettore
CD: io ero in quel momento senza lavoro e potevo solo permettermi di
sognare quei miglioramenti che uno di quegli oggetti avrebbe potuto portare al mio
godimento nell'ascoltare la Musica. Ora spostiamoci rapidamente avanti nel
tempo, agli ultimi due anni, quando il misterioso DAC è
stato messo completamente a nudo, semplificato fino al punto da essere fatto di non più di
un paio di chip e reso disponibile per chiunque, sia per quelli che
se ne vogliono costruire uno da soli sia per quelli che preferiscono
comprarsi un kit o dei moduli da uno dei tanti fornitori presenti sul
mercato.
Mi sono deciso a fare il passo verso un DAC separato l'anno
scorso ordinando un DacKit di Scott Nixon. Il DacKit è un progetto
abbastanza semplice da assemblare e certamente ha portato dei
sottili ma ovvi miglioramenti al suono del mio Philips CD723
modificato. Il DacKit mi ha reso molto contento, ma altresì mi ha fatto
felice avere la possibilità di provare il DAC
DiyParadise Monica2 e di fare un confronto tra i due.
Entrambi questi DAC sono DAC NOS, dove NOS significa Non Over-Sampling (o zero oversampling). Non sono neanche lontanamente qualificato per spiegarvi gli aspetti tecnici di questo tipo di DAC ma una piccola ricerca con qualsiasi motore internet su questo soggetto vi darà da leggere per tanto tempo. Potete anche dare un'occhiata ai progetti di autocostruzione di due nostri DAC zero-oversampling: il TNT Convertus ed il TNT 1541. Se non ricordo male l'idea originale del NOS è di Ryohei Kusunoki della Sakura Systems (beh ora non potete non andarvi a leggere la nostra intervista esclusiva con R. Kusunoki).
La prima differenza "interna" tra questi due DAC è che il Monica2 usa un chip TDA1545A mentre il DacKit un 1543. Ma la differenza più importante è che il Monica2 è "reclocked" o per citare la DiyParadise, "[il Monica2] ha un "re-clocking" asincrono dei segnali EIAJ". Solo gli dei sanno cosa questo possa mai significare ma consultando uno dei miei guru dell'elettronica digitale, sembra che sia una cosa molto buona! Ma prima di andare a vedere se effettivamente tutto questo abbia degli effetti positivi, capiamo cosa avete comprato con il vostro denaro.
Alla DiyParadise sono ovviamente orgogliosi di produrre oggetti di qualità e come nel caso del loro modulo di amplificazione in classe T, il Charlize, nel Monica2 sono usati solo pochi piccoli accorgimenti per tener basso il prezzo. La scheda è ricoperta d'argento (niente stagno per Monica!) e facendola a doppia faccia (con i componenti su entrambe le facce, n.d.t.) le dimensioni sono tenute sotto controllo e, volendo, potreste probabilmente inserire questo DAC direttamente all'interno del vostro lettore CD. Anche la lista dei componenti usati è impressionante: con condensatori Black Gate e Oscon il "rassicurante" fattore prezzo è facilmente raggiunto...
Potete scegliere tra diverse opzioni durante l'acquisto del Monica2. Se volete potete comprare solo la scheda e poi scegliervi i vostri componenti preferiti e la DiyParadise vi può fornire i chip DAC TDA1545. Oppure potete comprarvi il kit completo tutto compreso tranne l'alimentatore da 12 V in continua (come per esempio una batteria), la scatola ed i connettori. Infine potete comprarvi il modulo già montato e testato. Anche se scegliete l'ultima e più costosa opzione, il prezzo è di 125 $, il che rende questo modulo acquistabile praticamente da chiunque.
Bisogna fare i complimenti alla DiyParadise anche per la chiarezza delle dettagliatissime istruzioni su come costruire e connettere questo modulo DAC. Potete vedere da soli in questa loro pagina web (in inglese, n.d.t.) come tutto sia illustrato chiaramente.
Anche se non vi sentite abbastanza sicuri da costruirvi da soli questo modulo, con qualche basilare esperienza di saldatura dovreste essere capaci di infilare uno dei moduli precostruiti in una scatola adatta e fare le saldature necessarie per le connessioni di ingresso e d'uscita. Oltre questo, dovete connettere solo questo modulo ad un alimentatore da 12 V in continua ed il gioco è fatto!
Quando ho inserito per la prima volta il Monica2 nel mio sistema e l'ho attaccato al mio Philips CD723 modificato, ho notato poche differenze rispetto al mio DacKit. Pensandoci su un po' mi sono ricordato di aver letto sul sito di Scott Dixon che questi DAC preferiscono un carico di lavoro di 20K. Il mio attenuatore era un modello da 10K per cui ho deciso di ordinare un kit da 25K da DiyFidelity in Australia. Se li comprate come kit questi attenuatori sono sicuramente un buon acquisto e sorprendentemente l'attenuatore è arrivato qui nel Regno Unito dopo solo una settimana dal mio ordine.
Appena ho finito di costruire l'attenuatore, l'ho installato nel mio preamplificatore passivo al posto di quello da 10 K. Ero tornato ad usare il Dackit perché ha un livello di uscita più alto del Monica2 (ne parleremo ancora in seguito). Ho potuto notare diversi miglioramenti già dalle prime note. Il suono prodotto con i 10K era buono ma ora era come se fosse più semplice da riprodurre per i diffusori e fosse libero di riempire la mia stanza. Ho quindi rapidamente costruito un altro attenuatore da 25K, l'ho installato in un altro pre passivo e ci ho attaccato il Monica2. Una batteria da 12 V è stata chiamata ad offrire i suoi servigi ed io mi sono seduto ad ascoltare...
La prima cosa che ho notato è che il suono era molto "analogico" e questo con la musica che veniva prelevata dalla meccanica del CD723 non modificato. Ho fatto seguire alcune sessioni d'ascolto a questa prima e poi una mattina, andato lì per continuare l'ascolto, ho scoperto che non c'era più suono! Beh mi ero scordato il Monica2 acceso e la batteria s'era scaricata... Ho messo la batteria in ricarica ma siccome volevo ascoltare un po' di musica ho preso un modulo SMPS ("Switch Mode Power Supply", n.d.t.) e l'ho connesso al Monica. Non so cosa mi aspettassi esattamente ma il risultato è stato spettacolare.
Quando ho raccontato questa mia esperienza alla DiyParadise mi hanno risposto che stanno già sviluppando un modulo SMPS sia per il Monica2 che per il Charlize per cui non sono l'unico a sentire i miglioramenti apportati da questo tipo di alimentazione a questo modulo DAC.
Quando il Monica2 è alimentato dal modulo SMPS il suono migliora di un paio di tacche: il basso diventa più profondo di circa essere mezza ottava ed è molto controllato; lo stesso guadagno in ottave si ha anche per le alte frequenze, come se tutta la "finestra" di riproduzione audio si fosse aperta ad entrambi gli estremi. Sia i cimbali che tutti i suoni metallici risplendono. Non ho mai sentito la gamma alta così ben riprodotta. Anche il dettaglio è molto migliorato e devo dire che questo DAC è sicuramente un'accoppiata vincente con qualsiasi amplificatore in classe T come per esempio il Charlize che incidentalmente è prodotto dalla stessa DiyParadise. E dopo tutto il suono era senza asperità, non affaticante e un altro passo distante da quel suono digitale che tutti noi stiamo rifuggendo dai primi anni 80, data di nascita del lettore CD.
Con del Jazz, ho potuto notare quanto il contrabasso acustico suoni bene: potete per esempio sentire le dita che toccano le corde; l'immagine era superba con tutti i musicisti e gli strumenti chiaramente definiti; le voci erano chiarissime e ho potuto ascoltare il respiro della cantante ed anche le sue labbra separarsi dopo una pausa. Come già con il DacKit, in qualsiasi traccia io abbia ascoltato, il palcoscenico è riprodotto dal Monica2 è molto profondo.
Ho ascoltato l'ultima traccia del disco "Prophesy" di Nitin Sawnhey ed ancora una volta ho trovato che il controllo era assolutamente superbo su tutti gli elementi. Questa traccia diventa abbastanza complessa ma con il Monica2 ogni strumento era facilmente riconoscibile. Spostandomi su un cd di Keb Mo (sempre buono se state cercando tanti bassi) ho ascoltato un paio di tracce di "Keep it simple": ancora una volta la qualità del basso così come le voci, le corde delle chitarre e il senso del tempo, erano apprezzabili. Mettendo su il cd degli Easy Stars All-Stars "Dub side of the Moon" sono stato ricambiato con un ampio palcoscenico con tutti gli strumenti chiaramente separati tra i muri della mia stanza. Le linee di basso "ballavano" e è stato molto molto difficile non ascoltare tutto il disco!
Cambiando completamente genere, ho ascoltato qualche traccia dal disco di Bryn Terfel "If Ever I Would Leave You". Terfel è sicuramente più conosciuto come cantante d'opera ma in questo disco canta alcuni pezzi famosi da musiche da film o di teatro. L'ascolto di "With a little bit of luck" da "My fair lady" mi ha permesso di notare come le singole voci dei coristi fossero riconoscibili invece di avere una grossa massa di cantanti. Poi son passato alla musica classica, il concerto per pianoforte numero 7 di Hayden: in questo caso ogni violino, benché suonassero tutti insieme, era facilmente riconoscibile mentre il pianoforte suonava in maniera realistica e ben piazzato nel realistico palcoscenico. Ho apprezzato la musica classica solo su sistemi di qualità e ne ho goduta molta con il Monica2!
Tornando a qualcosa di più moderno, ho fatto girare il cd "Bitter Sweet and Blue" di Gwynneth Herbert: anche in questo caso le voci sono molto chiare come tutti gli strumenti. Con il Monica e l'SMPS il basso era più profondo di quanto non avessi notato in precedenza. In realtà sia il basso che le percussioni (batteria in questo caso) erano molto ben rappresentate. Con l'album "Feels like home" di Norah Jones è stato più o meno lo stesso con una presentazione così chiara che era come se Norah e il suo pianoforte fossero nella mia stanza.
Accelerando un po' il ritmo della musica, ho messo su il cd di Shania Twain "UP" e ascoltato la traccia "Ka-Ching". Il produttore di questo cd (che è anche il marito di Shania, o fortunato mortale!) ha scelto un suono "grande" per questo album. In realtà mi ricorda molto il suono di Phil Spectre, un fantasma degli anni 60. Sarebbe molto semplice perdersi le voci in una produzione così ricca e complessa, ma con il Monica non se ne perde nessuna ed anzi è facile riconoscere le parole delle canzoni mentre si ascolta la cacofonia di suoni e le complesse ma ben definite linee di basso. Questo è un cd molto dinamico e il Monica2 fa un ottimo lavoro nel seguire qualsiasi cosa provenga dal supporto argentato!
Mentre ascoltavo il cd "Up" ho notato che la gamma alta era... non vorrei dire affaticante, fatemi dire "un po' troppo...". Perciò sono tornato alla batteria come alimentatore: il basso non era più così profondo ma anche la gamma alta era limitata ed il problema sparito. Ho anche notato che con gli estremi della banda più limitati, l'effetto complessivo era più coerente. Penso quindi che la scelta tra l'uso del SMPS o della batteria come alimentatori per il Monica2, dipenda molto dai gusti personali, dal sistema usato ed eventualmente da quello che state ascoltando. Ma alla fine dei conti, ascoltare il Monica2 sia con la batteria che con l'SMPS è stato un reale piacere. E' sicuramente un passo in avanti rispetto al DacKit con un po' più di dettaglio e se possibile una presentazione più "analogica".
Quando ho spostato il Monica2 sul mio sistema principale ho avuto un'interessante esperienza con il cd "Amused to death" di Roger Waters. Registrato in "Q Sound" questo CD è ricco di effetti sonori che sono disposti dappertutto nella stanza d'ascolto. Confrontando il DacKit ed il Monica2 ho notato che con il Monica2 ci sono una serie di dettagli che non avevo mai notato prima mentre il DacKit sembra posizionare meglio nello spazio tutti quegli effetti, cioè ogni effetto era meglio localizzato. Inoltre ho notato che il DacKit ha un impatto musicale maggiore, cosa che lo rende più adatto a questo tipo di musica. Ho consultato Yeo della DiyParadise e lui mi ha confermato che i suoi gusti sono per un suono più musicale piuttosto che "Hi-Fi" e per questo scelse nel progetto del Monica2 dei condensatori d'uscita a bassa capacità. Il Monica2 usa infatti dei condensatori Black Gate di tipo 'N' da 4.7 uF mentre il DacKit monta dei 'NXQ' da 47 uF. Sono convinto che la scelta dei condensatori d'uscita possa essere fatta in base ai gusti musicali dell'ascoltatore e fortunatamente non sono difficili da cambiare. Ma per come vi arriva, con i suoi condensatori da 4.7 uF, il Monica2 è superbo per il jazz, la musica acustica e la musica classica senza grandissime orchestre. Se invece ascoltate prevalentemente musica rock potreste preferire il DacKit o il Monica2 con condensatori d'uscita di capacità maggiore.
Ho detto in precedenza che il basso livello di uscita del Monica2 non si adatta bene al mio impianto. Ma mentre stavo ascoltando il Monica2 stavo ancora giocando anche con gli amplificatori in classe T. Sono arrivato alla conclusione che questi amplificatori suonano meglio con uno stadio attivo, come ad esempio un buffer o un preamplificatore attivo. Originariamente ho ascoltato gli ampli in classe T usando un attenuatore da 10K perché hanno un impedenza d'ingressso abbastanza bassa. Tuttavia questo attenuatore non si accoppia né con il DacKit né con il Monica2 per cui mi sono orientato verso un attenuatore da 25K. Ad ogni modo, prima di deragliare troppo dai binari di questa recensione, lasciatemi aggiungere che ho costruito un preamplificatore attivo che incorpora l'attenuatore da 25K e l'ho attaccato all'amplificatore Charlize. Il miglioramente è stato evidente ed immediato ma quello che non mi aspettavo è che desse anche un grosso incremento al volume. Per essere onesti, mi chiedo come Yeo possa trovare adeguato il volume d'uscita della combinazione Monica2+Charlize. Ma con il pre attivo il mio sistema diventa abbastanza "chiassoso" da soddisfare i miei gusti.
Tirando quindi le somme, mi sto godendo i miglioramenti apportati dal Monica2 rispetto al DacKit. Solo con musica un po' più "spinta" il DacKit è leggermente migliore, e potrei tentare di usare dei condensatori a capacità più alta per le uscite del Monica2 e vedere se riesco ad ottenere un compromesso migliore. Se siete abbastanza coraggiosi da provare uno di questi DAC e potete fare delle saldature per i connettori e tutto quello che serve per usarli, allora dovreste anche essere capaci di provare differenti condensatori d'uscita e trovarvi da soli il compromesso che preferite. Detto questo non ho alcuna esitazione a dare a questo DAC una fortissima raccomandazione se considerate anche il suo basso costo!
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