Prodotto: Shanling CD3000
Produttore: Shanling - Cina
Prezzo indicativo: 1600 USD / 1100 UKP /1200-1400 €
Recensito da: Maarten van Casteren - TNT UK
Pubblicato: Febbraio 2008
Traduzione: Gianfranco Viola
Il marchio cinese Shanling ha riscosso in Gran Bretagna grande successo proponendo componenti audio, soprattutto lettori CD, dall'aspetto accattivante. Molti di essi fanno sfoggio di architetture variamente ibride con l'impiego di stadi valvolari. Tutti i prodotti Shanling offrono un ottimo rapporto qualità/prezzo e vantano recensioni solitamente positive. Personalmente non sono molto attratto dalle apparenze ostentate di alcuni lettori e di solito compro i componenti hifi lasciandomi guidare solo da come suonano. Fortunatamente per i burberi vecchia maniera come il sottoscritto, Shanling include nella propria gamma anche lettori dall'aspetto più tradizionale. Tra questi, il CD 3000 mi è sembrato una proposta molto interessante: un oggetto con tutte le credenziali per essere ascritto alla sfera dell'high-end, ad un prezzo relativamente abbordabile. Quindi, eccoci qui.
Partiamo dall'aspetto: un oggetto hi-end a tutto tondo. Caricamento dall'alto, molto grande e molto pesante. I pannelli sono di alluminio spesso (tutti tranne - stranamente - quello inferiore, realizzato in lamina di acciaio sottile). I piedi d'appoggio sono grandi e in materiale smorzante, mentre comandi e connettori trasmettono un'impressione di solidità e alto contenuto tecnico. In più il cavo di rete in dotazione è davvero impressionante, mai visto niente di così massiccio. L'unica nota stonata è costituita dal telecomando, un po' dozzinale rispetto al resto.
Oltre alle uscite standard sono offerte uscite bilanciate. In realtà si tratta di veri e propri stadi di uscita indipendenti, ciascuno con la sua elettronica: quello sbilanciato usa un triodo 6922, mentre quello bilanciato è a base di circuiti operazionali. La qualità dei componenti è tra l'ottimo e l'eccellente, con dovizia di integrati Burr Brown. Il produttore dichiara altresì un clock ad alta precisione e basso jitter. La sezione analogica e quella digitale sono alimentate da due trasformatori distinti, entrambi schermati. C'è perfino un'uscita bilanciata digitale. Insomma le premesse dell'high-end ci sono davvero tutte, comprese quelle di solito riservate alle fasce di prezzo superiori.
Pur non avendo mai avuto una particolare predilezione per i caricamenti dall'alto, devo ammettere che il coperchio scorrevole ha un movimento molto dolce e la clamp in alluminio tornito per fissare i dischi è un oggettino di gran classe. La sensazione al tatto è di prim'ordine, paragonabile alle esperienze che di solito appartengono al mondo del vinile. Le dimensioni sono più grandi della maggior parte dei lettori, quindi potrebbe non entrare nel vostro mobile. Inoltre pretenderà il ripiano in alto, con ovvie ripercussioni se possedete un giradischi.
I comandi frontali ci sono tutti, con in più un controllo che permette di selezionare il sovracampionamento a 24 bit/192 KHz. Una volta azionato, la musica si ferma per qualche secondo, si ode un ticchettar di commutatori e il suono ricompare nella nuova modalità operativa. Certo non è un'operazione da effettuare ad ogni pié sospinto, comunque è possibile selezionarla anche attraverso il telecomando.
Un particolare un po' irritante consiste nel fatto che si può azionare il 'play' solo dopo che il disco sia stato letto. La pressione del tasto prima del riconoscimento della ToC non sortisce alcun effetto. Proprio non mi spiego come in un oggetto così costoso non sia possibile risolvere piccoli dettagli operativi come questo. La conseguenza è che ad ogni cambio di disco, oltre a dover aprire lo sportellino, rimuovere la clamp, cambiare il CD, riposizionare la clamp e richiudere il vano, vi tocca aspettare diversi secondi finché non appare sul display l'informazione sul nuovo disco, prima di poter azionare il tasto di lettura. Se il display è spento, dovete lavorare di immaginazione. Tutto questo sforzo viene ricompensato con un ulteriore definitivo ticchettar di relé. Certo l'ergonomia non è ai massimi livelli, ma che importa in fondo? Basta che suoni bene. Già, ma suona bene?
Qui, purtroppo, casca l'asino. Il test iniziale era piuttosto deludente: sgraziato e granuloso. Non mi sono lasciato scoraggiare: molti lettori appena tirati fuori dalla scatola suonano così. Quindi ho messo su il CD Isotek system enhancement, ho selezionato la ripetizione e l'ho lasciato rodare per qualche giorno. Risultato: poco o punto. Niente paura: alcuni lettori hanno bisogno di qualche centinaio di ore di rodaggio, prima di cantare a dovere. Con questo però, dopo 300 ore, ancora il risultato era molto al di sotto delle aspettative. Avendo deciso che il tempo di rodaggio era più che sufficiente, ho provato un ascolto più serio. Poiché quello che sentivo non mi piaceva affatto, ho provato a contattare l'importatore che, per ovviare ad un eventuale malfunzionamento, mi ha inviato un rimpiazzo. Col secondo esemplare le cose sono un po' migliorate, specialmente dopo qualche giorno di funzionamento. Ovviamente, i risultati delle prove di ascolto si riferiscono a quest'ultimo.
Ascoltare il CD 3000 è come ascoltare quattro lettori diversi: uscite bilanciate e sbilanciate (il mio pre Django le accetta entrambe) con o senza sovracampionamento. Almeno una di queste combinazioni sarà soddisfacente, o no? No, purtroppo. Qualunque opzione scegliessi, la sostanza non cambiava. Certo, le uscite bilanciate aggiungevano un po' di coerenza e precisione, il sovracampionamento un po' di armoniosità, ma nel complesso si trattava di differenze trascurabili. E in tutti i casi con un risultato banale e poco coinvolgente. Solo con le migliori registrazioni audiofile il suono era accettabile, mentre per la maggior parte dei dischi la resa risultava francamente al di sotto delle aspettative.
Ho provato coi piedini in Sorbothane, con diversi cavi di alimentazione e di segnale, ma invano. Perfino nella verifica dei canoni audiofili basilari non ci siamo: certo, il basso è ragionevolmente profondo, il midrange se la cava, ma le alte frequenze sono un filo troppo aspre. I piatti risultano secchi e senza intensità, la profondità scenica e la prospettiva sono davvero ridotte al lumicino, riuscendo a rendere piatte perfino le registrazioni di buon livello.
Forse ultimamente sono stato influenzato eccessivamente da alcuni lettori CD dalla grande musicalità. Mi è capitato di scoprire che i CD possono benissimo suonare 'non digitali'. La combinazione Naim CD5x / Flatcap 2x suonava a meraviglia, scevra da qualsiasi debolezza relativa al formato. Certo in quel caso il prezzo di listino è doppio, quindi il confronto è squilibrato e non posso rimproverare allo Shanling di non essere all'altezza della coppia Naim!
Però, casualmente, verso la fine del periodo di prova mi è arrivato l'Astin Trew AT3500, che rientra nella stessa fascia di prezzo del nostro e costituisce perciò un termine di paragone omogeneo. Beh, l'AT3500 batte lo Shanling su tutta la linea! Il basso, più preciso e articolato, risulta anche più ricco e corposo. La risoluzione delle medie frequenze è migliore e un po' più ricca di informazioni. Gli alti sono più dolci e puliti, e con quel filo di dettaglio in più. Insomma, l'Astin Trew suona più armonioso, più musicale e più coerente; restituisce un miglior palcoscenico e dispone di una risoluzione più elevata. Il CD3000 si contraddistingue invece per una nota di asprezza negli acuti, uno scarso controllo nei bassi e un carattere generalmente dimesso e macchinoso. Con uno stadio di uscita a valvole e il sovracampionamento ci si aspetterebbe una qualche morbidezza, un po' di calore ed un suono dettagliato, ma purtroppo il CD3000 si rivela non all'altezza di queste aspettative. Certo non suona freddo, ma il lieve tepore emanato si paga tutto in termini di imprecisione dei bassi. Le medie frequenze hanno una certa dolcezza, però mancano di dettaglio. Gli alti sibilano con asprezza. Insomma, mancano energia, presenza, spazialità e risoluzione.
Lo Shanling CD3000 si presenta come un vero componente high-end, con tutte le relative funzionalità e con costruzione e finitura di prim'ordine. Purtroppo però suona in modo deludente. In particolare gli alti sono un po' aspri, i bassi un po' imprecisi e la risoluzione in generale non di grande livello. In più, l'ergonomia non è delle migliori. Meglio indirizzarsi sul Cambridge Audio 740c a meno di metà prezzo, oppure verso l'Astin Trew AT3500, che costa poco di più.
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