Nella Parte 1 ho proposto una serie di parametri soggettivi che potrebbero tornare utili nell'esame di un apparecchio audio. La parte 2 non ha granché senso se non si legge anche la parte 1, che, però, potete anche leggervi per ultima. La cosa può suonare un tantino anarchica, ma si tratta di anarchia euristica, che si spera porti a comporre un impianto ragionato.
Non si può misurare un'esperienza soggettiva con una scala di valori assoluti, di qualsiasi tipo essa sia. E', però, possibile adottare scale di valori relativi a certi punti di paragone; come dare il valore di zero gradi al punto di congelamento dell'acqua e 100 gradi a quello di ebollizione, e, fra questi estremi, individuare i vari altri gradi. Si può misurare il potenziale elettrico come differenza rispetto ad un punto zero riferito alla terra o alla massa, ma entrambi questi metodi presuppongono dei punti fissi di riferimento. Cosa misuriamo nell'esperienza audio soggettiva?
Le specifiche che vengono pubblicate sono elettriche o meccaniche, o analogie elettriche di una scala audio. La scala dei deciBel è del tipo relativo, perché va sempre specificato qual è lo zero. Mentre non ricordo che il phon abbia mai fatto la sua comparsa sulle riviste audio. La maggior parte delle recensioni audio sono soggettive, ed i dati soggettivi sono dati qualitativi, notoriamente difficili da quantificare.
In realtà, non misuriamo un bel niente; noi descriviamo qualcosa. Possiamo anche giungere ad un punteggio, ma dobbiamo ricordarci che si tratta soltanto di un numerino che abbiamo scelto per dare una collocazione ad un fenomeno percepito. E se l'apparecchio miracoloso di quest'anno avrà totalizzato un punteggio di 8/10, a quello che, l'anno dopo, andrà meglio dovremo dare 9/10, e a quello ancora migliore e successivo non potremo che dare 10/10, anche se sapremo bene che sarà certamente ancora ben lungi dalla perfezione. Le competizioni olimpiche di atletica leggera si sono dovute scontrare per anni con questo problema.
Nella Parte 1 vi ho detto di come trovi molto difficile ritenere il ricordo di due apparecchi in un modo abbastanza accurato da rendere loro giustizia. La prolungata esposizione a due apparecchi in effetti mi permette di fami un'impressione che uno sia regolarmente meglio dell'altro per certe caratteristiche. Ebbene, potrebbe essere possibile cristallizzare questa sensazione in un numero, così da descrivere una scala delle differenze percepite. Certo, l'unico motivo per farlo è quello di avere uno strumento veloce e facile sia per annotare l'informazione, sia da usare come riferimento in un momento successivo.
E sarebbe anche utile potere avere un modo di annotare che un apparecchio non presenta differenze relativamente a certe caratteristiche. Spesso è semplice notare le differenze fra due apparecchi, ma sarebbe molto più utile sapere se queste differenze siano abbastanza grandi da giustificare una spesa di denaro.
E sarebbe anche utile sapere se queste differenze sono piccolissime o grandissime.
Ebbene, credo che una gamma di punteggi che va da + 3 a - 3 e che copre 24 parametri dia una possibilità molto maggiore delle tipiche 5 scelte della Scala Likert (la tipica scala di giudizi usata nelle interviste ai consumatori: sono molto d'accordo, sono d'accordo, non sono né d'accordo né in disaccordo, non sono d'accordo, non sono per niente d'accordo). La mia scala consente di identificare una gamma di 7 possibili relazioni con una condizione di riferimento in ciascuno dei 20 parametri musicali; con una grande possibilità di differenziazione all'interno di ogni singolo parametro, sì da permettere l'annotabilità di differenze ragionevolmente sottili per un parametro e di differenze molto grandi in un altro. Il che è di grande ausilio mnemonico quando si lascia la sala d'ascolto per lavorare al word processor.
Il tutto senza che sia necessario condurre prove a commutazione di tipo A-B. Ogni apparecchio in prova viene sottoposto a giudizi sul lungo periodo. E' solo quando l'apparecchio si è mostrato meritevole di ulteriori investigazioni e descrizioni per TNT che provo ad organizzare le mie impressioni in qualcosa di comunicabile (anche se non sempre ci riesco). Un buon modo di creare un'impressione soggettiva tangibile è quello di comparare l'oggetto in prova ad un riferimento comune. Negli anni 60 & 70, la rivista britannica HiFi News & Record Review (così si chiamava, allora) confrontava ogni sistema di altoparlanti con l'elettrostatica della Quad (ora comunemente nota come la ESL57, per distinguerla dalla sua sorella minore, la ESL63). Molti lettori avrebbero certamente avuto modo di ascoltare le Quad da un rivenditore o a qualche mostra, ma anche in caso contrario, potevano sempre leggersi la comparazione di questo mese e raffrontarla con quella del mese scorso e assumere le Quad come punto fisso di riferimento per ogni mese.
Volando più in basso, vorrei solo arrivare a mantenere un certo senso di proporzione fra l'ampiezza delle differenze riscontrate per i prodotti che passano per il mio impianto, così da evitando la caduta di stile che affligge tristemente qualche pubblicazione fra quelle guidate dalla pubblicità, che finiscono spesso per dire che "il Magic-amp in prova questo mese è il migliore che abbia mai ascoltato, quantunque avessi già dato questo titolo al Mega-amp provato il mese scorso". TNT è quasi anarco-audio nella sua indipendenza dalla dose mensile di iperboli. Adottando una semplice scala numerica (anche se si finisce con 7x24 possibilità per ogni coppia di apparecchi) riesco a mantenere il senso delle proporzioni e a capire meglio l'impronta lasciatami in memoria dall'ascolto prima di mettermi a scrivere. Ecco come, per il mio impianto, la norma è diventata la scelta fra 7 possibilità invece delle 5 possibilità tipiche delle ricerche qualitative.
Quell'impronta sonora diventa anche più chiara quando, dopo aver passato un mese con l'apparecchio in prova, lo tolgo dall'impianto e ci rimetto quello che c'era prima; così, l'apparecchio nuovo diventa il riferimento per ogni parametro, per ognuno dei quali assegno dei voti al mio vecchio apparecchio. Dopo circa un giorno ed una notte di ascolti, rimetto nell'impianto il nuovo apparecchio: stavolta il riferimento diventa il mio vecchio apparecchio e quello nuovo gli viene confrontato e riceve i voti. Tipicamente, in entrambe le votazioni emergono le stesse differenze: se ciò non avviene, significa che ci vuole un'ulteriore indagine, dal momento che, evidentemente, l'esperienza soggettiva sta cambiando per ogni esame comparativo più di quanto ci si aspetti. E' un bel modo di controllare se due apparecchi sono davvero tanto diversi. Se la commutazione veloce A-B tende ad esagerare le differenze fra gli apparecchi, questo metodo ci dice quanto piccole le differenze tendano ad essere.
Con un'appropriata scelta di sistemi di altoparlanti, ho rilevato differenze molto minori del previsto fra il mio finale a triodo single-ended autocostruito su specifiche e il mio finale a stato solido da 100 watt per canale in classe AB. Sono stati pensati per avere una sonorità simile, dal momento che hanno dovuto dar voce ad un diffusore attivo con filtro a frequenza d'incrocio a 240 Hz. Sulla carta, le loro specifiche non avrebbero potuto essere più diverse: in un confronto a commutazione A-B e connesso a diffusori a bassa sensibilità dotati di crossover complessi, il finale a triodi dovrebbe suonare malissimo, e, per contro, connesso a diffusori con un solo altoparlante caricato a tromba dalla sensibilità di 103dB/W, il finale in classe AB da 100 watt per canale dovrebbe suonare rauco e terribile. Ma con la giusta composizione di impianti, e usando un certo modo di processo di annotazione [dei cambiamenti, n.d.t.] con vari tipi di sistemi di altoparlanti, quegli impossibili accoppiamenti sono diventati meno significativi.
Questo modo di prendere nota [delle sensazioni uditive, n.d.t.] può rilevarsi un utile esercizio quando si gira per negozi in vista di un acquisto di apparecchi HiFi, poiché ci permette di avere qualcosa di tangibile da portare via con noi quando lasciamo la saletta del rivenditore, il che permette un ritardo, come un periodo di "raffreddamento", prima di vergare un assegno o di sottoscrivere un finanziamento. Una volta che riusciamo a ben focalizzare l'entità delle lievi differenze percepite, siamo certamente meno disposti a spendere molti soldi per piccoli miglioramenti. Un venditore (sì, maschio: non credo ci siano donne abbastanza ossessive da lavorare in un negozio audio), anche inconsciamente, sceglierà sempre l'impianto che farà fare la migliore figura al suo amplificatore preferito rispetto agli altri amplificatori concorrenti; ed il negozio della vicina cittadina (poche città hanno più di un negozio hi-fi) potrebbe raffrontare quei due stessi amplificatori con risultati diversi. Se avete visitato entrambi i negozi col vostro bravo blocchetto per gli appunti prima di spendere più di uno stipendio mensile per un amplificatore, vi sarete messi nella condizione migliore per evitare di ripetere questa trafila a meno di due anni di distanza.
Io ci metto davvero molto tempo per guadagnare i soldi che posso permettermi di spendere per un componente hi-fi, e va anche messo in conto che debbo mangiare, pagare le tasse, una casa e l'elettricità per mantenere calde le mie valvole. Non sono disposto a decidermi su un mio potenziale acquisto solo in base a ciò che un'altra persona ha scritto questo mese al riguardo, né sono disposto a basarmi solo su una veloce dimostrazione in negozio. Siamo tutti in grado di prendere dei suggerimenti dai recensori audio che scrivono con accuratezza degli apparecchi che provano; inoltre, internet espone lettori di tutto il mondo ai commenti di recensori di tutto il mondo: più questi autori diventano familiari, più le loro opinioni ci possono tornare utili. Una "pagella" familiare aiuta a mantenere le informazioni nella giusta macchina .
Nessuna opinione di alcun recensore è essenziale, né è sempre giusta. Però, se conosciamo le priorità di un certo recensore, e sapendo quanto concordino con le nostre, riusciamo a pesare le sue opinioni. Se i lettori vivono in posti dove non trovano rivenditori da visitare per raffrontare le varie marche di prodotti, possono sempre leggere le opinioni di molti recensori, e se compilano una lista personale delle loro priorità soggettive, allora possono leggere ogni recensione filtrandola con questa lista.
Ho sempre avuto automobili vecchie e di seconda mano (la mia macchina costa di meno già del solo mio giradischi, senza contare braccio e fonorivelatore), quindi non ho l'opportunità di visitare molti concessionari, né di guidare diversi modelli. Mi affido all'esperienza ed al giudizio dei redattori delle riviste motoristiche per individuare i modelli che potrebbero essere più interessanti. Poi, il mio processo di acquisto prevede di stabilire se l'esempio che mi si para innanzi sia adatto alle mie esigenze di guida. La mia Mazda MX3 V6 ha ricevuto buone recensioni, ed anch'io l'apprezzo; certo, la rivista del fuoristrada non l'avrebbe gradita, ma io non guido sullo sterrato. Assicuratevi che le vostre priorità si accordino con quelle del recensore che state leggendo. Una recensione, che sia di una macchina o di un amplificatore, è di una qualche utilità solo se siete certi che il recensore sta considerando quei parametri cui anche voi date importanza. Una dimostrazione audio presso il rivenditore ha la stessa utilità di una prova su strada nella posizione del passeggero: meglio di niente, ma lontano dalla realtà.
Se potete varcare i magici portali di un buon rivenditore audio, vuol dire che siete tanto fortunati da averne uno nella vostra zona: non permettete a questa fortuna di ottundere le vostre facoltà di critica. Portare con voi la vostra lista delle vostre priorità audio resta sempre un valido aide memoire; ed è anche un valido modo per escludere l'imbonimento del venditore e farvi concentrare sulle vostre idee.
Nelle mie recensioni faccio raramente menzione dei voti che assegno in questo sistema di aiuto mnemonico, perché la cosa potrebbe essere fuorviante per chi legge. Probabilmente ciascuno di noi associa diverse nozioni alle varie caratteristiche che vengono prese in considerazione: quando io adotto le parole timbro o senso del tempo, mi riferisco ad un'esperienza che solo io conosco appieno. Perciò, potrebbe essere fuorviante se pubblicassi le mie pagelle, come i punti o le stellette che si leggono in altre riviste, dove pure hanno un loro significato convenzionalmente accettato, anche se ambiguo. Inoltre, i requisiti per pseudo-oggettivizzare un'esperienza qualitativa non prevedono espressioni ambivalenti, anzi, mirano ad evitare del tutto ogni possibile ambivalenza.
Certo, se questo fosse un passatempo che non conosce le ambivalenze, avremmo tutti e sempre lo stesso unico amplificatore, le stesse uniche casse e la stessa unica sorgente; ognuno di essi verrebbe rimpiazzato solo quando ne fosse resa disponibile una versione di qualità indiscutibilmente superiore; un panorama terrificante, dove tutti avremmo la stessa roba in casa.
Ricordate anche che questi numerini non implicano in alcun modo nessuna oggettività: si tratta solo di piccoli ausili pratici per indicare delle differenze; si tratta di una scala di giudizi comparativi, e voi non potete avere alcuna idea di quanto siano grandi le cose nella mia sala d'ascolto o nella mia scala dei desideri. L'adozione di una qualche scala di annotazioni vi può solo servire a capire che quel prodotto vale un po' di più o un po' di meno in ogni singolo parametro.
Si riduce tutto a questo:l'esperienza audio è un mondo di soggettività.
DJSS presenta: JAZZ & BASS session III, 200, New Identity Recordings,
distrib.: Formation Records
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Traduzione: Carlo Iaccarino