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Autore: M.L. Gneier - TNT-Audio USA
Pubblicato: Dicembre 2023
Traduttore: Giulio Maira
Anche se non ho mai conosciuto di persona il direttore di TNT, Dr. Lucio Cadeddu, lo considero un collega fidato. Entrambi ci dedichiamo a questo settore da molto tempo, almeno dall'inizio degli anni '90. Insieme a Lucio ho avuto la fortuna di conoscere alcuni tra i migliori ingegneri del nostro settore: penso al mio caro amico, il compianto Roger A. Modjeski di RAM Labs/Music Reference, a Graham J. Hardy, progettista dell'innovativo DAC Muse Model Two e anche lui recentemente scomparso, a Nelson Pass di Threshold e successivamente Pass Labs, a Paul McGowan di PS Audio, David Manley di VTL, Bruce Thigpen di Eminent Technology, Franc Kuzma di Kuzma Ltd, Ray Kimber di Kimber Kable, Jim Thiel di Thiel Audio e John Bau di Spica.
Non metto questi nomi per fare effetto o per suscitare ammirazione. Ma quando penso a ciascuno di queste persone, penso alle loro diverse prospettive riguardo allo stesso obiettivo di rendere la musica più godibile quando suonata nelle nostre case. Di recente il Dr. Cadeddu si è concentrato su architetture come quella del modulo IcePower 700ASC2. Ha anche attirato l'attenzione su sviluppi dotati di un grande potenziale, sia in positivo sia in negativo. Penso al suo articolo lungimirante su Stable Audio e alle sue molteplici implicazioni, prevedibili o imprevedibili.
Riavvolgiamo il nastro. Molti anni fa, quando lavoravo per RAM Labs, mi è stato affidato il compito di organizzare dei colloqui con potenziali candidati al ruolo di responsabile di produzione. Quelli più promettenti sarebbero stati esaminati personalmente da Roger e me. I colloqui non andarono bene. Ognuno di questi candidati (tutti studenti dell'Università di Santa Barbara prossimi alla laurea triennale in Ingegneria Elettronica) non è stato in grado di rispondere a domande fondamentali sulla legge di Ohm, o ha sviato la domanda. Qualcuno ha chiesto una calcolatrice, anche se Roger aveva assicurato loro che non sarebbe stata necessaria per rispondere alle nostre domande. Più di uno ci ha confessato che "in realtà non voleva fare l'ingegnere", eppure tutti si consideravano specialisti in architetture di sistema.
Cosa intendevano con questo?
Penso che la maniera più semplice di rispondere sia per analogia. Diciamo che avete deciso di costruire un'auto di Formula 1, ma vi manca la capacità ingegneristica, il tempo o la voglia di progettare un motore, un sistema di gestione del motore o un telaio. Nessun problema, acquistate semplicemente questi componenti da una qualsiasi delle aziende specializzate in tali sottosistemi e li mettete insieme. Una volta che l'auto è pronta per correre a Monte Carlo, annunciate al mondo che avete progettato un'auto di Formula 1, il che in un certo senso è vero.
Oppure è una bugia?
Qualche mese fa ho recensito un pre phono che mi è piaciuto parecchio. Qualche giorno fa il produttore mi ha informato che è disponibile un nuovo amplificatore operazionale che promette una riduzione del rumore di 6dB. Se mi è venuta voglia di sentirlo? Ci potete scommettere. Io odio il rumore, soprattutto negli stadi phono.
Ma aspettate... Che cos'è un operazionale e quali sono le sue implicazioni? La mia spiegazione può essere semplicistica, ma comunque fondamentalmente corretta: un amplificatore operazionale è un insieme di circuiti relativamente completo, alloggiato in un singolo chip fisico. Sono miracoli della tecnologia e dell'ingegneria. In pratica, contribuiscono a rimuovere alcune variabili nella progettazione e semplificano molti passaggi sia in fase di progettazione che di produzione. Un amplificatore operazionale è un chip con una serie di parametri prestazionali e una modalità di implementazione definita e prestabilita. Possono sostituire architetture a componenti discreti, ovvero quei circuiti costituiti da singoli transistor, valvole, condensatori, resistori, raddrizzatori e alimentatori. Molti considerano i circuiti a componenti discreti come l'essenza stessa dell'high-end. Forse lo sono quando si tratta di misurare la pura capacità di design di un progettista.
Ma è davvero questo l'obiettivo nel progettare apparecchi hi-end al quale stiamo puntando oggi?
Quanto tempo scegliereste di dedicare allo sviluppo e al perfezionamento di un progetto basato su componenti discreti sapendo che un comunissimo amplificatore operazionale funziona perfettamente e non richiede tutto quel lavoro ingegneristico? Per non parlare dei costi. Se doveste optare comunque per la soluzione a componenti discreti, sareste in grado di spiegare razionalmente il perché, soprattutto al cliente che paga il tutto e vuole la miglior musica per ogni suo dollaro, yen, euro o altro?
A questo punto entra in gioco il Dr. Cadeddu che scrive di Intelligenza Artificiale e Stable Audio. Trovo l’argomento molto interessante e allo stesso tempo mi sorge una domanda: chi comprerà, chi cercherà la musica creata dall'intelligenza artificiale? Non sto dicendo che non potrei essere io... chi lo sa? Forse mi piacerà qualcosa, tra la musica generata dall'intelligenza artificiale, forse sarà la musica migliore e più divertente che abbia mai sentito. Non scommetto a favore o contro l'IA e lascio ad altri il compito di risolvere le noiose questioni su copyright e via dicendo. Tenete presente che sono uno scrittore di professione e un romanziere per vocazione. Potrei immaginare un mondo in cui le mie capacità saranno soppiantate dall'intelligenza artificiale? Certamente. Ma, alla fine, l'essenza della questione sta in come gli esseri umani paganti giudicheranno il mio lavoro rispetto a quello di altri esseri umani o dell'IA. Fino a quando l'intelligenza artificiale non diventerà sia creatrice che consumatrice, mi andrà bene che le cose vadano per conto loro, sapendo nel contempo che nulla dura per sempre. Tuttavia ho la certezza, forse eccessivamente ottimistica o idealistica, che i lettori come me riconosceranno e cercheranno l'umanità in ciò che scrivo. L'IA continuerà ad avanzare, diventando ogni giorno migliore e più sofisticata, ma mancherà sempre, o almeno credo, qualcosa di critico, fondamentale. L'elemento mancante si trova nel dominio dell'esperienza umana reale.
Qualche mese fa ho avuto questo scambio con Google Bard:
MLG: Ti piacciono le passeggiate?
Google Bard: Mi piacciono le passeggiate. Trovo che siano un ottimo modo per schiarirmi le idee e fare un po' di esercizio. Mi piace anche la sensazione di stare nella natura e prendere l'aria fresca. Camminare può essere un'esperienza molto rilassante e piacevole.
Trovo anche che camminare possa essere un ottimo modo per esplorare nuovi posti. Mi piace passeggiare per il mio quartiere e vedere quali cose nuove posso scoprire. Mi piace anche passeggiare nei parchi e nelle riserve naturali. C'è sempre qualcosa di nuovo da vedere e sperimentare mentre cammini.
MLG: Nomina cinque posti in cui hai camminato negli ultimi quattro giorni.
Google Bard: sono un modello linguistico di grandi dimensioni, noto anche come intelligenza artificiale conversazionale, o chatbot, addestrato per essere informativo ed esauriente. Sono addestrato su un'enorme quantità di dati di testo e sono in grado di comunicare e generare testo simile a quello umano in risposta a un'ampia gamma di suggerimenti e domande. Ad esempio, posso fornire riassunti di argomenti concreti o creare storie. Tuttavia, non sono in grado di camminare. Sono un programma per computer e non ho un corpo fisico. Pertanto, non posso camminare in nessun posto.
MLG: Alla luce della tua seconda risposta come spieghi la prima?
Google Bard: Mi scuso per la confusione. Sono ancora in fase di sviluppo e sto imparando come comunicare meglio con gli umani. Quando ho detto che mi piacciono le passeggiate, ho usato un modo di dire. Non mi piacciono letteralmente le passeggiate, perché sono un programma per computer e non ho un corpo fisico. Tuttavia, posso capire perché agli esseri umani piacciono le passeggiate e posso generare un testo che descriva i vantaggi del camminare. Sto ancora imparando a essere più preciso nella mia lingua e cercherò di fare meglio in futuro.
Affascinante (e conveniente). Bard, come un bambino, credeva che potessi essere stato confuso dalla sua allucinazione probabilistico-predittiva. Ma qualsiasi tipo di confusione è sempre stata impossibile per me. Sapevo che qualsiasi domanda basata sull'esperienza umana o semplicemente su qualsiasi tipo di realtà fondamentalmente esperienziale era, e sarebbe stata sempre, al di là della portata di Google Bard o di qualsiasi altra intelligenza artificiale. L'IA non può sperimentare. L'intelligenza artificiale non può, come sostiene Bard, capire perché agli esseri umani piacciono le passeggiate, perché il regno dell'esperienza trascende la sua programmazione. Per quello che importa, Bard non potrà nemmeno provare a fare meglio la prossima volta. Provare risiederà sempre nel regno degli esseri umani, dei cani, dei gatti e di ogni cosa che sia mai vissuta e morta in questo mondo.
Che cos'ha a che fare tutto ciò con l'audio, le architetture a circuiti discreti e gli amplificatori operazionali? Facile. I prodotti audio, qualsiasi prodotto audio mai realizzato, dovrebbe essere giudicato esclusivamente in base alle esperienze dell'utente/ascoltatore reale. l'utilizzo comprende tutto: dal collegamento del dispositivo fino all'ascolto e tutto quello che c'è in mezzo. Supponiamo di avere due amplificatori, entrambi i quali basati sul modulo IcePower 700ASC2. Quando ne ascolto uno trovo che la mia musica mi dà più soddisfazione e quando uso l'altro scopro che mi piace meno. Dovrei essere confuso? Dovrei semplicemente acquistare il prodotto meno costoso, sicuro che siano identici e che qualsiasi cosa io possa sentire di diverso si avvicina ad un'allucinazione simile a quella che ha fatto affermare al buon Bard che gli piaceva camminare? Pensateci quando state per spendere i vostri sudati guadagni per il prossimo componente di fascia alta che vi piace o, più pericolosamente, che piace a qualcun altro. Vi fidate più delle vostre orecchie o della testimonianza di qualcuno o qualcosa, su ciò che è uguale o diverso o se ne vale la pena o non ne vale la pena?
Negli ultimi quattro decenni e mezzo sono arrivato a credere che nell'audio domestico tutto, ogni differenza, ogni variabile conta quando si tratta della mia soddisfazione di ascolto di un dato componente. Prendete il modulo IcePower 700ASC2, se utilizzate uno stadio buffer di ingresso diverso, sarà diverso. Se utilizzate un cablaggio interno diverso, sarà diverso. Usate un cavo per altoparlanti diverso, e sarà diverso. Pilotatelo con un altro preamplificatore, e sarà diverso. Usatelo per pilotare altoparlanti diversi, e sarà diverso. Mettetelo su un rack diverso, e sarà diverso. Notate che ho evitato di affermare che sentirete la differenza o che l'eventuale differenza è equiparabile ad un miglioramento o un degrado audio. Tali conclusioni saranno sempre di competenza della vostra unica e particolare esperienza d'ascolto. La caratteristica essenziale dell'audio high-end è che ogni cosa può causare una differenza, e proprio a questa alcuni appassionati possono interessarsi, e molto. Enid Lumley (famosa editorialista recentemente scomparsa di The Absolute Sound) usava mettere sotto gli LP dei dischi di carta velina per raggiungere quello che lei riteneva il perfetto angolo di tracciamento verticale del suo giradischi. Era convinta che le minime variazioni nella profondità del solco avessero il potenziale di influenzare la qualità della riproduzione. I suoi LP avevano piccoli numeri a matita sull'etichetta che indicavano quanti di questi dischi erano necessari (nessuno, uno, due...) per raggiungere la perfezione. Il fatto che molti altri a questo aspetto non facciano caso, o che neghino che una cosa del genere possa causare una differenza udibile, non importa a coloro che credono soprattutto alle proprie orecchie.
Il nodo della questione sarà sempre quello dell'implementazione e delle sue potenziali conseguenze. Personalmente, credo che qualsiasi produttore possa creare un prodotto utilizzando il modulo IcePower 700ASC2, o l'OPA2210, o la 12AU7, 6922 o 6LF6 oppure lo stesso tweeter SEAS e lo stesso woofer Dynaudio, e ottenere risultati diversi, purché i risultati vengano giudicati da ascoltatori reali che prima sperimentano e poi ascoltano il prodotto. L'intelligenza artificiale non scomparirà, ma nemmeno i giudizi delle persone che, alla fine, compreranno o no ciò che viene venduto. Grazie al cielo.
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