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Prodotto: AH! Tjoeb
'99
Costruttore: AH! /
Durob
Prezzo approx.: 450 Euro/450 $
Per quanto ne so, solo
due componenti hifi devono molte delle loro vendite ad internet oltre
che al loro mercato interno. Il primo è il Lehmann Black Cube
originariamente recensito da Steve Rochlin su Soundstage e quindi da
Lucio qui su TNT.
Sicuramente dopo sono seguite le recensioni su
Stereophile e Hi-Fi World, ma è stata la rete che ha messo
l'oggetto in luce a livello mondiale. Come risultato si ha che pur
non essendo l'unico stadio phono in circolazione è comunque
l'unico ad avere un proprio sito
WEB :-)
Ma quest'articolo non
è sugli stadi phono. No, è sui cd players. Quindi
cominciamo a parlare di Tjoeb. Un economico Marantz CD-38, modificato
da un consorzio di rivenditori Olandesi incentrato sul distributore
Hi-End Durob, e probabilmente pensato per essere venduto in numero
ristretto per il mercato Olandese e Belga.
Questo finchè un
nutrito gruppo di compratori soddisfatti ha cominciato a bombardare
AudioReview (non la rivista italiana) con commenti entusiastici
facendo credere che il Tjoeb fosse meglio che ######### (riempire con
i vostri preferiti).
Il resto è
storia. La gente ha cominciato a indagare, Durob ha reso il Tjoeb
disponibile in rete così che le vendite si potessero ampliare
dalla Nuova Scozia a Capetown ed ora le riviste stampate si
riferiscono al prodotto con frasi non lontane da "È
simile ad un CAL Tempest SE". (Potrebbe tutto far parte di un
piano. Dopo tutto Herman 'Durob' Vandendungen era anche dietro alle
testine MC Kiseki...).
Comunque una recensione "formale"
non aveva ancora visto la luce.
Fino ad ora.
E (scherzo) ciò distingue questa mia prima recensione come quella di una sorgente digitale ma anche come quella di un componente a tubi.
Come dice di se stesso il Tjoeb è un CD player a tubi. È un po' poco: permettetemi di divagare. Da quando è iniziata l'era digitale l'umanità ha provato a ridurre il rumore di quantizzazione facendo passare il segnale attraverso i tubi. Il CD venne lanciato e una piccola ditta tedesca, Reussenzehn, sviluppò un "buffer" a triodi (esattamente come il Musical Fidelity X-10D, ma nell'83!!!). CAL ha il suo leggendario Tempest separato a valvole. Audio Note andò oltre combinando, nei loro DAC, i tubi con un altro pezzo d'antichità, il trasformatore d'accoppiamento. Al livello più commerciale del mercato non successe molto finchè la summenzionata Musical Fidelity non sviluppo' l'X10D e, naturalmente, adesso che c'è il Tjoeb che offre una soluzione in un unico contenitore per quelli che vogliono far passare i loro digits attraverso le valvole.
Il
sito di Durob racconta l'intera storia, ma in breve va in questo
modo: prendi un economico CD player entry-level, in questo caso il
Marantz-CD38 (Lucio lo ha recensito non
troppo favorevolmente all'inizio di quest'anno). Sostituisci i relays
per il muting dei transistor d'uscita (un classico tweak per CD
Olandese).
Togli l'operazionale economico che fa la conversione
corrente-tensione dopo il convertitore e il filtro passa basso. Metti
un operazionale migliore (OPA-2604) e uno stadio d'uscita basato su
un doppio triodo 6922 con la propria alimentazione (trafo toroidale
da 50VA) e relega parte del filtraggio passa basso a questa
sezione.
Naturalmente, avrete comunque sempre, di base, un CDP
economico. Fortunatamente il CD-38 si presenta bene. In realtà
penso si presenti meglio del mio iconoclasta Rega.
Esso ha, comunque, un po' di rumore di meccanica che può o meno essere un problema. E mia moglie ha sempre da dire sul click dei relays tra le tracce. Ma per la nostra posizione d'ascolto siamo più vicini al rack con le elettroniche che non ai diffusori.
Parlando del rumore:
la tensione d'uscita del Tjoeb è una dannatamente alta 3.5V,
dove normalmente si usa un livello di 2V. Con la mia amplificazione
questo significa che posso utilizzare solo il primo 10% della corsa
utile del volume.
I possessori di pre passivi lo ameranno, ma gli
altri non capiranno molto il perchè di quest'uscita così
alta.
Accidenti, avrei preferito che tutte le macchine digitali
avessero un'uscita più bassa, che so, 500 mV per esempio o
che, in alternativa, il guadagno totale degli stadi di amplificazione
fosse ridotto.
Il TUT (Tjoeb-Under-Test) era un apparecchio "demo" con un bel po' di ore di funzionamento alle spalle. Nonostante questo l'ho lasciato per 24 ore in repeat ininterrotto prima di iniziare ad ascoltarlo seriamente.
Ho cominciato con Mary
Black The Collection: strumenti acustici a fare da contorno
ad una voce da brivido. Cominciamo con i lati positivi di questo
lettore CD.
Confrontato col mio Rega Planet, la gamma altissima è
probabilmente più chiara e pulita e complessivamente il suono
sembra più corposo. Per contro è anche un po' vago,
meno preciso e certamente con una profondità d'immagine
inferiore...e stiamo parlando dell'immagine che si può avere
da un CD, non certo di quella, più estesa, che normalmente si
ottiene da un sistema analogico.
Dal punto di vista
timbrico il Tjoeb suona piuttosto morbido e appare dotato di grana
abbastanza fine, fintanto che non lo si confronta col Rega la cui
grana è davvero finissima.
Inoltre il Rega riesce a suonare
più naturale mentre il Tjoeb suona più "elettronico".
Questo allontanarsi dalla naturalezza è secondo me una residua
colorazione del segnale, una certa ruvidità che pervade
l'intero spettro audio, dalla gamma bassa fino a quella alta, che
rende l'ascoltatore conscio del fatto che il suono è
riprodotto pur sempre da una macchina, senza l'illusione di assistere
ad un "evento reale".
La maggior parte dei lettori CD
economici sono disastrosi proprio da questo punto di vista, il Tjoeb
va meglio della media...ma è ancora poco "naturale".
Ascoltando Yo-yo Ma in Inspired by Bach, mi è parso chiaro che il Tjoeb adora gli strumenti a corda, facendoli suonare quasi più reali del reale :-), dandone una interpretazione forse non fedele alla registrazione ma comunque estremamente piacevole, nella maggior parte delle situazioni.
Sulla Musica rock
suona in maniera entusiasta, più aggressivo del Rega che resta
comunque più preciso. Quindi, mentre il Rega mi dava la
certezza di ascoltare corde "metalliche" per il Tjoeb si
trattava di corde e basta :-)
E mentre il Tjoeb suoni piu "grande"
e "live" del Rega, curiosamente coinvolge meno.
È divertente
come questo cdp a valvole tratti i passaggi musicali complessi e ad
alto volume: sia un coro Monteverdi che sale su su fino al tetto di
una cattedrale o siano chitarre elettriche in piena battaglia con una
sessione di strumenti a corda (Walkabouts), il Tjoeb suona graaaande
molto più grande del Rega.
Ma è anche confuso, perde
il dettaglio e la specificità dei suoni individuali e, come si
alza il volume, mischia tutto più o meno in una massa
omogeneizzata. Questo però sempre in modo molto controllato e
graduale tanto che non si fa molta attenzione al fenomeno.
Se tutto ciò vi sembra un po' confuso avete ragione. Non penso che il Tjoeb sia la panacea che le calorose recensioni dei suoi felici possessori vi vogliono far credere. Penso sia più realistico dire che l'AH! sia piacevole da sentire, e che dipinge una grande e briosa scena dell'evento musicale, perdendo comunque un po' di dettaglio, carattere e neutralità mentre lo fa. In termini assoluti non è ne' cattivo, ne' buono, ne' medio. È così com'è, e potrà piacervi così come potrà non farlo.
Come CD da 500 Euro il
Tjoeb è abbastanza buono. O "solo" buono, se volete.
È meglio, per esempio, dei Marantz CD-63SE e 67SE che suonano
ancora più elettronici, ancora più HiFi.
Quando
andiamo sulla raffinatezza e neutralità, tuttavia, ho paura
che il Tjoeb cada di fronte allo standard costituito dal più
costoso Rega Planet (700 Euro in questi giorni). Ciò significa
che, mentre in un'ottica globale, questo CD "tubato", è
un valido oggetto, non è comunque la salvezza dell'umanità
dell'epoca digitale.
© Copyright 1999 Werner
Ogiers - http://www.tnt-audio.com
Traduzione: Giovanni Aste
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