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Prodotto:
Fonorivelatore
a Magnete Mobile Reca della
Reson
Distributore
in UK : Virtual Reality Audio Systems
(tel: +44 1277 227355, fax:
+44 1277 224103)
Prezzo: 250.00 Sterline Inglesi /
approssimativamente 410 Dollari Americani
180.00 Sterline Inglesi
/ approssimativamente 300 Dollari Americani con la "
rottamazione " della propria vecchia testina, qualunque essa sia
Eccoci qui. Un'altra
prova di una testina lungo il mio percorso di ricerca del perfetto
fonorivelatore sotto le 500 sterline. Naturalmente non esiste la
testina perfetta. A volte queste prove possono risultare scoccianti
da condurre e da trascrivere in un articolo. Beh, non stavolta. Mi
sono davvero divertito a scrivere questa recensione.
Perchè?
Forse
perché posso dare in escandescenze e farmi venire la bava alla
bocca per quanto è buona questa testina? Non siate ridicoli.
Un comportamento così volgare può essere comune ai
critici audio statunitensi, ma con un (quasi) gentiluomo Inglese come
me ciò non accadrà. Terrò invece il naso alto e
fiero. Noi Britannici (anche quando siamo in realtà Tedeschi)
amiamo criticare....Cominciamo a criticare.
Eccola qui. Una piccola busta imbottita con dentro uno scatolino ancora più piccolo ed un foglietto con le felicitazioni per la scelta da parte di Martin Morecroft della Virtual Reality Audio (grazie, mitico Martin, per il supporto che fornisci a TNT).
Nel caratteristico e minuscolo scatolino c'è un fonorivelatore. Non una qualsiasi vecchia puntina. Una puntina da 250 Sterline.
Bene, dovete sapere che la DNM/Reson è un'azienda Britannico-Svizzera (progetto in UK e il grosso della manifattura in Svizzera) tanto idiosincratica quanto appare. Qualsiasi sia la norma correntemente accettata per qualcosa, alla DNM/Reson spesso hanno una visione diversa. E' una delle aziende che rendono divertente l'Hi-Fi.
Abituati alle lussuose confezioni da gioielliere delle testine di questa fascia di prezzo, la confezione scarna e puramente pratica della Reca provoca un piccolo shock. Certo, se ci pensate bene, le belle confezioni costano soldi. Ed io sinceramente preferisco che il denaro che spendo per l'Hi-Fi finisca in qualcosa che possa ascoltare.
Aperto il pacco, vi ritrovate con un piccolo libretto di istruzioni di quattro pagine, il fonorivelatore, una piccola chiave a brugola esagonale e due viti. Funzionale, pratico, ma assolutamente non esuberante. O.K., penso, vediamo cosa riesce a fare questa piccolina. Se la confezione è così inusuale per questi livelli di prezzo, dovrebbe essere una testina con un carattere altrettanto particolare.
Dopo avere scartato la
testina dall'involucro, l'ho trovata assai simile ad una testina
della serie G1000 della Goldring, il che è poco sorprendente,
visto che essa è costruita dalla Goldring per la DNM/Reson su
loro specifiche.
Sono state apportate molte e non specificate
modifiche per trasformare una buona testina da 120 sterline (la
G1042) in una che ne costa il doppio. O è tutta una questione
di Vodooo?
La Reca della Reson presenta uno stilo del tipo Fritz Gyger a linea di contatto S e dichiara una risposta in frequenza da 20 Hz a 30KHz. Il segnale di uscita è di 6.5 sostanziosi mV per una modulazione di 5 cm/s.
Durante il montaggio del fonorivelatore mi sono accorto della prima cosa davvero buona della Reca. Gli inviti filettati. Niente armeggiare con minuscoli dadini e così via: questo dev'essere stato il più veloce montaggio di testina che abbia mai effettuato.
Regoliamo la forza d'appoggio sul valore consigliato di 1.7 g, cacciamo il mio "Oracle Calibrator" per regolare l'overhang e l'Angolo di Tracciamento Verticale (VTA, o altezza del braccio, per chi non è aduso a questi strani termini), et voilà, fatto. Va ancora rimarcato come sia di enorme aiuto il non dovere gingillarsi con minuscole chiavi inglesi, per serrare proprio al posto giusto gli ancor più minuscoli dadini sulla testina, salvo poi constatare che tutto questo trambusto la ha nuovamente disallineata.
Credo proprio che tutti i fonorivelatori da 250 sterline dovrebbero presentare obbligatoriamente per legge gli inserti filettati. Li adoro.
Il disco test Protractor di Hi-Fi News per confermare la correttezza dell'overhang e poi regolo il bias (l'antiskating, la compensazione della forza centripeta che subisce lo stilo durante il tracciamento, n.d.t. ) con il disco test di Hi-Fi News. In questa occasione il Reca appena tirato fuori dalla sua confezione ha spavaldamente navigato fra le peggiori tracce-tortura, ma con evidenti frequenze di risonanza. Fin qui abbiamo una installazione molto facile (il che è un ottimo valore commerciale) ed eccellenti risultati tecnici.
Certo, quante volte una buona prova tecnica prelude ad un grande suono? Inoltre, ogni testina nuova di fabbrica deve rodarsi per almeno 20-30 ore. Perciò non mi aspettavo molto quando ho appoggiato lo stilo sul primo solco.
Ed ha fatto proprio piazza pulita. Mi spiego: la testina che ho tenuto montata finchè non sono riuscito finalmente ad organizzarmi per "domare" questa qui è stata l'Elite. Però il contrasto era così vivido, così estremo. Dove prima regnava il suono freddo e senza anima, del tipo "acconto di ciò che c'è sul disco" , ora c'era la MUSICA. Yipppeeeeee.
Bene, ho lasciato l'impianto a scaldarsi per un po', giusto per vedere quanto sarebbe cambiato. I cambiamenti si verificarono man mano che la testina si è sciolta. Solo a questo punto ho iniziato il procedimento di messa a punto fine - giocando con il VTA e con la VTF ( Vertical Tracking Force, forza di tracciamento verticale, o forza d'appoggio o peso di lettura, n.d.t. ) scambiando quattro chiacchiere tramite posta elettronica con Denis Morecroft a proposito dell'interfaccia fra il braccio di lettura e la sua basetta - ed ho fatto il possibile per spremere il meglio dalla Reca della Reson.
Guardacaso, ho terminato il processo di messa a punto installando il fonorivelatore ESATTAMENTE secondo le raccomandazioni del produttore, e cioè 1,7 g di peso di lettura, 26 gradi di VTA (il che significa che sul mio giradischi il braccio presenta il retro un po' rialzato) ed una capacità di carico di 250 pF (inclusa la cavetteria del braccio).
Il Reca suona in modo assolutamente sbalorditivo per essere un fonorivelatore a Magnete Mobile. E' in grado di riprodurre livelli di Ambienza e Dettaglio mai uditi prima con nessuna MM che abbia mai installato nel mio impianto. Mettete sul piatto "Pretzel Logic" degli Steely Dan ed ascoltate il primo brano ....
Michael Fermer suona per gran parte del pezzo la sua marimba. Ora capisco perché la maggior parte degli impianti proprio non la individuano. Non hanno una risoluzione sufficientemente elevata da distinguere la marimba fra tutta l'altra roba che suona....Usate un buono stadio phono e la Reca, ed eccola lì.
Uno dei dischi che uso per saggiare la riproduzione delle voci è, forse sorprendentemente, "The year of the Cat" di Al Steward. Prodotto da Allen Parson nel 1976: questo disco presenta delle voci quasi ipnotiche. Missate proprio dal lato giusto del "troppo brillante". Con la Goldring Elite settata secondo le raccomandazioni del produttore questo disco suonava "grattugiato"....Con la Sumiko Blue Point Special si possono ascoltare i gatti del titolo "urlare". Con altri fonorivelatori di livello inferiore la qualità ipnotica e la presenza si perdono. La Reca le illumina in pieno.
O.K., mettiamo su qualche disco di Classica. Questo è il campo dove la Reca si dimostra un po' meno a suo agio che con il Pop, il Rock od il Jazz. La riproduzione della mia amata registrazione della Dallas Symphony Orchestra che esegue musiche di Copland (Fanfara per l'uomo comune, Rodeo e Billy the Kid) mostra dei timpani un po' mosci, dei piatti che si scontrano un po' troppo forte e senza delicatezza, mentre il palcoscenico sonoro estremamente ampio di questo disco appare un po' ristretto... Un comportamento che assomiglia moltissimo alla Goldring G 1042 sulla quale questa testina si basa, ma sempre ad un livello molto più basso....
In un confronto diretto fra la Reca e la Goldring Elite che è adesso la mia testina "ufficialmente" posseduta e pagata, emergono pochi lievi difetti per la Reca.
Con la Reca ho rilevato un rumore di superficie lievemente accentuato, più prominente. La scena sonora è in qualche modo ridotta sia in profondità che in ampiezza. Fra gli strumenti non c'è tanta "aria" quanta ne riproduce l'Elite....
Passando ai lati positivi, la Reca è in generale più accondiscendente nei confronti dei dischi brillanti. Ha un basso completo di tutto: peso, definizione, profondità e passo; mentre l'Elite ancora difetta di peso. C'è anche una certa qualità nella Reca che le permette di comunicare molto meglio le emozioni catturate nella Musica.
Penso che si possa
dire che la Reca della Reson "dipinge" la Musica con molto
Cuore ed Anima, ma con una pennellata a volte un po' lieve.
Non
fraintendetemi. Mi piace questa impostazione. E' semplicemente che la
Musica che ascolto più spesso risulta più coinvolgente
con la Reca che con ogni altra testina abbia mai sentito. E' la
vecchia storia della "accuratezza" contro la "musicalità".
Se non fossi stato capace, alla fine, di far lavorare ottimamente l'Elite della Goldring nel mio impianto, mi sarei tenuto la Reca della Reson. Infatti, la tengo ancora montata sul braccio. E davvero spero che Martin Morecroft abbia dimenticato dove ha spedito la puntina (sì lo so, ho buone possibilità).
Se mai volessi ascoltare Musica solo per il mio piacere, la Reca sarebbe un ottimo biglietto. Proprio come con i diffusori Quad ESL o la vecchia coppia pre-finale Marantz 7/9 ci si dimentica semplicemente di tutta quella caccia all'ultimo particolare del Dettaglio, delle ossessioni su questo o su quello.
Quando mi trovavo durante un ascolto "da Critico" con altre testine, potevo scarabocchiare pagine su pagine di appunti, annotando questo aspetto buono e quello cattivo, e così via.... Con la Reca prendo nota di cose che vorrei vedere migliorate, ma sulle quali per lo più potrei anche sorvolare. Non ho mai trovato il tempo per intesserne le lodi....Mi stavo proprio godendo la musica.
Perciò questo comportamento altamente non professionale mi forza a dovere chiudere qui questa recensione. Ho finito il materiale; ed il tempo. Debbo andare a casa a sentire ancora un po' di musica, finchè posso permettermi di essere solo un amante della musica.
Certo, più di 410 Dollari sono un sacco di soldi per una semplice testina. Ed anche con lo sconto rottamazione 300 Dollari sono ancora una cospicua parte di un discreto stipendio. Se penso che la testina valga così tanto? Certo. Anche a prezzo pieno vale abbastanza quello che costa.
Poiché si tratta di una MM, lo stilo è sostituibile dall'utente, e quasi ogni stadio phono semidecente è in grado di far bene con essa. Molti bracci che risultano incompatibili con i moderni fonirivelatori a bobina mobile si troveranno a loro agio con la Reca. Anche senza un installazione troppo elaborata la performance è superba.
E' raro trovare una tale combinazione di aspetti positivi. Perciò, se avete un buon piatto ed un preamplificatore (o integrato) con uno stadio phono MM decente ed avete sempre desiderato la qualità di una MC, ma senza la necessità di un pre-pre, ecco la soluzione. Un fonorivelatore magnetodinamico ad alta uscita, relativamente facile da accoppiare ad altri apparecchi e con un prezzo abbastanza decente se la permutate con la vostra vecchia logora Linn Kanine (K9) o qualsiasi altra testina usiate.
Ad ogni modo, credo che un problema sia dato dalla limitata disponibilità di questa testina. In Europa sono pochi i rivenditori che trattano gli apparecchi e le puntine della DNM/Reson, ed in America sono ancora di meno. Allora come si può fare?
Se riuscite a farvi prestare una Goldring 1042, provatela. Se vi piace ciò che sentite, procuratevi la Reca da Virtual Reality Audio qui in UK. Loro esportano dovunque. Mandate loro semplicemente un messaggio di posta elettronica per conoscere i dettagli in merito al prezzo ed alla spedizione. Si prendono qualsiasi pezzo di plastica. Chiedete di Martin e ditegli che vi manda Thorsten :-)
Potete anche mandare a Martin un messaggio di posta elettronica per chiedergli se c'è un rivenditore DNM/Reson nella vostra zona.
Certo, potreste anche essere un caso limite di Audiophilia Nervosa (come me). Allora la Reca non fa per voi. Vi dimentichereste di correggere il VTA per ogni singolo disco, di comprare un'altra testina costosa, e così via.
No, non permetterò (né lo dovrebbe alcun serio ammalato di Audiophilia Nervosa) che "l'abbastanza buono" mi fermi. Ci sono molte altre testine al mondo, ed IO DEBBO PROVARLE TUTTE. Ad ogni modo, conserverò il numero telefonico di Martin Morecroft per il giorno in cui andrò in pensione come critico audio (sicuro, cioè mai - ma chi può dirlo...). Allora comprerò una Reca tutta per me e dimenticherò tutta questa roba "High-End".
Ecco qui.
Probabilmente la prova più soggettiva che abbia mai redatto, e
probabilmente resterà la più soggettiva per ancora un
po' di tempo. E' raro che un qualsiasi apparecchio Hi-Fi possa
bypassare così tanto i miei "circuiti mentali" e
colpire qualcosa più in profondità.
Beh, a
risentirci alla prossima, e fino ad allora, buon ascolto.
La Reca della Reson è stata ascoltata installata in un impianto composto da:
Giradischi Oracle Delphi MK 3, con un braccio Sumiko Tonearm ricablato con cavi autocostruiti ispirati agli XLO
posto su un tavolino per giradischi autocostruito ispirato ai Mana
connesso al mio preamplificatore totalmente valvolare Toccata seguito, tramite
dal mio finale Marantz a stato solido
dal quale si dipartono i miei cavi di potenza autocostruiti UBYTE-2 che conducono ai miei
diffusori autocostruiti che replicano il sistema Watt/Puppy della Wilson Audio.
I cavi di alimentazione erano gli "UBYTE-M" e sono stati anche usati un paio di Superstealth Megamanga Mains Line Ultracleaners della Thunderstone Audio (sto preparando gli articoli)
I diffusori erano soprastati ciascuno da tre dischi di legno "Shim Mick" (sto scrivendo l'articolo)
© Copyright 1998 Thorsten
Loesch/TNT-Audio
Traduzione: Carlo Iaccarino
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