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Da dove iniziare?
"Che ne dici dell'inizio?" suggerisce la plebe, a sinistra del palco.
Noi inizieremo dalla fine. Lou Reed ci ha lasciato domenica 27 ottobre 2013, all'età di 71 anni, in seguito a complicazioni susseguenti un trapianto di fegato a cui era stato sottoposto a maggio 2013. Si trovava con la sua terza moglie, l'artista d'avanguardia Laurie Anderson nel loro appartamento di Long Island, New York. È impossibile sovrastimare l'eredità di Lou Reed. La citazione di Brian Eno a inizio pagina non gli rende giustizia. Il clamore creatosi dopo la sua scomparsa è in contrasto con le disomogenee vendite dei suoi dischi e con i suoi concerti, frequentati perlopiù da ammiratori irriducibili. Ancora il giorno successivo, l'importante programma di Radio 4, "Today Programme", diffondeva la notizia della morte di Lou Reed ogni mezz'ora. Ogni politico inglese di livello nazionale fa a gara per partecipare a questa importante trasmissione; tuttavia l'argomento del giorno era la morte di un anziano cantante/chitarrista/compositore di musica rock.
Lou Reed esordì, già artisticamente maturo, nel 1965, con materiale che costituì il nucleo dell'album di esordio dei Velvet Underground, nel 1967, la cui produzione è attribuita a Andy Warhol. Warhol di sicuro contribuì economicamente, realizzò la splendida copertina "sbuccia lentamente e guarda" del disco e promosse i VU nel corso del suo spettacolo "Exploding Plastic Inevitable". La voce secca di Lou Reed, apparentemente piatta, ma in realtà profondamente espressiva, portò al paragone con il contemporaneo Bob Dylan. Lou Reed dichiarò, nel corso della sua carriera, che bisognava considerare la musica rock una forma d'arte così elementare e grezza (un mezzo espressivo adatto a creature mutanti non troppo geniali) al punto che chiunque, "anche soltanto con un briciolo di cervello", sarebbe in grado di padroneggiare il lato intelligente di tutto il panorama rock.
Tornando all'inizio, il vostro vecchio scriba iniziò ad accorgersi di Lou Reed quando un amico di scuola gli prestò una copia dell'album Berlin, appena uscito. Sebbene non fosse gradito dai Velvet e nemmeno dai fan di Transformer, ascoltando Berlin fu evidente che si trattasse di qualcosa talmente originale da essere, per l'epoca, uno spartiacque. I giornalisti e i critici, tuttavia, non accolsero calorosamente Berlin, un disco rock che parlava di abuso di droghe e violenza domestica nell'ambito di una relazione in rovina. Per il vostro, all'epoca, giovane scriba, l'album dei Velvet Underground & Nico fu il quinto lp acquistato, dopo aver ascoltato in un negozio di dischi della zona tutto quanto fosse collegato a Lou Reed (Gould's TV a Wolverhampton, stando all'etichetta del prezzo); ecco il motivo per cui i negozi di dischi sono così importanti. Il recente album di Lou Reed, Lulu, incentrato sul personaggio-archetipo della prostituta al tempo della repubblica di Weimar, interpretato da Louise Brooks nel film del 1928 Pandora's Box (Il vaso di Pandora), ritorna alla decadenza di "Berlin", riportando la sua carriera solista al punto di partenza.
Naturalmente, prima di "Berlin", Lou Reed aveva già avuto un singolo di successo, Walk On The Wild Side, prodotto da David Bowie, brano ricorrente nella programmazione diurna su BBC Radio1, la cui rigida politica censoria chiaramente omise i riferimenti a travestiti e sesso orale; nonostante ciò, il brano raggiunse il decimo posto nella classifica inglese dei singoli. Questo primo singolo di successo, tratto dall'album Transformer, il secondo da solista prodotto da David Bowie, non era l'unico, tra i 10 brani del disco, ad affrontare temi raramente proposti fino ad allora su vinile. Perfect Day fu spesso reincisa da altri, venne utilizzata in pubblicità televisive e ne fu fatta anche una versione per beneficenza che raggiunse il primo posto in classifica nel 1997, un quarto di secolo dopo la registrazione dell'originale. Un terzo brano, sempre tratto da questo stesso album d'esordio da solista, "Satellite of Love", raggiunse il numero 10 nel 2004, oltre 32 anni dalla prima pubblicazione.
Lou Reed stabilì uno schema per la sua carriera solista quando fece seguire Berlin a Transformer. Il brano più acclamato dell'album è quello di chiusura, "Sad Song", un requiem per una relazione ormai condannata, la cui rovina era preannunciata nelle tracce precedenti. I critici l'hanno odiato, Lou Reed ne rimase ferito profondamente e non li perdonò mai per questo; così Lou mantenne le distanze nei loro confronti oppure li trattò con superficiale disprezzo. Egli si allontanò dall'industria discografica per due anni dopo la separazione dai Velvet, persuaso dal suo ammiratore di lunga data, David Bowie, che nel suo album Hunky Dory aveva dedicato un brano a Reed; inoltre, Bowie contribuì a sollevare le sorti della non brillante carriera del gruppo Mott The Hoople con l'album All The Young Dudes, pubblicato lo stesso anno. Poi fu la volta di Sally Can't Dance, un successo commerciale superficialmente ottimista; dopo la parentesi di tre album live, Rock & Roll Animal (doppio lp) e Live (lp singolo), tratti dallo stesso concerto, fu pubblicato il lavoro più infame di Lou Reed, Metal Machine Music. Nonostante si dicesse che l'album era un attacco nei confronti della sua casa discografica o dei suoi fan meno devoti, Lou Reed dichiarò in un'intervista rilasciata alla BBC che "lui conosceva ogni nota e suono... di quel disco".
La nota inclinazione di Lou Reed per le droghe di classe A attirò nei suoi confronti condanne da più parti. Il testo di Heroin fu originariamente scritto da Reed prima della costituzione dei Velvet Undergound, diventando poi uno dei brani più rappresentativi del gruppo. Tuttavia, il talento di Lou Reed è stato permettere alla canzone di evolvere contestualmente al crescente rapporto tra la società e l'abuso di stupefacenti. Quando i Velvet esordirono, Heroin rispecchiava l'immagine anni '60 della decadenza di un disadattato e gli spettacoli dal vivo erano spesso semplici e acustici; invece, la stessa canzone, inclusa nell'album di metà anni '70 Rock and Roll Animal, stilisticamente più elaborata, descrive la discesa nell'abuso di droghe delle superstar rock dell'epoca. L'unico poster di un tour che adorna la stanza d'ascolto del vostro Vecchio Scriba è una stampa autografata di una locandina del tour 2011, giudicata antiquata e sessista o ironica, secondo il punto di vista di chi la osserva. Lou Reed non può fermare se stesso.
Da persona che si occupa di salute mentale, il vostro Vecchio Scriba eviterà la pseudo-psicologia commemorativa di circostanza che pone l'accento sulla terribile eredità che Lou Reed si portò dietro dall'adolescenza; in quel periodo egli ebbe modo di sperimentare il sistema psichiatrico usato come strumento di controllo sociale, poiché si cercò di "curare" la ribellione adolescenziale insieme con le inclinazioni alla bisessualità del giovane Reed tramite ECT (Electro Convulsive Therapy - elettroshock, N.d.T.). Egli descrisse l'esperienza così: «Ti mettono una cosa giù in gola in modo che non inghiotti la lingua, e poi ti mettono degli elettrodi in testa. Questa era la procedura consigliata al Rockland State Hospital per scoraggiare i sentimenti omosessuali. L'effetto è che perdi la memoria e diventi un vegetale. Non riesci a leggere un libro, perché arrivi a pagina 17 e poi devi ricominciare da capo. Ho scritto Kill Your Sons su questo.»
Paragrafo pseudo-psicologico: Lou Reed ha avuto una storia con Nico; ha sposato Betty Kronstadt alla fine del 1972 per poi separarsi all'inizio del 1973, dopo il tentato suicidio di lei. I sentimenti che ne seguirono contribuirono alla realizzazione di Berlin; alla fine del 1973 divorziarono. Successivamente, Lou si infatuò di Rachel, transessuale o travestito, scegliete voi, che ispirò Coney Island Baby; il suo attaccamento nei confronti di Rachel fu il presunto motivo alla base della cancellazione del tour in Australia, nel 1995. Si separarono intorno a Capodanno '77-'78, evento che ispirò Street Hassle. Nel 1980 Lou Reed sposò Sylvia Morales; si separarono nel 1990, durante la reunion dei Velvet. Nel 1995 Lou e Laurie Anderson iniziarono una relazione, anche artistica; 13 anni dopo si sposarono. La musica continuò a svilupparsi, nonostante la vita privata di Lou trascorresse tra abuso di stupefacenti e relazioni sempre diverse, materiale con cui creare altro materiale. Sotto questo aspetto, Lou Reed si è distinto dai suoi contemporanei, morti prematuramente a causa dello stile di vita, presumibilmente perché il suo spirito critico gli permise di essere contemporaneamente attore e spettatore delle proprie azioni.
"Basta con queste pretenziose psicobanalità" insiste la plebe, a sinistra del palco.
OK, ora un po' di musica...
C'è una leggenda metropolitana su di un conduttore radiofonico, il quale descrisse la morte di Elvis Presley, avvenuta nel 1977, come una "buona mossa per la carriera"; le vendite di album fisici di Lou hanno avuto un incremento del 607% (Los Angeles Times) e si stima che i download di Transformer su Spotify siano aumentati del 3.000%. Nonostante TNT-Audio si occupi principalmente di musica riprodotta, l'eredità di Lou Reed non può essere misurata in termini di vendite; è qualcosa che ha lasciato il segno nella musica pop a partire dal 1971 circa. L'influenza dei Velvet Underground è cresciuta lentamente, ma nel corso degli anni '70, dall'esplosione del glam rock al punk, nei confronti di Lou Reed c'è sempre stata costante stima da parte di altri artisti. Gli esperimenti binaurali per cuffia di Lou Reed (Hassle e Bells), oltre ai lavori biografici e autobiografici, hanno avuto ovviamente meno influenza, tuttavia è possibile scorgerne gli echi nel rock chitarristico contemporaneo.
In Paint a Vulgar Picture Morrisey cantava "Alla riunione della casa discografica, sulle loro mani, alla fine, una stella morta!". Il negozio di Apple iTunes ha esposto, per l'occasione, nella home page un link "In ricordo di Lou Reed". Come il suo ammiratore David Bowie, Lou Reed non rimase mai statico. La sua musica si evolveva in continuazione, assimilando diverse influenze e al contempo esplorando nuovi orizzonti. Questo lo rese alquanto poco appetibile al pubblico e all'industria discografica, ma proprio per questa caratteristica vale la pena esplorare ogni progetto da lui tentato. Per quanto possa essere stato sfuggente verso i media convenzionali, egli intrecciò contatti diretti con il suo pubblico tramite i social media, fornendo uno spaccato di vita domestica in tutti i suoi aspetti più insignificanti, ma anche idee per nuovi progetti. Ha sposato la sua compagna dal 1995, l'artista d'avanguardia Laurie Anderson, nel maggio del 2008; come c'era da aspettarsi, in una cerimonia per pochi intimi, non tipica di una celebrità.
Come qualcuno ha prontamente commentato sulla bacheca della rivista Rolling Stone, «È un peccato se si pensa che oggi un artista come Lou Reed non avrebbe una possibilità. Che grande perdita. La sua influenza sarà sentita per generazioni.»
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© Copyright 2014 The Old Scribe - www.tnt-audio.com, che adora Sister Ray in tutta la sua ruvida grossolana bellezza
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