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W4S DAC2 vs Antelope Audio Zodiac+

[DAC2 e Zodiac]

Segni dello zodiaco

[English version]

Prodotti: Antelope Audio Zodiac+ e Wyred4Sound DAC2
Produttori: Wyred4Sound e AntelopeAudio
Costo approssimativo: DAC2: 1299 GBP; Zodiac+: 1895 GBP (YMMV)
Recensore: Andy Norman - TNT UK
Traduttore: Luca Martini
Data recensione: Ottobre 2012

Introduzione

Per molte persone un DAC come il Cambridge Audio DACMagic può rappresentare tutto ciò di cui sentiranno mai il bisogno. Altri però potranno e vorranno spendere di più per ottenere più funzioni e un miglioramento della qualità sonora. È anche possibile che decidano di utilizzare il DAC come nucleo, al posto di un preamplificatore, di un sistema completamente digitale. I convertitori oggetto di questa recensione sono due delle possibili opzioni che queste persone potrebbero prendere in considerazione. La domanda è: con 1000 GBP quali progressi si possono fare in termini di qualità sonora e di funzionalità?

Wyred4Sound Dac2

Al secondo posto nella gamma Wyred4Sound, il DAC2 costa circa 1300 GBP. Il nostro Nick Whetstone ha recensito questo DAC un paio di mesi fa quindi non scenderò nel dettaglio.

Il DAC2 dispone di controlli di selezione della sorgente, di volume e un inusuale controllo di bilanciamento, tutti accessibili tramite il piccolo telecomando in plastica. La regolazione del volume avviene nel dominio digitale e quindi, a tutti gli effetti, è acusticamente del tutto trasparente. La realizzazione è molto solida e professionale, ad eccezione del telecomando che è molto elementare e poco piacevole da usare. L'angolo di ricezione del sensore sul DAC è molto limitato quindi per poter usare il telecomando bisogna prestare attenzione a dove si colloca l'apparecchio. Nonostante il telecomando sia di semplice fattura rappresenta una funzione molto utile, in particolare se il convertitore sarà usato con varie sorgenti digitali. Anche utilizzando l'apparecchio come unica sorgente in ingresso ad un amplificatore integrato il telecomando offre un grado di controllo fine del volume che l'amplificatore stesso potrebbe non eguagliare.

[W4S DAC2]

Una carenza del DAC2 nell'utilizzo come preamplificatore è la mancanza di un ingresso analogico. In un sistema completamente digitale non ci saranno problemi nel collegarlo direttamente a un amplificatore finale, ma se avete bisogno di una piastra di registrazione o di qualunque altro componente analogico quest'opportunità cade. L'unico ingresso analogico disponibile è di tipo home theatre ed esclude il controllo di volume.

La qualità sonora ha suscitato reazioni variabili in chi lo ha ascoltato. Ha ricevuto entusiastiche recensioni negli USA ma impressioni molto più compassate nei forum in Gran Bretagna. La mia impressione iniziale è stata di un convertitore molto valido che forse non appare del tutto trasparente nel registro più acuto, compensandolo con una dinamica molto viva soprattutto nella velocità dei transienti nel basso. Ho avuto la netta impressione che il DAC sia stato progettato per suonare "analogico". Nei miei appunti di ascolto leggo note come: "potente, basso energico e in avanti, buon rock". Ha prodotto un palcoscenico sonoro ampio e profondo dove gli strumenti erano ben definiti, ma non con contorni così cesellati come con l'Antelope. I miei ascolti iniziali sono stati fatti con il DAC collegato al mio consueto amplificatore Musical Fidelity. Alla fine del periodo ho avuto l'opportunità di provarlo con un integrato Wyred4Sound i1000, eccezionalmente accurato con una tendenza quasi al suono "magro". Accoppiata con questo amplificatore la tonalità del DAC W4S è apparsa molto più "sensata". Il timbro era ben più adatto a quell'amplificatore e la ricchezza dell'immagine sonora creata dal convertitore veniva tenuta a bada dalla precisione dell'amplificatore creando un risultato finale gradevole in ogni senso.

La sonorità di base del DAC è anche disponibile, rinunciando al controllo di volume ed a parte della connettività, nel DAC-1 a 900 GBP. La differenza principale sta nell'implementazione USB: il DAC2 ha un'interfaccia asincrona con capacità 24/192 mentre il DAC-1 ha un normale ingresso 24/96. Molto dipende a questo punto da cosa intendete fare con il vostro convertitore. Se usato come semplice upgrade per un lettore CD con possibilità di collegamento del PC il DAC-1 pare offrire un rapporto prezzo-prestazioni molto migliore (400 UKP sembrano molti per un telecomando in plastica nemmeno eccezionale). Se invece state pensando di eliminare del tutto ogni preamplificatore per costruire un sistema completamente digitale e incentrato sul PC con molto materiale musicale ad alta definizione il DAC2 potrebbe valere l'ulteriore esborso. A ognuno il suo insomma. C'è molta competizione nella fascia di prezzo sotto i 1000 GBP; il DAC2 dovrebbe essere un apparecchio da valutare se ne avete la possibilità, soprattutto se per voi la dinamica è importante, ma non ho sufficiente dimestichezza con gli apparecchi concorrenti per poter dare una forte raccomandazione.

Antelope Audio Zodiac Plus

Il Zodiac+ a 1895 GBP è una macchina decisamente più costosa, sebbene anche in questo caso esista un modello semplificato ad un prezzo più basso. La connettività è completa, da segnalare la curiosa scelta dell'ingresso USB in fattore di forma mini. La realizzazione appare solida e i controlli funzionano bene. Questo modello dispone di un amplificatore per cuffia dal suono molto trasparente e aperto (con due uscite per coinvolgere un amico nei vostri ascolti se lo desideraste), selezione della sorgente e controllo di volume, manca perņ il telecomando disponibile invece sul modello superiore (ma a 2395 GBP!). La mancanza di una funzione così elementare su un convertitore di questa fascia di prezzo mi ha dato veramente l'impressione di una falsa economia, considerato soprattutto che l'apparecchio potrebbe sostituire del tutto un consueto preamplificatore.
Diversamente dal W4S lo Zodiac dispone di un ingresso analogico asservito al controllo di volume e quindi potrebbe essere usato, ad esempio, con una piastra di registrazione o con un pre fono. Curiosa la presenza sul frontale di un pulsante dedicato a mixare la musica in un segnale mono analogico. Immagino si tratti di un residuo della vocazione professionale del convertitore, perché una simile funzione difficilmente potrà avere utilizzo in un ambiente domestico. Però se i convertitori mono diverranno mai un mercato di nicchia Antelope sarà davanti a tutti!

[Antelope Zodiac+]

La qualità costruttiva è meno massiccia rispetto al Wyred4Sound e l'alimentatore è esterno, in ogni caso l'apparecchio sembra ben costruito. Il cavo di alimentazione si collega ad un un connettore con ghiera di blocco a vite che assicura un contatto stabile: una buona idea. Ai miei occhi lo Zodiac+ appare più attraente e meno palesemente professionale. Si tratta solo di impressioni estetiche ma è facile immaginare questo apparecchio sfuggire ai confini del mobile hi-fi per mettersi più apertamente in mostra. Una caratteristica che ho trovato irritante in questo contesto è una spia sul frontale dell'apparecchio, piccola ma inusitatamente luminosa, che si illumina quando il convertitore si sincronizza su un flusso dati in ingresso. Ciò naturalmente è utile ma quando il flusso è in pausa la spia lampeggia con tanta brillantezza da poter quasi illuminare una stanza in penombra. È così abbagliante che sembra voglia davvero attirare l'attenzione, quasi come un bambino cui avete tolto le caramelle. Forse vuole incoraggiarvi a continuare a suonare musica, ma personalmente metterei sulla spia un po' di nastro adesivo oppure collocherei l'apparecchio dove questa disturbi meno. Da Zodiac mi comunicano che il problema è stato risolto e la spia sui nuovi esemplari del modello è meno brillante.

Le misurazioni eseguite sull'Antelope danno risultati eccellenti (consultare il loro sito web per dettagli). L'azienda sviluppa clock digitali per applicazioni audio professionali e questo background è stato messo a buon frutto, ottenendo nel DAC ottimi valori di jitter, gamma dinamica e distorsione. I test di ascolto lo confermano ulteriormente: l'Antelope ha prodotto risultati buoni e stabili con ogni tipo di materiale gli abbia fatto suonare. Nonostante mancasse dell'energia e dell'immediatezza del W4S è apparso costantemente più naturale e realistico. Ancora dai miei appunti: "chiarezza, naturalezza, facilità, nessuna fatica d'ascolto, grandissimo dettaglio, palcoscenico spazioso". Gli strumenti apparivano più tangibili e reali che con il W4S. Non vi era alcuna traccia di "lucidità" o durezza digitale nel suono. Era come se gli strumenti avessero più certezza della loro stessa identità. Il basso era meno proiettato in avanti ma in ogni caso sostanzioso e dettagliato. La gamma media esibiva una delicatezza a tutto vantaggio delle voci. Per una parte del periodo in cui ho avuto il convertitore ho potuto confrontarlo con il MSB Dac iv di riferimento, capace di restituire un impressionante senso di realismo nella proposizione di timbri e tessiture strumentali. Nonostante lo Zodiac+ non abbia reso la stessa rappresentazione assoluta della realtà non era nemmeno tanto distante.

Accoppiato all'amplificatore W4S l'Antelope ha perso parecchio peso e, pur guadagnando in risoluzione e immagine rispetto al Musical Fidelity, ho trovato che l'abbinamento non fosse il più adeguato per l'Antelope. In questa situazione è possibile che l'alimentatore maggiorato dell'Antelope Gold fornisca più autorità migliorando l'accoppiamento.

Prove di ascolto

Ho ascoltato questi convertitori nel mio sistema principale che comprende casse Lumley Monitor 250 3 a pavimento e un amplificatore integrato Musical Fidelity A3.5. Come trasporto ho utilizzato un lettore CD Shanling CD-T80 e un netbook Asus attraverso un convertitore USB-coassiale KingRex 192. Entrambi i convertitori hanno dato buone prestazioni nel mio sistema, incoraggiandomi ad ascoltare la musica piuttosto che gli apparecchi. Per dare un'idea delle impressioni che ho avuto ecco alcune riflessioni basate sui miei appunti.

Rickie Lee Jones debut album - Chuck E's in Love - click test: a pochi secondi dall'inizio della traccia c'è uno schioccare di dita nel canale destro che spinge davvero il ritmo. In alcuni sistemi può perdersi un po' nel mix. Entrambi i convertitori avevano la chiarezza necessaria per rendere chiaro lo schiocco e farmi battere il piede a ritmo. A questo punto avevo una leggera preferenza per il W4S. La parte della batteria era percepibilmente più energica e quella del basso più facile da seguire (perché spinta più in avanti). I piatti andavano bene: chiari e metallici. Passando a "Easy Money" dallo stesso album c'era un impressionante dettaglio (ogni piccolo movimento delle dita sulle corde dello strumento) e peso nell'introduzione del basso. La voce era ben definita. Sempre nello stesso album la relativa ricchezza del suono del W4S pareva adatta a "Last Chance Texaco" dando una dolce rotondità alle chitarre a 12 corde.

Bombay Bicycle Club - Flaws (un disco davvero ben suonato e inciso che offre una versione moderna di uno stile anni '70): entrambi i convertitori hanno riprodotto una buona immagine ma lo Zodiac rendeva lo spazio più profondo, con il rullante "spazzolato" in "Rinse Me Down" ad esempio collocato ben all'indietro nel mix e la voce tangibilmente all'interno della stanza.

Rebecca Pigeon - Spanish Harlem - una delle classiche tracce test: il W4S dava un'immagine buona e stabile con lo shaker ben indietro sul palcoscenico. Voci piuttosto levigate ma forse una traccia di congestione nei medio-bassi. Antelope: ambienza più evidente attorno alla voce, quest'ultima più morbida. Immagine tridimensionale realistica.

Eagles - Hotel California (Hell Freezes Over live version). Antelope: grancassa potente. Molto profondo. W4S: basso più veloce, più energia ma forse non così profondo.

Van Morrison - When the Healing Has Begun (Into the Music). Antelope: ben bilanciato, presentazione levigata. W4S: voce risonante, quasi eufonico ma con notevole potenza nella cassa della batteria.

Altri: Beth Hart (37 Days, California): entrambi i convertitori sanno suonare il rock, Krista Detor (Cover Their Eyes): ho preferito la maggiore delicatezza dell'Antelope, Eva Cassidy - Songbird (ottimi entrambi), Mark Cohn (dettaglio e immagine migliori con l'Antelope).

Conclusioni

Entrambi i convertitori tradiscono l'eredità professionale: telecomando povero, spia lampeggiante, pulsante mono. Forse per questo motivo nessuno dei due sarebbe davvero adeguato a sostituire un preamplificatore come fulcro di un impianto. Il suono è effettivamente migliore rispetto ad apparecchi di fascia più economica, probabilmente a causa dei miglioramenti nello stadio analogico e del clock nel caso dello Zodiac. In termini assoluti la differenza tra questi convertitori e i loro concorrenti, a qualunque livello di prezzo, sarà ridotta se non saranno inseriti in sistemi altamente rivelatori. Se non siete contenti del suono del vostro impianto il DAC non è probabilmente il componente da cui partire per rimediare.

Ringrazio il distributore britannico Itemaudio per avere fornito gli apparecchi.

Copyright 2012 Andy Norman - andy@tnt-audio.com - www.tnt-audio.com

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