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Prodotto: testina MM -
The Music Maker
Produttore: The
Cartridge Man - UK
Distribuito in Italia da: The
Analogue World
Prezzo approssimativo: 850 Euro (1.700.000
lire)
Recensore: Lucio
Cadeddu
Recensito: Aprile 2001
Tra gli appassionati
di vinile più smaliziati è piuttosto comune ritenere le
testine MC (a bobina mobile) il non plus ultra della raffinatezza
sonora. Le testine MM (magnete mobile) sono quasi sempre state
relegate al ruolo di comprimarie, in sistemi di livello medio od
economico, a parte qualche lodevole eccezione.
Ad esempio,
impossibile non citare le testine Grado, sostanzialmente delle MM (in
realtà "a riluttanza variabile" o "ferromobili")
che da sempre hanno dato parecchio filo da torcere alle MC, anche
quelle più blasonate.
I vantaggi "teorici" di una
MM sono vari: mediamente posseggono una migliore capacità di
tracciamento, non richiedono stadi phono ad alto guadagno come le MC
a bassa uscita, con evidenti benefici in termini di rapporto
segnale/rumore, e molto spesso hanno lo stilo intercambiabile.
Oltre
a Grado, pochi altri Costruttori si sono cimentati con successo nelle
MM di alto rango, tra questi Clearaudio, Decca...ed un signore
inglese noto agli audiofili come "The Cartridge Man"
ovverosia Len Gregory, quel geniaccio artefice del disco test più
diffuso al mondo, l'HFN
& RR disc da noi recensito su queste pagine ed ormai un must
per ogni appassionato che voglia regolare al meglio il proprio set-up
analogico.
Il signor Len Gregory, che di problemi di tracciamento
del vinile deve pur capirci qualcosa (vedasi le ultime tracce killer
del suddetto disco test), ha realizzato che in commercio non erano
disponibili pick-up con la capacità di seguire le modulazioni
dei solchi più esasperate così come lui avrebbe
desiderato.
Per questa ragione, ha deciso di costruirsi una
testina ed è nata la Music Maker.
L'intento, neppure
celato, è quello di fornire agli appassionati una testina MM
in grado di battere le migliori testine MC, specie sul piano della
capacità di tracciamento e, quindi, della migliore lettura dei
solchi con la minor distorsione possibile.
Apparentemente,
dall'esterno, la Music Maker sembra una Grado della serie
Signature...ma guardando più attentamente si scopre che della
testina originale c'è solo il corpo e poco più.
Tutto
il resto è stato progettato e costruito ex-novo. Ad esempio
nuovo è il cantilever, smorzato sia esternamente che
internamente, il diamante, dotato di taglio "proprietario"
(definito Complex Line Contact) e la struttura elettrica
interna.
Stesso trattamento per il corpo testina mentre tutte le
connessioni dalle bobine sono state rifatte e singolarmente isolate
sia meccanicamente che elettricamente (anche per eliminare qualche
problema di ronzio, su certi giradischi, di alcune testine Grado).
La
complianza è piuttosto alta (30cu) ed è mantenuta
costante nell'intero range di utilizzo del cantilever. L'uscita è
quella consueta per una MM, ossia 4 mV @ 5 cm/s.
Il risultato è
una testina di alto costo (quasi 2 milioni, al cambio attuale) che ha
già riscosso un ottimo successo di pubblico e critica.
Ciò
che segue è il racconto di una lunga convivenza tra la Music
Maker ed il mio sistema principale. Il braccio utilizzato per la
prova è il mio consueto e fido Roksan Artemiz.
Questa prova è
stata più lunga del previsto e di questo mi scuso col
Costruttore, ma recensire una testina, specie di alto livello come
questa, non è un lavoro che si risolve in 5 secondi. È
sufficiente pensare a tutte le prove e regolazioni necessarie per
arrivare all'optimum, poi c'è il necessario rodaggio della
sospensione del cantilever ed infine le numerose sessioni
d'ascolto.
Oltrettutto, questo è stato un periodo
abbastanza "impegnato" sul fronte del numero di apparecchi
da recensire per cui con la Music Maker ho avuto tutto il
tempo necessario per lasciar "consolidare" le opinioni che
via via mi facevo sul suo suono.
Beh, alla fine è stato
tempo ben speso e, devo dire, speso in modo piuttosto divertente.
La Music Maker
è tendenzialmente neutra dal punto di vista timbrico
con alcuni punti di forza che cercherò di sottolineare. Parto
dalla gamma media, in verità la cosa che colpisce di più
al primo ascolto distratto, quando si è ancora in fase di
"set-up".
Le voci, in particolare, vengono restituite
con una pulizia ed una naturalezza esemplari, evidentissime anche a
regolazioni "fini" non ancora completate. Len Gregory
raccomanda 3-4 giorni di "rodaggio" affinchè la
sospensione del cantilever e l'equipaggio mobile trovino la giusta
"via" ma già da appena fissata sul braccio e dimata
sommariamente, la Music Maker sfodera una voce di una
naturalezza disarmante.
Prendo ad esempio un test critico per ogni
sistema di lettura analogico: le sibilanti.
Tutti gli appassionati
di vinile sapranno quanta fatica sia necessaria per ottenere una resa
decente sulle sibilanti. Molti LP sono stati poi incisi con
fastidiose accentuazioni in gamma medio-alta e la contemporanea
presenza di sibilanti nelle voci rende spesso la riproduzione
piuttosto artificiosa.
Già, il problema non è nelle
sibilanti in sè, visto che si tratta di suoni naturali
quanto nella loro riproduzione elettronica. Mi spiego:
ascoltando una voce vera, dal vivo, senza microfoni o altri mezzi
elettronici tra il cantante ed il nostro orecchio, è altamente
probabile che sentiamo un'alta quantità di sibilanti. Ciò,
tuttavia, non produce alcun fastidio al nostro orecchio, che
percepisce il tutto come estremamente naturale.
Quando le
sibilanti vengono registrate e poi riprodotte, specie su LP, il
fenomeno acquista contorni davvero poco gustosi e tutt'altro che
naturali.
Più il sistema è rivelatore e la testina
trasparente sul medio-alto (diciamo esuberante?) e più il
fenomeno diviene insopportabile. L'avrete sperimentato tutti,
immagino.
Il problema è causato, in larga parte, dalla
capacità di tracciamento della testina e dalle risonanze in
gamma medio-alta di cantilever, equipaggio mobile e corpo stesso
della testina.
Ebbene, la Music Maker, avendo affrontato
proprio questi "problemi" alla radice, si permette di
esibire delle sibilanti assolutamente naturali, prive di qualsiasi
artificiosità elettronica.
Le voci, specie quelle
femminili, sgorgano dunque naturali, prive di compressioni e
metallicità, anche nei registri più alti o negli acuti
più vigorosi.
Una grande performance, che testimonia la
capacità di introspezione e la pulizia del registro medio, la
si può godere in presenza di solisti accompagnati da coretti
in sottofondo.
Tanto per citare un esempio, presumibilmente ben
noto a tutti, pensate al finale di Avalon (Roxy Music, album
omonimo, traccia omonima). Questo è restituito con tutto il
suo fine intreccio vocale: voci in primo piano, destra-sinistra e
background.
La eccellente capacità
di tracciamento si evidenzia, oltre che in gamma media ed alta, anche
in gamma bassa. È sufficiente darle in pasto qualche vinile
esuberante in termini di basse frequenze e di complicati patterns
musicali per vedere la Music Maker danzare sui solchi, come se
il compito fosse per lei assolutamente agevole.
Sto parlando, ad
esempio, del brano Telegraph Road (Dire Straits, "Love
over Gold"), parecchio intricato ritmicamente, specie durante la
lunga suite finale.
La forte presenza di basse frequenze in
contemporanea con involuti intrecci armonici degli altri strumenti,
chitarre in particolare, rende questo brano una vera tortura per ogni
sistema analogico. La Music Maker non si scompone, tiene ben
distinte le sezioni ritmiche da quelle melodiche, senza impastare ne'
comprimere il suono.
Altro brano, forse meno conosciuto, che
consente di evidenziare le capacità di tracciamento e di
introspezione, oltre che di tenuta della gamma bassa, è Build
(Housemartins, album "People who grinned themselves to death").
Apparentemente si tratta di un brano semplice, dalla ritmica quasi
elementare. Il problema è che basso e batteria sono incisi ad
un livello molto alto, a costituire un solido tappeto ritmico sul
quale piano e voce creano le tipiche semplici melodie del quartetto
di Hull.
Quel che succede, su sistemi di lettura di caratura
inferiore o con testine dalla scarsa capacità di tracciamento,
è che il basso e la batteria invadono la gamma media,
offuscando voce e piano.
Il test è difficile perchè
la testina deve essere in grado di reagire con prontezza alla
richiesta di escursione causata dalle basse frequenze ma,
contemporaneamente, deve essere in grado di conservare grazia e
naturalezza nell'insieme. La Music Maker supera anche questo
esame a pieni voti, esibendo un basso granitico, solidissimo e privo
di sbavature, insieme con un piano ed una voce così delicati e
precisi da lasciare scorcertati.
Nonostante questo gran lavoro di
"analisi" la coesione del pattern musicale è
esemplare.
Ancora un'altra traccia dall'LP "Love over Gold",
stavolta si tratta dell'arcinota Private investigations che fa
anche da sottotitolo a questa recensione. Altro brano apparentemente
facile ma in realtà insidiosissimo, per varie ragioni: intanto
è l'ultimo del disco, quello più vicino all'etichetta
e, come tutti gli appassionati di vinile ben sanno, gli ultimi solchi
sono quelli più difficili da far suonare (tracciare)
bene.
Secondo, il brano presenta salti dinamici notevoli, rumori
ambientali, alcuni forti ed improvvisi, altri appena accennati
(esempio: il respiro di Mark Knopfler), oltre ad una batteria, specie
nel finale, letteralmente esplosiva.
Un primo assaggio delle
capacità della Music Maker lo avete quando per la prima
volta entra la cassa della batteria. Dopo diversi "colpi"
essa viene "doppiata" da una nota di basso elettrico. I due
transienti sono simultanei, ma è perfettamente distinguibile
il colpo del pedale sulla pelle ed il momento nel quale il dito batte
sulla corda del basso.
Ricordo che tempo fa ascoltai questo brano
con un sistema analogico di livello medio-basso ed i due transienti
sembravano perfettamente fusi, tanto da confondere l'ingresso della
nota di basso con un semplice aumento del volume del cassa della
batteria :-)
La conferma della poderosa prestazione in gamma bassa
l'avete invece nel finale, quando una batteria a due piazze esplode
davanti a voi occupando tutto lo spazio dietro le casse ed andando
oltre le stesse, di lato.
Se poi volete davvero esagerare, datele
in pasto qualche buon vinile della GRP, in stile Dave Grusin, per
capirci, e sentirete quante e quali basse frequenze possono essere
estratte da un buon vinile.
In sintesi, direi che
questa Music Maker coniuga una eccellente trasparenza e
pulizia in gamma medio-alta con una performance sul basso e
medio-basso da vero applauso.
L'equilibrio timbrico si mantiene
neutro, ben bilanciato, senza sconfinare mai nella iper-analisi fine
a se stessa o in un basso gonfio e slabbrato che offusca tutto il
resto della gamma audio.
Chi ha detto che gli
LP siano privi di dinamica rispetto ai CD? Beh, non c'è
bisogno di un vinile "audiophile" da 180 grammi per avere
lo stesso impatto dinamico della mio sistema digitale Wadia, con la
Music Maker è sufficiente un buon disco commerciale,
ben inciso ed un sistema analogico di primo livello che la possa
assecondare al meglio.
Che si tratti di una precisa e veloce
batteria di un terzetto jazz o della drum kit a due casse di Alex Van
Halen, la testina di The Cartridge Man sarà capace di
suonare esplosiva o delicata, a seconda della richiesta del programma
musicale.
Alcuni audiofili lamentano la scarsa propensione di
alcune MC di alta classe a suonare aggressive e punchy con la Musica
rock più scatenata.
Ebbene, la Music Maker è
pur sempre una testina MM e con il rock ci va a nozze: non importa la
dinamica richiesta, alzate il volume e stupitevi della quantità
di energia che questa testina riesce ad estrarre dai solchi e
riversarvi addosso attraverso i vostri altoparlanti.
Un brano come
Panama (Van Halen, album "1984") è uno di
quelli che non perdona le testine deboli di cuore e sempre troppo
concentrate sul cesello fine: batteria e chitarre che necessitano di
precisione e di tanto, tantissimo impatto "live"...e la
Music Maker sembra quasi divertirsi con voi mentre
suona.
Quando volete però, si toglie il giubbotto di pelle
ed indossa camicia di seta e cravatta per una performance intima in
un delicatissimo duetto chitarra acustica e voce, ad esempio.
Quello
che non farà MAI è comprimere il segnale inciso nei
solchi, a patto - ovvio - di avere un sistema analogico all'altezza
(vedasi il paragrafo "Consigli d'uso").
Se c'è un
parametro dove un buon analogico supera un buon sistema digitale, è
la dimensione ed il realismo dell'immagine sonora (opinione
personale, corroborata dal confronto diretto dei miei due sistemi -
analogico e digitale di classe simile).
Bene, la Music Maker
crea un soundstage invero impressionante per ampiezza laterale e per
profondità. Per quanto concerne la larghezza, lo stage si
estende ben oltre i limiti fisici della casse, a destra ed a sinistra
di esse. Alcune informazioni ambientali appaiono provenire dalla
finestra a qualche metro dalla cassa destra :-)
La profondità
non è impressionante per "dimensione" assoluta,
quanto piuttosto per la ricchezza di piani sonori distinti che si
riescono a percepire, ognuno ben delineato e popolato da strumenti e
voci perfettamente a fuoco. Non una sensazione eterea od impalpabile,
quanto piuttosto un feeling di grande solidità e
concretezza.
Tuttavia, questa testina non si inventa niente. Per
quanto concerne l'altezza della scena, ad esempio, ripropone ciò
che di buono (o di cattivo) i fonici siano riusciti a fare in sede di
registrazione. Per capirci, il Mark Knopfler del già citato
Private investigations è di statura normale, mentre
sembra cantare seduto per terra o quasi quello di Six blades knife
(dal primo album).
Quindi, nessuna tendenza al gigantismo fine a
se stesso (talvolta capita con l'analogico) quanto piuttosto fedele
riproduzione di quello che c'è nei dischi.
Infine, un buon
senso di aria può essere percepito intorno ai musicisti.
Si tratta di una
normale testina MM, quindi necessita di un pre phono (o ingresso) MM
di buona qualità. Come le testine Grado, è insensibile
al carico capacitivo, perciò la sua risposta in frequenza
rimarrà immutata al variare del carico (in pF) offerto dallo
stadio phono. Come tutte le MM, una impedenza d'ingresso intorno ai
47 kOhm andrà più che bene (consigliata 50 kOhm)
Stilo
e cantilever sono di dimensioni microscopiche, quindi raccomando
estrema cautela nel maneggiare la testina durante le fasi di
montaggio, meglio eseguire la maggior parte delle operazioni con un
proteggi-stilo inserito.
Forza d'appoggio raccomandata 1.5 grammi,
con variazioni minime da decidere sia ad orecchio che grazie
all'ausilio del già citato (ed utilissimo) HFN
& RR disc. Idem dicasi per l'antiskating, il VTA e la
dimatura. Installare in modo errato una testina di questo livello
equivale a buttar via i soldi dalla finestra.
La testina è
fornita con un set di viti amagnetiche, da preferirisi a quelle
standard in metallo.
Essendo il carattere sonoro piuttosto
tendente al neutro, la Music Maker si adatta piuttosto bene un
po' in tutte le catene. Il Costruttore sconsiglia l'utilizzo di
bracci economici, quindi non pensiate neppure per un momento che sia
sufficiente una testina come questa per ottenere un suono come quello
descritto.
Il sistema analogico deve esserne all'altezza. Ad
esempio, si è trovata a suo agio con il mio braccio Roksan
Artemiz (un giocattolino da 5 milioni). Il Costruttore consiglia
altri partners come lo SME V, il Graham 2.5, qualche Morch ed altri
bracci in quella classe. Non ho potuto effettuare la prova, ma Len
Gregory sconsiglia bracci come il Rega RB 300.
Ovvio, per la base
giradischi vale un discorso perfettamente analogo.
Per questo prezzo, una
confezione un minimo più lussuosa di una scatolina di plastica
con coperchio trasparente tenuto insieme da un elastico di gomma
sarebbe stata desiderabile. Si nota il carattere completamente
artigianale del prodotto ma, in fondo, si tratta pur sempre di una
testina, uno degli elementi più invisibili di un impianto
HiFi. Un po' di cura in più non avrebbe guastato, comunque.
Lo
stesso manuale d'uso è un semplice foglio A4 fotocopiato, con
immagini prese dai classici foglietti Grado.
Sul suono, davvero,
c'è ben poco da dire, considerando che per ottenere risultati
analoghi, con le MC e specie in gamma bassa, le cifre da spendere
sono ben altre. Se si cerca una testina radiografante ed
iper-dettagliata, è tuttavia consigliabile rivolgersi a
qualche altro prodotto poichè la Music Maker è
trasparente e precisa ma non è un bisturi da operazioni di
microchirurgia.
La reperibilità è quella di un
prodotto artigianale, con tutti i pro ed i contro che ciò
comporta: tra i pro, rapporto qualità/prezzo alle stelle
grazie al contatto diretto produttore/consumatore ed assistenza
post-vendita per eventuali ristilature della testina (Len Gregory
esegue questo lavoro anche per altre testine).
Tra i contro, la
scarsa reperibilità: si può ordinare tramite il sito di
Len Gregory o contattando Len stesso al num. di fax indicato.
D'altra
parte, da che mondo è mondo le testine si sono sempre
acquistate a scatola chiusa, visto che quasi mai - e specie in questi
tempi bui per l'analogico - si possono chiedere pick up
plurimilionari in prova a casa propria (si usererebbero, come
minimo).
La Music Maker
- mai nome fu più azzeccato per un prodotto HiFi - è
una testina estremamente interessante: coniuga l'apertura ed il
dettaglio delle migliori MC col corpo e la concretezza in basso delle
MM. Consente "investigazioni private" molto approfondite
sul contenuto dei vostri LP ma non dimentica mai di produrre tanta,
tanta buona Musica.
Non costa poco, ma offre tantissimo ed alla
fine il rapporto qualità/prezzo è semplicemente
eccellente.
Solo per veri amanti della Musica.
Un caloroso ringraziamento a Len Gregory per averci messo a disposizione questa testina in prova.
N. B. !!!. Pur
esistendo differenze tra copie diverse dello stesso CD, a seconda
della fabbrica che esegue lo stampaggio vero e proprio, è
facile che due CD identici suonino abbastanza simili tra loro. Non
così gli LP che possono suonare in modo MOLTO diverso a
seconda del Paese dove sono stati stampati. Normalmente le copie
migliori sono americane o inglesi, talvolta giapponesi o
tedesche.
Questo solo per sottolineare che non è affatto
detto che gli LP menzionati nella prova, a casa vostra, diano gli
stessi risultati qui riportati. Sono convinto che, ad esempio, la mia
copia di "People who grinned themsleves to death" sia
frutto di un pressing molto fortunato.
Grazie per l'eccellente recensione della nostra testina "The Music Maker". Ciò che troviamo particolarmente gratificante è il fatto dell'aver riconosciuto le particolarità di questa testina, particolarità che noi ci eravamo sforzati di raggiungere in sede di progetto.
La testina è un
componente molto neutrale, quindi "smooth" ma dettagliata
allo stesso tempo. Ha una eccellente capacità di tracciamento,
un'altra qualità che consente ricchezza di informazioni in
gamma alta senza distorsione aggiunta.
Essendo una testina ad alta
uscita il segnale può essere "manipolato"
("processed" NdT) il meno possibile poichè è
certo che non si possa manipolare un segnale pesantemente e sperare
che questo migliori (Len si riferisce agli stadi fono MC ad alto
guadagno).
Il profilo dello stilo (come il recensore ha potuto scoprire) è responsabile per la quantità di informazioni estratte dal solco, mentre la lucidatura (dello stilo) consente un bassissimo rumore superficiale, a contatto coi solchi. Queste due necessità sono sempre molto difficili da bilanciare l'una con l'altra.
Abbiamo apprezzato
molto non tanto il fatto che la recensione fosse positiva quanto
piuttosto che il recensore sia riuscito a mettere in evidenza le
qualità intrinseche della Music Maker senza sapere a
quali parametri avrebbe dovuto far attenzione.
La qualità
della testina parla da sè e, come dice il recensore, solo i
veri amanti della Musica possono apprezzarla. Buon ascolto,
Len
Gregory
© Copyright 2001 Lucio Cadeddu - http://www.tnt-audio.com
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