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Prodotto: NuPrime Alita - DAC/pre/ampli cuffia
Costruttore: NuPrime - USA
Distribuito in Italia da: AudioGraffiti
Prezzo appross.: 1295€
Recensore: Lucio Cadeddu - TNT Italia
Recensito: Settembre, 2020
Circa due anni fa, nel novembre 2018, recensii la coppia NuPrime CDT-8 & DAC9, meccanica e DAC/preamplificatore. Aggiungendo una sezione dedicata all'amplificazione delle cuffie, derivata dalla serie 10 di NuPrime, otteniamo l'Alita! In realtà, come vedremo, anche la sezione DAC non è esattamente la stessa, e questo ha una certa influenza. In altre parole, l'Alita non è esattamente un DAC9 con sezione aggiuntiva per amplificare le cuffie, ma qualcosa di un po' diverso, dal punto di vista circuitale. Tutto il pacchetto costa 1295€, cifra con la quale vi portate a casa un ottimo pre, un DAC e un ampli cuffia. Non male davvero, se si pensa che per una cifra analoga si acquista un DAC di classe media. A questo “tre in uno” basterà pertanto aggiungere una sorgente qualunque (PC/tablet/telefono/meccanica CD...) e un paio d casse attive (o un ampli + casse tradizionali) per avere un impianto completo ed estremamente flessibile.
Prima di tutto, l'Alita è stato pensato per gli appassionati dell'ascolto in cuffia. Dispone infatti sia di uscita cuffia standard che della nuova Pentaconn bilanciata da 4.4mm. La connessione Pentaconn (realizzata da Nippon Dics Co.) è il nuovo standard completamente bilanciato che consente la minima interferenza tra i canali, massima separazione e miglior rapporto segnale/rumore. L'uscita dell'Alita ha una potenza elevata, ben 1.7W (@ 32Ω) e 135mW su 800Ω. In pratica, è in grado di pilotare senza sforzo e ad altissimi volumi anche cuffie impegnative.
Nota: il sito web NuPrime riporta valori leggermente differenti, questi che ho indicato sono presi dal manuale utente.
In secondo luogo, l'Alita è un DAC estremamente flessibile con IIS/DSD, uscite RCA e XLR e in più la capacità di gestire PCM 768K & DSD256, da ben quattro ingressi digitali diversi. Il cuore della sezione di conversione è il chipset AK4493 EQ della AKM, uno dei migliori 32 bit sul mercato. Il DAC9 che recensii due anni fa, invece, utilizzava il predecessore, l'AK4490. I due documenti PDF linkati spiegano bene le differenze tra i due chip D/A.
Un'implementazione proprietaria di NuPrime consente poi di gestire formati DoP attraverso gli ingressi coassiale e ottico (utile, ad esempio, coi componenti NuPrime della serie Omnia).
Infine, l'Alita è un preamplificatore, con un controllo di livello basato su FPGA a resistenze multiple e 99 passi da 0.5 dB ciascuno, in maniera tale che ad ogni livello di regolazione il segnale attraversi sempre una singola resistenza. Inoltre, il livello è regolabile e memorizzabile per ogni singolo ingresso, in questo modo passando da una sorgente all'altra non c'è più bisogno di regolare nuovamente il volume.
Un completo telecomando consente di gestire comodamente l'Alita a distanza.
Il suono dell'Alita, come pre e DAC, mi ricorda abbastanza da vicino quello del NuPrime DAC9, ma ci sono differenze che alla fine si sono rivelate più evidenti di quanto immaginassi.
Il suono è sempre tendenzialmente neutro, come nel DAC9, ma la precisione e la fluidità in gamma medio/alta sono su un livello superiore. Quella leggera traccia di suono monitor è praticamente scomparsa e la performance musicale è dettagliata ma non affaticante, fluida e gradevole. Inoltre, mentre la gamma alta del DAC9 mi era apparsa tendenzialmente arrotondata e calda, nell'Alita tutto acquisisce una maggiore apertura e luminosità. Non si tratta di un suono freddo, semplicemente è più dettagliato, aperto e raffinato. Anche sulle voci si guadagna un po' di naturalezza e musicalità, rivelandosi così uno dei punti di forza di questo componente. Non so quanto di questo sia da ascrivere alla nuova sezione di conversione, o se ci siano stati dei cambiamenti nello stadio d'uscita, però il passo avanti - sostanzialmente in meglio - è avvertibile.
Nella recensione del DAC9 lamentai una leggera mancanza di pathos nella riproduzione delle voci, che erano sì precise ma un po' impersonali. Questo effetto è assente nell'Alita, che offre una performance più naturale e meno digitale proprio sulle voci. Anzi, direi che la naturalezza delle inflessioni vocali e del timbro sia una delle migliori virtù di questo apparecchio.
Ancora, del DAC9 lamentavo una leggera traccia di ruvidità, specie con le registrazioni meno fortunate, una sorta di effetto monitor, forse voluto, che non perdonava molto agli errori in fase di incisione. Ora questo effetto appare mitigato, e la godibilità di dischi non esattamente perfetti è aumentata.
Sulla gamma bassa del DAC9, invece, c'era poco di cui lamentarsi, e questo si conferma anche con l'Alita: un basso teso, profondo, controllato, con ottimo punch e una performance generale, in quest'area, che va al di là della classe di prezzo dell'apparecchio.
Dal punto di vista dinamico il suono è coinvolgente, con un impatto leggermente migliorato rispetto al DAC9. Non bisogna certamente aspettarsi performance di elettroniche top class, ma il divertimento all'ascolto è assicurato. Non si deve mai dimenticare che per poco più di un migliaio di euro ci si porta a casa tre apparecchi in uno! In ogni caso, rock scatenato o sinfonica massiccia sono riprodotti con i salti dinamici necessari ad un ascolto sempre vivace ed emozionante.
Una piccola lamentela riguardo al suono del DAC9 riguardava anche la sua capacità di ricreare un palcoscenico 3D sufficientemente ampio. Messa a fuoco e stabilità dell'immagine erano ottimi ma le dimensioni dello stage lasciavano un po' di amaro in bocca. Un piccolo guadagno, con l'Alita, è avvertibile, specie in termini di profondità della scena. In generale, tutte e tre e dimensioni spaziali aumentano un poco. Non si tratta di una differenza dal giorno alla notte, ma si percepisce.
Come ampli cuffia, infine, l'Alita è sorprendente per il prezzo richiesto, in termini di impatto, velocità e capacità di pilotaggio. L'ho confrontato con altri DAC/ampli cuffia, di classe leggermente inferiore (non dimentichiamo però che l'Alita è anche un pre) come il Pro-Ject Head Box S2 Digital e l'ottimo Audio-GD R2R 11. Ebbene, l'Alita si è sempre dimostrato superiore e, in particolare in gamma bassa, ha decisamente sbaragliato la concorrenza, in termini di estensione, punch e potenza.
Non so se ciò sia da attribuirsi alle ottime capacità elettriche dello stadio di amplificazione, capace di 1.7 watt (@ 32Ω) e 135 mW (@ 600Ω) ma di fatto questo apparecchio è virtualmente in grado di pilotare qualunque cuffia.
Non sono in grado di valutare il soundstage nell'ascolto in cuffia, per me il suono rimane sempre troppo confinato dentro la testa, pur con qualche differenza, ma immagino debba essere di buon livello, visto quel che riesce a fare con i diffusori.
Costruzione & finitura.
Tutto è molto simile al DAC9, pertanto ho ben poco da rilevare. Buona costruzione e finitura adeguata al prezzo. Essendo un apparecchio più piccolo della media dei componenti HiFi, e pure abbastanza leggero, potrebbe causare qualche problema nella sistemazione su un rack tradizionale. D'altra parte, però, permette di risparmiare un bel po' di spazio.
Suono.
Un passo avanti rispetto al DAC9, di sicuro. Niente di drammatico, ma percepibile. Volendo essere pignoli e dimenticando la fascia di prezzo di questo sorprendente tre-in-uno, avrei gradito un soundstage ancora più convincente e una dinamica più rimarcata. Certamente non si tratta di un apparecchio che suona caldo, quindi la scelta dei partner dovrà essere valutata di conseguenza.
Questo Alita mi ha conquistato, per la sua personalità musicale e la gran quantità di caratteristiche che lo rendono un vero e proprio jolly tuttofare. Se l'ascolto in cuffia fosse una priorità, non fate l'errore di non inserirlo nella lista dei possibili candidati, perché merita davvero tanta attenzione.
Uno speciale ringraziamento allo staff di AudioGraffiti per la professionalità, la cortesia e la pazienza.
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